Mi devo proteggere i genitali

Ho 42 anni, sono un insegnate di scuola superiore, sono sposato con mia moglie da 22 anni e abbiamo due splendide ragazze che vanno all'università.

Ci siamo sposati molto giovani per amore, ma anche perchè la nostra prima figlia ci stava già aspettando.

Nel corso della nostra già lunga relazione ho avuto tre momenti di debolezza che mi hanno portato a vivere tre brevissime esperienze extraconiugali. Non ho mai pensato di lasciare mia moglie o di immaginare una vita con un'altra persona, ma ho avuto il bisogno fisico di sfogare alcuni miei istinti sessuali che mia moglie non mi permette. In ognuna delle tre occasioni mi sono sentito in dovere di confessare a mia moglie la mia debolezza e sono sempre stato perdonato da lei. Attualmente, da 8 anni, non ho più cercato nessuna avventura al di fuori del matrimonio.
Credo di essermi già spesi tutti i bonus che mia moglie potesse concedermi...

Vi scrivo per questa ragione.
Nel mese di giugno ho fatto una partita di calcetto con gli amici. In un contrasto di gioco un mio compagno di squadra mi ha dato un calcio involontario e mi ha colpito nelle parti intime. A parte il dolore del momento, mi ha procurato un ematoma che ha impiegato diversi giorni per riassorbirsi, procurandomi fastidio sia ad urinare sia durante la penetrazione. Dopo alcune settimane il problema era completamente risolto, senza nessuna apparente conseguenza dannosa.
Nel mese successivo comincio ad accorgermi di una abitudine che non avevo mai avuto. Sia quando sono seduto, sia quando sono in piedi, tendo a mettere una mano aperta davanti ai genitali, come per proteggerli, oppure li afferro e li mantengo chiusi e protetti dentro al pugno. Diciamo che ho l'atteggiamento dei calciatori quando sono in barriera, in attesa che l'avversario tiri la punizione.
Il problema è che lo faccio senza accorgermene e quando ci presto attenzione e tolgo la mano, mia accorgo che dopo poco è di nuovo lì.
Questo mio nuovo atteggiamento è fonte di imbarazzo a scuola nei confronti dei colleghi e dei ragazzi e temo anche che possa essere male interpretato e procurarmi richiami o provvedimenti disciplinari da parte del dirigente scolastico.
Mi accorgo di farlo anche in casa e quando mi corico nel letto per dormire.

Non so se possa esserci qualche legame inconscio con l'incidente del calcetto o se ci sia qualche altro significato simbolico/psicologico da attribuire a questo gesto, ma io vorrei capire come fare a smettere di farlo.

Grazie per il supporto,
Marco
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<ma io vorrei capire come fare a smettere di farlo.>
Gentile Utente,
sono d'accordo con lei anche perché quasto gesto "automatico" potrebbe oltre al resto riverberarsi in modo negativo sulla sua vita professionale.

Quali possano eventualmente essere altre ragioni oltre all'incidente citato non possiamo saperlo in questa sede.
Un altro punto su cui riflettere:
<Credo di essermi già spesi tutti i bonus che mia moglie potesse concedermi...>
Ma quanto ancora inciderebbero i suoi desideri inappagati sulla vita di coppia?
E su di lei?Quali eventuali conseguenze?
In che modo li avete affrontati? Semplicemente mettendoci una pietra sopra e col perdono?

Inoltre le chiedo se si direbbe una persona ansiosa.

Credo che per affrontare in modo efficace il suo problema sarebbe opportuno incontrare direttamente un nostro collega di persona, non so quanto in effetti la problematica sessuale e suoi eventuali risvolti nell'ambito della sua coppia possano magari concorrere a quanto esposto.

Si è comunque rivolto al medico per le conseguenze fisiche inerenti all'incidente occorsole?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
GENTILE UTENTE,

elementi fisici e psichici sembrano intersecarsi.

Fisici.
ciparla dell'ematoma come se fosse stato diagnosticato dal medico:
è così?

Psichici.
con i Suoi genitali sembra esserci una partita aperta:
- li ha esercitati in tre occasioni extra coniugali
- sono stati colpiti nel gioco da suoi coetanei
- ora deve proteggerli/coprirli/evidenziarli ponendo la mano aperta sopra di essi.

Forse, anzi senza forse, è opportuno esaminare la situazione con un nostro/a Collega di persona.

Saluti cordiali.







Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
E' interessante e dimostra una certa sensibiita` psicologica che Lei abbia compreso che puo' esserci un nesso inconscio fra quanto accaduto e il Suo *proteggersi i genitali*.
Mi ha colpito che Lei abbia indicato *sfoghi di istinti sessuali* le scappatelle che ha effettuato in passato. Una cosa *genitale* quindi , non *affettiva*.
Penso che questa inconscia *coscienza di se`* pesi non poco sulla Sua vita di relazione con la Sua famiglia. E sulla Sua autostima umana.
E Le consiglierei una psicoterapia dinamica per elaborare i concetti sottesi.
Ci pensi!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Intanto desidero ringraziare tutte le dottoresse per i suggerimenti.

Provo a rispondere in ordine.

Per quanto mi stia sforzando molto nel trattenermi mi sono accorto che la mia "abitudine" persiste e non sta passando inosservata a scuola. Nessuno ha affrontato apertamente l'argomento, ma mi sono accorto che i ragazzi cominciano a farmi il verso appena esco dall'aula e che alcuni colleghi mi guardano con disappunto. Il problema non è ancora esploso, ma temo che abbia i giorni contati. Sto pensando di parlarne con il dirigente scolastico per anticipare una sua eventuale chiamata, ma non sono convinto del discorso da fare e temo eventuali incomprensioni con conseguenze negative. Come potrei cercare di affrontare l'argomento senza mettermi nei pasticci e cercando di spiegare una situazione che non comprendo pienamente?

