Perché non riesco ad amare?
Salve,
ultimamente sto scrivendo spesso perché sono stanca di stare sempre male e
di non trovarne le cause. Allora sto rimuginando sul problema. Soffro di ansia e attacchi
di panico ormai da più di sei anni. In realtà ho avuto degli episodi anche prima, durante l'adolescenza
e all'università, ma sono sempre stati lievi e di breve durata.
Ora però, oltre a essere diventati molto più seri, sono costretta a prendere farmaci e nonostante ciò non sto
bene lo stesso... cioè riesco a tamponare, ma non a stare bene. Ho fatto psicoterapia per tre anni senza risultati.
Adesso però mi sembra di aver individuato il problema, anche se naturalmente non posso esserne sicura.
Ho sempre avuto un pessimo rapporto con mio padre, irascibile e collerico, che mi sminuiva sempre. Di conseguenza
(credo) ho sempre avuto problemi con i ragazzi (ne avevo il terrore) oltre a non riuscire a provare attrazione sessuale.
Sono rimasta single fino a 26 anni e non certo per mancanza di occasioni. è che non riuscivo proprio a superare la paura di
stare un ragazzo, temevo di non essere all'altezza, temevo che conoscendomi avrebbero scoperto che ero stupida e mi avrebbero
mollato, così li rifiutavo tutti, anche quelli che mi piacevano. A 26 anni ero esasperata e ho deciso di buttarmi. Ho scelto un ragazzo dolce,
del quale non avevo paura e a cui mi sono legata molto, ma quanto ad attrazione sessuale, niente. Durante la nostra relazione
(nel corso della quale non facevo che chiedermi se lo amassi davvero o no e perché non provavo attrazione) ho cominciato di nuovo a soffrire d'ansia.
La situazione è peggiorata ancora dopo che ci siamo sposati. Avevo attacchi di panico tremendi. dopo un anno dal matrimonio incontro un ragazzo che per la prima volta in vita mia mi fa provare un'attrazione fisica. Scoppiò una passione fortissima e finalmente capii che in realtà non amavo mio marito
e non l'avevo amato mai. Lasciai mio marito ma la relazione con quel ragazzo non andò bene perché lui non voleva impegnarsi mentre io mi sentivo innamoratissima. Dopo quasi due anni di lascia e prendi e molta sofferenza, rinunciai a lui. Dopo provai ad avere altre relazioni, più che altro per "testare" la mia capacità appena scoperta di poter provare piacere nel sesso. Mi andò bene e finalmente mi sentii normale come tutte le altre donne.
Poi incontro l'uomo con cui mi sono appena risposata. Io volevo solo un avventura, ma lui no e dopo un lungo corteggiamento, anche se tra mille dubbi, ho ceduto. Ma la nostra relazione è stata sempre tormentata dai miei dubbi: lo amo? non lo amo? Continuavo a confrontare il rapporto che avevo con lui con la relazione che mi aveva fatto perdere la testa e la trovavo sempre inferiore. Le emozioni non erano di pari intensità e così anche il sesso. E l'ansia è andata sempre peggiorando, soprattutto dopo il matrimonio. In questo periodo va malissimo e sento che starei meglio senza di lui. Ma perché fallisco tutti i rapporti?
Perché la vita di coppia mi crea ansia?
ultimamente sto scrivendo spesso perché sono stanca di stare sempre male e
di non trovarne le cause. Allora sto rimuginando sul problema. Soffro di ansia e attacchi
di panico ormai da più di sei anni. In realtà ho avuto degli episodi anche prima, durante l'adolescenza
e all'università, ma sono sempre stati lievi e di breve durata.
Ora però, oltre a essere diventati molto più seri, sono costretta a prendere farmaci e nonostante ciò non sto
bene lo stesso... cioè riesco a tamponare, ma non a stare bene. Ho fatto psicoterapia per tre anni senza risultati.
Adesso però mi sembra di aver individuato il problema, anche se naturalmente non posso esserne sicura.
Ho sempre avuto un pessimo rapporto con mio padre, irascibile e collerico, che mi sminuiva sempre. Di conseguenza
(credo) ho sempre avuto problemi con i ragazzi (ne avevo il terrore) oltre a non riuscire a provare attrazione sessuale.
