Rapporto concluso
Buongiorno a tutti
qualche giorno fa ho scritto un testo n° 530863 con oggetto DISTIMIA. A questo proposito il gentile Dotto. Pacini ha risposto molto bene alle mie perplessità. Vi invito, cortesemente, a leggere il consulto poiché avrei la necessità di ricevere anche un vostro gentile parere rispetto ad altri dubbi, i quali sono mesi che vagano nella mia mente rendendo le giornate pesanti e molto tristi.
Purtroppo negli ultimi mesi, da quando è accaduto tutto, faccio molta fatica a vivere serenamente. A seguito della sua reazione mi chiedo se davvero mai mi abbia amata poiché sono sempre più convinta che quando una persona ami risulti davvero difficile comportarsi in questo modo.
Praticamente è come se io per lei non fossi mai esistita.
Purtroppo mi sono sentita trattata come un oggetto da buttare quando non c'è più il desiderio di averlo con sé, con l'unica motivazione telefonica: " per quanto mi riguarda non ho nulla da dirti, io non provo più niente"
Vi ringrazio in anticipo per i vostri pareri in tal senso
Cordiali Saluti a tutti
qualche giorno fa ho scritto un testo n° 530863 con oggetto DISTIMIA. A questo proposito il gentile Dotto. Pacini ha risposto molto bene alle mie perplessità. Vi invito, cortesemente, a leggere il consulto poiché avrei la necessità di ricevere anche un vostro gentile parere rispetto ad altri dubbi, i quali sono mesi che vagano nella mia mente rendendo le giornate pesanti e molto tristi.
Purtroppo negli ultimi mesi, da quando è accaduto tutto, faccio molta fatica a vivere serenamente. A seguito della sua reazione mi chiedo se davvero mai mi abbia amata poiché sono sempre più convinta che quando una persona ami risulti davvero difficile comportarsi in questo modo.
Praticamente è come se io per lei non fossi mai esistita.
Purtroppo mi sono sentita trattata come un oggetto da buttare quando non c'è più il desiderio di averlo con sé, con l'unica motivazione telefonica: " per quanto mi riguarda non ho nulla da dirti, io non provo più niente"
Vi ringrazio in anticipo per i vostri pareri in tal senso
Cordiali Saluti a tutti
[#1]
Buongiorno,
immagino quanto stia soffrendo per questo rapporto. Dalle sue parole emerge una particolare dedizione verso la sua ex e la vostra rottura dev'essere molto dolorosa per lei.
Non possiamo sapere quanto il funzionamento psichico della sua ex abbia interferito nella sua capacità d'amare. E come dicevate nello scambio con il dottor Pacini, l'etichetta diagnostica non deve diventare un alibi. Ci sono persone che vivono un malessere depressivo ma si aggrappano agli altri ad esempio.
Quindi i fattori da considerare sono molteplici e possono riguardare anche la vostra storia, che bisogna approfondire adeguatamente assieme alle vostre esperienze personali di vita per avere una comprensione maggiore.
Ad esempio c'è stato un periodo in cui le cose tra voi funzionavano? Dalle sue parole mi ha colpito che non emerge un periodo positivo, ma vi è più un accento su una situazione che lei definisce un "calvario".
Voglio inoltre lasciarle un ultimo pensiero evocato dalla lettura del suo racconto. Mi ha colpito particolarmente il suo senso di colpa. Mentre leggevo, mi chiedevo perché si sente in colpa?
Io credo che questo sentimento potrebbe essere coerente con alcuni aspetti presenti nella sua narrazione, che potrebbero riguardare la sua persona e potrebbero aiutarla a comprendere meglio l'andamento di questo rapporto e anche se stessa.
Gli aspetti di cui parlo sono legati alla terribile esperienza di non sentirsi riconosciuta, di non esistere nella relazione, di non essere importante, di vivere annullandosi e dedicandosi all'altro per avere un po' d'amore.
Questo potrebbe riguardare sia questa relazione sia esperienze più profonde, che potrebbero essere legate al suo passato più antico.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
immagino quanto stia soffrendo per questo rapporto. Dalle sue parole emerge una particolare dedizione verso la sua ex e la vostra rottura dev'essere molto dolorosa per lei.
Non possiamo sapere quanto il funzionamento psichico della sua ex abbia interferito nella sua capacità d'amare. E come dicevate nello scambio con il dottor Pacini, l'etichetta diagnostica non deve diventare un alibi. Ci sono persone che vivono un malessere depressivo ma si aggrappano agli altri ad esempio.
Quindi i fattori da considerare sono molteplici e possono riguardare anche la vostra storia, che bisogna approfondire adeguatamente assieme alle vostre esperienze personali di vita per avere una comprensione maggiore.
Ad esempio c'è stato un periodo in cui le cose tra voi funzionavano? Dalle sue parole mi ha colpito che non emerge un periodo positivo, ma vi è più un accento su una situazione che lei definisce un "calvario".
Voglio inoltre lasciarle un ultimo pensiero evocato dalla lettura del suo racconto. Mi ha colpito particolarmente il suo senso di colpa. Mentre leggevo, mi chiedevo perché si sente in colpa?
Io credo che questo sentimento potrebbe essere coerente con alcuni aspetti presenti nella sua narrazione, che potrebbero riguardare la sua persona e potrebbero aiutarla a comprendere meglio l'andamento di questo rapporto e anche se stessa.
Gli aspetti di cui parlo sono legati alla terribile esperienza di non sentirsi riconosciuta, di non esistere nella relazione, di non essere importante, di vivere annullandosi e dedicandosi all'altro per avere un po' d'amore.
Questo potrebbe riguardare sia questa relazione sia esperienze più profonde, che potrebbero essere legate al suo passato più antico.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Utente
Buongiorno Dott. De Sanctis
intanto la ringrazio per il suo intervento e la sua comprensione.
Mi spiego meglio, per calvario intendo gli ultimi due mesi dopo Aprile quando praticamente è scoppiata questa suo malessere.
Prima di tutto questo salvo le discussioni che ci possono essere in qualsiasi coppia, che io definisco anche toccasana se costruttivo, non ci sono stati segnali che la nostra relazione non funzionasse.
Spesso mi sento in colpa poiché mi piace mettermi in discussione e ammetto che certe volte negli ultimi mesi nei quali è scoppiato il malessere magari non sono stata del tutto in grado di mostrare comprensione. In realtà vederla soffrire per me è stato veramente un duro colpo, inoltre ci è anche andata di mezzo la nostra relazione. Diciamo che per certi versi ho smarrito la razionalità che ho cercato di tenere con tutta me stessa, ma sono ed ero troppo coinvolta.
Grazie ancora
intanto la ringrazio per il suo intervento e la sua comprensione.
Mi spiego meglio, per calvario intendo gli ultimi due mesi dopo Aprile quando praticamente è scoppiata questa suo malessere.
Prima di tutto questo salvo le discussioni che ci possono essere in qualsiasi coppia, che io definisco anche toccasana se costruttivo, non ci sono stati segnali che la nostra relazione non funzionasse.
Spesso mi sento in colpa poiché mi piace mettermi in discussione e ammetto che certe volte negli ultimi mesi nei quali è scoppiato il malessere magari non sono stata del tutto in grado di mostrare comprensione. In realtà vederla soffrire per me è stato veramente un duro colpo, inoltre ci è anche andata di mezzo la nostra relazione. Diciamo che per certi versi ho smarrito la razionalità che ho cercato di tenere con tutta me stessa, ma sono ed ero troppo coinvolta.
Grazie ancora
[#3]
Utente
Dottore,
al testo precedente ci tenevo ad aggiungere che ultimamente ho l'umore decisamente altalenante tendente più verso il basso. Alterno fasi di colpa, inadeguatezza, rabbia, delusione tanta e tristezza.
Ho capito che in realtà tutte queste sensazioni derivano dal fatto che la relazione si è conclusa senza nessun tipo di confronto maturo. Ovviamente mi sono trovata da un giorno all'altro a subire la sua scelta senza poter dire la mia perché tanto " lei non aveva niente da dire" pertanto non ho ritenuto opportuno farle conoscere ciò che pensavo considerando che ha ritenuto opportuno concludere senza alcun rispetto una relazione di due anni. Ciò che mi ha completamente disorientata è che per i primi due mesi circa all'inizio del suo malessere in alcuni giorni mi voleva accanto e in altri no. Cercavo di rispettare più che potevo, ma un giorno ho decisamente perso la pazienza. Da quel giorno lei si è completamente allontanata dicendomi al telefono di non provare più niente per me, anzi era anche infastidita perché l'avessi contattata.
