Madre troppo ingombrante
Buonasera dottori. Ho un problema con mia madre. Il fatto è che siamo molto diverse, praticamente opposte: lei è superficiale, pressapochista, lassista, ciarliera, pettegola, egocentrica e chi più ne ha più ne metta. Premetto subito che io non sono affatto una santa, e che questo mio giudizio impietoso su di lei mi costa parecchio. Purtroppo la convivenza con lei è un vero inferno: è trascuratissima nella faccende di casa (cosa che mi ha sempre fatto vergognare di portare amici a casa, oltre a causarmi altri disagi vari), pensa solo ad imbellettarsi e a trascorrere il tempo dinanzi al pc, ma quel che più è peggio, spesso mi ha fatto vergognare profondamente di lei e mi ha causato profonda sofferenza psicologica. Mia mamma nel tempo ha stretto amicizie un pò troppo strette anche con uomini. Per carità, nulla di male. Il fatto è che più di una volta questi rapporti sono stati fraintesi dalle partner di tali uomini, e alla fine queste amicizie si sono incrinate in modo drammatico con palesi accuse da parte di queste donne a mia madre di essere una poco di buono che ci provava con i loro compagni. Quando è successo la prima volta avevo 16 anni,ci rimasi malissimo, e quell'episodio segnò molto la mia adolescenza anche perchè, prima che quella donna accusasse mia madre ebbi modo di ascoltare una telefonata tra quest'ultima e il tizio dell'epoca ed era effettivamente un pò equivoca. Nulla di grave, ma un pò singolare lo era. Così come equivoco era il fatto che mia madre non ci presentò mai quest'uomo. Tuttavia credetti nella buona fede di mia madre, e finii col dare la colpa di tutto quello che era accaduto alla presunta "cattiveria" di quella donna. A distanza di molti anni, sono accaduti altri due episodi per certi versi simili: in uno, mia madre è stata nuovamente accusata da una nostra conoscente (che non conosce quest'episodio di tanti anni fa nella maniera più assoluta) di essere una poco di buono, una che ci prova con tutti gli uomini a disposizione, ed un altro (anche questo del tutto slegato sia dall'avvenimento di tanti anni fa che da quest'ultimo appena descritto avendo tutti per protagonisti persone che non si conoscono tra loro) in cui ho scoperto da sola che a mia madre sarebbe arrivata una lettera di minacce da parte della compagna di un suo amico: ovviamente anche quest'ultima accusa mia madre di essere l'amante di quest'uomo ed altre gravi cose. Quest'ultimo episodio comunque l'ho scoperto da sola, mia madre non sa che io so. Potete immaginare la mia sofferenza e la mia frustrazione. Non so cosa pensare. Mi vergogno terribilmente ad avere una madre così. Non potrei parlarle per chiarire la situazione, purtroppo mia madre è anche manesca ed ho paura di una sua reazione. Cosa posso fare per alleviare la mia sofferenza? Soffro molto... Non posso neanche consolarmi pensando "ok, almeno però è stata una buona madre, a prescindere dalla sua condotta come donna un pò sopra le righe" perchè purtroppo non è stata brava nemmeno in quello.
[#1]
Gent.ma ,
a fronte di quello che descrive, e del dolore che si percepisce, ogni risposta potrebbe essere superflua e inutile... tuttavia vorrei fare un tentativo per provare a darle, almeno, un po' di conforto.
Nonostante la descrizione iniziale che fa di sua madre, si intuisce una forte attenzione e cura nei suoi confronti e nello stesso tempo la preoccupazione per non poter sperare in un cambiamento.
Mi sembra di capire che sua madre sembra non accorgersi della sua sofferenza tanto da non preoccuparsi delle conseguenze che i suoi comportamenti possono avere nella vita di sua figlia.
Non conosco la storia della vita di sua madre, nè la vostra storia familiare quindi non posso fare alcuna ipotesi sulle motivazioni che spingono sua madre a fare quello che fa.
