Tcc e attacchi di panico
Buonasera,
Scrivo per un parere in merito alla TCC.
ho 29 anni e da circa 10 soffro di attacchi di panico. Inizialmente ero in cura presso il medico generico che poi mi ha indirizzato da uno psichiatra. Attualmente sto seguendo una terapia farmacologica con daparox e xanax.
Recentemente ho avuto una ricaduta (mese di luglio) a causa di una relazione finita male. Stavo iniziando a riprendermi ma di nuovo sto avendo degli attacchi. La mattina mi sveglio in preda all'ansia. Ho difficoltà a fare colazione. Assumo i tranquillanti 2 volte al giorno, mattino e ora di pranzo per riuscire a calmarmi e mangiare qualcosa. La sensazione più ricorrente è quella di star male e pensare che possa peggiorare. Non ho paura di morire o timori simili ma solo di non riuscire a mangiare e rimettere. Generalmente dopo la.seduta dal mio psichiatra riesco a stare meglio perché mi aiuta parlare con lui. Però questa ricaduta mi ha spaventata. Ho difficoltà a concentrarmi sullo studio e devo sostenere il mio ultimo esame dopodiché iniziare uno stage e non vorrei che venissero compromessi. Lo psichiatra ha parlato di un calo di tensione come.causa della ricaduta.
Amiche mi hanno consigliato di rivolgermi ad uno psicologo ma io lo ritengo superfluo. Sbaglio?
Ho letto della TCC ma vedo che comporta di provocare le sensazioni di disagio che ci affliggono ma nel mio caso non sarebbe "autodistruttivo"? Anche perché la crisi dura per giorni (l'ultima è iniziata questo lunedì).
Io non sopporto di avere questi attacchi perché debilitanti e perché limitano la mia vita.
Potete.darmi un consiglio?
Grazie
Scrivo per un parere in merito alla TCC.
ho 29 anni e da circa 10 soffro di attacchi di panico. Inizialmente ero in cura presso il medico generico che poi mi ha indirizzato da uno psichiatra. Attualmente sto seguendo una terapia farmacologica con daparox e xanax.
Recentemente ho avuto una ricaduta (mese di luglio) a causa di una relazione finita male. Stavo iniziando a riprendermi ma di nuovo sto avendo degli attacchi. La mattina mi sveglio in preda all'ansia. Ho difficoltà a fare colazione. Assumo i tranquillanti 2 volte al giorno, mattino e ora di pranzo per riuscire a calmarmi e mangiare qualcosa. La sensazione più ricorrente è quella di star male e pensare che possa peggiorare. Non ho paura di morire o timori simili ma solo di non riuscire a mangiare e rimettere. Generalmente dopo la.seduta dal mio psichiatra riesco a stare meglio perché mi aiuta parlare con lui. Però questa ricaduta mi ha spaventata. Ho difficoltà a concentrarmi sullo studio e devo sostenere il mio ultimo esame dopodiché iniziare uno stage e non vorrei che venissero compromessi. Lo psichiatra ha parlato di un calo di tensione come.causa della ricaduta.
Amiche mi hanno consigliato di rivolgermi ad uno psicologo ma io lo ritengo superfluo. Sbaglio?
Ho letto della TCC ma vedo che comporta di provocare le sensazioni di disagio che ci affliggono ma nel mio caso non sarebbe "autodistruttivo"? Anche perché la crisi dura per giorni (l'ultima è iniziata questo lunedì).
Io non sopporto di avere questi attacchi perché debilitanti e perché limitano la mia vita.
Potete.darmi un consiglio?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
La TCC non e' una terapia che possa agire su dei sintomi psichiatrici. Mi dispiace deluderla.
Chi stia male spesso cerca disperatamente delle *soluzioni* credendo di trovarle in modo semplice e facile. Purtroppo spesso si inganna.
Si metta tranquilla e prosegua la terapia che sta seguendo con lo psichiatra.
Con speranza e fiducia in Se stessa e nel medico.
I miei saluti
La TCC non e' una terapia che possa agire su dei sintomi psichiatrici. Mi dispiace deluderla.
Chi stia male spesso cerca disperatamente delle *soluzioni* credendo di trovarle in modo semplice e facile. Purtroppo spesso si inganna.
Si metta tranquilla e prosegua la terapia che sta seguendo con lo psichiatra.
Con speranza e fiducia in Se stessa e nel medico.
I miei saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Ragazza,
io credo che le sue amiche le abbiano dato un ottimo consiglio: gli attacchi di panico possono essere efficacemente affrontati con una terapia combinata (farmaci+psicoterapia). E tra i vari tipi di psicoterapia esistenti, la terapia cognitiva è riconosciuta dalla comunità scientifica come particolarmente indicata nei disturbi d'ansia e gli attacchi di panico.
Le allego degli articoli di approfondimento, per aiutarla a riflettere e a decidere:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/104-il-disturbo-da-attacchi-di-panico.html
Inoltre, provi a vedere se si rispecchia in quanto riporta questo altro articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/700-emetofobia-la-paura-del-vomito.html
Oltre che con le amiche, si è confrontata anche con lo psichiatra sulla possibilità di affiancare all'assunzione di farmaci una psicoterapia?
