Perplessità sulla sessualità
Buonasera dottori,
vi scrivo per avere un parere su alcuni pensieri innescatisi nella mia mente e che mi hanno provocato turbamento.
Premetto che sono una ragazza di 25 anni che non ha ancora avuto rapporti sessuali. Ho sempre nutrito un certo trasporto verso i ragazzi; tuttora immagino accanto a me un uomo con il quale poter vivere in futuro qualcosa di speciale.
Tuttavia questo è un periodo per me molto particolare: una persona a me molto vicina all’interno della mia famiglia mi ha confessato, non molto tempo fa, di nutrire attrazione di natura sentimentale verso una ragazza. Non è stato il contenuto della confessione in sé a destabilizzarmi più di tanto, diciamo che essa ha riportato a galla certi episodi di quando ero bambina nei confronti dei quali ho sempre provato una certa vergogna e mi sono sentita un po’ strana. Da piccola infatti mi capitava di praticare autoerotismo figurandomi nella mia mente immagini saffiche. Queste immagini sono poi venute meno col tempo; non sentivo più l’esigenza né di praticare autoerotismo né tantomeno di immaginarmi determinate scene. Quando mi sono innamorata del mio primo ragazzo sono svanite del tutto.
Non ho mai nutrito attrazione verso le ragazze né fisica (se non nelle mie fantasie) né tantomeno sentimentale. Tuttavia ultimamente una mia collega di lavoro ha colpito la mia curiosità; a primo impatto né ho notato i tratti che visivamente parlando mi piacciono molto e che ho sempre apprezzato in un uomo (il mio ex ragazzo ne aveva di simili); in secondo luogo il fatto che sia di per sé una persona buona e terzo, il fisico (è formosa come me). Nell’insieme è come se questa persona mi piacesse ma, parlando chiaramente, l’idea di starci insieme mi repelle quindi escludo che possa trattarsi di infatuazione.
Dal momento che questa serie di sensazioni mi hanno turbata ho iniziato a pormi una serie di domande per mettermi alla prova. Ho iniziato a chiedermi:
“Ti farebbe avere un contatto fisico con questa persona?”. La risposta è stata negativa, in quanto mai mi sognerei di prendere l’iniziativa. Non è un qualcosa che partirebbe certamente da me.
Ma alla domanda “E se fosse lei a cercare un contatto fisico con te quale sarebbe la risposta?”, ho iniziato quasi a pensare che la cosa non mi dispiacerebbe.
Ora, premettendo che per quanto io possa nutrire ammirazione per questa persona ma non mi sognerei mai di starci insieme perché l’idea di avere una relazione con una donna non è una cosa che desidero, mi chiedo: come mai mi capita di pensare a queste cose? So che cercare rassicurazioni non serve a nulla e può solo peggiorare le cose, ma ultimamente mi sento come se questi pensieri si stessero facendo spazio tra quelle che sono sempre state delle certezze per me incrollabili e mi piacerebbe avere un parere al riguardo.
Grazie per l’attenzione,
cordiali saluti.
vi scrivo per avere un parere su alcuni pensieri innescatisi nella mia mente e che mi hanno provocato turbamento.
Premetto che sono una ragazza di 25 anni che non ha ancora avuto rapporti sessuali. Ho sempre nutrito un certo trasporto verso i ragazzi; tuttora immagino accanto a me un uomo con il quale poter vivere in futuro qualcosa di speciale.
Tuttavia questo è un periodo per me molto particolare: una persona a me molto vicina all’interno della mia famiglia mi ha confessato, non molto tempo fa, di nutrire attrazione di natura sentimentale verso una ragazza. Non è stato il contenuto della confessione in sé a destabilizzarmi più di tanto, diciamo che essa ha riportato a galla certi episodi di quando ero bambina nei confronti dei quali ho sempre provato una certa vergogna e mi sono sentita un po’ strana. Da piccola infatti mi capitava di praticare autoerotismo figurandomi nella mia mente immagini saffiche. Queste immagini sono poi venute meno col tempo; non sentivo più l’esigenza né di praticare autoerotismo né tantomeno di immaginarmi determinate scene. Quando mi sono innamorata del mio primo ragazzo sono svanite del tutto.
Non ho mai nutrito attrazione verso le ragazze né fisica (se non nelle mie fantasie) né tantomeno sentimentale. Tuttavia ultimamente una mia collega di lavoro ha colpito la mia curiosità; a primo impatto né ho notato i tratti che visivamente parlando mi piacciono molto e che ho sempre apprezzato in un uomo (il mio ex ragazzo ne aveva di simili); in secondo luogo il fatto che sia di per sé una persona buona e terzo, il fisico (è formosa come me). Nell’insieme è come se questa persona mi piacesse ma, parlando chiaramente, l’idea di starci insieme mi repelle quindi escludo che possa trattarsi di infatuazione.
