Omofobia interiorizzata, o non gliene frega nulla?

Gentili dottori,
ho 30 anni e sono una ragazza lesbica.
Mi sono presa una sbandata per una donna etero (parliamone..) di 10 anni più di me, e, dopo una corte spietata di anni, finalmente ha ceduto.
Da circa 9 mesi abbiamo una relazione strana. Ci vediamo, passiamo tempo insieme (cene, week-end, ferie) e viviamo il sesso a metà.
A metà significa che lei è passiva: non mi sfiora, mentre io faccio tutto.
All'inizio pensavo ci sarebbe voluto un po' di tempo, perché lei non accetta la cosa. Ha avuto solo uomini, ed è una persona piuttosto legata al giudizio della società. Ha amici stretti gay, ma lei si reputa etero. Dice che per me prova affetto e che ciò che l'ha spinta a provare è la curiosità.
Ma per curiosità provi una volta, due. Ora sarà successo 70 volte in 9 mesi (sì, quasi le conto, sono ossessiva :-) ).
Io provo un'attrazione fortissima per questa ragazza e quindi "tuffarmici addosso"mi piace sempre, anche se lei non partecipa.
La sento legata a me e la quotidianità che passiamo insieme mi piace e mi rassicura, ma poi, tutto d'un tratto, mi dico: ma può mai andare avanti così?
Lei già in passato si è staccata per poi tornare, senza spiegazioni, ovviamente.
E, tutto'ora, solo una volta, in nove mesi abbiamo parlato di quello che succede tra noi. L'unica volta fu all'inizio, quando provai delicatamente ad avvicinare la sua mano al mio seno, e lei disse che non riusciva. Da lì, mi disse che non sarebbe mai più capitato perché non era giusto nei miei confronti.
Ecco, oltre ad essere ricapitato, è aumentata anche la frequentazione!
Io non ho più chiesto nulla, lei non è più sparita, ma questa cosa mi mette un'ansia pazzesca.
A volte mi sembra innamorata, parliamo ad un centimetro, vogliamo star sole, organizziamo cose insieme, si rilassa quando è con me. Poi, tutto d'un tratto, raffredda un pochino. Io ne ho parlato con i miei amici, lei no. Come se si vergognasse. A volte sembra mi odi, mi risponde male e in modo sgarbato, poi, tutto d'un tratto, torna serena e organizza situazioni ad hoc dove è palese che vuole che io le dia piacere...
Io non credo mi stia usando, perché oltre questa "strana cosa a metà" dal punto di vista sessuale, c'è tutto un contorno di frequentazione assidua e tempo di qualità passato insieme. Ma non capisco il blocco così forte a sfiorarmi.
Se chiedo, s'eclissa e sparisce; dunque non chiedo (ciò che faccio da mesi) e vivo con un'ansia pazzesca.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
La situazione che descrive appare delicata.
E piena di *non detti* che non e' corretto analizzare on line.
Lei sembra, per parte Sua inquadrare il rapporto in un contesto meramente sessuale in quanto e' questo che Lei desidera e cerca.
La Sua amica sembra pensarla diversamente.
Questo non esclude che abbia affetto per Lei e non intenda ferirla .Ma non implica che tale affetto sia connesso ad una attrazione sessuale.
Le e' mai venuta in mente tale evenienza?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
E allora perché cerca e crea situazioni ad hoc affinché io vada a casa sua per "esaudirla"?
Anche lei cerca da me l'appagamento sessuale, mi sembra, altrimenti, se provasse solo affetto come un'amica, non si farebbe fare quel che si fa fare..
La parte sessuale la cerchiamo in due.
Forse lei più di me, perché io a volte, sa, mi sento triste e vorrei magari stare abbracciata per ore, invece lei si vede che punta a quello che le pare una scoperta interessante.
Ma non vorrei che la scoperta la facesse sulla mia pelle.
Poi mi son pure detta, per "stare tranquilla e giustificare l'attesa" , che io, da una persona da cui non sono attratta, non mi farei manco sfiorare..Dunque, se tra noi succede questa cosa con cadenza di una volta a settimana, vivendo come una coppia, ho pensato che magari lei avesse un blocco..Che se si lascia andare e magari le piace, poi deve mettere in discussione tutto.
E lei non vuole essere lesbica.
Per questo, a volte, mi tratta male, io credo. Come se io rappresentassi una sua debolezza.

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Nel campo dell'affettivita' e della sessalita' e' tutto possibile.
Nel campo dell'omosessualita' ugualmente
Non si possono percio' definire *a tavolino* dei rapporti di *causa/effetto* chiari e inequivocabili.
Esistono nella psiche umana difese consce e inconsce e occorre un serio lavoro analitico per decodiicarle.
Percio' si ponga maggiormente in ascolto di cio' che Lei percepisce e non sottovaluti che spesso il *desiderio* (in questo caso suo) puo' strutturare la percezione del contesto. In modo molto attivo talvolta!
I miei auguri!
[#4]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Cosa intende il desiderio (mio?) può strutturare la percezione del contesto?
Che mi appanna la lucidità ?
Io mi fido molto delle mie sensazioni, solo che ho paura, appunto, di non dovermi fidare così tanto...
[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Non Le *appanna* la *lucidita`*: struttura cio' che Lei percepisce.
E' un po' diverso.
La lucidita' sembra che Lei la intenda come *capacita*.
La capacita' resta integra, e' l'oggetto che viene *trasfigurato* dal Suo desiderio!
[#6]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Dunque, cosa mi consiglia di fare? Attendere fidandomi di quel che sento?
Ho paura di sbagliare
[#7]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Non deve *fare* nulla!
Non cerchi di valutare ne' giudicare.
Il campo della sessualita' lo si vive e basta!
Se poi riuscira', utilizzando un'altra modalita' percettiva a intuire qualcosa ok, se no prenda quello che *sente*
Auguri!
[#8]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Ok, dottoressa, la ringrazio. Il problema è che non mi sento bene a livello di ansia. Dato che non mi sembra una cosa definita, vado in loop e ci penso, facendo finta di essere easy, quando in realtà sono heavy.
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