Saluti.
io credo che le sue amiche le abbiano dato un ottimo consiglio: gli attacchi di panico possono essere efficacemente affrontati con una terapia combinata (farmaci+psicoterapia). E tra i vari tipi di psicoterapia esistenti, la terapia cognitiva è riconosciuta dalla comunità scientifica come particolarmente indicata nei disturbi d'ansia e gli attacchi di panico.
Le allego degli articoli di approfondimento, per aiutarla a riflettere e a decidere:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/104-il-disturbo-da-attacchi-di-panico.html
Inoltre, provi a vedere se si rispecchia in quanto riporta questo altro articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/700-emetofobia-la-paura-del-vomito.html
Oltre che con le amiche, si è confrontata anche con lo psichiatra sulla possibilità di affiancare all'assunzione di farmaci una psicoterapia?
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Gentile ragazza,
di seguito alle indicazioni della collega, anch'io concordo sull'opportunità/necessità di affiancare una psicoterapia al trattamento farmacologico.
Oltre alla TCC può provare anche la Terapia Breve o trattamenti integrati che mi risultano molto efficaci, come riferisco in articoli dedicati agli attacchi di panico che può trovare sul mio sito.
Cordiali saluti
di seguito alle indicazioni della collega, anch'io concordo sull'opportunità/necessità di affiancare una psicoterapia al trattamento farmacologico.
Oltre alla TCC può provare anche la Terapia Breve o trattamenti integrati che mi risultano molto efficaci, come riferisco in articoli dedicati agli attacchi di panico che può trovare sul mio sito.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#4]
Gentile Utente,
anche io condivido il suggerimento delle Sue amiche e delle Colleghe Scalco e Sciubba sull'opportunità di una psicoterapia. Anzi, non sono sorpresa dal fatto che Lei sta soffrendo da ben dieci anni per questa problematica e non ha ancora deciso (o nessun medico glielo ha consigliato) di affrontare il problema attraverso una psicoterapia.
Di solito per problematiche come la Sua sono particolarmente indicati gli approcci attivi e prescrittivi quali ad es. la TCC.
Vorrei anche rassicurarLa sul timore che affrontare concretamente ciò che genera disagio NON è autodistruttivo. Ad esempio se Lei ha una fobia, non sarà scappando da questa fobia che risolverà il problema. Tutt'altro! Invece la TCC Le permetterà di approcciarsi gradualmente al problema, e soprattutto di rivedere e discutere con il terapeuta quelle convinzioni che stanno mantenendo vivo il problema, benché siano trascorsi dieci anni.
Mi spiego meglio. Quando Lei scrive: "La sensazione più ricorrente è quella di star male e pensare che possa peggiorare..." la Sua convinzione di un peggioramento gioca un ruolo importante, così come l'idea che esponendosi al disagio ne verrà distrutta.
Invece, per superare tali paure è necessario affrontarle. Ovviamente con un certo metodo, tenendo anche conto del fatto che clinicamente il problema è stato trattato farmacologicamente e non con una psicoterapia.
Le nostre convinzioni in genere hanno il potere di riuscire ad influenzare il modo in cui ci comportiamo. Nella TCC si aiuta il pz. a comprendere il legame tra convinzioni, emozioni e comportamenti e soluzioni da scegliere e mettere in pratica.
Se ad esempio Lei sceglie di evitare e fuggire dal problema, con buona probabilità rinforzerà il problema stesso.
Spero di aver chiarito i Suoi dubbi.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
anche io condivido il suggerimento delle Sue amiche e delle Colleghe Scalco e Sciubba sull'opportunità di una psicoterapia. Anzi, non sono sorpresa dal fatto che Lei sta soffrendo da ben dieci anni per questa problematica e non ha ancora deciso (o nessun medico glielo ha consigliato) di affrontare il problema attraverso una psicoterapia.
Di solito per problematiche come la Sua sono particolarmente indicati gli approcci attivi e prescrittivi quali ad es. la TCC.
Vorrei anche rassicurarLa sul timore che affrontare concretamente ciò che genera disagio NON è autodistruttivo. Ad esempio se Lei ha una fobia, non sarà scappando da questa fobia che risolverà il problema. Tutt'altro! Invece la TCC Le permetterà di approcciarsi gradualmente al problema, e soprattutto di rivedere e discutere con il terapeuta quelle convinzioni che stanno mantenendo vivo il problema, benché siano trascorsi dieci anni.
Mi spiego meglio. Quando Lei scrive: "La sensazione più ricorrente è quella di star male e pensare che possa peggiorare..." la Sua convinzione di un peggioramento gioca un ruolo importante, così come l'idea che esponendosi al disagio ne verrà distrutta.
Invece, per superare tali paure è necessario affrontarle. Ovviamente con un certo metodo, tenendo anche conto del fatto che clinicamente il problema è stato trattato farmacologicamente e non con una psicoterapia.
Le nostre convinzioni in genere hanno il potere di riuscire ad influenzare il modo in cui ci comportiamo. Nella TCC si aiuta il pz. a comprendere il legame tra convinzioni, emozioni e comportamenti e soluzioni da scegliere e mettere in pratica.
Se ad esempio Lei sceglie di evitare e fuggire dal problema, con buona probabilità rinforzerà il problema stesso.
Spero di aver chiarito i Suoi dubbi.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 01/09/2016.
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Approfondimento su Attacchi di panico
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