Asessualità
Salve gentili dottori,
vi scrivo per un "problema" che sta emergendo ora in maniera più insistente rispetto al passato. Faccio però una breve premessa: ho sofferto di agorafobia e attacchi di panico dal quale sono guarito grazie a un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Ancora ho qualche piccola ricaduta, ma posso dire di essermi liberato dalla gabbia che mi opprimeva, ed ho fatto esperienze che nemmeno prima di "ammalarmi" avevo mai fatto. Oltre a questo, ho anche cominciato ad avere una vita sociale e a farmi degli amici, ed anche questa è stata una boccata d'aria fresca, visto che dopo le scuole medie non ho più avuto rapporti di amicizia con nessuno ed ho passato un bel po' di anni quasi completamente da solo, molto probabilmente per mia scelta più o meno consapevole. Sta di fatto che adesso, frequentandomi con questi amici, ogni tanto si parla di sesso: ecco, ho avuto la conferma che io non riesco a provare alcun istinto sessuale verso le ragazze né tantomeno verso i ragazzi. Questo non significa che io non sappia amare, anzi...E' proprio il desiderio che manca, così come mancano le fantasie. Fino a qualche anno fa, quando comunque ero da solo, non ci davo troppo peso. Ma ora mi sento diverso e mi chiedo se ci sia qualcosa che non va o se si tratta di uno dei tanti orientamenti sessuali, al pari di eterosessualità, omosessualità, bisessualità etc.
Non so se sia soltanto una fase di transizione: magari l'essermi fatto dei veri amici per la prima volta in vita mia, l'essere rinato al mondo porterà, a tempo debito, ad una scoperta ex novo della sessualità (non ho mai avuto rapporti sessuali né storie con nessuno; solo qualche cotta da ragazzino, ma nulla di più).
Sono in dubbio e, come ho detto prima, sento che qualcosa non va, ma forse è la paura di essere rifiutato dal gruppo, chissà.
Che ne pensate?
vi scrivo per un "problema" che sta emergendo ora in maniera più insistente rispetto al passato. Faccio però una breve premessa: ho sofferto di agorafobia e attacchi di panico dal quale sono guarito grazie a un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Ancora ho qualche piccola ricaduta, ma posso dire di essermi liberato dalla gabbia che mi opprimeva, ed ho fatto esperienze che nemmeno prima di "ammalarmi" avevo mai fatto. Oltre a questo, ho anche cominciato ad avere una vita sociale e a farmi degli amici, ed anche questa è stata una boccata d'aria fresca, visto che dopo le scuole medie non ho più avuto rapporti di amicizia con nessuno ed ho passato un bel po' di anni quasi completamente da solo, molto probabilmente per mia scelta più o meno consapevole. Sta di fatto che adesso, frequentandomi con questi amici, ogni tanto si parla di sesso: ecco, ho avuto la conferma che io non riesco a provare alcun istinto sessuale verso le ragazze né tantomeno verso i ragazzi. Questo non significa che io non sappia amare, anzi...E' proprio il desiderio che manca, così come mancano le fantasie. Fino a qualche anno fa, quando comunque ero da solo, non ci davo troppo peso. Ma ora mi sento diverso e mi chiedo se ci sia qualcosa che non va o se si tratta di uno dei tanti orientamenti sessuali, al pari di eterosessualità, omosessualità, bisessualità etc.
Non so se sia soltanto una fase di transizione: magari l'essermi fatto dei veri amici per la prima volta in vita mia, l'essere rinato al mondo porterà, a tempo debito, ad una scoperta ex novo della sessualità (non ho mai avuto rapporti sessuali né storie con nessuno; solo qualche cotta da ragazzino, ma nulla di più).
Sono in dubbio e, come ho detto prima, sento che qualcosa non va, ma forse è la paura di essere rifiutato dal gruppo, chissà.
Che ne pensate?
[#1]
Gentile Utente,
Lei dice di non provare nessun desiderio, ma al tempo stesso di essere preoccupato per questo e ipotizza la paura del rifiuto...
Potrebbe essere un'ipotesi sensata, dal momento che ha un passato permeato dalle fobie e che sta iniziando ora a fare alcune esperienze.
Approfondirei la paura del rifiuto: se una cosa ci fa paura, istintivamente vorremmo allontanarla, non cercarla.
E' anche vero che la paura, tuttavia, non deve coprire anche altre emozioni, quali la curiosità, l'eccitamento per la scoperta, ecc...
Si dia il giusto tempo per scoprire anche questa parte della Sua vita ed assaporarla.
Cordiali saluti,
Lei dice di non provare nessun desiderio, ma al tempo stesso di essere preoccupato per questo e ipotizza la paura del rifiuto...
Potrebbe essere un'ipotesi sensata, dal momento che ha un passato permeato dalle fobie e che sta iniziando ora a fare alcune esperienze.
Approfondirei la paura del rifiuto: se una cosa ci fa paura, istintivamente vorremmo allontanarla, non cercarla.
E' anche vero che la paura, tuttavia, non deve coprire anche altre emozioni, quali la curiosità, l'eccitamento per la scoperta, ecc...
Si dia il giusto tempo per scoprire anche questa parte della Sua vita ed assaporarla.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile ragazzo,
Alla Sua eta' non credo che possa essere ritenuto *normale* non provare desideri sessuali.
Qualche problema deve esserci e probabilmente e' inconscio.
Quindi forse dovrebbe ipotizzare di ripartire con una psicoterapia. Di diverso approccio. Psicodinamica ad esempio, o psicoanalitica, che utilizzi strumenti che bypassano la coscienza per fronteggiare cose che risiedono nel Suo inconscio. Quali analisi dei sogni o associazioni di significati.
