Depressione - doc - ansia
Salve a tutti...
ho deciso di scrivere qui dopo mesi passati a farmi domande, a piangere, a disperarmi.
La mia vita non è mai stata un granché: non ho mai avuto amici con cui uscire di pomeriggio, di sera, con cui chattare ogni giorno o comunque qualcuno che potesse tenermi compagnia. Non so perché, forse un po' di timidezza o insicurezze. Ed anche oggi, a 19 anni appena compiuti, mi ritrovo da solo e quando mi guardo attorno vedo sempre ragazzi della mia età in compagnia, in gruppo, che ridono e scherzano. Non esco mai di casa - se non quando mia madre o mia sorella mi obbligano - perché ho paura che la gente mi giudichi, mi sento continuamente osservato e tendo sempre a mostrare ansia (mi sistemo sempre i capelli, appena passa qualche ragazzo faccio finta di messaggiare al telefono, tendo a "nascondermi" dietro a mia madre). Ho anche lasciato la scuola perché ero pieno d'ansia: mi sono pure fatto bocciare un anno perché non volevo finire in classe con ragazzi dal solito comportamento da bulli, quindi per paura di essere preso in giro. Ed anche il fatto di non poter più continuare la scuola (perché ormai ho perso 3 anni..) mi rende triste, in più mia madre, mio nonno e mia sorella mi riempiono di ansie con l'andare a cercare un lavoro, fare la patente ma io non ce la faccio. Sono psicologicamente abbattuto, non riesco a far niente perché sono sempre triste, non riesco a reagire. Mia madre fa di tutto per capirmi, mi sprona ad uscire "con amici", ma io non ho il coraggio di parlarle e di dirle che sono completamente solo.
Dal 2010 al 2013 sono stato anche vittima di violenze sessuali da parte di "mio padre", e sicuramente ciò ha aumentato i miei problemi. Non ci ho mai pensato più di tanto, anzi, pensavo persino di aver superato il trauma e di non aver bisogno di uno psicologo (infatti ho fatto solamente due sedute assieme alla mia famiglia dallo psicologo consigliato dall'assistente sociale, ma poi basta). Ed ora mi trovo qui, ad essere sicuro di aver bisogno di uno psicologo (ma non posso permettermelo, ahimé).. più penso a quei ricordi, più mi faccio schifo da solo perché più volte ero io a cercare quel contatto... so che fa schifo dirlo... ma molte volte ero io a volerlo e mi domando il perché: forse mi piaceva... non lo so. So solo che questo accaduto, dal 2015 ad oggi, mi ha fatto venire parecchie ansie. Informandomi su Internet ho letto che molto spesso chi viene abusato rischia di rifare le cose che ha subito ed è dall'anno scorso che continuo ad avere veri e propri attacchi di ansia e pensieri frequenti di me che faccio quelle cose, che finiscono con attacchi di pianto e pensieri suicidi.
Vorrei davvero poter cancellare tutto e rinascere da capo, vorrei poter voltare pagina e ricominciare tutto quanto... anche ora sto piangendo, non ce la faccio veramente più. vorrei che non fosse capitato a me...
ho deciso di scrivere qui dopo mesi passati a farmi domande, a piangere, a disperarmi.
La mia vita non è mai stata un granché: non ho mai avuto amici con cui uscire di pomeriggio, di sera, con cui chattare ogni giorno o comunque qualcuno che potesse tenermi compagnia. Non so perché, forse un po' di timidezza o insicurezze. Ed anche oggi, a 19 anni appena compiuti, mi ritrovo da solo e quando mi guardo attorno vedo sempre ragazzi della mia età in compagnia, in gruppo, che ridono e scherzano. Non esco mai di casa - se non quando mia madre o mia sorella mi obbligano - perché ho paura che la gente mi giudichi, mi sento continuamente osservato e tendo sempre a mostrare ansia (mi sistemo sempre i capelli, appena passa qualche ragazzo faccio finta di messaggiare al telefono, tendo a "nascondermi" dietro a mia madre). Ho anche lasciato la scuola perché ero pieno d'ansia: mi sono pure fatto bocciare un anno perché non volevo finire in classe con ragazzi dal solito comportamento da bulli, quindi per paura di essere preso in giro. Ed anche il fatto di non poter più continuare la scuola (perché ormai ho perso 3 anni..) mi rende triste, in più mia madre, mio nonno e mia sorella mi riempiono di ansie con l'andare a cercare un lavoro, fare la patente ma io non ce la faccio. Sono psicologicamente abbattuto, non riesco a far niente perché sono sempre triste, non riesco a reagire. Mia madre fa di tutto per capirmi, mi sprona ad uscire "con amici", ma io non ho il coraggio di parlarle e di dirle che sono completamente solo.
