Lutto - ho bisogno di uno psicologo?
Salve
Agli inizi di Maggio ho subito un lutto. La persona in questione non era un parente da un punto di vista giuridico ma per me è stato come un padre (i rapporti con il mio vero padre sono praticamente inesistenti) era la mia figura maschile di riferimento. La sua morte non è stata una "cronaca di una morte annunciata" ma neppure un fulmine a cil sereno.
Ovviamente la situazione è parecchio più complessa: mi sembra di aver agito in maniera egoistica in certi frangenti forse avrei potuto comportarmi meglio d'altro canto è difficile credere che il mio agire in un modo piuttosto che in un altro possa aver influenzato radicalmente l'andamento della salute di quella persona (anche se non nè sono sicuro - visto l'ordine cronologico di certi accadimenti)... insomma sicuramente sono discorsi che voi addetti ai lavori avrete sentito decine e decine di volte.
In altre occasioni mi sfogavo proprio con questa persona; adesso mi rimane mia mamma e per tutta una serie di ragioni (prima tra tutti il fatto che pure lei deve elaborare il lutto) non voglio tediarla con i miei problemi.
Mi sto pure accorgendo che "buttarmi tutto sullo studio" non si stà rivelando troppo efficace visto l'attuale clima di stagnazione della mia vita universitaria.
So che per elaborare un lutto ci vuole circa un anno. Sono passati 4 mesi e io mi sento quasi come il primo giorno: Dovrei prendere in seria considerazione l'idea di andare da uno psicologo? io ho paura di non riuscire ad elaborare correttamente il lutto.
Grazie dell'attenzione
Agli inizi di Maggio ho subito un lutto. La persona in questione non era un parente da un punto di vista giuridico ma per me è stato come un padre (i rapporti con il mio vero padre sono praticamente inesistenti) era la mia figura maschile di riferimento. La sua morte non è stata una "cronaca di una morte annunciata" ma neppure un fulmine a cil sereno.
Ovviamente la situazione è parecchio più complessa: mi sembra di aver agito in maniera egoistica in certi frangenti forse avrei potuto comportarmi meglio d'altro canto è difficile credere che il mio agire in un modo piuttosto che in un altro possa aver influenzato radicalmente l'andamento della salute di quella persona (anche se non nè sono sicuro - visto l'ordine cronologico di certi accadimenti)... insomma sicuramente sono discorsi che voi addetti ai lavori avrete sentito decine e decine di volte.
In altre occasioni mi sfogavo proprio con questa persona; adesso mi rimane mia mamma e per tutta una serie di ragioni (prima tra tutti il fatto che pure lei deve elaborare il lutto) non voglio tediarla con i miei problemi.
Mi sto pure accorgendo che "buttarmi tutto sullo studio" non si stà rivelando troppo efficace visto l'attuale clima di stagnazione della mia vita universitaria.
So che per elaborare un lutto ci vuole circa un anno. Sono passati 4 mesi e io mi sento quasi come il primo giorno: Dovrei prendere in seria considerazione l'idea di andare da uno psicologo? io ho paura di non riuscire ad elaborare correttamente il lutto.
Grazie dell'attenzione
[#1]
Gentile Utente,
rimuginare su un evento del genere e pensare di non aver fatto abbastanza o di aver commesso degli errori è piuttosto frequente dopo un lutto: ci serve per cercare di razionalizzare e di avere un pochino di controllo sull'evento che -ovviamente- non è controllabile.
Lei dice che ora non riesce a studiare, ma per problematiche precedenti all'evento di cui ci parla.
Adesso che sintomi ha rispetto al lutto?
rimuginare su un evento del genere e pensare di non aver fatto abbastanza o di aver commesso degli errori è piuttosto frequente dopo un lutto: ci serve per cercare di razionalizzare e di avere un pochino di controllo sull'evento che -ovviamente- non è controllabile.
Lei dice che ora non riesce a studiare, ma per problematiche precedenti all'evento di cui ci parla.
Adesso che sintomi ha rispetto al lutto?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Salve intanto grazie dell'attenzione. In questi giorni mi sembra di aver avuto una sorta di ricaduta: provo un grande senso di dolore, di nostalgia, di impotenza, rabbia, frustrazione. Fisicamente mi sembra semplicemente di avere un lieve calo dell'appetito e mi sembra di vivere, quando penso a queste cose in un perenne e lieve stato di disorientamento.
Vorrei solo fare solo una precisazione su una mia affermazione precedente: quando dico che forse avrei potuto agire in maniera meno egoistica (non mi ricordo cos'ho scritto di preciso) sto parlando ad un susseguirsi di eventi avvenuti nell'arco di pochi giorni (in pratica abbiamo litigato, e di burtto, perchè aveva deciso di dar via il suo cane - viveva per quel cane - senza consultarci inoltre era un fumatore incallito e per l'ennesima volta si era rifiutato di smettere di fumare) dopo questo susseguirsi di eventi le sue condizioni si sono aggravate... io però sento il peso di questa croce: forse se non avessimo litigato, o se fossi stato più presente, e via dicendo.
Infine, non essendo nostro parente i medici sono stati sempre reticenti dal darci informazioni mediche sul suo stato di salute e non nascondo che mi pesa pure questo.
Vorrei solo fare solo una precisazione su una mia affermazione precedente: quando dico che forse avrei potuto agire in maniera meno egoistica (non mi ricordo cos'ho scritto di preciso) sto parlando ad un susseguirsi di eventi avvenuti nell'arco di pochi giorni (in pratica abbiamo litigato, e di burtto, perchè aveva deciso di dar via il suo cane - viveva per quel cane - senza consultarci inoltre era un fumatore incallito e per l'ennesima volta si era rifiutato di smettere di fumare) dopo questo susseguirsi di eventi le sue condizioni si sono aggravate... io però sento il peso di questa croce: forse se non avessimo litigato, o se fossi stato più presente, e via dicendo.
Infine, non essendo nostro parente i medici sono stati sempre reticenti dal darci informazioni mediche sul suo stato di salute e non nascondo che mi pesa pure questo.
[#3]
"...forse se non avessimo litigato, o se fossi stato più presente, e via dicendo."
Era proprio ciò che intendevo. In realtà, sappiamo benissimo che sarebbe ugualmente accaduto!
"...provo un grande senso di dolore, di nostalgia, di impotenza, rabbia, frustrazione..."
Gentile Utente,
non crede sia normalissimo provare tutto ciò quando perdiamo una persona cara?
Lei vorrebbe non provare questi sentimenti? Impossibile!
Si dia tempo, perché il tempo aiuta a sfumare ciò che prova ora, non certo il bene che voleva a questa persona.
Un cordiale saluto,
Era proprio ciò che intendevo. In realtà, sappiamo benissimo che sarebbe ugualmente accaduto!
"...provo un grande senso di dolore, di nostalgia, di impotenza, rabbia, frustrazione..."
Gentile Utente,
non crede sia normalissimo provare tutto ciò quando perdiamo una persona cara?
Lei vorrebbe non provare questi sentimenti? Impossibile!
Si dia tempo, perché il tempo aiuta a sfumare ciò che prova ora, non certo il bene che voleva a questa persona.
Un cordiale saluto,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 12/09/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?