Di fatto lei, come figlia trascurata affettivamente, sta esprimendo un forte disagio e quello che traspare sembra un vissuto di ineluttabilità nei confronti di una situazione percepita come immodificabile.
Da ciò deduco, magari sbagliando, che lei abbia già provato ad esprimere le sue necessità a sua madre, le sue tristezze e la volontà di cambiare registro familiare.
E che queste richieste siano state disattese:
Se così non fosse mi chiedo se quel timore (manesca, superficiale) che racconta l'ha fatta rinunciare a ricostruire (o costruire) il vostro rapporto pensando che ogni sforzo rimarrà incompreso.
Un timore talmente grande da impedirle di esprimere con chiarezza le sue perplessità
Allora le chiederei , visto anche la sua età, se ci sono impedimenti seri ad una sua possibile uscita da casa .
Penso che avrà provato ad immaginare che direzione dare alla SUA vita: è possibile per lei andare a vivere in un'altra casa?
Ci sono le condizioni per una autonomia economica che le permetta di staccarsi da questa situazione?
Cambiare gli altri non ci è consentito, mentre ci è permesso sperare ed agire per cambiare quello che possiamo direttamente modificare e cioè quello che riguarda noi stessi.
Provi ad immaginarsi in una situazione diversa, a pensare a come migliorare la sua vita abituandosi all'idea che potrà fare un percorso per accettare/tollerare sua madre per come è, senza massacrarsi perché la vorrebbe diversa e lavori su se stessa per offrirsi delle opportunità di maggiore benessere.
Le faccio tanti auguri.
Daniela Pellitteri
a fronte di quello che descrive, e del dolore che si percepisce, ogni risposta potrebbe essere superflua e inutile... tuttavia vorrei fare un tentativo per provare a darle, almeno, un po' di conforto.
Nonostante la descrizione iniziale che fa di sua madre, si intuisce una forte attenzione e cura nei suoi confronti e nello stesso tempo la preoccupazione per non poter sperare in un cambiamento.
Mi sembra di capire che sua madre sembra non accorgersi della sua sofferenza tanto da non preoccuparsi delle conseguenze che i suoi comportamenti possono avere nella vita di sua figlia.
Non conosco la storia della vita di sua madre, nè la vostra storia familiare quindi non posso fare alcuna ipotesi sulle motivazioni che spingono sua madre a fare quello che fa.
Di fatto lei, come figlia trascurata affettivamente, sta esprimendo un forte disagio e quello che traspare sembra un vissuto di ineluttabilità nei confronti di una situazione percepita come immodificabile.
Da ciò deduco, magari sbagliando, che lei abbia già provato ad esprimere le sue necessità a sua madre, le sue tristezze e la volontà di cambiare registro familiare.
E che queste richieste siano state disattese:
Se così non fosse mi chiedo se quel timore (manesca, superficiale) che racconta l'ha fatta rinunciare a ricostruire (o costruire) il vostro rapporto pensando che ogni sforzo rimarrà incompreso.
Un timore talmente grande da impedirle di esprimere con chiarezza le sue perplessità
Allora le chiederei , visto anche la sua età, se ci sono impedimenti seri ad una sua possibile uscita da casa .
Penso che avrà provato ad immaginare che direzione dare alla SUA vita: è possibile per lei andare a vivere in un'altra casa?
Ci sono le condizioni per una autonomia economica che le permetta di staccarsi da questa situazione?
Cambiare gli altri non ci è consentito, mentre ci è permesso sperare ed agire per cambiare quello che possiamo direttamente modificare e cioè quello che riguarda noi stessi.
Provi ad immaginarsi in una situazione diversa, a pensare a come migliorare la sua vita abituandosi all'idea che potrà fare un percorso per accettare/tollerare sua madre per come è, senza massacrarsi perché la vorrebbe diversa e lavori su se stessa per offrirsi delle opportunità di maggiore benessere.
Le faccio tanti auguri.