Dal 2010 al 2013 sono stato anche vittima di violenze sessuali da parte di "mio padre", e sicuramente ciò ha aumentato i miei problemi. Non ci ho mai pensato più di tanto, anzi, pensavo persino di aver superato il trauma e di non aver bisogno di uno psicologo (infatti ho fatto solamente due sedute assieme alla mia famiglia dallo psicologo consigliato dall'assistente sociale, ma poi basta). Ed ora mi trovo qui, ad essere sicuro di aver bisogno di uno psicologo (ma non posso permettermelo, ahimé).. più penso a quei ricordi, più mi faccio schifo da solo perché più volte ero io a cercare quel contatto... so che fa schifo dirlo... ma molte volte ero io a volerlo e mi domando il perché: forse mi piaceva... non lo so. So solo che questo accaduto, dal 2015 ad oggi, mi ha fatto venire parecchie ansie. Informandomi su Internet ho letto che molto spesso chi viene abusato rischia di rifare le cose che ha subito ed è dall'anno scorso che continuo ad avere veri e propri attacchi di ansia e pensieri frequenti di me che faccio quelle cose, che finiscono con attacchi di pianto e pensieri suicidi.
Vorrei davvero poter cancellare tutto e rinascere da capo, vorrei poter voltare pagina e ricominciare tutto quanto... anche ora sto piangendo, non ce la faccio veramente più. vorrei che non fosse capitato a me...
[#1]
Gentile ragazzo,,
ho ben presente il suo primo consulto del 2015, nel quale ci parlava della Sua difficile vita famigliare...
Ora ci scrive che
<<ho deciso di scrivere qui dopo mesi passati a farmi domande, a piangere, a disperarmi.<<,
tuttavia non segue alcune domanda o richiesta esplicita.
Oppure, tutto è un grido di aiuto.
E uno sfogo?
Le fa piacere che noi La ascoltiamo?
Desidera qualche orientamento in specifico?
cosa possiamo fare per Lei?
Rispetto al non potersi permettere un percorso psicologico,
<<essere sicuro di aver bisogno di uno psicologo (ma non posso permettermelo, ahimé).<< che Le raccomando caldamente,
chieda aiuto presso il Consultorio del Suo capoluogo:
certamente le esperienze di abuso di cui ha sofferto
richiedono un aiuto di persona, attento e competente.
Noi ci siamo, sicuramente. Ma Lei ha bisogno di altro ancora!
Ci faccia sapere, ci siamo.
Saluti cari.
ho ben presente il suo primo consulto del 2015, nel quale ci parlava della Sua difficile vita famigliare...
Ora ci scrive che
<<ho deciso di scrivere qui dopo mesi passati a farmi domande, a piangere, a disperarmi.<<,
tuttavia non segue alcune domanda o richiesta esplicita.
Oppure, tutto è un grido di aiuto.
E uno sfogo?
Le fa piacere che noi La ascoltiamo?
Desidera qualche orientamento in specifico?
cosa possiamo fare per Lei?
Rispetto al non potersi permettere un percorso psicologico,
<<essere sicuro di aver bisogno di uno psicologo (ma non posso permettermelo, ahimé).<< che Le raccomando caldamente,
chieda aiuto presso il Consultorio del Suo capoluogo:
certamente le esperienze di abuso di cui ha sofferto
richiedono un aiuto di persona, attento e competente.
Noi ci siamo, sicuramente. Ma Lei ha bisogno di altro ancora!
Ci faccia sapere, ci siamo.
Saluti cari.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile utente,
Quello che ha letto sulla *riproposizione* degli abusi da parte di chi li abbia subiti e' vero.
Quello che forse Lei non ha colto invece e' che tale *riproposizione* come parte *aggressiva* non avviene perche' *piaccia* quella *parte*, ma per superarla, per vincere la sensazione di impotenza che si e' provata da *vittima*. E' una forma di *cura* autogestita insomma.
Quindi questo sentimento che prova dovrebbe incoraggiarLa. Lei ha desiderio di liberarsi di quel ricordo.