Per quanto riguarda la vita di coppia i miei desideri inappagati riguardano esclusivamente il rapporto sessuale.
Mia moglie è incapace di immaginare qualsiasi tipo di variante alla forma più classica e tradizionale di penetrazione e non è disposta a soddisfare nessuna delle mie fantasie sessuali, che riguardano posizioni, luoghi o situazioni nuove e insolite che credo potrebbero stimolare il nostro rapporto. Non so se sia per la sua impostazione religiosa molto chiusa e osservante, per un senso di pudore o per la sua difficoltà a lasciarsi andare in qualcosa che vive come peccaminoso, ma di fatto la sua posizione è sempre di chiusura totale a qualsiasi innovazione in questo campo. Ogni volta che ho cercato fuori dal rapporto matrimoniale ho cercato la possibilità di sperimentare qualcosa di nuovo, che avrei voluto vivere con mia moglie, ma che non mi è stato permesso di fare.

Come lo abbiamo superato: mettendoci una pietra sopra!
Una pietra che pesa come un macigno per una persona curiosa e interessata a sperimentare, a mettersi in gioco, a vivere...come ritengo di essere.
Riflettendoci, è come se proteggendo i genitali cercassi di proteggere la mia personalità, che cerca di emergere, ma viene soffocata da questa relazione coniugale che mi sta sempre più stretta, che soffoca la mia libertà di espressione, la mia libertà di essere me stesso. E' come se il mio io cercasse di affermarsi attraverso il sesso, fino a contagiare anche il rapporto affettivo, che ci lega da tanti anni.
Come ho già scritto non ho mai desiderato una vita senza mia moglie, ma mi sto accorgendo che per stare con lei devo sacrificare una parte di me che sembra scalpitare...

Comprensibilmente, tutte mi avete suggerito un incontro di persona con uno specialista, (magari di psicoterapia dinamica, che non so che cosa sia, ma mi informerò...).

La cosa che principalmente mi frena dal cominciare una terapia è il timore che questo nuovo modo di interpretare la mia vita, che potrebbe emergere dal lavoro con il professionista, mi possa portare ad un futuro senza mia moglie. Non credo di essere pronto a fare a meno di lei.

Non so come comportarmi e come aiutare la nostra coppia a vivere la sessualità in un modo che possa essere appagante per entrambi.

Grazie per il supporto.
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

mi meraviglia un po' che risponda dopo ... 20 giorni,

mentre nel frattempo il problema si è evidenziato anche ai Suoi studenti.

Tenga conto che al dirigente e ai genitori le interpretazioni psicologiche non interessano per nulla, interessa che Lei assuma comportamenti consoni al Suo ruolo.

Recarsi da un nostro Collega non ha lo scopo unicamente di "comprendere", bensi di modificare comportamenti socialmente inaccettabili.

. ....

La relazione di coppia viaggia su un altro binario,
anche se di questa dovrà pure occuparsi...


[#6]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentile dr.ssa Brunialti,

mi sono reso conto immediatamente del fatto che il comportamento non fosse consono al mio ruolo, ma, sbagliando, ho anche sperato che potesse svanire così come improvvisamente si era manifestato.

Evidentemente le cause psicologiche di questo mio atteggiamento sono più profonde di quanto pensassi.

Ho risposto soltanto dopo 20 giorni perché mia madre si è rotta il femore e io, figlio unico, mi sono preso cura di lei a tempo pieno.
Ora è venuto il momento di affrontare questa questione e mi sembra che siate concordi nel ritenere inevitabile una visita da uno specialista.
Ho il timore che il percorso con lo specialista possa avere tempi lunghi e risultati non immediati.
Nel frattempo non potrei sopportare di avere ripercussioni negative sul mio lavoro che amo e che ho sempre svolto con passione e dedizione.

In attesa di riuscire modificare, con l'aiuto dello specialista, il mio comportamento socialmente inaccettabile, come crede che andrebbe affrontata la questione a scuola? Concordo con le sue osservazioni in merito agli interessi del dirigente e dei genitori, ma che cosa mi consiglierebbe di fare nel frattempo?
Dovrei non andare a scuola?

Non so come gestire una situazione per me nuova e insolita, di cui non comprendo completamente le cause e di cui non intravedo la fine.

Grazie per il supporto.
[#7]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
la prima cosa che sarebbe opportuno fare anche er riuscire a comprendere come meglio gestire la situazione a scuola, sarebbe proprio quella di consultare uno specialista.
Fermo restando quanto dice la Collega in replica #5, da qui non ci è possibile darle pareri approfonditi per via del mezzo on line.
La cosa che risulta importante in questo momento è comprendere COME risolvere il problema che espone per via delle ricadute negative sulla sua vita.
Naturalmente anche le problematiche inerenti al suo rapporto di coppia, le cui limitazioni in ambito sessuale con le ripercussioni descritte, pesano e non poco (che concorrerebbero alla sintomatologia descritta) , andrebbero affrontate. Nascondere la polvere sotto il tappeto porta solo a situazioni ingravescenti.
Inoltre ci sono approcci terapeutici non necessariamente lunghi che potrebbero accompagnarla a gestire e risolvere, previa valutazione diretta.

Intanto le segnalo questo articolo con utili informazioni per la scelta dello specialista a cui si potrebbe rivolgere
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Non metta altro tempo in mezzo, se intende recuperare benessere e serenità.

Cordialità