Tutta questa situazione mi ha portata inevitabilmente a pormi una serie infinita di domande, molto spesso mi accorgo che i pensieri prendono il sopravvento ed oltrepassano il confine della razionalità portandomi anche a credere e quasi a dare per certo che le cose che penso siano vere.
Mi rendo conto la fine di una relazione porta al totale disorientamento della persona, è necessario elaborare tutto. Per questo mi sto facendo aiutare anche io, ma mi rendo conto che quando una persona sparisce diventa ancora tutto più difficile perché le domande e i dubbi mi tolgono tutta l'energia vitale.
Dottore, Grazie per l'attenzione.
Cordiali Saluti
al testo precedente ci tenevo ad aggiungere che ultimamente ho l'umore decisamente altalenante tendente più verso il basso. Alterno fasi di colpa, inadeguatezza, rabbia, delusione tanta e tristezza.
Ho capito che in realtà tutte queste sensazioni derivano dal fatto che la relazione si è conclusa senza nessun tipo di confronto maturo. Ovviamente mi sono trovata da un giorno all'altro a subire la sua scelta senza poter dire la mia perché tanto " lei non aveva niente da dire" pertanto non ho ritenuto opportuno farle conoscere ciò che pensavo considerando che ha ritenuto opportuno concludere senza alcun rispetto una relazione di due anni. Ciò che mi ha completamente disorientata è che per i primi due mesi circa all'inizio del suo malessere in alcuni giorni mi voleva accanto e in altri no. Cercavo di rispettare più che potevo, ma un giorno ho decisamente perso la pazienza. Da quel giorno lei si è completamente allontanata dicendomi al telefono di non provare più niente per me, anzi era anche infastidita perché l'avessi contattata.
Tutta questa situazione mi ha portata inevitabilmente a pormi una serie infinita di domande, molto spesso mi accorgo che i pensieri prendono il sopravvento ed oltrepassano il confine della razionalità portandomi anche a credere e quasi a dare per certo che le cose che penso siano vere.
Mi rendo conto la fine di una relazione porta al totale disorientamento della persona, è necessario elaborare tutto. Per questo mi sto facendo aiutare anche io, ma mi rendo conto che quando una persona sparisce diventa ancora tutto più difficile perché le domande e i dubbi mi tolgono tutta l'energia vitale.
Dottore, Grazie per l'attenzione.
Cordiali Saluti
[#4]
So quello che sta vivendo, descrive con chiarezza una costellazione emotiva che non può non sentire.
Comprendo che il fatto che sia sparita non le consente di capire cosa è successo e la lascia sola a gestire tutto il suo dolore.
Bisogna comunque dire che anche sparire è un comportamento che ha un significato e potrebbe darle delle indicazioni. Per coglierne il senso è necessario conoscervi.
Continuo a sentire che c'è una parte di lei che si sente responsabile: "Cercavo di rispettare più che potevo, ma un giorno ho decisamente perso la pazienza. Da quel giorno lei si è completamente allontanata dicendomi al telefono di non provare più niente per me, anzi era anche infastidita perché l'avessi contattata", come se i sentimenti della sua ex potessero dipendere dal fatto che un giorno lei ha perso la pazienza un momento, oltretutto più che comprensibilmente, in una situazione complessa e faticosa, in cui sarebbe stato giusto mostrare al contrario un po' di gratitudine verso le sue amorevoli cure.
Continuo a sentire centrale un'ipotesi, quindi, cioè il suo diritto negato di esserci, come se in parte delegittimasse se stessa a occupare il suo posto in questa relazione (o anche in altre?), come se fosse più abituata a stare dietro le quinte più che in prima linea.
Ci tengo a lasciarle questa sensazione, che può toccare temi delicati della sua esistenza e deve essere approfondita in una sede idonea, con i tempi necessari, dal vivo.
A questo proposito, quando dice che si sta facendo aiutare, posso chiederle si è rivolta a uno specialista?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Comprendo che il fatto che sia sparita non le consente di capire cosa è successo e la lascia sola a gestire tutto il suo dolore.
Bisogna comunque dire che anche sparire è un comportamento che ha un significato e potrebbe darle delle indicazioni. Per coglierne il senso è necessario conoscervi.
Continuo a sentire che c'è una parte di lei che si sente responsabile: "Cercavo di rispettare più che potevo, ma un giorno ho decisamente perso la pazienza. Da quel giorno lei si è completamente allontanata dicendomi al telefono di non provare più niente per me, anzi era anche infastidita perché l'avessi contattata", come se i sentimenti della sua ex potessero dipendere dal fatto che un giorno lei ha perso la pazienza un momento, oltretutto più che comprensibilmente, in una situazione complessa e faticosa, in cui sarebbe stato giusto mostrare al contrario un po' di gratitudine verso le sue amorevoli cure.
Continuo a sentire centrale un'ipotesi, quindi, cioè il suo diritto negato di esserci, come se in parte delegittimasse se stessa a occupare il suo posto in questa relazione (o anche in altre?), come se fosse più abituata a stare dietro le quinte più che in prima linea.
Ci tengo a lasciarle questa sensazione, che può toccare temi delicati della sua esistenza e deve essere approfondita in una sede idonea, con i tempi necessari, dal vivo.
A questo proposito, quando dice che si sta facendo aiutare, posso chiederle si è rivolta a uno specialista?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#5]
Utente
Nuovamente grazie per il suo confronto.
"Continuo a sentire che c'è una parte di lei che si sente responsabile: "Cercavo di rispettare più che potevo, ma un giorno ho decisamente perso la pazienza. Da quel giorno lei si è completamente allontanata dicendomi al telefono di non provare più niente per me, anzi era anche infastidita perché l'avessi contattata", come se i sentimenti della sua ex potessero dipendere dal fatto che un giorno lei ha perso la pazienza un momento" ammetto che sto facendo una serie di ipotesi per cercare di capire il perché, anche se so perfettamente dovrei limitarmi solo ed esclusivamente al suo dire "non provo più niente"
Invece posso chiederle cortesemente se può rispiegarmi la sua domanda? purtroppo non l'ho ben compresa:
Continuo a sentire centrale un'ipotesi, quindi, cioè il suo diritto negato di esserci, come se in parte delegittimasse se stessa a occupare il suo posto in questa relazione (o anche in altre?), come se fosse più abituata a stare dietro le quinte più che in prima linea.
Sì mi sto facendo aiutare da una specialista psicologa/psicoterapeuta.
Grazie ancora Dottore
"Continuo a sentire che c'è una parte di lei che si sente responsabile: "Cercavo di rispettare più che potevo, ma un giorno ho decisamente perso la pazienza. Da quel giorno lei si è completamente allontanata dicendomi al telefono di non provare più niente per me, anzi era anche infastidita perché l'avessi contattata", come se i sentimenti della sua ex potessero dipendere dal fatto che un giorno lei ha perso la pazienza un momento" ammetto che sto facendo una serie di ipotesi per cercare di capire il perché, anche se so perfettamente dovrei limitarmi solo ed esclusivamente al suo dire "non provo più niente"
Invece posso chiederle cortesemente se può rispiegarmi la sua domanda? purtroppo non l'ho ben compresa:
Continuo a sentire centrale un'ipotesi, quindi, cioè il suo diritto negato di esserci, come se in parte delegittimasse se stessa a occupare il suo posto in questa relazione (o anche in altre?), come se fosse più abituata a stare dietro le quinte più che in prima linea.
Sì mi sto facendo aiutare da una specialista psicologa/psicoterapeuta.
Grazie ancora Dottore
[#6]
Fare delle riflessioni sui motivi per cui la sua ex si è allontanata mi sembra giusto, lei desidera capire umanamente.
L'ipotesi che cercavo di comunicarle è se si sente responsabile più del dovuto, magari pensando di avere sbagliato in qualcosa.
E magari anche pensando che, se non avesse sbagliato, la sua ex non si sarebbe allontanata.
Se ha voglia di parlarne, come si trova nel suo lavoro terapeutico?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
L'ipotesi che cercavo di comunicarle è se si sente responsabile più del dovuto, magari pensando di avere sbagliato in qualcosa.
E magari anche pensando che, se non avesse sbagliato, la sua ex non si sarebbe allontanata.
Se ha voglia di parlarne, come si trova nel suo lavoro terapeutico?
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#7]
Utente
Buongiorno Dottore
certo, non vedo alcun problema a farlo. Mi trovo molto bene con il mio lavoro terapeutico, stiamo appunto lavorando su questi miei sensi di colpa.
Tenga presente che la mia psicologa conosce molto bene la mia ex, è la stessa persona che le ha diagnosticato la patologia e a sua volta è stata mandata in cura da una psichiatra, conoscente della mia psicologa.
In realtà sento come la necessità di conoscere anche altri pareri di professionisti e non per mancanza di fiducia della mia psicologa, bensì per ulteriore arricchimento personale..
