Sindrome di Tourette

Ho 28 anni e ho ereditato da mio padre la sindrome di Tourette.
Non ho praticamente conosciuto mio padre perchè è morto di cancro quanto io avevo appena 5 anni e da allora ho vissuto solo con mia madre, che è una psichiatra.
Nel mio caso la sindrome prevede: strizzare freneticamente gli occhi, ripetere parole o cantilene ad alta voce e talvolta gridando, pronunciare parole volgari e compiere gesti volgari con le mani sui genitali.
Mia madre è stata fantastica a studiare, analizzare e comprendere tutte le diverse sfaccettature di questa malattia, con cui aveva già dovuto convivere prima con mio padre e poi con me. Se sono riuscito a laurearmi lo devo unicamente a lei, che ha smosso mari e monti affinchè potessi fare tutto quello che facevano gli altri, a modo mio e con i miei tempi.
Ora sono riuscito a inserirmi nel mondo del lavoro grazie ad una impresa che ha saputo valorizzare le mie qualità, senza farsi spaventare dai miei limiti e dalle mie particolarità.
Da due anni convivo con una ragazza fantastica e abbiamo progetti seri per il futuro.
Vi scrivo per un consulto a questo proposito: come posso aiutare mia madre?
Mia madre ha impostato tutta la sua vita su questa malattia, prima per aiutare mio padre e poi me. Ora che mio padre non c'è più e che io ho tutto quello che potrebbe desiderare un ragazzo normale della mia età è come se per lei il lavoro fosse finito. Non ha più uno scopo, un nemico da combattere, una battaglia da vincere. Non la riconosco più: esce pochissimo, solo per le commissioni, non frequenta nessuno, se non la nostra casa, ma soprattutto non ha più quella luce che tanto rendeva belli i suoi occhi, si è spento tutto.
Vorrei poter ricambiare, in minima parte, tutto quello che lei ha fatto per me. Vorrei farle sentire il mio amore e renderla orgogliosa della persona che mi ha aiutato a diventare, supportandomi in ogni momento per compiere le mie scelte di vita.
Quando ho provato a chiederle come si sentisse ho percepito una certa diffidenza ad aprirsi, quasi non fosse abituata a questa inversione di ruoli, quasi avesse difficoltà a palesare le sue debolezze, soprattutto con me. Ho provato a spiegarle che ormai sono forte abbastanza per farmi carico anche dei problemi degli altri, ma non ho ottenuto molto.
Mi è anche venuto il dubbio che possano averle diagnosticato una malattia e che abbia il timore, parlandomene, di alterare il mio equilibrio che tanto faticosamente abbiamo costruito insieme.
Da parte mia credo che dovrò superare ancora molti ostacoli, spesso generati da ignoranza, pregiudizi, diffidenza, paura del diverso, ma credo che gli insegnamenti di mia madre mi abbiano permesso di costruirmi un bagaglio di risorse che nessuno potrà più portarmi via, anche quando lei non ci sarà più. Non voglio pensare al peggio, ma, in verità, non so che cosa pensare.

Vi chiedo una indicazione su come sia meglio affrontare questa situazione.
Come si fa a far parlare una psichiatra che non vuole aprirsi?
Grazie per il supporto.
M.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Vorrei farle sentire il mio amore e renderla orgogliosa della persona che mi ha aiutato a diventare>

Gentile Utente,
penso che sua madre che così tante cure e attenzioni le ha dedicato, tante battaglie ha affrontato e vinto , non possa che essere orgoliosa del felice cammino del proprio figlio attraverso la vita e delle sue conquiste. L'amore e la riconoscenza che lei prova per una madre così fantastica penso stiano "passando" al di là delle parole.
Comprendo le sue preoccupazioni e il desiderio di ripagarla ora, forse sua madre sta vivendo un momento diverso della sua vita, in cui reimpostarla in un nuovo modo potrebbe essere un po' più faticoso.
<quasi non fosse abituata a questa inversione di ruoli, > anche questo potrebbe essere. O non invadere in qualche modo la sua vita.
Da quanto tempo ha notato questi cambiamenti?
Da quanto ha terminato di lavorare, se così fosse?
Ha qualche amica o parente con cui si sente o si incontra?
Oltre al lavoro coltivava qualche passione, cosa piace a sua madre?
Ogni quanto vi incontrate e come condividete il tempo, la sua compagna che rapporto ha con sua madre?
In ogni caso non pensi a sua madre come a una specialista, ma come a una mamma alla quale si vuole bene, dunque non a tecniche particolari.
La sua sensibilità la può guidare a cercare di aprire un dialogo, anche se sua madre penso sappia comunque che lei c'è con tutto il suo amore e, comunque, oltre a ciò che preferisce tenere per sé è difficile andare.
Magari cerchi con tatto e delicatezza di proporle occasioni di svago... le regali un biglietto per uno spettacolo, una mostra da andare a vedere con un'amica. Forse distrarsi, togliere peso, potrebbe aiutarla.

