Disposofobia
Vi disturbo per chieder un parere. Sono reduce da una difficile malattia che ha colpito il sistema nervoso centrale, per causa della quale ho perso il lavoro, non potendo camminare. Tralascio la disperazione passata in questi ultimi 5 anni, la perdita del fidanzato che ha deciso di non condividere la mia difficile strada verso la guarigione. Sono ancora in cura, tra sedute di fisioterapia e farmaci, e la situazione sta migliorando notevolmente. Ho trovato un nuovo lavoro, anche se part time, e un nuovo fidanzato, quasi marito, un uomo splendido che mi è stato accanto come nessuno.
Ho ripreso quindi in mano la mia vita, con mia immensa gioia. Avendo il mio fidanzato ed io la volontà di sposarci il prossimo anno iniziamo a fantasticare sul nostro futuro, pensando all'arredo della casa, ad una eventuale ristrutturazione, etc etc. L'unica persona a non condividere la nostra gioia è mia madre.
Abitando in un appartamento che ha più di 40 anni, vorremmo ristrutturarlo piano piano e adeguarlo ai nostri gusti. Mia madre non è d'accordo, vorrebbe che tenessimo tutto (arredamento, porte, bagni et etc) sostituendo solo il minimo necessario (interrogata, non è chiaro nemmeno a lei cosa esattamente).
L'acqua calda funziona in parte, le maniglie delle finestre non chiudono, etc etc quindi abbiamo molti disagi nella vita quotidiana. Sono arrivata al punto di cercare delle scuse per non farla salire da me perché ogni volta che condivido con lei la gioia di un acquisto (piccole cose come le tende) sentenzia sempre che non le piace quello che compro e che dovrei tenere stretti i soldi. Preciso che non siamo ricchi, ma non abbiamo debiti e non siamo nemmeno "spendaccioni".
Quando abbiamo deciso di sostituire la moquette con il parquet (essendo io allergica agli acari) mi ha detto se potevo tenere la moquette vecchia, perché "un domani potrebbe tornare utile". Io, d'accordo con mio marito, ho buttato tutto. Quando l'ha scoperto non mi ga parlato per una giornata intera (viviamo nello stesso quartiere).
La nostra casa in montagna, eredità dei nonni, è un cimitero di cimeli, con armadi stracolmi di vestiti di persone morte 30 o 40 anni fa, alcuni di loro non li ho nemmeno conosciuti. Le ho offerto ripetutamente di selezionare i capi in buono stato e donarli alle comunità o semplicemente buttali (sono davvero vecchissimi e non penso nessuno potrebbe realisticamente usarli), ma la risposta è sempre una: aspetta che.
Ho aspettato 31 anni un momento sufficientemente giusto per usare le cose nuove che compravo, che non è mai arrivato. Mi sembra di avere vissuto senza alcuna dignità, solo per risparmiare senza utilizzare. Ogni mio dialogo con lei è vano, andiamo incontro sempre a tremende sfuriate che mi lasciano un pesantissimo senso di inutilità.
Mio padre è d'accordo con me ma, non ottenendo nulla da lei, si è rassegnato. Ho deciso di non andare più nella casa di montagna, subendo ricatti e brutte frasi. Mi sento una cattiva figlia. Aiutatemi
Prima di sentirsi una cattiva figlia o di credere di essere in difetto, consideri che accumulare oggetti che non servono e che sono inutilizzabili per via del tempo e del consumo è una patologia chiamata disturbo da accumulo o disposofobia!
Lei parte dal contrasto per la ristrutturazione della mamma. e sembra quasi che la mamma si opponga alla relazione con Suo marito, ma non è quello il problema.
Il problema è che la mamma non riesce (forse per una questione d'ansia/ossessività) a sbarazzarsi di cose inutili perché un giorno potrebbero servire...perché non si sa mai. Forse la mamma teme anche di non poter avere i soldi in futuro per pagare eventuali spese... non so, ma il problema è della mamma e ricade su voi congiunti...
Se ha una casa Sua ed è indipendente dalla mamma, vada avanti ad arredare a Suo gusto la Sua casa. La mamma terrà il broncio per qualche ora, poi le passerà. Di più Lei non può fare, se non suggerire con garbo alla mamma di chiedere un aiuto specialistico.
Cordiali saluti e auguri per il Suo futuro!
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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