La mia psicologa è la stessa persona che tre anni fa mi ha fatto il colloquio per entrare in un associazione onlus per la quale faccio volontariato con ragazzi diversamente abili da tre anni. Successivamente per alcuni momenti della mia vita mi ha anche seguito nel suo studio personale a carattere professionale, fuori dall'ambito associazione.
certo, non vedo alcun problema a farlo. Mi trovo molto bene con il mio lavoro terapeutico, stiamo appunto lavorando su questi miei sensi di colpa.
Tenga presente che la mia psicologa conosce molto bene la mia ex, è la stessa persona che le ha diagnosticato la patologia e a sua volta è stata mandata in cura da una psichiatra, conoscente della mia psicologa.
In realtà sento come la necessità di conoscere anche altri pareri di professionisti e non per mancanza di fiducia della mia psicologa, bensì per ulteriore arricchimento personale..
La mia psicologa è la stessa persona che tre anni fa mi ha fatto il colloquio per entrare in un associazione onlus per la quale faccio volontariato con ragazzi diversamente abili da tre anni. Successivamente per alcuni momenti della mia vita mi ha anche seguito nel suo studio personale a carattere professionale, fuori dall'ambito associazione.
[#8]
Mi chiedevo se scrivendoci potesse sentire qualche insoddisfazione o carenza nel suo lavoro terapeutico, ma bene se non è così.
Penso che riflettere sul senso di responsabilità e di colpa, e sui vissuti che di volta in volta emergono, sia importante.
Comprendo che questo non le restituirà la sua ex purtroppo. E non lenirà del tutto il suo malessere, anzi le fa fare i conti con la perdita, che è sempre un'esperienza emotivamente complessa e inevitabilmente dolorosa.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Penso che riflettere sul senso di responsabilità e di colpa, e sui vissuti che di volta in volta emergono, sia importante.
Comprendo che questo non le restituirà la sua ex purtroppo. E non lenirà del tutto il suo malessere, anzi le fa fare i conti con la perdita, che è sempre un'esperienza emotivamente complessa e inevitabilmente dolorosa.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#9]
Gentile utente,
leggendo le ultime repliche relative alla Sua Psicologa ho avuto l'impressione che Tra voi ci sia un eccessivo invischiamento su più piani:
" -la mia psicologa conosce molto bene la mia ex,
- è la stessa persona che le ha diagnosticato la patologia
- è stata mandata in cura da una psichiatra, conoscente della mia psicologa.
- mi ha fatto il colloquio per entrare in un associazione onlus ".
Forse per questo sente il bisogno di scrivere anche a noi...?
leggendo le ultime repliche relative alla Sua Psicologa ho avuto l'impressione che Tra voi ci sia un eccessivo invischiamento su più piani:
" -la mia psicologa conosce molto bene la mia ex,
- è la stessa persona che le ha diagnosticato la patologia
- è stata mandata in cura da una psichiatra, conoscente della mia psicologa.
- mi ha fatto il colloquio per entrare in un associazione onlus ".
Forse per questo sente il bisogno di scrivere anche a noi...?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#10]
Utente
Buongiorno Dott. De Sanctis
la ringrazio per il suo intervento. Ad ogni modo sì sto cercando con tutte le mie forze di comprendere i motivi per i quali mi sento spesso in colpa.
Inoltre sto cercando di razionalizzare qualsiasi desiderio di impulsività che mi porterebbe a ricercare un contatto per avere delle spiegazioni, il quale sono ben consapevole non mi farà bene.
Buongiorno Dottoressa Brunialti
grazie anche a lei per il suo intervento. I motivi che mi spingono a scrivere qui non derivano dalla mia insoddisfazione con la mia psicologa. Cerco di spiegare bene il perché e spero di riuscirci.
Quando ho capito che la mia ex soffrisse di distimia, mi è crollato il mondo addosso poiché oltre a soffrire anche io per il suo malessere, non conoscere nemmeno bene l'argomento che ti si piomba addosso alimenta ancor di più la sofferenza.
Ho comunque cercato di informarmi sia tramite la mia psicologa, sia leggendo libri, ma con il passare del tempo ho ben compreso che i motivi del suo malessere con tutta probabilità non sono causati dalla nostra relazione, ma da altri motivi. Ovviamente questa spiegazione non ha alleggerito la mia sofferenza, poiché mi manca molto e soffro a saperla star male.
Detto questo, in parecchi momenti mi sono sentita SOLA nonostante non lo fossi. Mi ci sentivo io perché non mi era mai successo qualcosa di simile, ti senti impotente di fronte al malessere della persona che ami. Devi imparare ad avere pazienza, mio limite in assoluto, lo ammetto!
Ripeto, mi sono sentita sola come se sentissi la necessità di condividere il mio dolore e i miei pensieri e in un certo senso poter aiutare qualcun altro stesse affrontando come me un momento simile. Credo e spero che questi consulti siano utili oltre la persona interessata anche i lettori....
Prima di scrivere ho cercato consulti che trattassero la Distimia, ma non nego di aver comunque sentito il bisogno di scrivere anche la mia storia. Forse anche solo per darle più "forma". Questo Le assicuro non va assolutamente a minare il mio lavoro terapeutico poiché non ritengo assolutamente ci sia un "invischiamento" bensì casi della vita hanno voluto così.
Grazie ad entrambi per l'attenzione.
Buon lavoro, Cordiali Saluti
la ringrazio per il suo intervento. Ad ogni modo sì sto cercando con tutte le mie forze di comprendere i motivi per i quali mi sento spesso in colpa.
Inoltre sto cercando di razionalizzare qualsiasi desiderio di impulsività che mi porterebbe a ricercare un contatto per avere delle spiegazioni, il quale sono ben consapevole non mi farà bene.
Buongiorno Dottoressa Brunialti
grazie anche a lei per il suo intervento. I motivi che mi spingono a scrivere qui non derivano dalla mia insoddisfazione con la mia psicologa. Cerco di spiegare bene il perché e spero di riuscirci.
Quando ho capito che la mia ex soffrisse di distimia, mi è crollato il mondo addosso poiché oltre a soffrire anche io per il suo malessere, non conoscere nemmeno bene l'argomento che ti si piomba addosso alimenta ancor di più la sofferenza.
Ho comunque cercato di informarmi sia tramite la mia psicologa, sia leggendo libri, ma con il passare del tempo ho ben compreso che i motivi del suo malessere con tutta probabilità non sono causati dalla nostra relazione, ma da altri motivi. Ovviamente questa spiegazione non ha alleggerito la mia sofferenza, poiché mi manca molto e soffro a saperla star male.
Detto questo, in parecchi momenti mi sono sentita SOLA nonostante non lo fossi. Mi ci sentivo io perché non mi era mai successo qualcosa di simile, ti senti impotente di fronte al malessere della persona che ami. Devi imparare ad avere pazienza, mio limite in assoluto, lo ammetto!
Ripeto, mi sono sentita sola come se sentissi la necessità di condividere il mio dolore e i miei pensieri e in un certo senso poter aiutare qualcun altro stesse affrontando come me un momento simile. Credo e spero che questi consulti siano utili oltre la persona interessata anche i lettori....
Prima di scrivere ho cercato consulti che trattassero la Distimia, ma non nego di aver comunque sentito il bisogno di scrivere anche la mia storia. Forse anche solo per darle più "forma". Questo Le assicuro non va assolutamente a minare il mio lavoro terapeutico poiché non ritengo assolutamente ci sia un "invischiamento" bensì casi della vita hanno voluto così.
Grazie ad entrambi per l'attenzione.
Buon lavoro, Cordiali Saluti
[#11]
Utente
Buongiorno
nei post precedenti ho tralasciato una domanda per la quale sarei molto interessata a ricevere un vostro parere sempre legato al discorso della storia con la mia ex.
Verso fine maggio, quando accennavo nel post precedente "DSITIMA" di aver perso il controllo, abbiamo avuto una discussione abbastanza accesa. Lei di reazione mi ha bloccata su whatsapp e ad oggi sono ancora bloccata.
Sì, mi rendo perfettamente conto che sto parlando di un discorso di basso profilo poiché i social sono quello che sono però non nego che questo atteggiamento mi ha fatta molto soffrire. Probabilmente è l'ennesimo tentativo di dirmi ti ho cancellata.
Bene, ma perché non mi restituisce le mie chiavi di casa, io ho le sue e tutte le mie cose che ho a casa sua?
Cosa ci prova ad avermi bloccata?
io sinceramente non capisco
Ringrazio in anticipo tutti voi per il vostro parere
Cordiali Saluti
nei post precedenti ho tralasciato una domanda per la quale sarei molto interessata a ricevere un vostro parere sempre legato al discorso della storia con la mia ex.
