Inserimento scolastico bambino 6 anni - pre scuola
Buongiorno,
ho un bimbo di 6 anni (a dicembre) che ha appena iniziato la scuola elementare. Essendo divorziata, la mattina verrà accompagnato a settimane alterne, una da me e una dal padre. Per mie esigenze lavorative a partire da ieri io ho iniziato anche con pre-scuola, dalle 7.50 circa; stiamo facendo un mini inserimento (i bimbi non sono tutti uguali) perché ha una reazione credo a mio parere nella media, mista tra curiosità e “paura”; ci va qualche tempo per ambientarsi alla novità e la mia presenza anche per poco lo rasserena, almeno da non piangere disperato. Trova divertente poter fare una partita a dama, iniziando con me per poi proseguire con altri bambini.
Con il padre potrebbe invece entrare alle 8.20, insieme agli altri compagni di classe, ritrovandosi nella zona predisposta fronte scuola come punto di ritrovo ed entrando poi con la maestra. In caso di brutto tempo, attenderà in auto fino all’ultimo e poi raggiungerà il gruppo.
Mi chiedo quindi, sarebbe conveniente frequentasse sempre il pre-scuola anche in presenza del padre? Questa differenza settimanale, potrebbe prolungare questo primo momento di “difficoltà”?
Spero in un vs riscontro.
Grazie e saluti
ho un bimbo di 6 anni (a dicembre) che ha appena iniziato la scuola elementare. Essendo divorziata, la mattina verrà accompagnato a settimane alterne, una da me e una dal padre. Per mie esigenze lavorative a partire da ieri io ho iniziato anche con pre-scuola, dalle 7.50 circa; stiamo facendo un mini inserimento (i bimbi non sono tutti uguali) perché ha una reazione credo a mio parere nella media, mista tra curiosità e “paura”; ci va qualche tempo per ambientarsi alla novità e la mia presenza anche per poco lo rasserena, almeno da non piangere disperato. Trova divertente poter fare una partita a dama, iniziando con me per poi proseguire con altri bambini.
Con il padre potrebbe invece entrare alle 8.20, insieme agli altri compagni di classe, ritrovandosi nella zona predisposta fronte scuola come punto di ritrovo ed entrando poi con la maestra. In caso di brutto tempo, attenderà in auto fino all’ultimo e poi raggiungerà il gruppo.
Mi chiedo quindi, sarebbe conveniente frequentasse sempre il pre-scuola anche in presenza del padre? Questa differenza settimanale, potrebbe prolungare questo primo momento di “difficoltà”?
Spero in un vs riscontro.
Grazie e saluti
[#1]
Gentile Utente, potrebbe essere lo stesso bimbo a dichiarare che cosa preferisce fare, se ogni giorno il pre-scuola, oppure se entrare più tardi anche con il papà.
Poi, non sono d'accordo col fatto che questo momento sia un momento di difficoltà; è un momento di stress, nel senso che il bimbo affronta una cambiamento (la scuola elementare è più strutturata della materna) ma è anche pieno di risorse per potersi adattare al meglio e costruire nuove amicizie anche al pre-scuola.
Cordiali saluti,
Poi, non sono d'accordo col fatto che questo momento sia un momento di difficoltà; è un momento di stress, nel senso che il bimbo affronta una cambiamento (la scuola elementare è più strutturata della materna) ma è anche pieno di risorse per potersi adattare al meglio e costruire nuove amicizie anche al pre-scuola.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie Dottoressa,
avevo ipotizzato anche io potesse scegliere il bambino, non ero solo sicura fosse, per così dire, corretto lasciargli questa possibilità.
Esatto, è un momento di stress, pensavo quindi che con il pre-scuola costante potesse diventare più gioioso ecco (il giocare prima di entrare in classe magari è un diversivo).
