Vorrei iniziare una psicoterapia, ma un consiglio
Buonasera dottori, per vari problemi ed insicurezze personali vorrei finalmente iniziare una psicoterapia. Ma ho un dubbio: è bene farla con la stessa psicoterapeuta/psicologa (scusate, non conosco la differenza) che segue mia madre e conosce molto bene la mia situazione familiare attuale o è meglio cambiare del tutto ed andare da qualcuno che non mi conosce affatto?
Grazie
Grazie
[#1]
Gentile ragazza,
Non si segue mai una terapia con un terapeuta che non sia solo *proprio*.
La relazione terapeutica impone l'esclusivita` o la psicoterapia naufragherebbe fra mille dubbi di strane commissistioni!
Quindi cerchi molto altrove!
E auguri!
Non si segue mai una terapia con un terapeuta che non sia solo *proprio*.
La relazione terapeutica impone l'esclusivita` o la psicoterapia naufragherebbe fra mille dubbi di strane commissistioni!
Quindi cerchi molto altrove!
E auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
<<psicoterapeuta/psicologa (scusate, non conosco la differenza)>>
Gentile Ragazza,
senza dubbio alcuno trovi un altro professionista, che sia psicologo specializzato in psicoterapia.
In questo, sostanzialmente, infatti sta la differenza: uno psicologo (laurea in psicologia+tirocinio+esame di Stato) non può fare terapia se non ha anche poi frequentato una scuola di specializzazione quadriennale in psicoterapia con relativo ulteriore tirocinio.
Può verificare se il professionista scelto ha anche l'abilitazione all'esercizio della psicoterapia direttamente sul nostro Albo:
http://www.ordinepsicologiveneto.it/ita/user_psychologists/index
Inoltre, per chiarirle un po' le idee su cosa significhi intraprendere una psicoterapia, le suggerisco la seguente lettura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Saluti.
Gentile Ragazza,
senza dubbio alcuno trovi un altro professionista, che sia psicologo specializzato in psicoterapia.
In questo, sostanzialmente, infatti sta la differenza: uno psicologo (laurea in psicologia+tirocinio+esame di Stato) non può fare terapia se non ha anche poi frequentato una scuola di specializzazione quadriennale in psicoterapia con relativo ulteriore tirocinio.
Può verificare se il professionista scelto ha anche l'abilitazione all'esercizio della psicoterapia direttamente sul nostro Albo:
http://www.ordinepsicologiveneto.it/ita/user_psychologists/index
Inoltre, per chiarirle un po' le idee su cosa significhi intraprendere una psicoterapia, le suggerisco la seguente lettura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Gentile ragazza,
le indicazioni delle colleghe trovano ovviamente una limitazione nei casi di "terapia familiare", quando il terapeuta si occupa dell'intera famiglia o comunque dei membri di essa importanti per i fini cercati dalla terapia stessa.
La terapia familiare si applica ovviamente in quei casi in cui è richiesta la collaborazione dei vari membri della famiglia per risolvere un problema in cui sono coinvolti.
Detto ciò, spesso sta allo psicoterapeuta decidere se sia necessaria una terapia familiare.
Nel suo caso il problema non sembra porsi, dal momento la sua è una richiesta individuale, ma se lo riterrà necessario sarà la sua psicoterapeuta a richiedere la collaborazione dei genitori o di altri membri della famiglia.
Cordiali saluti
le indicazioni delle colleghe trovano ovviamente una limitazione nei casi di "terapia familiare", quando il terapeuta si occupa dell'intera famiglia o comunque dei membri di essa importanti per i fini cercati dalla terapia stessa.
La terapia familiare si applica ovviamente in quei casi in cui è richiesta la collaborazione dei vari membri della famiglia per risolvere un problema in cui sono coinvolti.
Detto ciò, spesso sta allo psicoterapeuta decidere se sia necessaria una terapia familiare.
Nel suo caso il problema non sembra porsi, dal momento la sua è una richiesta individuale, ma se lo riterrà necessario sarà la sua psicoterapeuta a richiedere la collaborazione dei genitori o di altri membri della famiglia.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#4]
Utente
Grazie di cuore per tutte le risposte e per la rapidità. Nel mio caso cercherò di "affrontare" un disturbo alimentare. Questo è uno dei casi limite in cui è necessaria una terapia familiare o comunque non è obbligatorio e mi confermate che sia meglio iniziare con un altro professionista?
Grazie
Grazie
[#5]
Gentile utente,
I disturbi alimentari sono una *punta dell`iceberg` e come tale vanno considerati.
L'alimentazione e' infatti considerata il primo modo di prendersi cura di se' stessi. E questo e' istintivo, tanto che il primo contatto che il bimbo ha con l'esterno sin dalla sua nascita passa per l'alimentazione.
Alimentarsi quindi e' molto rilevante.
E va inquadrato in modo serio. Perche' ha conseguenze sulla propria vita.
Poiche' il corpo e' cio` che costituisce lo strumento per comunicare con l'esterno in questo tipo di disturbo, e' un *lavoro su se stessi* che occorre fare per cominciare. In quanto il corpo costituisce la dimensione dell'Io che si esprime all'esterno.
Una volta comprese le cause delle disfunzioni in questo ambito si puo' mettere a punto una strategia riparativa se occorre. Che potra' essere individale o familiare.
Quindi si attivi se crede per comprendersi a livello individuale. Il passo successivo sara' fatto dopo.
I miei auguri.
I disturbi alimentari sono una *punta dell`iceberg` e come tale vanno considerati.
L'alimentazione e' infatti considerata il primo modo di prendersi cura di se' stessi. E questo e' istintivo, tanto che il primo contatto che il bimbo ha con l'esterno sin dalla sua nascita passa per l'alimentazione.
Alimentarsi quindi e' molto rilevante.
E va inquadrato in modo serio. Perche' ha conseguenze sulla propria vita.
Poiche' il corpo e' cio` che costituisce lo strumento per comunicare con l'esterno in questo tipo di disturbo, e' un *lavoro su se stessi* che occorre fare per cominciare. In quanto il corpo costituisce la dimensione dell'Io che si esprime all'esterno.
Una volta comprese le cause delle disfunzioni in questo ambito si puo' mettere a punto una strategia riparativa se occorre. Che potra' essere individale o familiare.
Quindi si attivi se crede per comprendersi a livello individuale. Il passo successivo sara' fatto dopo.
I miei auguri.
[#6]
Gentile ragazza,
fatto salvo quanto già detto, la risposta dipende anche dal tipo di disturbo alimentare.
La ricerca scientifica è ancora in corso. Se crede può consultare un mio articolo sull'anoressia che trova sul mio blog personale su questo sito.
fatto salvo quanto già detto, la risposta dipende anche dal tipo di disturbo alimentare.
La ricerca scientifica è ancora in corso. Se crede può consultare un mio articolo sull'anoressia che trova sul mio blog personale su questo sito.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.3k visite dal 22/08/2016.
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