Verso fine maggio, quando accennavo nel post precedente "DSITIMA" di aver perso il controllo, abbiamo avuto una discussione abbastanza accesa. Lei di reazione mi ha bloccata su whatsapp e ad oggi sono ancora bloccata.
Sì, mi rendo perfettamente conto che sto parlando di un discorso di basso profilo poiché i social sono quello che sono però non nego che questo atteggiamento mi ha fatta molto soffrire. Probabilmente è l'ennesimo tentativo di dirmi ti ho cancellata.
Bene, ma perché non mi restituisce le mie chiavi di casa, io ho le sue e tutte le mie cose che ho a casa sua?
Cosa ci prova ad avermi bloccata?
io sinceramente non capisco
Ringrazio in anticipo tutti voi per il vostro parere
Cordiali Saluti
[#12]
Il suo non è un discorso di "basso profilo", i social fanno parte del nostro quotidiano e il fatto di essere stata bloccata su whatsapp può avere il suo significato, ha ragione.
Non conoscendo la sua ex non so dirle le ragioni per cui ha reagito così, probabilmente avrà vissuto un carico emotivo da cui è derivato il suo comportamento.
Quello che mi chiedo è se nel sottolineare di essere stata bloccata lei viva un complesso stato d'animo.
Mi viene in mente l'abitudine a essere cancellata, come se lei non avesse valore nè importanza per gli altri, come se non esistesse?
E dall'altra parte, mi viene in mente la comprensibile speranza di non essere cancellata, perché magari il gesto della sua ex potrebbe essere il segno di vissuti come rabbia o paura, superati i quali potrà nuovamente tornare da lei.
Anche quando sottolinea il fatto che le sue cose sono a casa sua, mi sembra ci sia una coerenza con la sua speranza che la sua ex l'abbia per ora "congelata" e prima o poi tornerete insieme. Io glielo auguro, immagino cosa significherebbe per lei.
Ma se non fosse così, credo comunque importante che lei possa sentire di valere come persona, di non meritare di essere cancellata, di poter dare e anche ricevere amore. Poichè lei esiste.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Non conoscendo la sua ex non so dirle le ragioni per cui ha reagito così, probabilmente avrà vissuto un carico emotivo da cui è derivato il suo comportamento.
Quello che mi chiedo è se nel sottolineare di essere stata bloccata lei viva un complesso stato d'animo.
Mi viene in mente l'abitudine a essere cancellata, come se lei non avesse valore nè importanza per gli altri, come se non esistesse?
E dall'altra parte, mi viene in mente la comprensibile speranza di non essere cancellata, perché magari il gesto della sua ex potrebbe essere il segno di vissuti come rabbia o paura, superati i quali potrà nuovamente tornare da lei.
Anche quando sottolinea il fatto che le sue cose sono a casa sua, mi sembra ci sia una coerenza con la sua speranza che la sua ex l'abbia per ora "congelata" e prima o poi tornerete insieme. Io glielo auguro, immagino cosa significherebbe per lei.
Ma se non fosse così, credo comunque importante che lei possa sentire di valere come persona, di non meritare di essere cancellata, di poter dare e anche ricevere amore. Poichè lei esiste.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#13]
Utente
Buongiorno Dottore
grazie per la sua risposta.
La ringrazio molto soprattutto per la sua ultima frase nella quale mi ricorda di ricordarmi che esisto.
In realtà io non spero in un ritorno con lei anche perché non credo ci siano le condizioni per poterlo rifare. Purtroppo per me non c'è più la grande fiducia che nutrivo in lei e la stima smisurata che provavo nei suoi confronti proprio per come mi ha trattata.
Quello che spero è che quanto meno provi a chiarire il suo atteggiamento nei miei confronti perché mi ha fatta molto male, mi ha trasmesso un'insicurezza mai provata prima, mi ha fatta sentire sbagliata e inadeguata e in un certo senso anche la causa della sua distimia.
Un'altra cose che spero è che ovviamente guarisca da questo brutto disturbo dell'umore.
Un'altra cosa che mi tormenta è l'impossibilità da parte mia di buttare fuori tutta la rabbia che sento nei suoi confronti perché molto spesso mi trovo a giustificarla perché soffre di distimia. Ovviamente sia la mia terapeuta, sia le persone care che mi stanno accanto mi hanno suggerito di non continuare a darle l'attenuante generica perché sì soffre di questo disturbo, ma non era tenuta a comportarsi così nei miei confronti.
Lei cosa ne pensa?
Le auguro una buona giornata
grazie per la sua risposta.
La ringrazio molto soprattutto per la sua ultima frase nella quale mi ricorda di ricordarmi che esisto.
In realtà io non spero in un ritorno con lei anche perché non credo ci siano le condizioni per poterlo rifare. Purtroppo per me non c'è più la grande fiducia che nutrivo in lei e la stima smisurata che provavo nei suoi confronti proprio per come mi ha trattata.
Quello che spero è che quanto meno provi a chiarire il suo atteggiamento nei miei confronti perché mi ha fatta molto male, mi ha trasmesso un'insicurezza mai provata prima, mi ha fatta sentire sbagliata e inadeguata e in un certo senso anche la causa della sua distimia.
Un'altra cose che spero è che ovviamente guarisca da questo brutto disturbo dell'umore.
Un'altra cosa che mi tormenta è l'impossibilità da parte mia di buttare fuori tutta la rabbia che sento nei suoi confronti perché molto spesso mi trovo a giustificarla perché soffre di distimia. Ovviamente sia la mia terapeuta, sia le persone care che mi stanno accanto mi hanno suggerito di non continuare a darle l'attenuante generica perché sì soffre di questo disturbo, ma non era tenuta a comportarsi così nei miei confronti.
Lei cosa ne pensa?
Le auguro una buona giornata
[#14]
Anch'io le auguro che possiate avere un confronto sincero, tuttavia potrebbe non accadere.
La mancanza di un chiarimento comunque ha un suo significato, può utilizzare il suo intuito per comprenderlo se lo desidera, anche senza la presenza della sua ex. Questo potrebbe essere indicativo anche del suo atteggiamento e della rottura che c'è stata.
Quando parla di disturbo dell'umore, in linea generale, potremmo dire che certe manifestazioni importanti di malessere siano il frutto di uno sviluppo della propria persona maturato nel proprio passato.
Anche eventi importanti che causano forte disagio in una persona adulta (perdite improvvise, malattie gravi, incidenti, terremoti, crolli finanziari) vengono vissuti e gestiti dalle persone in modi molto diversi, a seconda di molteplici fattori nonché della loro formazione interiore.
Quindi faccio l'ipotesi che forse non è stata lei la causa del suo malessere, che potrebbe essere invece indicativo di un funzionamento di personalità della sua ex pregresso, di una sua modalità di stare al mondo. Ovviamente sto riflettendo su aspetti che devono essere poi verificati dal vivo.
Un punto che potrebbe essere centrale riguarda lei, il suo giustificare il comportamento della sua ex in funzione del suo malessere, come lei stessa acutamente riesce a notare, guardandosi dentro. Questo potrebbe avere a che fare con molti aspetti che devono anch'essi essere approfonditi dal vivo.
Ad esempio aspetti che hanno a che vedere con la repressione della rabbia, forse con l'idea che deve conquistare l'altro senza poter esprimere se stessa, forse con una possibile tendenza a dare amore più che a riceverlo, magari con il timore angoscioso del rifiuto, con il dolore della mancanza e della solitudine.
Aspetti di cui parlo in via ipotetica, fondamentali da affrontare per cambiare se stessa e vivere in un modo nuovo questa situazione che le porta grande sofferenza. Aspetti interiori su cui bisogna soffermarsi in una sede idonea, con i tempi necessari.
Un esempio è quando parla della rabbia che non può "buttare fuori". Buttarla fuori può servirle, ma la cosa più importante è capirne il senso che, come le dicevo, potrebbe indicarle che deve rispettare se stessa e trovare intorno a sé persone in grado di amarla.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
La mancanza di un chiarimento comunque ha un suo significato, può utilizzare il suo intuito per comprenderlo se lo desidera, anche senza la presenza della sua ex. Questo potrebbe essere indicativo anche del suo atteggiamento e della rottura che c'è stata.
Quando parla di disturbo dell'umore, in linea generale, potremmo dire che certe manifestazioni importanti di malessere siano il frutto di uno sviluppo della propria persona maturato nel proprio passato.
Anche eventi importanti che causano forte disagio in una persona adulta (perdite improvvise, malattie gravi, incidenti, terremoti, crolli finanziari) vengono vissuti e gestiti dalle persone in modi molto diversi, a seconda di molteplici fattori nonché della loro formazione interiore.