Esistono delle strutture ove una persona che abbia subito abusi puo' rivolgersi senza dovere essere accompagnata da un genitore.
Forse potrebbe essere il caso di pensarci da parte Sua! Che ne dice?
Quello che ha letto sulla *riproposizione* degli abusi da parte di chi li abbia subiti e' vero.
Quello che forse Lei non ha colto invece e' che tale *riproposizione* come parte *aggressiva* non avviene perche' *piaccia* quella *parte*, ma per superarla, per vincere la sensazione di impotenza che si e' provata da *vittima*. E' una forma di *cura* autogestita insomma.
Quindi questo sentimento che prova dovrebbe incoraggiarLa. Lei ha desiderio di liberarsi di quel ricordo.
Esistono delle strutture ove una persona che abbia subito abusi puo' rivolgersi senza dovere essere accompagnata da un genitore.
Forse potrebbe essere il caso di pensarci da parte Sua! Che ne dice?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Gentile ragazzo,
posso chiederti se adesso la tua famiglia è ancora seguita dall'assistente sociale? Come mai avete fatto solo due colloqui dallo psicologo? Chi ha scelto di interrompere la consulenza?
Ritengo sia fondamentale per te rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta per poter avere uno spazio tuo di elaborazione di quanto accade nella tua vita, perché percepisco -pur con i limiti di un consulto on line- un profondo senso di impotenza che non ti fa sperare nel cambiamento. Dico bene?
A tal proposito è importante sia riformulare con l'aiuto di uno psicologo l'idea di non potercela fare a riprendere gli studi, ad avere una vita sociale ricca, ecc..., ma soprattutto la convinzione errata che "Informandomi su Internet ho letto che molto spesso chi viene abusato rischia di rifare le cose che ha subito..."
Nulla di più falso! Ti basti pensare che, quando parliamo di abuso sessuale, statisticamente sono i soggetti di sesso femminile ad essere abusate maggiormente, eppure gli abusanti sono soprattutto di sesso maschile! Quindi, non vi è nessuna correlazione; NON è vero che se una persona viene abusata, diventerà per forza un abusante.
Anzi, ciò che fa la differenza è proprio la capacità di poter rileggere l'accaduto e di poter avere piena consapevolezza sia di se stessi sia delle vittime. Di solito il "vero" abusante ha un deficit metacognitivo proprio a questo livello e -con tutti i limiti del mezzo- non sembrerebbe il tuo caso.
Tuttavia, è importantissimo trattare gli attacchi d'ansia di cui ci parli e il disagio relazionale.
Condivido il parere della Collega: cerca uno psicologo nelle strutture pubbliche della tua zona. E' importante.
Cordiali saluti,
posso chiederti se adesso la tua famiglia è ancora seguita dall'assistente sociale? Come mai avete fatto solo due colloqui dallo psicologo? Chi ha scelto di interrompere la consulenza?
Ritengo sia fondamentale per te rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta per poter avere uno spazio tuo di elaborazione di quanto accade nella tua vita, perché percepisco -pur con i limiti di un consulto on line- un profondo senso di impotenza che non ti fa sperare nel cambiamento. Dico bene?
A tal proposito è importante sia riformulare con l'aiuto di uno psicologo l'idea di non potercela fare a riprendere gli studi, ad avere una vita sociale ricca, ecc..., ma soprattutto la convinzione errata che "Informandomi su Internet ho letto che molto spesso chi viene abusato rischia di rifare le cose che ha subito..."
Nulla di più falso! Ti basti pensare che, quando parliamo di abuso sessuale, statisticamente sono i soggetti di sesso femminile ad essere abusate maggiormente, eppure gli abusanti sono soprattutto di sesso maschile! Quindi, non vi è nessuna correlazione; NON è vero che se una persona viene abusata, diventerà per forza un abusante.
Anzi, ciò che fa la differenza è proprio la capacità di poter rileggere l'accaduto e di poter avere piena consapevolezza sia di se stessi sia delle vittime. Di solito il "vero" abusante ha un deficit metacognitivo proprio a questo livello e -con tutti i limiti del mezzo- non sembrerebbe il tuo caso.
Tuttavia, è importantissimo trattare gli attacchi d'ansia di cui ci parli e il disagio relazionale.
Condivido il parere della Collega: cerca uno psicologo nelle strutture pubbliche della tua zona. E' importante.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Ex utente
Ho ricevuto due pareri contrastanti: quindi l'abusato può diventare abusante o non è vero?
