Come ho scritto nel titolo, il mio senso di colpa è dovuto al fatto che non sono stato
Buongiorno gentili dottori vi scrivo per avere un consiglio da voi. Innanzitutto vi ringrazio per il vostro servizio e la vostra disponibilità, i quali mi hanno aperto gli occhi alla possibilità di iniziare una terapia.
Come ho scritto nel titolo, il mio senso di colpa è dovuto al fatto che non sono stato completamente onesto con il mio terapista.
Adesso sono ufficialmente maggiorenne, ma all'inizio della terapia ovvero un mese e mezzo fa dovevo portare in studio un'autorizzazione che certificasse che i miei genitori fossero a conoscenza dell'inizio del percorso psicologico.
Io pura avendo insistito con lui di non voler coinvolgere i miei, alla fine ho ceduto e invece di avvertire i miei genitori ho compilato una falsa autorizzazione per poter iniziare la terapia senza avvisare i miei.
Dopo i primi due incontri gratuiti ( in totale sono 3) svolti per fare conoscenza tra noi due, mia madre vedendomi sempre un po' giù e vago mi ha proposto di incotrare un terapeuta, a quel punto io sono stato costretto a dirle la verità e a spiegarle i motivi che mi hanno condotto a tenere segreto a lei e a mio padre il fatto di aver iniziato la terapia. I miei inaspettatamente hanno compreso il mio stato emotivo e mi hanno sostenuto, vedendo il tutto come un gesto di maturità dato che ho fatto tutto da solo. Nel terzo incontro gratutio avvenuto ieri, sono stato davvero bene e per adesso sto notando un grande interesse da parte del terapista per quanto riguarda i miei problemi.
Alla fine riassumendo: ho fatto una falsa autorizzazione per iniziare i primi incontri gratuiti, giorni dopo il secondo incontro nell' ambito di un discorso con mia madre, ho confessato tutto e adesso ho un grande senso di colpa per ciò che ho fatto. Le motivazioni per cui non volevo coinvolgere i miei sono tante,e oltre a motivi intuibili, c'è una questione di orgoglio personale che mi ha spinto a fare tutto da solo per darmi un po' di forza e sentirmi un po' più sicuro di me, un altro motivo è dovuto al fatto che essendoci tre incontri gratuiti per fare conoscenza che sarebbero finiti a ridosso del mio compleanno, ho pensato che se mi fossi trovato male con il terapeuta avrei potuto cambiare senza problemi per poi avvertire i miei una volta che la situazione si fosse stabilizzata.
Non so se sono riuscito a esprimermi chiaramente, vi prego di darmi un consiglio e se inoltre dovrei fargli presente ( al terapeuta ) quanto ho scritto qui.
Vi ringrazio ancora e attendo risposte.
Come ho scritto nel titolo, il mio senso di colpa è dovuto al fatto che non sono stato completamente onesto con il mio terapista.
Adesso sono ufficialmente maggiorenne, ma all'inizio della terapia ovvero un mese e mezzo fa dovevo portare in studio un'autorizzazione che certificasse che i miei genitori fossero a conoscenza dell'inizio del percorso psicologico.
Io pura avendo insistito con lui di non voler coinvolgere i miei, alla fine ho ceduto e invece di avvertire i miei genitori ho compilato una falsa autorizzazione per poter iniziare la terapia senza avvisare i miei.
Dopo i primi due incontri gratuiti ( in totale sono 3) svolti per fare conoscenza tra noi due, mia madre vedendomi sempre un po' giù e vago mi ha proposto di incotrare un terapeuta, a quel punto io sono stato costretto a dirle la verità e a spiegarle i motivi che mi hanno condotto a tenere segreto a lei e a mio padre il fatto di aver iniziato la terapia. I miei inaspettatamente hanno compreso il mio stato emotivo e mi hanno sostenuto, vedendo il tutto come un gesto di maturità dato che ho fatto tutto da solo. Nel terzo incontro gratutio avvenuto ieri, sono stato davvero bene e per adesso sto notando un grande interesse da parte del terapista per quanto riguarda i miei problemi.
Alla fine riassumendo: ho fatto una falsa autorizzazione per iniziare i primi incontri gratuiti, giorni dopo il secondo incontro nell' ambito di un discorso con mia madre, ho confessato tutto e adesso ho un grande senso di colpa per ciò che ho fatto. Le motivazioni per cui non volevo coinvolgere i miei sono tante,e oltre a motivi intuibili, c'è una questione di orgoglio personale che mi ha spinto a fare tutto da solo per darmi un po' di forza e sentirmi un po' più sicuro di me, un altro motivo è dovuto al fatto che essendoci tre incontri gratuiti per fare conoscenza che sarebbero finiti a ridosso del mio compleanno, ho pensato che se mi fossi trovato male con il terapeuta avrei potuto cambiare senza problemi per poi avvertire i miei una volta che la situazione si fosse stabilizzata.