Sono rimasta single fino a 26 anni e non certo per mancanza di occasioni. è che non riuscivo proprio a superare la paura di
stare un ragazzo, temevo di non essere all'altezza, temevo che conoscendomi avrebbero scoperto che ero stupida e mi avrebbero
mollato, così li rifiutavo tutti, anche quelli che mi piacevano. A 26 anni ero esasperata e ho deciso di buttarmi. Ho scelto un ragazzo dolce,
del quale non avevo paura e a cui mi sono legata molto, ma quanto ad attrazione sessuale, niente. Durante la nostra relazione
(nel corso della quale non facevo che chiedermi se lo amassi davvero o no e perché non provavo attrazione) ho cominciato di nuovo a soffrire d'ansia.
La situazione è peggiorata ancora dopo che ci siamo sposati. Avevo attacchi di panico tremendi. dopo un anno dal matrimonio incontro un ragazzo che per la prima volta in vita mia mi fa provare un'attrazione fisica. Scoppiò una passione fortissima e finalmente capii che in realtà non amavo mio marito
e non l'avevo amato mai. Lasciai mio marito ma la relazione con quel ragazzo non andò bene perché lui non voleva impegnarsi mentre io mi sentivo innamoratissima. Dopo quasi due anni di lascia e prendi e molta sofferenza, rinunciai a lui. Dopo provai ad avere altre relazioni, più che altro per "testare" la mia capacità appena scoperta di poter provare piacere nel sesso. Mi andò bene e finalmente mi sentii normale come tutte le altre donne.
Poi incontro l'uomo con cui mi sono appena risposata. Io volevo solo un avventura, ma lui no e dopo un lungo corteggiamento, anche se tra mille dubbi, ho ceduto. Ma la nostra relazione è stata sempre tormentata dai miei dubbi: lo amo? non lo amo? Continuavo a confrontare il rapporto che avevo con lui con la relazione che mi aveva fatto perdere la testa e la trovavo sempre inferiore. Le emozioni non erano di pari intensità e così anche il sesso. E l'ansia è andata sempre peggiorando, soprattutto dopo il matrimonio. In questo periodo va malissimo e sento che starei meglio senza di lui. Ma perché fallisco tutti i rapporti?
Perché la vita di coppia mi crea ansia?
[#1]
Gentile Signora,
La vita di coppia non e' mai facile.
Occorre riuscire a *perdere* in parte se' stessi per confluire in una *unita`* che e' appunto la *coppia*.
Puo' darsi che Lei pecchi un po' in individualismo.
Sono caratteristiche di personalita' che vanno analizzate!
A livello di amicizie? Come si trova?
E la Sua famiglia di origine?
La vita di coppia non e' mai facile.
Occorre riuscire a *perdere* in parte se' stessi per confluire in una *unita`* che e' appunto la *coppia*.
Puo' darsi che Lei pecchi un po' in individualismo.
Sono caratteristiche di personalita' che vanno analizzate!
A livello di amicizie? Come si trova?
E la Sua famiglia di origine?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Nelle amicizie non ho mai avuto problemi, il problema è sempre stato con gli uomini. In effetti tendo molto a mantenere la mia indipendenza e sono estremamente diffidente. Ho sempre desiderato innamorarmi ma non ci sono mai riuscita se non con quell'uomo che però mi sfuggiva. Sembra quasi che quando le persone si legano a me diventino più un peso che unpiacere. Potrebbe essere questa la causa della mia ansia? E se fosse così? Significherebbe che devo stare da sola? I miei genitori erano tipi molto all'antica e severi. Non hanno mai avuto un buon rapporto (mio padre era collerico, mia madre sottomessa e triste). C'era sempre tensione in casa. Crede che facendo psicoterapia potrei risolvere il problema e salvare la mia relazione?
[#3]
Quella che Lei indica come una *causa* non lo e'. E' un altro effetto!
La causa e' da cercare a monte. Nella rappresentazione che Lei ha di chi le si approccia. Perche' diventa un peso.
E' una domanda da elaborare. Potrebbe trovare la sua origine nei primi rapporti familiari.
Ma e' Lei a doverlo desumere!
Certamente elaborando le persone importanti per Lei e cosa significavano e significano si potrebbe capire qualcosa.
I miei saluti.
La causa e' da cercare a monte. Nella rappresentazione che Lei ha di chi le si approccia. Perche' diventa un peso.
E' una domanda da elaborare. Potrebbe trovare la sua origine nei primi rapporti familiari.
Ma e' Lei a doverlo desumere!
Certamente elaborando le persone importanti per Lei e cosa significavano e significano si potrebbe capire qualcosa.
I miei saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.2k visite dal 05/09/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?