Cordialità






Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentile dr.ssa la ringrazio particolarmente per la tempestività con cui mi ha dedicato il suo tempo e per gli spunti interessanti che mi ha scritto.

Provo a rispondere alle sue domande.
Abbiamo cominciato a notare questi cambiamenti da qualche mese, ma non siamo riusciti ad individuare qualcosa di significativo che sia cambiato nell'ultimo periodo e che possa averla influenzata.
Con la mia compagna ha sempre avuto un ottimo rapporto e spesso cerchiamo occasioni per coinvolgerla. Forse si è anche un po' adagiata, prima era sempre abituata ad essere lei la locomotiva, lei che doveva inventare, proporre, realizzare qualcosa, ora la invitiamo sempre noi. Più volte a settimana ci capita di cenare insieme. La sua compagnia è piacevole, ma mentre prima era sempre un vulcano di idee e novità adesso domanda e ascolta volentieri i nostri racconti.
Questa estate abbiamo fatto alcune escursioni insieme, mia madre è sempre stata una grande appassionata di trekking e per me i boschi sono sempre stati luoghi amici in cui i miei tic erano bene accolti perchè non disturbavano nessuno.
Sono state giornate piacevoli e serene.
Forse sta solo invecchiando e ha cominciato a riposarsi dalle fatiche di tutta una vita.
Non ha coltivato amicizie particolari, ha sempre messo me al centro di tutto il suo mondo.
Non vorrei che patisse una sensazione di vuoto lasciato da parte mia perchè lei è e sarà sempre per me una parte fondamentale della mia vita, ma al centro del mio mondo ora c'è la mia compagna e la vita che progettiamo insieme.
Pensa che nei genitori possa nascere una sorta di "gelosia" di questo tipo? Il rapporto tra loro mi è sempre sembrato ottimo, ma magari nei vissuti più profondi nasconde qualche sofferenza. Se così fosse vorrei trovare la chiave giusta per aiutarla a reimpostare la sua vita.
Questa è per me un'esperienza nuova, spero di riuscire a non fare soffrire nessuno...
Cercherò di farmi guidare dalla mia sensibilità per cercare di aprire un dialogo, ma spero che lei voglia lasciarmi entrare, altrimenti non avrò speranze di poterlo fare.

Grazie per la sua sensibilità


[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Forse sta solo invecchiando e ha cominciato a riposarsi dalle fatiche di tutta una vita.> Anche, un'età nuova della vita che può essere piacevole nel raccogliere i frutti di ciò che si è seminato e goderseli così con semplicità, lasciando il giusto spazio agli altri.

<perchè lei è e sarà sempre per me una parte fondamentale della mia vita, > E sua madre lo sa certamente <ma al centro del mio mondo ora c'è la mia compagna e la vita che progettiamo insieme.> Corretto, e sua madre le ha dato e le dà le possibilità per farlo, con discrezione.

Non si fasci la testa pensando a improbabili gelosie dato quanto ci ha riportato, credo che lei stia dando a sua madre grandi gioie, si viva con serenità i suoi rapporti affettivi.