Daniela Pellitteri
Dr.ssa Daniela Pellitteri
[#2]
Gentile utente,
<<Cosa posso fare per alleviare la mia sofferenza? Soffro molto... <<
Sua madre è come è.
Non sappiamo se ha un marito o no.
Ma Lei... ha quasi trent'anni;
vive ancora CON Sua madre?
Se sì, perchè?
- non ha un lavoro
- sta ancora studiando
- non ha reddito proprio
- xxx
- xxx
E inoltre:
Non ha un amore?
non lo ha mai avuto?
Tutte queste domande per farLe intuire che alla Sua età gli interessi sono fuori casa, oltre la madre.
<<Cosa posso fare per alleviare la mia sofferenza? Soffro molto... <<
Sua madre è come è.
Non sappiamo se ha un marito o no.
Ma Lei... ha quasi trent'anni;
vive ancora CON Sua madre?
Se sì, perchè?
- non ha un lavoro
- sta ancora studiando
- non ha reddito proprio
- xxx
- xxx
E inoltre:
Non ha un amore?
non lo ha mai avuto?
Tutte queste domande per farLe intuire che alla Sua età gli interessi sono fuori casa, oltre la madre.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Ex utente
Ringrazio la dott.ssa Pellitteri e la dott.ssa Brunialti per le risposte.
Vorrei ulteriormente precisare che mia madre è sposata con mio padre da più di 30 anni. Vivo ancora con loro poichè dopo la laurea, conseguita due anni fa, ho svolto dapprima un tirocinio non retribuito ed attualmente sono impegnata in un lavoro purtroppo precario e non retribuito abbastanza da consentirmi una vita indipendente. Ovviamente, comunque, tutti i miei sforzi ed i miei sacrifici attuali sono orientati verso il conseguimento di una indipendenza in tempi brevi, e non solo per allontanarmi dall'atmosfera di casa dei miei, ma in generale per la mia sicurezza.
E' chiaro che mia madre è come è e non si può cambiarla, tuttavia spero almeno qualcuno concordi con me che il suo comportamento non è proprio quello di una madre ideale. Sono abbastanza adulta da capire che ognuno può fare ciò che vuole, che gli amori possono finire e tutto ciò che volete, ma non riesco proprio a far finta di nulla di fronte alla superficialità e alla frivolezza. Paradossalmente, se avessi scoperto senza alcun ombra di dubbio che mia madre tradiva mio padre, forse soffrirei di meno rispetto ad avere una madre come l'ho descritta. E penso che questo cruccio me lo porterei anche una volta uscita di casa. In questo penso che la dott.ssa Pellitteri abbia colto maggiormente il motivo della mia sofferenza. Ho avuto esperienze amorose anche io: una durata 6 anni ed un'altra - finita da pochi mesi - durata 3; la prima finita poichè crescendo ci eravamo resi conto di non avere più molto in comune e la seconda finita perchè non mi stavano bene alcune scelte prese unilateralmente dal mio ex.
Ad ogni modo, mi pare di capire che nulla si può nei confronti di una persona anaffettiva, e che l'unica soluzione sia "chiudere gli occhi" di fronte a certi comportamenti, lasciare il nido, metterci una pietra sopra e concentrarsi su sè stessi. Anche se si tratta della propria madre. Sono contenta comunque di avere avuto l'opportunità di sfogarmi almeno qui, il fatto è che mi vergognerei un pò a parlare dell'argomento vis a vis con qualcuno; mi tengo sempre tutto dentro e questo non va bene.
Vorrei ulteriormente precisare che mia madre è sposata con mio padre da più di 30 anni. Vivo ancora con loro poichè dopo la laurea, conseguita due anni fa, ho svolto dapprima un tirocinio non retribuito ed attualmente sono impegnata in un lavoro purtroppo precario e non retribuito abbastanza da consentirmi una vita indipendente. Ovviamente, comunque, tutti i miei sforzi ed i miei sacrifici attuali sono orientati verso il conseguimento di una indipendenza in tempi brevi, e non solo per allontanarmi dall'atmosfera di casa dei miei, ma in generale per la mia sicurezza.