Quello che lamenta il bambino in effetti è non avere amici che già conosce per giocare...la compagna del papà ha un figlio della stessa età del nostro e hanno frequentato la materna insieme, comprese le attività extra scolastiche (sport la sera); ora le strade si sono divise per esigenze genitoriali, si trova un po' spaesato. Purtroppo i compagni della scuola materna sono andati quasi tutti in un istituto che on mi offriva le stesse possibilità di quello da me scelto, quindi si è ritrovato "da solo"; parlando con le altre mamme comunque ho scoperto esserci, come lui, tanti altri compagni nella stessa situazione.
Spero che la mia rassicurazione sia sufficiente ad aiutarlo ad affrontare con allegria questa nuova sfida.
Cordiali saluti
avevo ipotizzato anche io potesse scegliere il bambino, non ero solo sicura fosse, per così dire, corretto lasciargli questa possibilità.
Esatto, è un momento di stress, pensavo quindi che con il pre-scuola costante potesse diventare più gioioso ecco (il giocare prima di entrare in classe magari è un diversivo).
Quello che lamenta il bambino in effetti è non avere amici che già conosce per giocare...la compagna del papà ha un figlio della stessa età del nostro e hanno frequentato la materna insieme, comprese le attività extra scolastiche (sport la sera); ora le strade si sono divise per esigenze genitoriali, si trova un po' spaesato. Purtroppo i compagni della scuola materna sono andati quasi tutti in un istituto che on mi offriva le stesse possibilità di quello da me scelto, quindi si è ritrovato "da solo"; parlando con le altre mamme comunque ho scoperto esserci, come lui, tanti altri compagni nella stessa situazione.
Spero che la mia rassicurazione sia sufficiente ad aiutarlo ad affrontare con allegria questa nuova sfida.
Cordiali saluti
[#3]
Il fatto che non ci siano bimbi che già Suo figlio conosce, non deve essere un limite necessariamente, ma un'opportunità: tenga presente che Suo figlio ha proprio l'occasione di avere altri amici proprio grazie al pre-scuola.
Sia paziente, la scuola è iniziata da solo due giorni...! :-)
Cordiali saluti,
Sia paziente, la scuola è iniziata da solo due giorni...! :-)
Cordiali saluti,
[#4]
Concordo con la dottoressa Pileci e aggiungo che, in generale, il gioco nel tempo che precede la scuola (come anche i cartoni animati durante la colazione...) rischia di "distrarre" i bambini dalla concentrazione necessaria per iniziare efficacemente il lavoro scolastico mattutino, a volte magari eccitandoli fuori luogo e rendendo difficile stare poi fermi al banco attenti e silenziosi e, comunque, "rubando" loro energie che sarebbe più utile spendere in altro modo.
Tenga presente che più i bambini sono piccoli, più faticano a passare dall'atmosfera "fantastica" del sonno e del sogno alla "dura" realtà, perciò meglio non confonderli ulteriormente con stimoli poco adeguati.
Inoltre, se arrivare più tardi col papà significherebbe poter godere di mezz'ora in più di sonno, ben venga questa possibilità!
Nel momento in cui avete condiviso la scelta di questa scuola, immagino avrete già considerato anche queste variabili.
E d'altro canto, come in tutte le famiglie (separate o no) sarà inevitabile che vostro figlio -almeno in alcune cose- sia gestito diversamente da mamma e papà.
L'importante è che queste differenze siano vissute come risorse e non come limiti o fonti di ansie.
Cordialità.
Tenga presente che più i bambini sono piccoli, più faticano a passare dall'atmosfera "fantastica" del sonno e del sogno alla "dura" realtà, perciò meglio non confonderli ulteriormente con stimoli poco adeguati.
Inoltre, se arrivare più tardi col papà significherebbe poter godere di mezz'ora in più di sonno, ben venga questa possibilità!
Nel momento in cui avete condiviso la scelta di questa scuola, immagino avrete già considerato anche queste variabili.
E d'altro canto, come in tutte le famiglie (separate o no) sarà inevitabile che vostro figlio -almeno in alcune cose- sia gestito diversamente da mamma e papà.