Dal momento che questa serie di sensazioni mi hanno turbata ho iniziato a pormi una serie di domande per mettermi alla prova. Ho iniziato a chiedermi:
“Ti farebbe avere un contatto fisico con questa persona?”. La risposta è stata negativa, in quanto mai mi sognerei di prendere l’iniziativa. Non è un qualcosa che partirebbe certamente da me.
Ma alla domanda “E se fosse lei a cercare un contatto fisico con te quale sarebbe la risposta?”, ho iniziato quasi a pensare che la cosa non mi dispiacerebbe.
Ora, premettendo che per quanto io possa nutrire ammirazione per questa persona ma non mi sognerei mai di starci insieme perché l’idea di avere una relazione con una donna non è una cosa che desidero, mi chiedo: come mai mi capita di pensare a queste cose? So che cercare rassicurazioni non serve a nulla e può solo peggiorare le cose, ma ultimamente mi sento come se questi pensieri si stessero facendo spazio tra quelle che sono sempre state delle certezze per me incrollabili e mi piacerebbe avere un parere al riguardo.
Grazie per l’attenzione,
cordiali saluti.
[#1]
"come mai mi capita di pensare a queste cose?"
Gentile ragazza,
già il solo fatto di porsi questa domanda, sembra tradire un pochino d'ansia... A moltissime persone capita di pensare cose del genere, ma -se non sono ansiose- non si interrogano sul perché stanno pensando proprio a questo.
Invece, se una persona è ansiosa, inizia ad insospettirsi e a cercare spiegazioni che non esistono...
Cordiali saluti,
Gentile ragazza,
già il solo fatto di porsi questa domanda, sembra tradire un pochino d'ansia... A moltissime persone capita di pensare cose del genere, ma -se non sono ansiose- non si interrogano sul perché stanno pensando proprio a questo.
Invece, se una persona è ansiosa, inizia ad insospettirsi e a cercare spiegazioni che non esistono...
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente,
la dinamica ansiosa produce da un filo d'erba un cavallo...
Intendo dire che provare interesse verso una persona del proprio genere non è poi così strano.
Ma "permettere" che si sviluppi un loop che occupa la mente in modo ingombrante... beh, è proprio da contrastare per non rimanerne impigliati.
Nel loop beninteso,
non in un amore o attrazione, se di questo si trattasse.
la dinamica ansiosa produce da un filo d'erba un cavallo...
Intendo dire che provare interesse verso una persona del proprio genere non è poi così strano.
Ma "permettere" che si sviluppi un loop che occupa la mente in modo ingombrante... beh, è proprio da contrastare per non rimanerne impigliati.
Nel loop beninteso,
non in un amore o attrazione, se di questo si trattasse.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Gentile utente,
Per tranquillizzrsi pensi ad una cosa molto semplice: un rapporto con una persona del proprio stesso sesso e' molto meno piena di *incognite* di un rapporto eterosessuale.
E quindi, sebbene non idonea ad una sessualita' evoluta e matura e' molto piu' facile, e quindi piu' infantile,
Tanto che questo tipo di relazioni sono tipiche del'adolescenza,
Rifletta su questo.
Forse la Sua e' solo una ricerca di rapporti piu' semplici a livello emozionale.
La sessualita' e' una parte della personalita'. E con essa evolve e matura. O no!
Per tranquillizzrsi pensi ad una cosa molto semplice: un rapporto con una persona del proprio stesso sesso e' molto meno piena di *incognite* di un rapporto eterosessuale.
E quindi, sebbene non idonea ad una sessualita' evoluta e matura e' molto piu' facile, e quindi piu' infantile,
Tanto che questo tipo di relazioni sono tipiche del'adolescenza,
Rifletta su questo.
Forse la Sua e' solo una ricerca di rapporti piu' semplici a livello emozionale.
La sessualita' e' una parte della personalita'. E con essa evolve e matura. O no!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#5]
Utente
Dr.ssa Franca Esposito, la ringrazio per la sua risposta.
Quindi, se ho capito bene, può succedere di imbattersi in un determinato turbinio di pensieri allorquando si abbia una sessualità poco evoluta?
Da bambina mi capitava di immaginare di praticare autoerotismo (strofinamento) sul corpo di una donna, come se quest'ultimo fosse funzionale alla masturbazione. Era un pensiero che mi suscitava piacere anche se nei fatti non ho mai pensato di concretizzare queste fantasie. Dopo lunghissimo tempo questo pensiero è ritornato. Non è che io abbia paura di prendere una qualche iniziativa (il pensiero non mi sfiora neppure), ma qualche volta temo che se mi si presentasse l'occasione potrei perdere il controllo e fare qualcosa di cui potrei pentirmi solo per soddisfare qualche "voglia". E' brutto da dire e devo dire che non mi rappresenta neppure, è giusto per spiegare il genere di pensieri in cui mi sono imbattuta in questi giorni alla vista del corpo "sinuoso" della mia collega di lavoro.