E' chiaro che mia madre è come è e non si può cambiarla, tuttavia spero almeno qualcuno concordi con me che il suo comportamento non è proprio quello di una madre ideale. Sono abbastanza adulta da capire che ognuno può fare ciò che vuole, che gli amori possono finire e tutto ciò che volete, ma non riesco proprio a far finta di nulla di fronte alla superficialità e alla frivolezza. Paradossalmente, se avessi scoperto senza alcun ombra di dubbio che mia madre tradiva mio padre, forse soffrirei di meno rispetto ad avere una madre come l'ho descritta. E penso che questo cruccio me lo porterei anche una volta uscita di casa. In questo penso che la dott.ssa Pellitteri abbia colto maggiormente il motivo della mia sofferenza. Ho avuto esperienze amorose anche io: una durata 6 anni ed un'altra - finita da pochi mesi - durata 3; la prima finita poichè crescendo ci eravamo resi conto di non avere più molto in comune e la seconda finita perchè non mi stavano bene alcune scelte prese unilateralmente dal mio ex.
Ad ogni modo, mi pare di capire che nulla si può nei confronti di una persona anaffettiva, e che l'unica soluzione sia "chiudere gli occhi" di fronte a certi comportamenti, lasciare il nido, metterci una pietra sopra e concentrarsi su sè stessi. Anche se si tratta della propria madre. Sono contenta comunque di avere avuto l'opportunità di sfogarmi almeno qui, il fatto è che mi vergognerei un pò a parlare dell'argomento vis a vis con qualcuno; mi tengo sempre tutto dentro e questo non va bene.
[#4]
Gentile utente,
abbiamo accolto con molta attenzione e partecipazione il Suo sfogo di figlia "disturbata" dalla superficialità materna.
Lei desidererebbe che
<<..qualcuno concordi con me che il suo comportamento non è proprio quello di una madre ideale.<<
La nostra mission non è quella di dare giudizi sui comportamenti di altri, che peraltro ci vengono riferiti;
quanto piuttosto di occuparci della persona che scrive, per dare un orientamento su quanto è possibile "fare" per riemegere.
E dunque, occupandoci di Lei, ritengo che il problema stia nel non ripiegarsi su questa situazione, al punto di farla diventare troppo "ingombrante" - come dice il titolo - nella Sua vita. In fondo Lei è una adulta, e dunque consapevole che gli altri non sono come noi li vorremmo (quando si tratta della propria madre è però più difficile... Ma frequentissimamente i genitori hanno difetti poco tollerabili per i figli.)
abbiamo accolto con molta attenzione e partecipazione il Suo sfogo di figlia "disturbata" dalla superficialità materna.
Lei desidererebbe che
<<..qualcuno concordi con me che il suo comportamento non è proprio quello di una madre ideale.<<
La nostra mission non è quella di dare giudizi sui comportamenti di altri, che peraltro ci vengono riferiti;
quanto piuttosto di occuparci della persona che scrive, per dare un orientamento su quanto è possibile "fare" per riemegere.
E dunque, occupandoci di Lei, ritengo che il problema stia nel non ripiegarsi su questa situazione, al punto di farla diventare troppo "ingombrante" - come dice il titolo - nella Sua vita. In fondo Lei è una adulta, e dunque consapevole che gli altri non sono come noi li vorremmo (quando si tratta della propria madre è però più difficile... Ma frequentissimamente i genitori hanno difetti poco tollerabili per i figli.)
[#5]
Ex utente
Buonasera dottori, e scusatemi se vi disturbo nuovamente.
