Famiglia, divorzio, liti, ansia, tradimenti

Salve,
ho 21 anni, frequento l'università in una regione diversa da quella nella quale vivono i miei genitori e mia sorella.
Nell'ultimo anno casa mia è diventata scenario di liti fra i miei genitori, scoppiate per un supposto tradimento da parte di mio padre nei confronti di mia madre. Mio padre ha sempre negato, ma col tempo sono uscite sempre più prove a favore di quello che pensava mia madre. Tutto questo ha portato ad un generale clima di ansia in casa, liti di fronte a me e mia sorella nei periodi in cui tornavo... liti che si sono spinte fino all'uso delle mani da parte di mio padre.
Mia sorella ha perso totalmente fiducia nei confronti dei miei genitori, io ho provato fino alla fine a mantenere il controllo separandoli durante le liti, piangendo, soffrendo tanto. Nell'ultimo periodo non dormo quasi più, ricorrendo alla melatonina e alla valeriana per tutta l'ansia che mi sento in corpo.
Ho accumulato tanta rabbia e non so come farla uscire, soprattutto perchè cerco di essere forte per mia sorella e per non crollare.
I miei genitori sono ormai ingestibili, e nessuno dei due vuole prendersi la responsabilità del divorzio, mandando avanti questa malata macchina che osano ancora chiamare famiglia. Non so più come affrontare la cosa , e arrendermi mi sembra l'unica e ultima possibilità.
Sono cose nelle quali i figli non dovrebbero mai mettere parola, perchè sono problemi di coppia. Io penso sinceramente che per stare insieme, i miei prima di tutto dovrebbero stare bene con se stessi, ma sembra che questo ragionamento non sia giusto secondo il loro punto di vista. Mia madre ha avuto il primo crollo questo inverno, sfociato in una crisi depressiva accompagnata da uno sfogo assurdo in faccia con pomfi enormi.
Ho anche la pressione alle stelle e penso sia dovuto allo stress... Per tutta questa situazione in casa ho iniziato ad avere difficoltà nel fidarmi della mia ragazza, che mi sta sopportando in tutti questi momenti standomi vicino. Non riesco più a dare fiducia come prima, mi aspetto di essere "tradito" da chiunque. Quindi questo consulto è tanto per i miei, che per capire come affrontare io questa situazione, uscendo nel migliore dei modi e riacquistando la sicurezza di un tempo che non ho più, neanche in ambito privato. Ho solo paura in questo momento, e non so cosa fare. Grazie
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Mi colpissce la frase da Lei utilizzata : "i miei genitori sono ingestibili".
E mi chiedo come Le venga in mente di poterli e doverli *gestire*!
Capisco che Lei possa avere dei danni emotivi dal dovere assistere ai problemi familiari, ma non vorrei che Lei si stia accollando degli oneri che non possono essere Suoi.
Che rapporti ha ed ha avuto con i Suoi nel tempo?
Si sente amato? Compreso? Ha un rapporto fusionale con loro o con uno di loro? E con Sua sorella?
La scelta di andare a studiare in una regione diversa dalla Sua da cosa e' dipesa?
Cerchi di mettere a fuoco la Sua posizione esistenziale relativa rispetto alla Sua famiglia prima di tutto. Questo come primo passo. Al secondo pensera` successivamente!
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Sono cose nelle quali i figli non dovrebbero mai mettere parola, perchè sono problemi di coppia. >

Gentile Ragazzo,
concordo pienamente con lei e aggiungo nei quali i figli non dovrebbero essere coinvolti, a nessun titolo.
Purtroppo ci descrive una situazione di coppia difficile che si riverbera in modo pervasivo sul clima familiare andando a nche a incidere sul suo rapporto di coppia, oltre che sul benessere di ogni componenete del suo nucleo famigliare, lei compreso.

Nulla da fare purtroppo da parte sua per il rapporto tra i suoi genitori(che avrebbero bisogno di un aiuto psicologico per risolvere la situazione) se ne distacchi emotivamente, ogni intervento non andrebbe a segno e rischierebbe oltretutto di peggiorare la situazione.
Hanno mai preso in considerazione i suoi la possibilità di farsi aiutare, ad esempio presso il Consultorio Familiare?
Sua madre si è rivolta almeno al medico di base?

Data la sua sofferenza, le suggerisco di incontrare direttamente un nostro collega, che la possa accompagnare a recuperare la sua serenità, a gestire e vivere il rapporto con i suoi famigliari in modo opportuno.

Quanti anni ha sua sorella?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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