Quindi faccio l'ipotesi che forse non è stata lei la causa del suo malessere, che potrebbe essere invece indicativo di un funzionamento di personalità della sua ex pregresso, di una sua modalità di stare al mondo. Ovviamente sto riflettendo su aspetti che devono essere poi verificati dal vivo.
Un punto che potrebbe essere centrale riguarda lei, il suo giustificare il comportamento della sua ex in funzione del suo malessere, come lei stessa acutamente riesce a notare, guardandosi dentro. Questo potrebbe avere a che fare con molti aspetti che devono anch'essi essere approfonditi dal vivo.
Ad esempio aspetti che hanno a che vedere con la repressione della rabbia, forse con l'idea che deve conquistare l'altro senza poter esprimere se stessa, forse con una possibile tendenza a dare amore più che a riceverlo, magari con il timore angoscioso del rifiuto, con il dolore della mancanza e della solitudine.
Aspetti di cui parlo in via ipotetica, fondamentali da affrontare per cambiare se stessa e vivere in un modo nuovo questa situazione che le porta grande sofferenza. Aspetti interiori su cui bisogna soffermarsi in una sede idonea, con i tempi necessari.
Un esempio è quando parla della rabbia che non può "buttare fuori". Buttarla fuori può servirle, ma la cosa più importante è capirne il senso che, come le dicevo, potrebbe indicarle che deve rispettare se stessa e trovare intorno a sé persone in grado di amarla.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#15]
Utente
Grazie Dottore, è stato molto chiaro. Cercherò con tutta me stessa di lavorare sugli aspetti di cui abbiamo parlato, almeno per quelli che ovviamente riguardano la sottoscritta.
Spero vada tutto per il meglio, spero di riuscire a togliere dal petto questo senso di pesantezza e tornare a sentirmi leggera.
Grazie ancora per avermi ascoltata.
Buona giornata e Cordiali Saluti
Spero vada tutto per il meglio, spero di riuscire a togliere dal petto questo senso di pesantezza e tornare a sentirmi leggera.
Grazie ancora per avermi ascoltata.
Buona giornata e Cordiali Saluti
[#17]
Il suo non è un discorso di "basso profilo", i social fanno parte del nostro quotidiano e il fatto di essere stata bloccata su whatsapp può avere il suo significato, ha ragione.
Non conoscendo la sua ex non so dirle le ragioni per cui ha reagito così, probabilmente avrà vissuto un carico emotivo da cui è derivato il suo comportamento.
Quello che mi chiedo è se nel sottolineare di essere stata bloccata lei viva un complesso stato d'animo.
Mi viene in mente l'abitudine a essere cancellata, come se lei non avesse valore nè importanza per gli altri, come se non esistesse?
E dall'altra parte, mi viene in mente la comprensibile speranza di non essere cancellata, perché magari il gesto della sua ex potrebbe essere il segno di vissuti come rabbia o paura, superati i quali potrà nuovamente tornare da lei.
Anche quando sottolinea il fatto che le sue cose sono a casa sua, mi sembra ci sia una coerenza con la sua speranza che la sua ex l'abbia per ora "congelata" e prima o poi tornerete insieme. Io glielo auguro, immagino cosa significherebbe per lei.
Ma se non fosse così, credo comunque importante che lei possa sentire di valere come persona, di non meritare di essere cancellata, di poter dare e anche ricevere amore. Poichè lei esiste.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Non conoscendo la sua ex non so dirle le ragioni per cui ha reagito così, probabilmente avrà vissuto un carico emotivo da cui è derivato il suo comportamento.
Quello che mi chiedo è se nel sottolineare di essere stata bloccata lei viva un complesso stato d'animo.
Mi viene in mente l'abitudine a essere cancellata, come se lei non avesse valore nè importanza per gli altri, come se non esistesse?
E dall'altra parte, mi viene in mente la comprensibile speranza di non essere cancellata, perché magari il gesto della sua ex potrebbe essere il segno di vissuti come rabbia o paura, superati i quali potrà nuovamente tornare da lei.
Anche quando sottolinea il fatto che le sue cose sono a casa sua, mi sembra ci sia una coerenza con la sua speranza che la sua ex l'abbia per ora "congelata" e prima o poi tornerete insieme. Io glielo auguro, immagino cosa significherebbe per lei.
Ma se non fosse così, credo comunque importante che lei possa sentire di valere come persona, di non meritare di essere cancellata, di poter dare e anche ricevere amore. Poichè lei esiste.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#19]
Io ho scelto un indirizzo psicoanalitico e credo massimamente nel suo valore terapeutico.
Secondo il mio punto di vista, l'intervento non si basa sulla specificità della diagnosi, ma prende in considerazione la persona nella sua complessità e interezza. In un certo senso, potremmo dire che una psicoterapia psicoanalitica o una psicoanalisi prendono in considerazione e sono efficaci per tutte le diagnosi.
Restando in ambito psicoanalitico, c'è in letteratura un ampio e vivo dibattito intorno alla trattabilità di un paziente. Mi limito a dire che il malessere esistenziale, una personale disponibilità e motivazione siano di per sé un indice di trattabilità da tenere in seria considerazione. Ma questa è un'opinione strettamente personale.
Inoltre, in questo tipo di terapia che abbraccio, è fondamentale la relazione tra terapeuta e paziente come esperienza viva che consente un cambiamento profondo di sé, cosa che non viene considerata allo stesso modo in altre forme terapeutiche.
Per me la terapia non deve diventare tecnicistica né protocollare, non deve perdere di vista l'umanità del paziente, ma deve rispettarla e farsene carico.
Se prova a confrontarsi con altri colleghi, avrà senz'altro modo di ascoltare un punto di vista differente, secondo cui a una diagnosi corrisponde un tipo di terapia più efficace di un'altra. Punti di vista diversi sui quali potrà avere modo di farsi un'idea.
Va detto, comunque, che ognuno di noi ritiene elettivo il proprio orientamento teorico, e di questo deve tenere conto.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
Secondo il mio punto di vista, l'intervento non si basa sulla specificità della diagnosi, ma prende in considerazione la persona nella sua complessità e interezza. In un certo senso, potremmo dire che una psicoterapia psicoanalitica o una psicoanalisi prendono in considerazione e sono efficaci per tutte le diagnosi.
Restando in ambito psicoanalitico, c'è in letteratura un ampio e vivo dibattito intorno alla trattabilità di un paziente. Mi limito a dire che il malessere esistenziale, una personale disponibilità e motivazione siano di per sé un indice di trattabilità da tenere in seria considerazione. Ma questa è un'opinione strettamente personale.
Inoltre, in questo tipo di terapia che abbraccio, è fondamentale la relazione tra terapeuta e paziente come esperienza viva che consente un cambiamento profondo di sé, cosa che non viene considerata allo stesso modo in altre forme terapeutiche.
Per me la terapia non deve diventare tecnicistica né protocollare, non deve perdere di vista l'umanità del paziente, ma deve rispettarla e farsene carico.
Se prova a confrontarsi con altri colleghi, avrà senz'altro modo di ascoltare un punto di vista differente, secondo cui a una diagnosi corrisponde un tipo di terapia più efficace di un'altra. Punti di vista diversi sui quali potrà avere modo di farsi un'idea.
Va detto, comunque, che ognuno di noi ritiene elettivo il proprio orientamento teorico, e di questo deve tenere conto.
Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#20]
Utente
Buongiorno a tutti
ringrazio sin da ora tutti voi per il tempo che dedicherete a questo sfogo.
Sono passati circa due mesi dall'ultima volta che ho scritto qui e sento la necessità di aggiornarvi sullo stato dell'arte.....se così si può definire....
Qualche settimana fa, senza pensarci troppo, forse perché sentivo forte dentro di me la voglia di chiudere definitivamente questa storia e voltare pagina, ho contattato la mia ex per tentare di incontrarci e restituirci le nostre cose (chiavi di casa ecc....). Ho cercato in tutti i modi di tenere un tono gentile (anche se in realtà una parte di me le urlerebbe dietro e l'altra avrebbe davvero voglia di stringerla), ma nonostante questo lei era sfuggente, voleva concludere nell'immediato la telefonata e nemmeno ha provato a chiedermi come stessi. Le uniche frasi che ha saputo dirmi sono state:" per me è troppo presto per stare qui a parlare, sono passati solo 6 mesi e non abbiamo più nulla da dirci", " ma tanto sai benissimo che più avanti riusciremo a dialogare"
L'ultima frase mi ha davvero indispettita, come se mi desse per scontata, quindi quando e come deciderà lei, io è scontato che ci sia. Peccato che prima di avere un rapporto sarebbe opportuno imparasse in significato della parola RISPETTO!!!
Non sa nulla di me perché non mi ha mai dato modo di confrontarci, però è certa che un giorno ci sarò per dialogare con lei....sono senza parole!