Ieri sera, dopo l'ennesimo comportamento strano in casa di mia madre ho deciso di parlarle per dirle che avevo capito che c'era qualcosa di poco chiaro nel suo modo furtivo di agire, ed ho vuotato il sacco. Le ho detto che avevo capito che l'interlocutore delle sue telefonate è un uomo (lei aveva sempre detto di parlare al telefono con un'amica) e che non l'ho capito di certo perchè abbia indagato ma perchè ho messo assieme vari elementi che mi è capitato di osservare, persino distrattamente, stando a casa. Le ho detto che non c'era bisogno di tenere tutti questi comportamenti ambigui, proprio perchè non fa nulla di male e di questo io sono convinta ( e gliel'ho detto). Mi ha spiegato quindi la situazione, con calma,e mi ha detto che si tratta di un amico che sta aiutando a rimettersi con la moglie. Le credo. Per cui le ho spiegato che per me non c'è assolutamente nulla di strano in questo, e che - in tutta sincerità - non mi spiegavo quindi il perchè di tanti misteri (sempre con calma e serenamente). Mi ha detto poi che si era anche stufata di dover rispondere alla chiamate di questo amico e che, anzi, non vedeva l'ora di toglierselo di torno perchè non ce la faceva più a dover ascoltare le sue paturnie: mi ha anche chiesto un consiglio su come fare ad allontanarlo, lei voleva addirittura bloccare il suo numero subito ma io le ho detto di non farlo e che la soluzione poteva essere semplicemente quella di diradare le risposte nel tempo, magari inventando di avere altri impegni. Si è detta molto sollevata e contenta di aver parlato con me, ed io le ho detto che può sempre contare su di me e che in una famiglia deve esserci sempre sincerità e mai comportamenti furtivi in casa, proprio perchè ognuno di noi ha la coscienza apposto! Finita lì, con grandi sorrisi da parte mia e di lei. Stamattina però era nervosissima e, dal nulla, ha iniziato a punzecchiarmi sul lavoro e sul fatto che guadagno poco e che dovrei smetterla di studiare (sto anche studiando per un concorso cui tengo moltissimo). Le ho spiegato che purtroppo la situazione è questa, ma che appena avrò affrontato le prove per il concorso mi dedicherò alla ricerca di un altro lavoro, magari anche andando via di casa. Che se non l'ho fatto finora (ma lei lo sapeva già!) è solo perchè mi serve una parte della giornata per studiare. Per non gravare economicamente sui miei non chiedo loro nulla: non esco di casa da mesi, non compro abiti o altri accessori per me da tempo e tutti i miei risparmi li ho usati per l'acquisto dei libri per il concorso. Dò una mano nelle faccende di casa e sono servizievole con tutti. Mia mamma però ha iniziato a dire che sto troppo a casa (fino al giorno prima però non le dava così fastidio) e che lei non si sente libera. Mi ha detto di restituirle dei soldi che mi aveva dato per l'acquisto di altri libri che mi servono per il concorso (che le ho dato immediatamente) e di far finta che lei in casa non esiste. Ora mi sono chiusa in camera mia a piangere, sono tristissima e non riesco nemmeno a studiare. Mio padre non interviene mai, rimane fermo e impassibile. Solo quando mia mamma non era presente mi ha detto che devo essere paziente e tenere duro. Gli ho chiesto come mai non avesse speso nemmeno una parola quando mia mamma stamattina ha completamente cambiato atteggiamento nei miei confronti: ha alzato le spalle sconsolato e triste. Ma io non ce la faccio più... Come faccio a vivere in questo inferno? Da ieri mi chiedo cosa ho fatto di male... La conosco, nei prossimi giorni mi renderà la vita un inferno gridando, sbraitando dandomi dell'incapace ad ogni mio minimo errore, anche se, per ipotesi, dovessi apparecchiare male la tavola. Ogni occasione sarà buona per maltrattarmi o, peggio, mettermi alla berlina trascinandomi fuori casa per i capelli in pigiama davanti a tutti i vicini ad ogni minimo errore. L'ha fatto non molto tempo fa in un'altra occasione e mi vergogno pure a scriverlo qui. E' per questo che ho l'inferno dentro, mi sento di impazzire. Sono veramente disperata. Non ho molti soldi e non so dove andare. Ho veramente paura... su mio padre purtroppo non posso proprio contare, non ha una personalità molto forte; solo quando mia mamma non c'è mi dice che ho ragione ma che purtroppo non c'è nulla da fare. Dopodichè torna ad isolarsi dal mondo (lui ha ripiegato su questo) fatto solo di pc e tv. Ho pensato di iniziare a raccontare qualcosa a qualche parente, ma ho paura delle conseguenze, anche perchè più che ascoltarmi non penso possano fare qualcos'altro di concreto. Stavo anche pensando, in un momento di particolare disperazione, di andare dai carabinieri, ma poi faccio appello a tutta la mia lucidità e mi dico che non è il caso. Cosa posso fare per tutelarmi? Scusatemi ma sono davvero tanto tanto disperata, mi sembra tutto così assurdo e senza senso...