Auguri
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Piu' che fare ipotesi su Sua madre (e' sbagliatissimo in psicoterapia dinamica tentare di includere terze persone) io mi rivolgo a Lei.
Come e' il Suo rapporto con Sua madre?
Cosa prova quando comprende che la cura che Sua madre Le manifesta non si lascia dissuadere? La indispettisce? La umilia? Sente che minimizzi gli sforzi di *autonomia* che Lei fa per *svincolarsi* da questo retaggio familiare?
Si ponga queste domande se vuole e se l risposte non la tranquillizzano si faccia aiutare a elaborarle in modo meno difensivo!
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#5]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentile dr.ssa Esposito,

la ringrazio per i suoi spunti, ma le devo chiedere un aiuto a interpretarli. In particolare non mi è chiara questa parte:
"Cosa prova quando comprende che la cura che Sua madre Le manifesta non si lascia dissuadere? La indispettisce? La umilia? Sente che minimizzi gli sforzi di *autonomia* che Lei fa per *svincolarsi* da questo retaggio familiare?"

Io ho con mia madre un rapporto splendido.
Lei ha messo a mia disposizione l'amore di una madre per suo figlio e le competenze da psichiatra.
Ha studiato e approfondito tutte le sfaccettature della sindrome di Tourette per potermi offrire il massimo aiuto possibile e poter prevenire e anticipare i problemi a cui sarei andato incontro crescendo.
Ha lavorato con me, per farmi comprendere e accettare questa condizione e per insegnarmi a gestirla al meglio.
Ha cercato di capire il mio carattere e la mia personalità per conoscere la persona che sono e per aiutarmi a fare le mie scelte. Mi sono sempre sentito molto libero di decidere per la mia vita, sapendo di poter contare costantemente sul suo supporto.
Ha lavorato molto con le persone del mio mondo (scuola, amici, palestra...) per far conoscere loro questa sindrome e far accettare le mie particolarità, abbattere barriere, ostacoli e diffidenza.
Mi ha sempre lasciato lo spazio per fare le mie esperienze, per sbagliare e prendersi dei rischi, sapendo sempre che in caso di bisogno ci sarebbe stato il suo paracadute.

Mia madre è sempre stata molto presente, ma estremamente discreta e mai invadente. Mai sarei riuscito a ottenere da solo i risultati che ho raggiunto.
Senza il suo lavoro di preparazione preventiva negli ambienti nuovi in cui mi dovevo inserire, sarei probabilmente stato spesso scambiato per una persona maleducata, volgare, provocatoria, indisponente e sarei stato allontanato, come ancora mi capita in quelle occasioni in cui non c'è modo o tempo di spiegare.
Sarei forse stato emarginato e infelice.
Il percorso non è stato facile e, malgrado il suo lavoro enorme, qualche ammaccatura me la sono presa, però sono arrivato fino qui e devo dire che il viaggio è andato piuttosto bene.

Per queste ragioni mi è difficile capire come pormi le domande che mi suggerisce.
Mia madre che mi indispettisce, mi umilia, minimizza i miei sforzi di autonomia per svincolarmi, sono cose che non appartengono minimamente al mio vissuto, che mi è persino difficile riuscire a immaginare.

Ho richiesto questo consulto perchè mi sembra che da quando mi sono laureato, ho iniziato a lavorare e a convivere sia cominciato, a poco a poco, a mancare a mia madre il lavoro da fare con me per raggiungere un obiettivo.
E' un po' come se si fosse "spenta", aveva finito la sua missione e non aveva altro su cui riversare tutte le sue energie.
Vorrei riuscire a capire se questa mia sensazione è vera e provare ad essere io, questa volta, ad aiutare lei a reimpostare la sua vita.
Non sento alcun bisogno e non ho la volontà di svincolarmi da lei perchè non ci sono mai stati vincoli o limiti, ma solo il piacere di condividere insieme le esperienze della vita.

Spero che stia succedendo semplicemente quello che scrive la dr.ssa Rinella: mia madre sta vivendo un'età nuova della vita che può essere piacevole nel raccogliere i frutti di ciò che si è seminato e goderseli così con semplicità, lasciando il giusto spazio agli altri.

Ringrazio sinceramente per il vostro contributo e per il tempo che mi avete dedicato.