Non so se sono riuscito a esprimermi chiaramente, vi prego di darmi un consiglio e se inoltre dovrei fargli presente ( al terapeuta ) quanto ho scritto qui.
Vi ringrazio ancora e attendo risposte.
[#1]
Gentile Utente,
è necessario parlare con il terapeuta, spiegando le tue decisioni e timori e che cosa ti ha spinto ad agire in questo modo. Forse ti proporrà di consegnargli una autorizzazione firmata dai tuoi genitori, perché il professionista non può lavorare con un documento che hai prodotto tu.
Spiega bene al terapeuta il tutto, non dovrebbero esserci problemi.
Per quanto riguarda l'aggirare dell'ostacolo, fa parte del tuo modo di agire o è un episodio isolato questo?
è necessario parlare con il terapeuta, spiegando le tue decisioni e timori e che cosa ti ha spinto ad agire in questo modo. Forse ti proporrà di consegnargli una autorizzazione firmata dai tuoi genitori, perché il professionista non può lavorare con un documento che hai prodotto tu.
Spiega bene al terapeuta il tutto, non dovrebbero esserci problemi.
Per quanto riguarda l'aggirare dell'ostacolo, fa parte del tuo modo di agire o è un episodio isolato questo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Grazie per la sua risposta, comunque no, non aggiro l'ostacolo in questo modo solitamente, ma cerco sempre di coinvolgere i miei genitori nelle cose che mi riguardano.
Comunque adesso sono maggiorenne e una nuova autorizzazione non è necessaria,il mio dubbio stava solo se nel dirglielo meno.
Lei sostiene di informarlo quindi?
Grazie ancora per la sua disponibilità.
Comunque adesso sono maggiorenne e una nuova autorizzazione non è necessaria,il mio dubbio stava solo se nel dirglielo meno.
Lei sostiene di informarlo quindi?
Grazie ancora per la sua disponibilità.
[#3]
Gentile ragazzo,
Non e' compito degli psicologi, almeno non di quelli direttamente interessati a cio`, fare valutazioni legali circa il comportamento dei pazienti.
Quello che invece ritengo interessante in Lei e' la tendenza ad *aggirare le regole*, a *manipolare*.
Questo e' un problema della Sua personalita' che se non corretto in quanto elaborato compiutamente nelle Sue cause, potrebbe esserle di grave nocumento.
Perdere di credibilita' e' infatti una condizione che porta e le porterebbe problemi *a cascata* nella Sua vita.
Per cui credo che lei debba usufruire di questo *scivolone* contestuale e porgerlo al Suo analista per elaborarlo.
I miei saluti.
Non e' compito degli psicologi, almeno non di quelli direttamente interessati a cio`, fare valutazioni legali circa il comportamento dei pazienti.
Quello che invece ritengo interessante in Lei e' la tendenza ad *aggirare le regole*, a *manipolare*.
Questo e' un problema della Sua personalita' che se non corretto in quanto elaborato compiutamente nelle Sue cause, potrebbe esserle di grave nocumento.
Perdere di credibilita' e' infatti una condizione che porta e le porterebbe problemi *a cascata* nella Sua vita.
Per cui credo che lei debba usufruire di questo *scivolone* contestuale e porgerlo al Suo analista per elaborarlo.
I miei saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Ex utente
Grazie mille dottoressa ma è la prima volta che faccio un'azione del genere e i motivi sono molto semplici come già scritto sopra, la vergogna nei confronti dei miei genitori o la paura di essere visto male dato i pregiudizi che ci sono per quanto riguarda questo tipo di cose,inoltre ho un fratello più piccolo a cui tengo molto e credevo che avrebbe potuto reagire in malo modo venendo A conoscenza dei colloqui. Ho sbagliato e mi dispiace ma non ho mai fatto una cosa del genere prima.
Grazie ancora a tutti
Grazie ancora a tutti
[#5]
Gentile Utente,
dubito che un professionista, una volta a conoscenza dell'autorizzazione non firmata dai tuoi genitori, voglia prendersene la responsabilità...
In ogni caso, discuti con il curante la questione, anche perché è fondamentale la relazione in una psicoterapia e quindi evita che questo fatto possa rovinare la terapia, soprattutto se- come ho capito- ti trovi bene col terapeuta.
Saluti,
dubito che un professionista, una volta a conoscenza dell'autorizzazione non firmata dai tuoi genitori, voglia prendersene la responsabilità...
In ogni caso, discuti con il curante la questione, anche perché è fondamentale la relazione in una psicoterapia e quindi evita che questo fatto possa rovinare la terapia, soprattutto se- come ho capito- ti trovi bene col terapeuta.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.2k visite dal 08/09/2016.
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