L'importante è che queste differenze siano vissute come risorse e non come limiti o fonti di ansie.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#5]
Gentile utente,
<<avevo ipotizzato anche io potesse scegliere il bambino<<
con ciò non sempre si intende che bisogna CHIEDERGLI cosa sceglie, cosa vuole, cosa preferisce,
caricando sulle sue fragili spalle il peso della scelta (e sgravando le proprie);
bensì spesso, più indirettamente,
osservando con partecipazione i suoi comportamenti di benessere o malessere;
ascoltando col cuore le parole spontanee che gli profferisce,
i giochi che spontaneamente fa...
Se non c'è competizione tra i genitori
questa modalità
- fornisce molti dati
- porta arricchimento alle reciproche relazioni tra genitori
- e tra il singolo genitore e il bambino
- serenità al bambino.
<<avevo ipotizzato anche io potesse scegliere il bambino<<
con ciò non sempre si intende che bisogna CHIEDERGLI cosa sceglie, cosa vuole, cosa preferisce,
caricando sulle sue fragili spalle il peso della scelta (e sgravando le proprie);
bensì spesso, più indirettamente,
osservando con partecipazione i suoi comportamenti di benessere o malessere;
ascoltando col cuore le parole spontanee che gli profferisce,
i giochi che spontaneamente fa...
Se non c'è competizione tra i genitori
questa modalità
- fornisce molti dati
- porta arricchimento alle reciproche relazioni tra genitori
- e tra il singolo genitore e il bambino
- serenità al bambino.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#8]
Utente
Buongiorno a tutti,
giunti a fine settimana posso confermare che la situazione sia peggiorata. Mio figlio ha iniziato a chiedere concessioni di vario tipo (es: pranzo a casa anziché a scuola, un giorno dice che vuole fare prescuola sempre poi dice che non vuole farlo mai....), che secondo me sono solo "prove" per capire quanta flessibilità trovi dall'altra parte (a voi il giudizio però, io sono "solo" la mamma).
Al prescuola abbiamo iniziato un mini inserimento, gioco con lui una partita a dama e poi vado via, ma questo non è più a lui sufficiente; mentre i primi giorni gestiva bene la situazione, ieri e soprattutto oggi, scoppia in lacrime, stamattina con urla che sentivo ancora dal cortile mentre andavo via.
Mi chiedo come agire a questo punto, questa situazione non è salutare né per lui tantomeno per gli altri bambini che A) non hanno una genitore che resta lì con loro e potrebbero iniziare ad avere qualche richiesta nei confronti dei loro B) vengono magari destabilizzati dal pianto del mio
Sempre a mio modesto parere, mio figlio ha meno indipendenza degli altri, mi sorge il dubbio possa essere dovuto ad un errore genitoriale che spiego qui di seguito
Il padre frequenta da 2 anni circa la mamma di un amichetto di materna di mio figlio, quindi i due sono praticamente fratellini, e si sono ritrovati a frequentare oltre che la stessa scuola (fino all'anno passato) anche le stesse attività extra scolastiche (jujitsu insieme da 1 anno circa)
oltretutto , ieri ho saputo che alle lezioni di jujitsu (15 bambini circa), resta sempre il mio ex marito ad osservare il bambino e, arrivando io a 10 minuti dalla fine lezione, ho scoperto che cerca il consenso paterno ad ogni sua mossa; questo oltre ad eseguire tutti gli esercizi solo ed esclusivamente con il suo "fratellino" (non mi piace usare altri termini).
Posso parlare con l'insegnante di jujitsu chiedendo di dividere un po' la coppia? Posso chiedere al mio ex marito di cercare di non assistere a tutta la lezione così da aiutare il bambino ad essere più indipendente ?
Attendo vs utilissimi consigli
grazie
C.
"oggi mamma un po' disperata"
giunti a fine settimana posso confermare che la situazione sia peggiorata. Mio figlio ha iniziato a chiedere concessioni di vario tipo (es: pranzo a casa anziché a scuola, un giorno dice che vuole fare prescuola sempre poi dice che non vuole farlo mai....), che secondo me sono solo "prove" per capire quanta flessibilità trovi dall'altra parte (a voi il giudizio però, io sono "solo" la mamma).
