Ansia forte da ultimi esami
Salve, sono un ragazzo di 25 anni che studia scienze della formazione primaria all'Università Suor Orsol Benincasa di Napoli e mi mancano due esami per potermi laureare (già ho terminato gli esami della specialistica). Dal punto di vista caratteriale sono definito come una persona simpatica, dolce, educata, ma di contro molto ansiosa, timida, sensibile e insicura. Sono una persona che nello studio si è sempre impegnata molto, tanto è vero che mi sono diplomato con 83 dal liceo pedagogico e attualmente all'università ho la media del 28. Adesso veniamo al punto: mi mancano solo due esami per laurearmi, ma da un po' di tempo ho degli attacchi di ansia molto forti, ma talmente tanto, da non riuscire a studiare e ad avere crisi di pianto continue, anche perchè, a causa di esperienze passate negative, ho sviluppato un'autostima molto bassa. Un'altra fonte di ansia, oltre lo studio per gli ultimi esami, è costituita dal non avere avuto ancora un fidanzamento con una ragazza a 25 anni e questo mi ha portato a percepirmi, sul lato estetico, un mostro di faccia; relativamente a questo ultimo problema, sto trovando sollievo in seguito una psicoterapia breve strategica e una psicofarmacologia, che purtroppo non sta più funzionando e, mia madre, preoccupata per la mia sofferenza, mi ha portato da due chirurghi plastici tre anni fa, i quali mi hanno diagnosticato la dismorfofobia, ma ciò non è servito a farmi passare del tutto l'ossessione per la bruttezza, che per fortuna va meglio grazie ai risultati della psicoterapia che sto facendo. Adesso è questo quello che mi preoccupa di più: gli ultimi esami mi stanno a mettere un'ansia così forte, da avere pensieri depressivi, che sono: "non riuscirò mai a laurearmi","nessuno mi vorrà più bene","sono un fallito","farò una brutta fine". Purtroppo, l'attuale cura f armacologica non mi sta aiutando. Vi chiedo col cuore in mano di aiutarmi. Grazie in anticipo!
[#1]
Caro ragazzo,
direi che dei passaggi per provare a guarire sono stati fatti ma, ciò che non è chiaro, è da quanto tempo e in che ordine cronologico questi sono stati approntati. Racconta che tutto avrebbe avuto inizio con la delusione d'amore nei confronti di una ragazza e che, oggi, nonostante le terapie non riesce a stare bene e concentra le sue ansie sugli ultimi esami da sostenere. Ne ha parlato con la sua terapeuta?
direi che dei passaggi per provare a guarire sono stati fatti ma, ciò che non è chiaro, è da quanto tempo e in che ordine cronologico questi sono stati approntati. Racconta che tutto avrebbe avuto inizio con la delusione d'amore nei confronti di una ragazza e che, oggi, nonostante le terapie non riesce a stare bene e concentra le sue ansie sugli ultimi esami da sostenere. Ne ha parlato con la sua terapeuta?
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#2]
Gentile ragazzo,
Ho da darLe delle buone norizie:
- la sindrome da *ultimi esami* e' stata approfondita in diversi studi sperimentali. Si tratta di un blocco inconscio.
Lo studente non riesce a *vedersi* laureato perche' il mondo del lavoro e' molto diverso da quello dell'universita'. Non ci sono piu' compagni ma concorrenti. Non si gioca. Si deve cercare di lavorare e con serieta'.
Quindi la rappresentazione di se' cambia e occorre lavorare seriamente su questo per non soccombere alle paure inconsce.
Le paure inconsce penso che per Lei siano un peso non indifferente e anche il. *vedersi un mostro* lo indica. Se Lei e' convinto di essere un mostro non si attivera' per essere amato. E le sue paure inconsce non saranno disturbate!
Le consiglio di attivarsi per iniziare una psicoterapia del profondo che le permetta di entrare in contatto con queste paure, elaborarle, comprenderle e superarle. Con l'aiuto di un professionista preparato e idoneo.
Auguri!
Ho da darLe delle buone norizie:
- la sindrome da *ultimi esami* e' stata approfondita in diversi studi sperimentali. Si tratta di un blocco inconscio.
Lo studente non riesce a *vedersi* laureato perche' il mondo del lavoro e' molto diverso da quello dell'universita'. Non ci sono piu' compagni ma concorrenti. Non si gioca. Si deve cercare di lavorare e con serieta'.
Quindi la rappresentazione di se' cambia e occorre lavorare seriamente su questo per non soccombere alle paure inconsce.
Le paure inconsce penso che per Lei siano un peso non indifferente e anche il. *vedersi un mostro* lo indica. Se Lei e' convinto di essere un mostro non si attivera' per essere amato. E le sue paure inconsce non saranno disturbate!
Le consiglio di attivarsi per iniziare una psicoterapia del profondo che le permetta di entrare in contatto con queste paure, elaborarle, comprenderle e superarle. Con l'aiuto di un professionista preparato e idoneo.
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Dott.ssa Esposito, deve sapere che mi sono sempre troppo impegnato nello studio per compensare insicurezze caratteriali, dovute a vari fattori: l'essere nato prematuramente e l'essere stato 20 giorni in incubatrice; aver avuto un docente di sostegno alle scuole elementari per ritardo semplice del linguaggio e alle medie per l'insicurezza che ha preso il sopravvento di di me (aver avuto il supporto di una maestra di sostegno ha fatto sì che alle scuole elementari e medie i miei compagni di classe mi isolassero e considerarono anormale; avere dei genitori che litigano quasi sempre e una madre molto ansiosa, apprensiva; avere avuto amici che mi hanno ferito emotivamente, giocando con le mie insicurezze). Al di là di tutto questo, per i miei modi di fare dolci, gentili ed educati riesco quasi sempre e farmi voler bene degli altri. Riguardo il vedermi un mostro di volto, sono servite a poco le rassicurazioni di amici, genitori e altre persone che hanno a cuore il mio benessere, ma grazie allo psicoterapeuta che mi sta curando un po' alla volta il mio rapporto con le donne sta migliorando: prima sto tremendamente timido ed evitavo il contatto oculare, mentre ora sto imparando a guardare negli occhi le persone, quando parlo, e riesco ad essere più disinvolto. Riguardo lo studio, il problema mio è che sono perfezionista e che, se prendo meno di 27 agli esami, mi sento un verme.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.1k visite dal 07/09/2016.
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