Omosessualità Latente?

Innanzitutto grazie per la vostra disponibilità verso persone che, come me, richiedono consulti.

Scrivo per chiedere parere su mio orientamento sessuale.

Parto da excursus su mia storia sessuale, da 33enne.

Fino a 19 anni non ho mai provato attrazione per uomini; da allora ho iniziato, forse anche a causa di una delusione sentimentale, a fantasticare anche su rapporti omosessuali; all'inizio erano mere fantasie in cui immaginavo di essere passivo, non seguite da fatti.

Da 25enne ebbi il mio primo rapporto gay, con un ragazzo coetaneo conosciuto in chat in cui ci masturbammo, in cui non fui molto eccitato... Mi eccitò molto il pensiero del proibito prima di incontrarlo, ma poi, all'atto pratico, il mio interesse scemò e tornai a casa con disgusto per quanto avevo fatto.

A 26 anni ho avuto un rapporto con una trans e fu la prima volta che provai veramente piacere, anche se, durante il rapporto, avevo spesso la nausea e, alla fine, fossi veramente disgustato di quanto avevo fatto.

Non smisi nel tempo di avere rapporti anche con le donne, anche se l'interesse per il sesso etero è progressivamente diminuito.
Con il tempo, infatti, le fantasie per gli uomini sono diventate sempre più insistenti, in momenti diversi rispetto alle fantasie per le donne. Quasi che avessi momenti sessuali differenti, alternanza di attrazione gay ed etero.
Ho iniziato sempre più a guardare filmini gay e a provare eccitazione nel guardarli, a provare anche attrazione per corpi nudi di uomini che vedevo ad esempio in piscina...
Stranamente nel tempo, ancora oggi, sono stato spesso approcciato da uomini gay, senza alcun mio segnale.

Ho avuto, nel tempo, diversi rapporti omosessuali, senza mai baciarmi in bocca con un uomo, solo sesso orale e anale, sempre provando piacere, accompagnato però da forte nausea durante il rapporto e, poi, disgusto per quanto facevo e senso di colpa...

Durante questa settimana, ho conosciuto un ragazzo e l'ho invitato a casa mia.
Una volta entrato (prima volta in assoluto che portassi qualcuno a casa mia), mi ha guardato e poi baciato.
Non avevo mai baciato in bocca un uomo ma, nonostante ciò, non ho provato disgusto, vivendolo come gesto meccanico e con tanta paura.
Man mano che siamo andati avanti, ho iniziato a stare veramente molto male, con un forte attacco di panico, di cui non riesco a spiegare il motivo, tanto da non essere più trasportato, non riuscivo nemmeno a guardarlo, avevo solo tanta paura; ho fatto sesso orale a lui e avevo nausea fortissima e, dopo, nonostante lui cercasse di tranquillizzarmi, stavo sempre peggio... Dopo che è andato via, ho continuato a stare male e non ho dormito la notte per l'agitazione. Da allora vivo con questa ansia.

Il tema è che, pensandoci, non riuscirei ad innamorarmi di un uomo, mentre riuscirei a farlo per una donna...
Da un punto di vista puramente fisico, invece, le donne mi attraggono, non + come qualche anno fa... provo più piacere nel rapporto omosessuale.

Cosa deducete da questo?
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazzo la sessualità è abbastanza variegata e non c'è da dedurre solo trovare il modo per viverla serenamente, senza inquadrarsi in una categoria.
Deve capire qual'è il suo equilibrio sessuale per viverlo pienamente.
per questo può essere necessario l'aiuto di un terapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

leggendo il suo racconto ricco di stimoli e spunti su cui riflettere, possiamo innanzitutto dire che si sta interrogando sul suo orientamento sessuale. Penso, quindi, che questo momento possa rappresentare un'ottima occasione, poiché sembra desideroso di guardarsi dentro, per affrontare i suoi dissidi interiori, che non la portano a vivere serenamente.