Ieri sera, dopo l'ennesimo comportamento strano in casa di mia madre ho deciso di parlarle per dirle che avevo capito che c'era qualcosa di poco chiaro nel suo modo furtivo di agire, ed ho vuotato il sacco. Le ho detto che avevo capito che l'interlocutore delle sue telefonate è un uomo (lei aveva sempre detto di parlare al telefono con un'amica) e che non l'ho capito di certo perchè abbia indagato ma perchè ho messo assieme vari elementi che mi è capitato di osservare, persino distrattamente, stando a casa. Le ho detto che non c'era bisogno di tenere tutti questi comportamenti ambigui, proprio perchè non fa nulla di male e di questo io sono convinta ( e gliel'ho detto). Mi ha spiegato quindi la situazione, con calma,e mi ha detto che si tratta di un amico che sta aiutando a rimettersi con la moglie. Le credo. Per cui le ho spiegato che per me non c'è assolutamente nulla di strano in questo, e che - in tutta sincerità - non mi spiegavo quindi il perchè di tanti misteri (sempre con calma e serenamente). Mi ha detto poi che si era anche stufata di dover rispondere alla chiamate di questo amico e che, anzi, non vedeva l'ora di toglierselo di torno perchè non ce la faceva più a dover ascoltare le sue paturnie: mi ha anche chiesto un consiglio su come fare ad allontanarlo, lei voleva addirittura bloccare il suo numero subito ma io le ho detto di non farlo e che la soluzione poteva essere semplicemente quella di diradare le risposte nel tempo, magari inventando di avere altri impegni. Si è detta molto sollevata e contenta di aver parlato con me, ed io le ho detto che può sempre contare su di me e che in una famiglia deve esserci sempre sincerità e mai comportamenti furtivi in casa, proprio perchè ognuno di noi ha la coscienza apposto! Finita lì, con grandi sorrisi da parte mia e di lei. Stamattina però era nervosissima e, dal nulla, ha iniziato a punzecchiarmi sul lavoro e sul fatto che guadagno poco e che dovrei smetterla di studiare (sto anche studiando per un concorso cui tengo moltissimo). Le ho spiegato che purtroppo la situazione è questa, ma che appena avrò affrontato le prove per il concorso mi dedicherò alla ricerca di un altro lavoro, magari anche andando via di casa. Che se non l'ho fatto finora (ma lei lo sapeva già!) è solo perchè mi serve una parte della giornata per studiare. Per non gravare economicamente sui miei non chiedo loro nulla: non esco di casa da mesi, non compro abiti o altri accessori per me da tempo e tutti i miei risparmi li ho usati per l'acquisto dei libri per il concorso. Dò una mano nelle faccende di casa e sono servizievole con tutti. Mia mamma però ha iniziato a dire che sto troppo a casa (fino al giorno prima però non le dava così fastidio) e che lei non si sente libera. Mi ha detto di restituirle dei soldi che mi aveva dato per l'acquisto di altri libri che mi servono per il concorso (che le ho dato immediatamente) e di far finta che lei in casa non esiste. Ora mi sono chiusa in camera mia a piangere, sono tristissima e non riesco nemmeno a studiare. Mio padre non interviene mai, rimane fermo e impassibile. Solo quando mia mamma non era presente mi ha detto che devo essere paziente e tenere duro. Gli ho chiesto come mai non avesse speso nemmeno una parola quando mia mamma stamattina ha completamente cambiato atteggiamento nei miei confronti: ha alzato le spalle sconsolato e triste. Ma io non ce la faccio più... Come faccio a vivere in questo inferno? Da ieri mi chiedo cosa ho fatto di