Mi ha dato la sensazione che volesse scappare anche da quella telefonata. Tenete conto che l'ultima volta che ci siamo sentite telefonicamente risale a 5 mesi fa.
Ad oggi fatico ancora a comprendere il perché di questo suo atteggiamento nei miei confronti, come se avessi la peste. Mi ha lasciata lei e dice lei che è troppo presto??????
Ha l'atteggiamento di una persona che mi ha trovata a letto con un'altra.....come se l'avessi tradita!!! non capisco davvero il perché! Ancora una volta mi trovo qui a dover accettare i suoi tempi!
Ma secondo voi come mai si comporta così? Ovviamente ancora non si è fatta sentire ed io devo attendere subendo la sua indifferenza nei miei confronti quando è lei che ha fatto tutto e nemmeno mi ha dato modo di confrontarci e poter almeno esprimere le sensazioni e le emozioni che stavano travolgendo anche me in quel momento.
Grazie in anticipo a tutti voi per un cortese scambio di opinioni
ringrazio sin da ora tutti voi per il tempo che dedicherete a questo sfogo.
Sono passati circa due mesi dall'ultima volta che ho scritto qui e sento la necessità di aggiornarvi sullo stato dell'arte.....se così si può definire....
Qualche settimana fa, senza pensarci troppo, forse perché sentivo forte dentro di me la voglia di chiudere definitivamente questa storia e voltare pagina, ho contattato la mia ex per tentare di incontrarci e restituirci le nostre cose (chiavi di casa ecc....). Ho cercato in tutti i modi di tenere un tono gentile (anche se in realtà una parte di me le urlerebbe dietro e l'altra avrebbe davvero voglia di stringerla), ma nonostante questo lei era sfuggente, voleva concludere nell'immediato la telefonata e nemmeno ha provato a chiedermi come stessi. Le uniche frasi che ha saputo dirmi sono state:" per me è troppo presto per stare qui a parlare, sono passati solo 6 mesi e non abbiamo più nulla da dirci", " ma tanto sai benissimo che più avanti riusciremo a dialogare"
L'ultima frase mi ha davvero indispettita, come se mi desse per scontata, quindi quando e come deciderà lei, io è scontato che ci sia. Peccato che prima di avere un rapporto sarebbe opportuno imparasse in significato della parola RISPETTO!!!
Non sa nulla di me perché non mi ha mai dato modo di confrontarci, però è certa che un giorno ci sarò per dialogare con lei....sono senza parole!
Mi ha dato la sensazione che volesse scappare anche da quella telefonata. Tenete conto che l'ultima volta che ci siamo sentite telefonicamente risale a 5 mesi fa.
Ad oggi fatico ancora a comprendere il perché di questo suo atteggiamento nei miei confronti, come se avessi la peste. Mi ha lasciata lei e dice lei che è troppo presto??????
Ha l'atteggiamento di una persona che mi ha trovata a letto con un'altra.....come se l'avessi tradita!!! non capisco davvero il perché! Ancora una volta mi trovo qui a dover accettare i suoi tempi!
Ma secondo voi come mai si comporta così? Ovviamente ancora non si è fatta sentire ed io devo attendere subendo la sua indifferenza nei miei confronti quando è lei che ha fatto tutto e nemmeno mi ha dato modo di confrontarci e poter almeno esprimere le sensazioni e le emozioni che stavano travolgendo anche me in quel momento.
Grazie in anticipo a tutti voi per un cortese scambio di opinioni
[#21]
Gentile utente,
Leggo:
<<Ad oggi fatico ancora a comprendere il perché di questo suo atteggiamento nei miei confronti, come se avessi la peste. Mi ha lasciata lei e dice lei che è troppo presto??????
<<Ma secondo voi come mai si comporta così?
E' proprio impossibile comprendere il perchè una persona, di cui ci viene riferito, "agisca così":
imbarazzo?
risentimento?
sorpresa?
noia?
altro?
altro?
altro?
Tenga conto che
<<incontrarci e restituirci le nostre cose (chiavi di casa ecc....)<< è pienamente legittimo; e dunque
o Lei è più risoluta nel chiedere
o lascia stare e cambia la serratura.
Sono importanti anche i gesti simbolici quando una "storia" termina.
Leggo:
<<Ad oggi fatico ancora a comprendere il perché di questo suo atteggiamento nei miei confronti, come se avessi la peste. Mi ha lasciata lei e dice lei che è troppo presto??????
<<Ma secondo voi come mai si comporta così?
E' proprio impossibile comprendere il perchè una persona, di cui ci viene riferito, "agisca così":
imbarazzo?
risentimento?
sorpresa?
noia?
altro?
altro?
altro?
Tenga conto che
<<incontrarci e restituirci le nostre cose (chiavi di casa ecc....)<< è pienamente legittimo; e dunque
o Lei è più risoluta nel chiedere
o lascia stare e cambia la serratura.
Sono importanti anche i gesti simbolici quando una "storia" termina.
[#22]
Utente
Buonasera Dottoressa Brunialti
intanto la ringrazio per la sua risposta.
Faccio fatica ad essere risoluta, ma non perché non sia in grado di farlo, ma perché ritengo non sia corretto "obbligare" qualcuno che non ha voglia di vederti.
Ovviamente ho cercato di rispettare i suoi tempi facendo passare ancora qualche mese e sicuramente ho rispettato anche i miei.
Ad oggi però pensavo fosse più "disponibile" a farlo, ma evidentemente non è così.
Credo che il mio errore consista nel cercare ancora la possibilità di avere un confronto tra persone adulte e mature che si sono volute bene. Mi sbaglio. L'epilogo non è stato di certo maturo e rispettoso nemmeno con il passare del tempo.
Grazie di nuovo
Cordiali Saluti
intanto la ringrazio per la sua risposta.
Faccio fatica ad essere risoluta, ma non perché non sia in grado di farlo, ma perché ritengo non sia corretto "obbligare" qualcuno che non ha voglia di vederti.
Ovviamente ho cercato di rispettare i suoi tempi facendo passare ancora qualche mese e sicuramente ho rispettato anche i miei.
Ad oggi però pensavo fosse più "disponibile" a farlo, ma evidentemente non è così.
Credo che il mio errore consista nel cercare ancora la possibilità di avere un confronto tra persone adulte e mature che si sono volute bene. Mi sbaglio. L'epilogo non è stato di certo maturo e rispettoso nemmeno con il passare del tempo.
Grazie di nuovo
Cordiali Saluti
[#23]
Gentile utente,
ora comprendo il suo desiderio
<< di cercare ancora la possibilità di avere un confronto tra persone adulte e mature che si sono volute bene. <<
Avevo inteso invece il desiderio di chiudere in un certo (civile) modo.
Rispondo che non è proprio prevedibile il tempo che le persone che si sono volute bene impiegano a "spegnersi" ( mi riferisco a https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html ). Talvolta assai lungo; il tempo dell'elaborazione.
Tuttavia la riconsegna delle chiavi rappresenta un gesto simbolico di presa d'atto che la relazione è conclusa e quindi è corretto restituire i reciproci "averi".
Al di là dei sentimenti.
ora comprendo il suo desiderio
<< di cercare ancora la possibilità di avere un confronto tra persone adulte e mature che si sono volute bene. <<
Avevo inteso invece il desiderio di chiudere in un certo (civile) modo.
Rispondo che non è proprio prevedibile il tempo che le persone che si sono volute bene impiegano a "spegnersi" ( mi riferisco a https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html ). Talvolta assai lungo; il tempo dell'elaborazione.
Tuttavia la riconsegna delle chiavi rappresenta un gesto simbolico di presa d'atto che la relazione è conclusa e quindi è corretto restituire i reciproci "averi".
Al di là dei sentimenti.
[#24]
Utente
Buonasera Dott.ssa Brunialti,
chiedo scusa per il ritardo con il quale rispondo, ci tengo comunque a ringraziarla per il suo interesse a rispondere.
Ringrazio anche tutti coloro che hanno preso parte dando il loro contributo prezioso a questo consulto.
Mi rendo conto che non è il massimo richiedere il parere del singolo professionista anche perché come ho giù sottolineato il parere di tutti voi è sempre ben accetto, ma se fosse possibile gradirei ricevere anche il contributo della Dott.ssa Valeria Randone.
Grazie
Cordiali Saluti
chiedo scusa per il ritardo con il quale rispondo, ci tengo comunque a ringraziarla per il suo interesse a rispondere.
Ringrazio anche tutti coloro che hanno preso parte dando il loro contributo prezioso a questo consulto.
Mi rendo conto che non è il massimo richiedere il parere del singolo professionista anche perché come ho giù sottolineato il parere di tutti voi è sempre ben accetto, ma se fosse possibile gradirei ricevere anche il contributo della Dott.ssa Valeria Randone.