Al prescuola abbiamo iniziato un mini inserimento, gioco con lui una partita a dama e poi vado via, ma questo non è più a lui sufficiente; mentre i primi giorni gestiva bene la situazione, ieri e soprattutto oggi, scoppia in lacrime, stamattina con urla che sentivo ancora dal cortile mentre andavo via.
Mi chiedo come agire a questo punto, questa situazione non è salutare né per lui tantomeno per gli altri bambini che A) non hanno una genitore che resta lì con loro e potrebbero iniziare ad avere qualche richiesta nei confronti dei loro B) vengono magari destabilizzati dal pianto del mio
Sempre a mio modesto parere, mio figlio ha meno indipendenza degli altri, mi sorge il dubbio possa essere dovuto ad un errore genitoriale che spiego qui di seguito
Il padre frequenta da 2 anni circa la mamma di un amichetto di materna di mio figlio, quindi i due sono praticamente fratellini, e si sono ritrovati a frequentare oltre che la stessa scuola (fino all'anno passato) anche le stesse attività extra scolastiche (jujitsu insieme da 1 anno circa)
oltretutto , ieri ho saputo che alle lezioni di jujitsu (15 bambini circa), resta sempre il mio ex marito ad osservare il bambino e, arrivando io a 10 minuti dalla fine lezione, ho scoperto che cerca il consenso paterno ad ogni sua mossa; questo oltre ad eseguire tutti gli esercizi solo ed esclusivamente con il suo "fratellino" (non mi piace usare altri termini).
Posso parlare con l'insegnante di jujitsu chiedendo di dividere un po' la coppia? Posso chiedere al mio ex marito di cercare di non assistere a tutta la lezione così da aiutare il bambino ad essere più indipendente ?
Attendo vs utilissimi consigli
grazie
C.
"oggi mamma un po' disperata"
[#9]
<<gli altri bambini che A) non hanno una genitore che resta lì con loro e potrebbero iniziare ad avere qualche richiesta nei confronti dei loro>>
Gentile mamma un po' disperata e probabilmente anche con un pizzico di troppo di ansia :-),
in effetti prima di ora non mi era mai capitato di sentire di inserimenti al pre-scuola, né tanto meno alla scuola primaria e quanto da Lei precisato sui compagni mi conferma che non sia la regola della scuola frequentata da suo figlio.
Mi vien perciò da domandarle di chi sia l'esigenza di "addolcire" (con esiti forse discutibili) la separazione al momento di andare a scuola: della scuola medesima? di suo figlio? sua?
Il fatto che il suo bambino abbia meno indipendenza degli altri, non potrebbe derivare, almeno in parte, dal fatto che a lui ne viene concessa meno di quanta ne sia concessa ai coetanei?
Che importanza rivestono nella sua (di Lei che ci scrive) vita i temi del controllo e del perfezionismo?
Gentile mamma un po' disperata e probabilmente anche con un pizzico di troppo di ansia :-),
in effetti prima di ora non mi era mai capitato di sentire di inserimenti al pre-scuola, né tanto meno alla scuola primaria e quanto da Lei precisato sui compagni mi conferma che non sia la regola della scuola frequentata da suo figlio.
Mi vien perciò da domandarle di chi sia l'esigenza di "addolcire" (con esiti forse discutibili) la separazione al momento di andare a scuola: della scuola medesima? di suo figlio? sua?
Il fatto che il suo bambino abbia meno indipendenza degli altri, non potrebbe derivare, almeno in parte, dal fatto che a lui ne viene concessa meno di quanta ne sia concessa ai coetanei?
Che importanza rivestono nella sua (di Lei che ci scrive) vita i temi del controllo e del perfezionismo?
