conseguenze Depersonalizzazione o prodromi schizofrenia?

Buonasera,
Sono un po' esitante a chiedere consigli via web soprattutto per un ambito delicato come la psiche ma la competenza e la professionalità delle vostre risposte mi hanno spinta a farlo.
Sono una ragazza di vent'anni; circa due mesi fa, in seguito ad assunzione moderata di cannabis (di cui non sono mai stata consumatrice abituale) ho avuto un episodio di forte depersonalizzazione, in seguito al quale sono andata subito al pronto soccorso, dove mi hanno dato un tranquillante (non ho però descritto loro i sintomi, hanno attribuito tutto alla cannabis) e sono poi "tornata in me". In seguito per un mese non ho avuto alcun problema, tranne che una leggera paura di avere un nuovo episodio, finché ad una festa (non avevo né fumato né bevuto) non mi é successo di nuovo, anche se solo per pochi secondi. Da allora la paura che mi risuccedesse é aumentata, ma di nuovo per un periodo non ho avuto problemi, finché un giorno mentre ero a Roma a trovare mio fratello camminando per strada mi é accellerato molto il battito del cuore e mi é venuta una gran paura, che é durata circa mezz'ora-ma a quanto mi ha detto la psicologa che mi segue non era un attacco di panico. Dopo quel giorno ho passato una settimana in cui ero continuamente in ansia senza sapere per cosa e con la tachicardia; dietro consiglio della mia dottoressa ho fatto le analisi del sangue e sono andata da un cardiologo ma a livello fisico risultava che andava tutto bene. Mi sono così rivolta ad una psicologa da cui sto attualmente andando con cui ho utilizzato anche il metodo EMDR, ma sono ancora molto preoccupata perché ho una sensazione persistente e difficile da descrivere: In sostanza é come se provassi fastidio nel vedere le cose e le persone in prima persona e "mi stupissi di avere il mio sguardo", cosa che mi causa una continua angoscia e un senso di fragilità dell'io, come se mi mancasse qualcosa che prima avevo, e la mia psicologa non ha saputo "inquadrarmi" questa sensazione, cosí mi é venuto il dubbio, data la sua quasi ineffabilità, che possa essere o una conseguenza della depersonalizzazione oppure un prodromo della schizofrenia, dato che é strettamente connessa al mio senso del sé. Inoltre mi spaventa il pensiero che possa essere un sintomo "strano" mai provato da nessun altro, anche se a dire la verità ciò che più mi angoscia é che possa essere un sottile segno di avanzamento della schizofrenia. Secondo voi potrebbe invece essere collegato alla depersonalizzazione? Scusate la prolissità e grazie per l'attenzione
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Se la sua psicologa non ha saputo inquadrare in modo chiaro questi sintomi sarebbe il caso di cambiarla.

Evidentemente i sintomi che descrive possono appartenere entrambi alle due condizioni che descrive sebbene, in alcuni disturbi d'ansia, di tende ad enfatizzare alcuni sintomi per farli rientrare nei propri sospetti.

Direi che primariamente la sua situazione vada chiaramente inquadrata dal punto di vista diagnostico e poi vadano considerate alcuni trattamenti efficaci per i suoi disturbi.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio per la risposta, valuteró il consiglio che mi ha dato di rivolgermi ad altri psicologi.
Mi permetto di aggiungere un altro dettaglio : la psicologa mi ha assicurato che a suo parere non sto diventando schizofrenica e mi ha consigliato di rivolgermi al mío médico di base per farmi prescrivere un ansiolitico; a suo parere dovrei farlo o prima dovrei rivolgermi ad un altro specialista? (Mi rendo conto che le Sto chiedendo di valutare vía web l'operato di una collega che non conosce e con pochi dettagli a disposizione; é che al momento non so a chi altri rivolgermi ). Grazie per la disponibilitá
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Chiariamo che la psicologa non può inviarla dal medico al fine di una prescrizione di ansiolitico perché il medico stabilisce se è il caso di prescrivere un farmaco e quale tipo di farmaco secondo ciò che valuterà, quindi può essere inviata dal medico per una valutazione generica.

Se è stata introdotta la possibilità che lei, in qualche modo, debba assumere un farmaco è opportuno che si rivolga ad uno specialista in psichiatria che prima di tutto farà una diagnosi dei suoi disturbi e poi deciderà anche che tipo di farmaco eventualmente dovrà assumere.

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Utente
Utente
La ringrazio, scusi ma sono poco pratica; in effetti la psicologa mi aveva accennato alla possibilitá che il medico di base mi avrebbe indirizzato ad uno specialista ma dato che me l'aveva prospettata solo come un'eventualità non avevo ben capito che fosse necessario
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera a lei,

immagino quanto debba essere difficile l'esperienza che sta vivendo in questi due mesi. A volte succede che il corpo dà dei segnali che vogliono indicarci qualcosa del nostro mondo interiore. Per quanto questo momento sia critico, potrebbe anche rappresentare un'occasione preziosa per guardarsi dentro. Potrei dire, utilizzando le sue parole, che potrebbe essere un'occasione "per non stupirsi" più "del suo sguardo" e, aggiungerei, anche per darsi la possibilità di pensare se stessa creativamente.

Ho sentito una centratura sulla diagnosi e l'uso di una terminologia tecnica specifica. Mi sono chiesto se forse non si stia sovraccaricando di informazioni, magari anche tramite internet che invece di rassicurarla alla fine potrebbero essere controproducenti per lei, per tanti ragioni.

Comprendo il suo desiderio di trovare risposte e orientarsi circa il suo malessere, ma corre il rischio di fare ipotesi su se stessa che potrebbero spaventarla e portarla fuori strada.

Ai prodromi della schizofrenia ci penserei, personalmente, con la massima cautela. Intanto sarebbe importante dare senso al suo malessere, dal mio punto di vista, prima di tutto da un punto di vista esperienziale e umano.

Infine, se possibile, vorrei chiederle una delucidazione. Da come ho capito si è rivolta a due psicologhe? Se può spiegarmi, non sono sicuro di avere capito correttamente.
Dalla prima è stata in cura a seguito del primo episodio di malessere oppure era in cura già precedentemente? E come mai ha interrotto per andare da una seconda psicologa per l'EMDR?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Le hanno risposto prima di me degli psichiatri e quindi non aggiungo nulla.
Se ha avuto problemi per una assunzione di cannabis (ottimo! Cosi' si giardera' dall'assumere sostanze del genere di nuovo), cio' che deve fare e` fare delle belle passeggiate, bere tantissima acqua, e dimenticare gli ambienti dediti alle droghe ( che hanno dei problemi che Lei non ha).
Non si crei problemi inesistenti!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132