Grazie
Cordiali Saluti
[#25]
Gentile Utente,
la sua storia è stracolma di sofferenza.
La fine di un amore è sempre atroce e non dalla facile lettura e risoluzione.
La modalità con cui si vive, e si accompagna un amore alla morte dipende da mille fattori:
da come siamo stati amati
se siamo stati amati
se e come abbiamo investito
dalla fame d'amore che ci fa compagnia, o ci cammina a fianco
dalle pregresse fragilità.
Ed inoltre, quali parti psichiche ha fatto nascere quell'amore
quanto quell'amore ci ha arricchito, modificato,ecc..
dalla sessualità
dalla memoria corporea del piacere
se ripercorre "sentieri edipici irrisolti", e cosi via..
Per quanto riguarda la distimia, non si dia tutte le colpa, mi sembra miope pensare che sia causa sua.
La lascio con una citazione che amo molto e che adopero spesso nei miei scritti, ed una lettura appena pubblicata
http://www.valeriarandone.it/articoli/2180-dirsi-addio-non-morire-dolore/
Online senza conoscerla spero di offrirle qualche spunto di riflessione, ma lo prenda con le pinze perché siamo distanti e non de visu.
"… la morte di un amore è come la morte d’una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto.
Perfino se l’hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido.
Mutilato"
Oriana fallaci.
la sua storia è stracolma di sofferenza.
La fine di un amore è sempre atroce e non dalla facile lettura e risoluzione.
La modalità con cui si vive, e si accompagna un amore alla morte dipende da mille fattori:
da come siamo stati amati
se siamo stati amati
se e come abbiamo investito
dalla fame d'amore che ci fa compagnia, o ci cammina a fianco
dalle pregresse fragilità.
Ed inoltre, quali parti psichiche ha fatto nascere quell'amore
quanto quell'amore ci ha arricchito, modificato,ecc..
dalla sessualità
dalla memoria corporea del piacere
se ripercorre "sentieri edipici irrisolti", e cosi via..
Per quanto riguarda la distimia, non si dia tutte le colpa, mi sembra miope pensare che sia causa sua.
La lascio con una citazione che amo molto e che adopero spesso nei miei scritti, ed una lettura appena pubblicata
http://www.valeriarandone.it/articoli/2180-dirsi-addio-non-morire-dolore/
Online senza conoscerla spero di offrirle qualche spunto di riflessione, ma lo prenda con le pinze perché siamo distanti e non de visu.
"… la morte di un amore è come la morte d’una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto.
Perfino se l’hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido.
Mutilato"
Oriana fallaci.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#26]
Questi parlano di amori finiti .
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6464-quando-si-perde-in-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6389-divorzio-breve-il-ricordo-dell-ex-sara-breve-anch-esso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6464-quando-si-perde-in-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6389-divorzio-breve-il-ricordo-dell-ex-sara-breve-anch-esso.html
[#28]
Utente
Buongiorno a tutti
non so ancora definire se per fortuna o per sfortuna mi trovi ancora qui a scrivere :-), senza nulla togliere a voi che offrite un servizio lodevole e ringrazio tutti per questo!
Sono passati diversi mesi e questa mattina, purtroppo, dopo molto tempo è riaffiorato il mio "senso di colpa" nei suoi confronti, se così si può definire.
Alterno giorni in cui razionalmente mi rendo conto che il suo atteggiamento, nonostante stia attraversando un' importante crisi personale, non la giustifica ad avermi trattata senza rispetto come se non avessi avuto nessun valore e nemmeno la nostra relazione. Questo è il motivo principale per il quale, per dignità e rispetto della mia persona non ho insistito ad avere confronti con lei andandomene e soffrendo in silenzio, rispettando soprattutto la sua scelta, seppur non condivisa nei modi.
Però, arrivano giorni come questi di oggi in cui mi chiedo se per caso non ho ben compreso il suo problema, se avessi dovuto insistere perché magari cercava di attirare la mia attenzione....tantissime domande che mi portano un senso di colpa devastante. Mi chiedo se il decorso di quello che si è scatenato ad Aprile è tutto normale e deve essere compresa da parte mia o se abbia fatto bene ad allontanarmi in silenzio......?
Grazie per avermi ascoltata
Cordiali Saluti
non so ancora definire se per fortuna o per sfortuna mi trovi ancora qui a scrivere :-), senza nulla togliere a voi che offrite un servizio lodevole e ringrazio tutti per questo!
Sono passati diversi mesi e questa mattina, purtroppo, dopo molto tempo è riaffiorato il mio "senso di colpa" nei suoi confronti, se così si può definire.
Alterno giorni in cui razionalmente mi rendo conto che il suo atteggiamento, nonostante stia attraversando un' importante crisi personale, non la giustifica ad avermi trattata senza rispetto come se non avessi avuto nessun valore e nemmeno la nostra relazione. Questo è il motivo principale per il quale, per dignità e rispetto della mia persona non ho insistito ad avere confronti con lei andandomene e soffrendo in silenzio, rispettando soprattutto la sua scelta, seppur non condivisa nei modi.
Però, arrivano giorni come questi di oggi in cui mi chiedo se per caso non ho ben compreso il suo problema, se avessi dovuto insistere perché magari cercava di attirare la mia attenzione....tantissime domande che mi portano un senso di colpa devastante. Mi chiedo se il decorso di quello che si è scatenato ad Aprile è tutto normale e deve essere compresa da parte mia o se abbia fatto bene ad allontanarmi in silenzio......?
Grazie per avermi ascoltata
Cordiali Saluti
[#29]
Utente
Buongiorno a tutti
Dott.ssa Brunialti settimana scorsa ho pensato molto al suo consiglio nel cercare di essere più risoluta e volevo informarla che sono riuscita nel mio intento.
A seguito di un mio sollecito, finalmente ieri sera mi ha scritto dicendomi se per oggi si potesse effettuare lo scambio delle nostre cose. Ovviamente ha sottolineato che lei non ci sarà, ma che lascerà tutto a sua mamma.
Non nego di sentirmi davvero molto delusa e triste, continuo a non comprendere questo suo atteggiamento punitivo per qualcosa che le ho fatto. Non vuole vedermi e nemmeno dialogare con me, in realtà per la modalità con la quale mi ha trattata dovrei essere io a non voler avere niente a che vedere con lei. Però, va bene così! ad oggi cercherò di accettare questa sua realtà distorta, voltare pagina ed andare avanti.
D'altronde io le ho provate tutte, rispettando i suoi tempi e rendendomi disponibile anche per cercare di capire quelle che sarebbero potute essere le mie responsabilità.
Volevo salutare tutti voi per aver dato spazio ai mie sfoghi e aver anche contribuito con i vostri pareri a mettermi in discussione. Non sempre le cose si concludono come ci si aspetta, crescere significa anche accettare epiloghi tristi.
Buona giornata a tutti voi e buon lavoro
Cordiali Saluti
Dott.ssa Brunialti settimana scorsa ho pensato molto al suo consiglio nel cercare di essere più risoluta e volevo informarla che sono riuscita nel mio intento.
A seguito di un mio sollecito, finalmente ieri sera mi ha scritto dicendomi se per oggi si potesse effettuare lo scambio delle nostre cose. Ovviamente ha sottolineato che lei non ci sarà, ma che lascerà tutto a sua mamma.
Non nego di sentirmi davvero molto delusa e triste, continuo a non comprendere questo suo atteggiamento punitivo per qualcosa che le ho fatto. Non vuole vedermi e nemmeno dialogare con me, in realtà per la modalità con la quale mi ha trattata dovrei essere io a non voler avere niente a che vedere con lei. Però, va bene così! ad oggi cercherò di accettare questa sua realtà distorta, voltare pagina ed andare avanti.
D'altronde io le ho provate tutte, rispettando i suoi tempi e rendendomi disponibile anche per cercare di capire quelle che sarebbero potute essere le mie responsabilità.
Volevo salutare tutti voi per aver dato spazio ai mie sfoghi e aver anche contribuito con i vostri pareri a mettermi in discussione. Non sempre le cose si concludono come ci si aspetta, crescere significa anche accettare epiloghi tristi.
Buona giornata a tutti voi e buon lavoro
Cordiali Saluti
[#31]
Utente
Buonasera a tutti i Dottori,
grazie in anticipo per l'attenzione e a chi vorrà dare il suo contributo.