male... La conosco, nei prossimi giorni mi renderà la vita un inferno gridando, sbraitando dandomi dell'incapace ad ogni mio minimo errore, anche se, per ipotesi, dovessi apparecchiare male la tavola. Ogni occasione sarà buona per maltrattarmi o, peggio, mettermi alla berlina trascinandomi fuori casa per i capelli in pigiama davanti a tutti i vicini ad ogni minimo errore. L'ha fatto non molto tempo fa in un'altra occasione e mi vergogno pure a scriverlo qui. E' per questo che ho l'inferno dentro, mi sento di impazzire. Sono veramente disperata. Non ho molti soldi e non so dove andare. Ho veramente paura... su mio padre purtroppo non posso proprio contare, non ha una personalità molto forte; solo quando mia mamma non c'è mi dice che ho ragione ma che purtroppo non c'è nulla da fare. Dopodichè torna ad isolarsi dal mondo (lui ha ripiegato su questo) fatto solo di pc e tv. Ho pensato di iniziare a raccontare qualcosa a qualche parente, ma ho paura delle conseguenze, anche perchè più che ascoltarmi non penso possano fare qualcos'altro di concreto. Stavo anche pensando, in un momento di particolare disperazione, di andare dai carabinieri, ma poi faccio appello a tutta la mia lucidità e mi dico che non è il caso. Cosa posso fare per tutelarmi? Scusatemi ma sono davvero tanto tanto disperata, mi sembra tutto così assurdo e senza senso...
[#6]
Gentile utente,
coraggiosa per il tentativo fatto!
Ma forse il comportamento di Suo padre
<<Mio padre non interviene mai, rimane fermo e impassibile. <<
indirettamente Le suggerisce che poi tutto si paga.
<<Cosa posso fare per tutelarmi? <<
Vista l'età, forse solo andarsene di casa appena può. Fino ad allora low profile.
Ma prima, ne parli con un/a nostro/a collega. C'è il segreto professionale tutelato anche dalla legge;
l'imbarazzo non ha ragion d'essere, non è poi un problema tanto strano... anche qui riceviamo parecchie richieste al proposito. (tre esempi, pur con tutte le differenze del caso... https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/506670-rapporto-genitori-figli.html https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/529213-sentirsi-al-secondo-posto.html https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/507514-rapporto-logorante-con-i-genitori.html )
Parlarne con altri, invece, lo trovo inutile e potenzialmente dannoso per Lei; e poi, a quale scopo?
coraggiosa per il tentativo fatto!
Ma forse il comportamento di Suo padre
<<Mio padre non interviene mai, rimane fermo e impassibile. <<
indirettamente Le suggerisce che poi tutto si paga.
<<Cosa posso fare per tutelarmi? <<
Vista l'età, forse solo andarsene di casa appena può. Fino ad allora low profile.
Ma prima, ne parli con un/a nostro/a collega. C'è il segreto professionale tutelato anche dalla legge;
l'imbarazzo non ha ragion d'essere, non è poi un problema tanto strano... anche qui riceviamo parecchie richieste al proposito. (tre esempi, pur con tutte le differenze del caso... https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/506670-rapporto-genitori-figli.html https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/529213-sentirsi-al-secondo-posto.html https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/507514-rapporto-logorante-con-i-genitori.html )
Parlarne con altri, invece, lo trovo inutile e potenzialmente dannoso per Lei; e poi, a quale scopo?
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.3k visite dal 30/08/2016.
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