[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Sarebbe bello per Lei e Sua madre se le cose fossero luminose e lisce come Lei vorrebbe illudersi che siano.
Io non penso che sia cosi' e il Suo diniego mi fa pensare che il problema per Lei sia piuttosto grosso. E non regredira' ignorandolo! Tutt'altro.
Purtroppo non e' questo on line l'ambto ove si possa esplorare la Sua complessa domanda cosi' pregna di meccanismi di difesa.
Le consiglio percio', nel suo interesse, di ipotizzare di ricorrere ad uno psicoterapeuta dinamico grazie al quale potere stabilire un contatto con le parti di se' che Lei nega tanto inconsciamente che risolutamente!
I migliori auguri.

[#7]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentile dr.ssa Esposito,

il suo punto di vista mi incuriosisce molto.

Le posso chiedere che cosa nel mio racconto le fa pensare che io abbia un problema con mia madre, anche piuttosto grosso, che nego inconsciamente e risolutamente?

Le posso anche chiedere in che senso ritiene la mia domanda tanto complessa e pregna di meccanismi di difesa?

Mi è sembrato naturale soffermarmi a riflettere su un cambiamento nel modo di fare di mia madre, che per tanti anni ho visto agire in modo attivo e da protagonista e che ora appare, sia a me sia alla mia compagna, passiva e spettatrice. Mi sembra coerente con il tipo di rapporto che abbiamo sempre avuto e una forma di attenzione e affetto nei suoi confronti. Non lo avevo percepito come un problema, ma come un atto di sensibilità.

Sicuramente andrò a documentarmi sul significato di "psicoterapeuta dinamico" che lei ritiene di suggerirmi tanto caldamente.

Mi perdoni, ma mi sono laureato in economia e alcune terminologie e logiche della psicologia non mi sono affatto chiare.

Grazie per il suo aiuto, cordialmente.
[#8]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
da qui si possono fare solo ipotesi anche fallibili, questo è il senso con il quale leggere le nostre risposte.
Nessuna nostra affermazione può avere valore assoluto, dato che non la conosciamo direttamente.
Né tantomeno suggerire direttamente una psicoterapia che richiede sempre una valutazione diretta per stabilire se sia opportuna nel caso specifico e percorribile.

Cordialità

[#9]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Mi compiaccio di avere suscitato il Suo intersse nei confronti delle Teorie Psicodinamche.
Purtroppo la complessità' di tali teorie non consente di condividere con Lei , laureato in economia, alcunche' e non sarebbe corretto da parte mia semplificare concetti non semplificabili.
I miei saluti.
[#10]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Sono pienamente consapevole del fatto che on-line si possano fare solo "ipotesi anche fallibili", come dice la dr..sa Rinella, che nessuna osservazione possa avere un valore assoluto, che non si possano ricevere suggerimenti diretti ad una terapia da seguire e che fare un percorso psicoterapico sia una cosa completamente diversa dallo scrivere un messaggio on line.
Credo tuttavia che in un sito come questo, persone come me, cerchino le impressioni e i punti di vista di esperti, per poter cominciare a riflettere sul proprio vissuto e decidere di intraprendere un percorso adeguato.
In particolare, io ricercavo semplicemente un confronto professionale e umano con persone che avessero la voglia di condividere le loro suggestioni, emerse dalla lettura delle mie parole.

E' possibile che le impressioni che la dr.ssa Rinella mi ha gentilmente offerto non siano del tutto corrette, come lei stessa ha sottolineato, non conoscendomi e non avendo avuto il modo di approfondire la mia storia dal vivo, ma ho trovato i suoi suggerimenti facilmente comprensibili, coerenti con quanto avevo raccontato e credo in larga misura effettivamente vicini alla verità.

Non comprendo, invece, il supporto offertomi dalla dr.ssa Esposito che mi ha posto domande che non mi sono sembrate in sintonia con il mio racconto e mi ha suggerito un qualcosa che probabilmente sarà anche indicato per la mia situazione, ma che non sono stato in grado di comprendere completamente. Mi ha stupito molto, in particolare, la sua frase: "Purtroppo la complessità' di tali teorie non consente di condividere con Lei , laureato in economia, alcunchè e non sarebbe corretto da parte mia semplificare concetti non semplificabili. "
Mi verrebbe spontanea una domanda: e allora un sito come questo a che cosa dovrebbe servire?

Grazie per il supporto.