E' un ragazzo giovane e penso che debba concedersi questa psicoterapia che potra' permetterLe una vita molto diversa!
Auguri!
Alla Sua eta' non credo che possa essere ritenuto *normale* non provare desideri sessuali.
Qualche problema deve esserci e probabilmente e' inconscio.
Quindi forse dovrebbe ipotizzare di ripartire con una psicoterapia. Di diverso approccio. Psicodinamica ad esempio, o psicoanalitica, che utilizzi strumenti che bypassano la coscienza per fronteggiare cose che risiedono nel Suo inconscio. Quali analisi dei sogni o associazioni di significati.
E' un ragazzo giovane e penso che debba concedersi questa psicoterapia che potra' permetterLe una vita molto diversa!
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Grazie per le vostre risposte,
volevo precisare che sono ancora in psicoterapia ma ormai credo di essere alle ultime sedute che ormai sono ad una frequenza di una ogni 5/6 settimane, ed effettivamente per il problema per cui sono andato ho tratto dei grandi benefici e sto collezionando un successo dopo l'altro. Credo però che sia una buona cosa che sia emerso questo problema: prima non ci badavo quasi per nulla e comunque non mi pesava, ora invece inizia a darmi "fastidio" perché vorrei capire di che si tratta. Io mi sono inquadrato nella categoria dell'asessualità, ma non sono convinto di esserlo né poi mi interessa più di tanto affibiarmi un'etichetta per inquadrarmi in una qualche categoria. Le etichette non servono a noi, servono forse a chi è fuori di noi.
Ad ogni modo, credete che posso parlare con la mia dottoressa di questo nuovo problema o è il caso di rivolgersi ad un altro specialista con indirizzo diverso, come suggeriva Lei, dottoressa Esposito?
Io, sinceramente, non vorrei per il momento procedere direttamente con una psicoterapia, più per il fatto che prima voglio sperimentare da me: mi sento come atrofizzato dal punto di vista sessuale, io non so ancora chi e che cosa sono, probabilmente ho un potenziale inespresso che attende solo di essere lasciato libero di esplodere, ma per farlo mi servono le giuste esperienze, come un bambino che esplora il mondo per la prima volta, come il fanciullino pascoliano che dà il nome alle cose per la prima volta ;)
Sono fiducioso, e questa fiducia sento che nasce dai miei dubbi. Ho imparato, in questi anni di sofferenza, che il dolore è sempre funzionale al bene.
Grazie del vostro supporto!
volevo precisare che sono ancora in psicoterapia ma ormai credo di essere alle ultime sedute che ormai sono ad una frequenza di una ogni 5/6 settimane, ed effettivamente per il problema per cui sono andato ho tratto dei grandi benefici e sto collezionando un successo dopo l'altro. Credo però che sia una buona cosa che sia emerso questo problema: prima non ci badavo quasi per nulla e comunque non mi pesava, ora invece inizia a darmi "fastidio" perché vorrei capire di che si tratta. Io mi sono inquadrato nella categoria dell'asessualità, ma non sono convinto di esserlo né poi mi interessa più di tanto affibiarmi un'etichetta per inquadrarmi in una qualche categoria. Le etichette non servono a noi, servono forse a chi è fuori di noi.
Ad ogni modo, credete che posso parlare con la mia dottoressa di questo nuovo problema o è il caso di rivolgersi ad un altro specialista con indirizzo diverso, come suggeriva Lei, dottoressa Esposito?
Io, sinceramente, non vorrei per il momento procedere direttamente con una psicoterapia, più per il fatto che prima voglio sperimentare da me: mi sento come atrofizzato dal punto di vista sessuale, io non so ancora chi e che cosa sono, probabilmente ho un potenziale inespresso che attende solo di essere lasciato libero di esplodere, ma per farlo mi servono le giuste esperienze, come un bambino che esplora il mondo per la prima volta, come il fanciullino pascoliano che dà il nome alle cose per la prima volta ;)
Sono fiducioso, e questa fiducia sento che nasce dai miei dubbi. Ho imparato, in questi anni di sofferenza, che il dolore è sempre funzionale al bene.
Grazie del vostro supporto!
[#4]
Gentile Utente,
certamente può parlarne con l'attuale terapeuta, anzi è strano che Lei non l'abbia ancora fatto, soprattutto se si è trovato bene.
Forse, nel Suo passato ricco di fobie, c'era anche questa fobia e sono d'accordo con Lei quando ipotizza che ora ha voglia di scoprire anche questa parte della Sua esistenza. D'altra parte il confronto con gli altri è importante e la sessualità ha anche una parte sociale (stare insieme a qualcuno, essere una coppia) e non c'è nulla di male se a Lei è venuta voglia adesso di scoprirlo.
Ne parli col terapeuta e ci faccia sapere.
Cordiali saluti,
certamente può parlarne con l'attuale terapeuta, anzi è strano che Lei non l'abbia ancora fatto, soprattutto se si è trovato bene.
Forse, nel Suo passato ricco di fobie, c'era anche questa fobia e sono d'accordo con Lei quando ipotizza che ora ha voglia di scoprire anche questa parte della Sua esistenza. D'altra parte il confronto con gli altri è importante e la sessualità ha anche una parte sociale (stare insieme a qualcuno, essere una coppia) e non c'è nulla di male se a Lei è venuta voglia adesso di scoprirlo.
Ne parli col terapeuta e ci faccia sapere.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3k visite dal 25/08/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.