Sono passati diversi mesi dal mio ultimo consulto, ma sento comunque il desiderio di ricevere confronti esterni a seguito di mie nuove sensazioni rispetto l'accaduto di quasi un anno fa e l'ultimo avvenimento di circa un mese fa, il quale credo mi abbia fatta ricadere in un loop totalmente irrazionale. Sì, ne sono assolutamente consapevole, ci sto lavorando ma mi sento comunque di essere ricaduta e di dover rialzarmi nuovamente, che fatica! nonostante sia passato quasi un anno, non provando più il desiderio di rivolerla accanto a me proprio per il modo in cui mi ha trattata, dentro di me sento come una voragine, i suoi modi (se possono rientrare nella classifica dei modi) mi hanno lasciata un vuoto enorme e tantissimi dubbi sulla mia persona. Un mese fa mi ha sbloccata su whatsapp, iniziando anche a fare auguri ai miei amici (ricordo che quando mi ha lasciata ne ha dette di ogni sul loro conto). Detto questo, da lì pensavo avesse iniziato a capire che i modi che ha usato nessuno se li merita, ma invece non ha fatto cenno di niente. In tutto questo tempo ho saputo che si è fidanzata, anzi dopo due mesi circa dalla fine della nostra storia si è rifidanzata, ora io mi chiedo....possibile mai che per lei non sia valsa a nulla?
Ora sta bene, si è fidanzata, gira il mondo con leggerezza, mentre con me ogni due per tre aveva attacchi di ansia.
Scusate la negatività, ma a distanza di un anno mi viene da pensare...ho sempre cercato di capire i suoi malesseri nei limiti delle mie possibilità incoraggiandola ad un percorso, l'ho amata con tutta me stessa, ora non mi aspetto un grazie, ma mi sarei aspettata di essere trattata in maniera diversa e quanto meno a distanza di un anno ricevere un confronto tra persone adulte...dello sblocco su whatsapp a 35 anni non me ne faccio nulla! Penso a questo punto, allora il problema ero io? tutti i tuoi malesseri si riferivano alla mia persona? mi sembra che il mondo giri al contrario, io spiano la strada affinché lei inizi un percorso per stare bene, arriva l'altra e si gode serenamente la relazione con la persona che ho amato con tutta me stessa. Io davvero sto facendo una fatica immensa per andare avanti, ho paura anche solo ad incontrare una nuova persona perché la ferita che mi ha lasciato è veramente immensa nonostante io non provi più il sentimento di prima.
Grazie per avermi ascoltata
grazie in anticipo per l'attenzione e a chi vorrà dare il suo contributo.
Sono passati diversi mesi dal mio ultimo consulto, ma sento comunque il desiderio di ricevere confronti esterni a seguito di mie nuove sensazioni rispetto l'accaduto di quasi un anno fa e l'ultimo avvenimento di circa un mese fa, il quale credo mi abbia fatta ricadere in un loop totalmente irrazionale. Sì, ne sono assolutamente consapevole, ci sto lavorando ma mi sento comunque di essere ricaduta e di dover rialzarmi nuovamente, che fatica! nonostante sia passato quasi un anno, non provando più il desiderio di rivolerla accanto a me proprio per il modo in cui mi ha trattata, dentro di me sento come una voragine, i suoi modi (se possono rientrare nella classifica dei modi) mi hanno lasciata un vuoto enorme e tantissimi dubbi sulla mia persona. Un mese fa mi ha sbloccata su whatsapp, iniziando anche a fare auguri ai miei amici (ricordo che quando mi ha lasciata ne ha dette di ogni sul loro conto). Detto questo, da lì pensavo avesse iniziato a capire che i modi che ha usato nessuno se li merita, ma invece non ha fatto cenno di niente. In tutto questo tempo ho saputo che si è fidanzata, anzi dopo due mesi circa dalla fine della nostra storia si è rifidanzata, ora io mi chiedo....possibile mai che per lei non sia valsa a nulla?
Ora sta bene, si è fidanzata, gira il mondo con leggerezza, mentre con me ogni due per tre aveva attacchi di ansia.
Scusate la negatività, ma a distanza di un anno mi viene da pensare...ho sempre cercato di capire i suoi malesseri nei limiti delle mie possibilità incoraggiandola ad un percorso, l'ho amata con tutta me stessa, ora non mi aspetto un grazie, ma mi sarei aspettata di essere trattata in maniera diversa e quanto meno a distanza di un anno ricevere un confronto tra persone adulte...dello sblocco su whatsapp a 35 anni non me ne faccio nulla! Penso a questo punto, allora il problema ero io? tutti i tuoi malesseri si riferivano alla mia persona? mi sembra che il mondo giri al contrario, io spiano la strada affinché lei inizi un percorso per stare bene, arriva l'altra e si gode serenamente la relazione con la persona che ho amato con tutta me stessa. Io davvero sto facendo una fatica immensa per andare avanti, ho paura anche solo ad incontrare una nuova persona perché la ferita che mi ha lasciato è veramente immensa nonostante io non provi più il sentimento di prima.
Grazie per avermi ascoltata
[#32]
Gentile utente,
il titolo - al 29.8.216 - dichiarava nel titolo il "Rapporto concluso".
Sono passatai parecchi mesi, e ancora il suo "dentro" soffre, si interroga, rilegge il passato per scoprire la concatenazione tra gli eventi.
Lavoro improbo, di impossibile riuscita.
E' arrivato il momento di staccare la spina da questo pensiero, ormai tossico.
Se non ce la fa, chieda aiuto ad una nostra Collega, di persona.
Non può rimanere immobilizzata così.. e lo dico con partecipazione.
Saluti cordiali.
il titolo - al 29.8.216 - dichiarava nel titolo il "Rapporto concluso".
Sono passatai parecchi mesi, e ancora il suo "dentro" soffre, si interroga, rilegge il passato per scoprire la concatenazione tra gli eventi.
Lavoro improbo, di impossibile riuscita.
E' arrivato il momento di staccare la spina da questo pensiero, ormai tossico.
Se non ce la fa, chieda aiuto ad una nostra Collega, di persona.
Non può rimanere immobilizzata così.. e lo dico con partecipazione.
Saluti cordiali.
[#34]
L'impressione è che lei si stia sforzando ancora, faticosamente, di capire perché è stata lasciata in modo sbrigativo e senza troppe spiegazioni. Come se capirlo potesse farla stare finalmente meglio. Ebbene, non è così.
È una delle trappole dell'ansia quella di far credere a chi ne soffre che più capisco, più risolvo. La fine di una storia è già una spiegazione molto valida e l'unica cosa sensata è farsene una ragione, dopo un po', e andare avanti.
Le relazioni non possono essere stampelle. L'amore che si dà all'altro non può essere più di quello che siamo in grado di dare a noi stessi, in un disperato tentativo di tappare le nostre mancanze.
Credo che nella sua terapia, se ancora ci sta andando, dovreste lavorare su questo in prospettiva, e nell'immediato su come fare per staccarsi una volta per tutte da questa storia andata male.
Altrimenti continuerà a cercare spiegazioni sul presupposto - errato - che se le trovasse ciò risolverebbe il suo problema. Ma il suo problema, evidentemente, è un altro, ed è di più vecchia data.
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html
È una delle trappole dell'ansia quella di far credere a chi ne soffre che più capisco, più risolvo. La fine di una storia è già una spiegazione molto valida e l'unica cosa sensata è farsene una ragione, dopo un po', e andare avanti.
Le relazioni non possono essere stampelle. L'amore che si dà all'altro non può essere più di quello che siamo in grado di dare a noi stessi, in un disperato tentativo di tappare le nostre mancanze.
Credo che nella sua terapia, se ancora ci sta andando, dovreste lavorare su questo in prospettiva, e nell'immediato su come fare per staccarsi una volta per tutte da questa storia andata male.
Altrimenti continuerà a cercare spiegazioni sul presupposto - errato - che se le trovasse ciò risolverebbe il suo problema. Ma il suo problema, evidentemente, è un altro, ed è di più vecchia data.
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#35]
Immaginavo che il tono potesse farLe "un po' male", per questo ho chiuso dicendo
"Non può rimanere immobilizzata così.. e lo dico con partecipazione."
Ho pensato a lungo al temine: empatia? simpatia? Ma poi mi è sembrato che "partecipazione" fosse il più significativo, per quanto volevo riuscire a comunicarLe:
comprensione,
ma anche fermezza nell'indicarLe una strada che non è quella che sta percorrendo, e che non Le fa bene.
Saluti cari.
"Non può rimanere immobilizzata così.. e lo dico con partecipazione."
Ho pensato a lungo al temine: empatia? simpatia? Ma poi mi è sembrato che "partecipazione" fosse il più significativo, per quanto volevo riuscire a comunicarLe:
comprensione,
ma anche fermezza nell'indicarLe una strada che non è quella che sta percorrendo, e che non Le fa bene.
Saluti cari.
Questo consulto ha ricevuto 36 risposte e 3.3k visite dal 29/08/2016.
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