[#10]
Utente
Gentile dottoressa, soggetto "mamma" inquadrato abbastanza ;)
controllo e perfezionismo., sono io purtroppo. soprannominata Hitler più di una volta, con aggiunta di ansia però ;-)
scherzi a parte, i limiti di indipendenza al contrario, li impone il papà con il suo atteggiamento. Presente a tutte le lezioni di jujitsu, se lo riporta a casa alle 20.00 di sera alle 21.00 chiama il bambino per sapere come sta; crea un rapporto morboso, che non credo aiuti.
non faccio la guerra con nessuno sia chiaro, cerco di capire se il mio punto di vista sia corretto prima di proporre un cambiamento .
Se potesse il padre chiamerebbe 3 volte al giorno, ha un limite imposto volutamente dal divorzio, perché non era una vita normale.
Per prescuola:
Tento di spronarlo, vorrei salutarlo in cime alle scale di scuola come vediamo fare da tutti gli altri, e non portarlo nella sala predisposta, ma sono obbligata a scendere, non per mia esigenza.
Parlo a cuore aperto sia chiaro, se fosse una mia necessità lo affermerei
Ho bisogno del vostro aiuto per capire come riprendere le redini prima che il cavallo mi fugga definitivamente!
Grazie
C.
controllo e perfezionismo., sono io purtroppo. soprannominata Hitler più di una volta, con aggiunta di ansia però ;-)
scherzi a parte, i limiti di indipendenza al contrario, li impone il papà con il suo atteggiamento. Presente a tutte le lezioni di jujitsu, se lo riporta a casa alle 20.00 di sera alle 21.00 chiama il bambino per sapere come sta; crea un rapporto morboso, che non credo aiuti.
non faccio la guerra con nessuno sia chiaro, cerco di capire se il mio punto di vista sia corretto prima di proporre un cambiamento .
Se potesse il padre chiamerebbe 3 volte al giorno, ha un limite imposto volutamente dal divorzio, perché non era una vita normale.
Per prescuola:
Tento di spronarlo, vorrei salutarlo in cime alle scale di scuola come vediamo fare da tutti gli altri, e non portarlo nella sala predisposta, ma sono obbligata a scendere, non per mia esigenza.
Parlo a cuore aperto sia chiaro, se fosse una mia necessità lo affermerei
Ho bisogno del vostro aiuto per capire come riprendere le redini prima che il cavallo mi fugga definitivamente!
Grazie
C.
[#11]
Gentile utente
<<questa situazione non è salutare né per lui tantomeno per gli altri bambini che A) non hanno una genitore che resta lì con loro e potrebbero iniziare ad avere qualche richiesta nei confronti dei loro B) vengono magari destabilizzati dal pianto del mio<<
Lei non è responsabile degli altri bambini;
Lasci il ruolo alle insegnanti, che hanno una specifica preparazione per riconoscere e gestire situazioni normali e complesse.
Lasci il ruolo anche al padre.
Lei gestisca al meglio il proprio, ruolo.
In Lei si sentono problemi nella delega, nella fiducia,...
è ovvio che tra genitori separati non c'è il clima idilliaco che in una coppia amorosa; ma proprio per questo non può fare la "supervisora" al comportamento genitoriale del suo ex. Sarebbero guai per tutti.
Con le insegnanti, lavori verso la collaborazione; solo così individerete una linea possibile per la serenità del bimbo.
<<questa situazione non è salutare né per lui tantomeno per gli altri bambini che A) non hanno una genitore che resta lì con loro e potrebbero iniziare ad avere qualche richiesta nei confronti dei loro B) vengono magari destabilizzati dal pianto del mio<<
Lei non è responsabile degli altri bambini;
Lasci il ruolo alle insegnanti, che hanno una specifica preparazione per riconoscere e gestire situazioni normali e complesse.
Lasci il ruolo anche al padre.
Lei gestisca al meglio il proprio, ruolo.
In Lei si sentono problemi nella delega, nella fiducia,...
è ovvio che tra genitori separati non c'è il clima idilliaco che in una coppia amorosa; ma proprio per questo non può fare la "supervisora" al comportamento genitoriale del suo ex. Sarebbero guai per tutti.
Con le insegnanti, lavori verso la collaborazione; solo così individerete una linea possibile per la serenità del bimbo.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 1.5k visite dal 14/09/2016.
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