Sapere comunque che è un pensiero comune in parte mi consola, e mi fa pensare che non è poi così strano anche per un'eterosessuale fare determinati pensieri.
Quindi, se ho capito bene, può succedere di imbattersi in un determinato turbinio di pensieri allorquando si abbia una sessualità poco evoluta?
Da bambina mi capitava di immaginare di praticare autoerotismo (strofinamento) sul corpo di una donna, come se quest'ultimo fosse funzionale alla masturbazione. Era un pensiero che mi suscitava piacere anche se nei fatti non ho mai pensato di concretizzare queste fantasie. Dopo lunghissimo tempo questo pensiero è ritornato. Non è che io abbia paura di prendere una qualche iniziativa (il pensiero non mi sfiora neppure), ma qualche volta temo che se mi si presentasse l'occasione potrei perdere il controllo e fare qualcosa di cui potrei pentirmi solo per soddisfare qualche "voglia". E' brutto da dire e devo dire che non mi rappresenta neppure, è giusto per spiegare il genere di pensieri in cui mi sono imbattuta in questi giorni alla vista del corpo "sinuoso" della mia collega di lavoro.
Sapere comunque che è un pensiero comune in parte mi consola, e mi fa pensare che non è poi così strano anche per un'eterosessuale fare determinati pensieri.
[#7]
Utente
Buonasera dottori,
Vi scrivo nuovamente per aggiornarvi sulla mia situazione.
Riflettendo sulle vostre risposte e interrogando me stessa mi sono resa conto di non provare alcun tipo di attrazione verso la mia collega di lavoro. Si trattava di una semplice fantasia, null'altro.
Il mio vero problema, purtroppo, risiede nel fatto di essere una persona che pensa troppo e si pone un'infinita di domande.
Dopo essermi rassicurata su quanto detto poc'anzi, sono venuti alla luce altri dubbi, forse anche peggiori dei precedenti:
in sostanza, in questo periodo la mia testa mi suggerisce che, per fugare ogni dubbio, dovrei sperimentare relazioni omosessuali per provare a me stessa che non è mia intenzione averne.
Io so benissimo che questa sarebbe una forzatura e che non mi aiuterebbe a risolvere i miei dubbi (anzi, probabilmente li peggiorerebbe), ma al tempo stesso mi pare di sprofondare nella mia insicurezza che mi induce a pensare che provare ad avere esperienze con una perfetta sconosciuta non solo mi piacerebbe, ma potrebbe anche farmene innamorare.
Ma se non sono emotivamente attratta dalle donne, come potrei mai innamorarmi facilmente di una persona dello stesso sesso?
Ripeto, so benissimo che sono delle assurdità ma mi piacerebbe esserne sicura al punto tale da non pensarci più e invece no... Mi pongo altre domande che mi fanno solo stare male. A volte non so proprio come venirne fuori.
Vi scrivo nuovamente per aggiornarvi sulla mia situazione.
Riflettendo sulle vostre risposte e interrogando me stessa mi sono resa conto di non provare alcun tipo di attrazione verso la mia collega di lavoro. Si trattava di una semplice fantasia, null'altro.
Il mio vero problema, purtroppo, risiede nel fatto di essere una persona che pensa troppo e si pone un'infinita di domande.
Dopo essermi rassicurata su quanto detto poc'anzi, sono venuti alla luce altri dubbi, forse anche peggiori dei precedenti:
in sostanza, in questo periodo la mia testa mi suggerisce che, per fugare ogni dubbio, dovrei sperimentare relazioni omosessuali per provare a me stessa che non è mia intenzione averne.
Io so benissimo che questa sarebbe una forzatura e che non mi aiuterebbe a risolvere i miei dubbi (anzi, probabilmente li peggiorerebbe), ma al tempo stesso mi pare di sprofondare nella mia insicurezza che mi induce a pensare che provare ad avere esperienze con una perfetta sconosciuta non solo mi piacerebbe, ma potrebbe anche farmene innamorare.
Ma se non sono emotivamente attratta dalle donne, come potrei mai innamorarmi facilmente di una persona dello stesso sesso?
Ripeto, so benissimo che sono delle assurdità ma mi piacerebbe esserne sicura al punto tale da non pensarci più e invece no... Mi pongo altre domande che mi fanno solo stare male. A volte non so proprio come venirne fuori.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.9k visite dal 06/09/2016.
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