Ho una domanda: potrebbe trattarsi di DOC l'ansia di poter diventare abusante? Sempre leggendo su Internet mi sono informato ed ho scoperto che esistono molti episodi di OCD Pedophile in cui una persona vive vere e proprie ansie di poter diventare un pedofilo.. e in questo caso come si agisce?
Ho una domanda: potrebbe trattarsi di DOC l'ansia di poter diventare abusante? Sempre leggendo su Internet mi sono informato ed ho scoperto che esistono molti episodi di OCD Pedophile in cui una persona vive vere e proprie ansie di poter diventare un pedofilo.. e in questo caso come si agisce?
[#6]
Gentile Utente,
come già detto NON esiste una causalità lineare... ciò che serve capire è che tutti siamo esposti a rischi e certamente l'abuso sessuale, un trauma, o eventi negativi POSSONO essere dei fattori di rischio e POTREBBERO esporre l'individuo a problematiche psicologiche, ma non è vero che se una persona viene abusata automaticamente diventa un pedofilo! Se così fosse, il mondo sarebbe strapieno di pedofili puri. Per fortuna non è così.
Anzi, la maggior parte dei pedofili, in realtà, sono coloro che producono materiale da poter vendere e quindi arricchirsi, non sono persone che sono state abusate sessualmente da bambini.
Per spiegarmi meglio, è come se una persona pensasse che, se ha i genitori separati, automaticamente è destinata ad avere una vita sentimentale tristissima!!
Poi, ribadisco il fatto che è molto importante che tu riesca ad occuparti della tua ansia, perché questo sembra da ciò che scrivi, e a rileggere ciò che è accaduto, con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
E' vero che alcuni pazienti ossessivi temono di essere pedofili, e talvolta basta un pensiero del tipo: "Se ho pensato che quel bambino è graziosetto, vuol dire che vorrei farci qualcosa e quindi sono un pedofilo perché desidero un minore..." per innescare un pensiero che diventa un tarlo. Ma non so dirti da qui se il tuo problema è questo.
In ogni caso il tema delle ossessioni può essere diverso: ci sono pz. che temono di essere pedofili, ma il focus del problema non è la pedofilia o comunque il tema dell'ossessione, quanto la forma del pensiero e di questo ci si deve occupare in terapia.
Certamente sembri ansioso per questa situazione: ribadisco l'importanza di una consulenza psicologica e se davvero si trattasse di un problema ansioso/ossessivo, si interviene con una psicoterapia, previa valutazione.
Cordiali saluti,
come già detto NON esiste una causalità lineare... ciò che serve capire è che tutti siamo esposti a rischi e certamente l'abuso sessuale, un trauma, o eventi negativi POSSONO essere dei fattori di rischio e POTREBBERO esporre l'individuo a problematiche psicologiche, ma non è vero che se una persona viene abusata automaticamente diventa un pedofilo! Se così fosse, il mondo sarebbe strapieno di pedofili puri. Per fortuna non è così.
Anzi, la maggior parte dei pedofili, in realtà, sono coloro che producono materiale da poter vendere e quindi arricchirsi, non sono persone che sono state abusate sessualmente da bambini.
Per spiegarmi meglio, è come se una persona pensasse che, se ha i genitori separati, automaticamente è destinata ad avere una vita sentimentale tristissima!!
Poi, ribadisco il fatto che è molto importante che tu riesca ad occuparti della tua ansia, perché questo sembra da ciò che scrivi, e a rileggere ciò che è accaduto, con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
E' vero che alcuni pazienti ossessivi temono di essere pedofili, e talvolta basta un pensiero del tipo: "Se ho pensato che quel bambino è graziosetto, vuol dire che vorrei farci qualcosa e quindi sono un pedofilo perché desidero un minore..." per innescare un pensiero che diventa un tarlo. Ma non so dirti da qui se il tuo problema è questo.
In ogni caso il tema delle ossessioni può essere diverso: ci sono pz. che temono di essere pedofili, ma il focus del problema non è la pedofilia o comunque il tema dell'ossessione, quanto la forma del pensiero e di questo ci si deve occupare in terapia.
Certamente sembri ansioso per questa situazione: ribadisco l'importanza di una consulenza psicologica e se davvero si trattasse di un problema ansioso/ossessivo, si interviene con una psicoterapia, previa valutazione.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2k visite dal 01/09/2016.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.