Parlo di dissidi perché da una parte lei afferma di provare piacere nel rapporto omosessuale, dall'altra vive uno stato d'animo opposto. Il senso di nausea durante gli incontri e di disgusto dopo, sono aspetti significativi che possono darci preziose indicazioni e rappresentare potenti condizionamenti che limitano la sua espressività, mortificandola.

Un ulteriore aspetto conflittuale sembra emergere dalla separazione tra sesso e amore, che le sue parole indicano espressamente: desidera gli uomini, ma riuscirebbe a innamorarsi solo di donne.

Ho trovato significativo quando, nella sua narrazione, ha sottolineato che nel primo contatto omosessuale, a 25 anni, non ha provato piacere, mentre successivamente con una trans sì. Le ragioni possono essere numerose, e mi chiedo se tra queste l'androginia del corpo non le abbia consentito una maggiore libertà, riuscendo a lasciarsi andare di più.

Il fatto che, nel tempo, l'interesse per il sesso etero sia progressivamente diminuito, pur proseguendo a praticarlo, potrebbe essere indicativo. È un elemento da approfondire dal vivo, in una sede idonea, poiché potrebbe essere cruciale, ed è necessario capire in che termini è accaduto, considerando i "momenti differenti" e "l'alternanza di attrazione gay ed etero", di cui ci parla.

Leggendo il suo racconto mi sono chiesto se nel tempo si è avvicinato sempre di più al sesso maschile, con una certa gradualità. Dalla masturbazione a 25 anni, fino ad arrivare al bacio oggi.
Quando ha affermato di non potersi innamorare degli uomini, non so se quello che è avvenuto in questa settimana c'entri.
Il bacio implica uno stretto avvicinamento, e potrebbe essere coerente con i dissidi di cui le parlavo, come se cioè vivesse da una parte il desiderio, dall'altra ansia e paura.

Forse non si aspettava di essere baciato, eppure per la prima volta ha fatto entrare qualcuno in casa sua, mostrando così una sua intenzione in tal senso.
Immagino sia stata un'esperienza molto forte per lei, tanto che ha dovuto prenderne le distanze "vivendolo come gesto meccanico".
Ma, nonostante questo, ha vissuto comunque un forte stato d'ansia e di paura prolungate, al punto da non dormire la notte per l'agitazione.

A volte succede che non riusciamo a esprimerci e a essere noi stessi. Le voci degli altri sono tante e ingombranti dentro di noi. A noi sembra di doverle seguire per fare la cosa giusta, e ci dimentichiamo la nostra soggettività fondamentale per cercare la nostra strada.

Non so se questo discorso può riguardarla, che cosa ne pensa?
Potrebbe essere un discorso valido per la sua persona, nella sua complessità, non soltanto in riferimento all'orientamento sessuale.

Accanto al tema dell'orientamento sessuale, infatti, devo dire che mi ha colpito quando ha parlato di eccitazione per il proibito. A questo proposito, il senso comune direbbe: qualcosa che non può fare la eccita.
Questo in parte è anche vero, ma io penso anche che sarebbe interessante riflettere su questo aspetto: se lei è eccitato da qualcosa che sente autentico di sé e dall'idea di scardinare certi suoi condizionamenti, che possono caratterizzare la sua esistenza.
Purtroppo a volte, infatti, succede di essere come gli altri desiderano e di dimenticare la propria autenticità. Cosa che forse oggi lei invece vuole integrare in sé ed esprimere, dando valore alla sua soggettività ed esistenza.

In questo senso la sua eccitazione potrebbe essere un'esperienza creativa, qualcosa che la muove affinché lei possa trovare se stesso, o forse perché lei sta trovando se stesso.
Allora in linea con questo, quando ci chiede "che cosa deduciamo" dal suo racconto, voglio anche dirle che l'importante è quello che dedurrà lei di se stesso, e si autorizzerà a essere e a fare.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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