Storia finita

Buongiorno.
Ormai da un anno e mezzo è finita la mia storia (durata ben 7 anni e 8 di conoscenza). La fine di questa relazione mi ha lasciato un vuoto ed una tristezza enorme; senza di lei e senza le nostre abitudini (famiglie in comune ed amiche, amici in comune, casa in comune) mi sento come nel buio, con un senso di malinconia e tristezza fortissima. Da quando non c'è più lei, tolto ormai il senso di colpa (conscio di alcuni miei errori) e la rabbia (derivante invece da alcune mie ragioni), sento solamente come se "il mondo non fosse più a colori" (non saprei difinire in modo diverso il mio stato, dato che non vi sono altri fattori oggettivi di problematicità...ha un bel lavoro ed ho avuto altre donne, ma dell'amore e della felicità neanche più l'ombra).
Frequento anche uno psicologo che mi ha aiutato a risolvere tutti gli elementi "collaterali" alla rottura (appunto senso di colpa, mancanza di compensione sostanziale dell'accaduto etc.); tuttavia la mancanza di Lei (e di Noi) non accenna a diminuire, ed i colori nella vita non accennano di conseguenza a tornare.
Grazie mille già da ora per la vostra attenzione
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
La fine di un amore è come un lutto, una perdita, la perdita di parti di noi che quell'Amore ha fatto nascere, crescere e concimato giorno dopo giorno.

La ripresa in carico di se stesso obbliga alla pazienza, al tempo che passa con i suoi balsami, al volersi bene...ed anche ad un lavoro di tipo psicologico, come sta già facendo..

Provi a consultare queste letture troverà parecchi spunti di riflessione

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6464-quando-si-perde-in-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6389-divorzio-breve-il-ricordo-dell-ex-sara-breve-anch-esso.html

Nel mio sito personale troverà tanto altro.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile ragazzo,
sensi di colpa, rabbia... lei parla di averli elaborati assieme al suo psicologo, ma evidentemente ciò non è stato un compito sufficiente per riacquistare serenità.
Come dire che probabilmente la psicoterapia deve indirizzarsi verso altre direzioni.
Lei sembra "bloccato" in una situazione che non evolve ed è "senza colori", manca perciò qualcosa atta a sbloccarla; dovrebbe parlarne con il suo psicoterapeuta e se la psicoterapia che segue non ha altre risorse penso le converrebbe cambiare terapeuta e/o indirizzo.
Tenga presente che non sempre il tempo cura situazioni simili, semplicemente le complica.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Randone e Gentile Dr.ssa Sciubba. Ringrazio tanto entrambe per il consulto. Ho letto con attenzione gli articoli suggeriti dalla Dr.ssa Randone, soprattutto l'ultimo, dove si suggerisce di "prendersi il proprio tempo"; al contrario la Dr.ssa Sciubba sembra suggerirmi che alle volte "il tempo può complicare le cose". Nel mio caso temo sia più la seconda, inquanto ho provato di tutto per star meglio: risolvere gli aspetti collaterali (e questo indubbiamente è servito), provare a star solo (la penso sempre, in continuo, mi sento vuoto ed inerme), a stare con altre donne (non ho provato neanche lontanamente alcun senso di giovamento, e soprattutto non mi sono neanche lontanamente mai più sentito ne corrisposto, ne amato). Mi sento come mutilato, non solo dalla perdita della mia ragazza che ancora vedo come donna di grande valore, ma anche dalla mancanza di un progetto di famiglia ed amore, che ho sempre visto come un grande obiettivo della mia vita. La nostra rottura si è infatti perpetuata in pochissimo tempo, a mio avviso per motivi superabili (scrissi un post sulle motivazioni del litigio, in cui lei mi accusava di eccessiva "possessività" e "maschilismo", dopo avermi parlato di matrimonio ed amore eterno fino ad una settimana prima) ed io stesso ho fatto un percorso interiore che mi ha portato a capire quanto alcune mie impuntature fossero state inutili, stupide ed a tratti offensive/violente (nel senso verbale ovviamente). Nel frattempo le ho scritto una lunga lettera che almeno ha ottenuto il risultato di uno scambio normale ed affettuoso di messaggi...io so che da un lato non c'è più spazio per noi e che non devo credere alle utopie, ma dall'altro il mio cuore mi dice di andar li a gridarle quanto "è la donna della mia vita".....Dunque che fare? Grazie infinite di nuovo a chi vorrà aiutarmi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Ha letto solo qualche rigo?

Il tempo è una variabile importante ma può anche contribuire ad una cronicizzazione del lutto, dipende dalla sua psiche, personalità, meccanismi di difesa, storia d'amore.

Tutti ambiti da analizzare in seduta.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve, vorrei lasciarle in questa sede alcuni pensieri evocati dalle sue parole, in aggiunta alle riflessioni delle colleghe.

È stato 7 anni insieme a una donna che conosceva da prima. Mi sembra di poter dire che lei sottolinea con enfasi il fatto che vi conoscete da tanto tempo. Facendo i conti, potremmo dire da una vita, o comunque dalla sua adolescenza. La sua sottolineatura è importante e ci parla della sua condizione esistenziale attuale, di cui non possiamo non tenere conto.

Se prova ancora forti sentimenti, non c'è da stupirsi che sia difficile dimenticare e andare avanti. Parla anche di una stretta condivisione della vostra quotidianità, e ha ragione a sottolineare il dolore della sua perdita che non può non essere drammatica. Il suo racconto in proposito è davvero espressivo.

Condivido le riflessioni della dottoressa Randone a proposito del lutto. È un'esperienza complessa, che riguarda uno spettro emotivo di cui lei ci parla, evidenziando il senso di colpa e la rabbia, ad esempio. Riguarda anche un senso di vuoto, di fallimento e di mancanza, che lei riesce a esprimere con una parola intensa ed emblematica: "mutilazione". La sola cosa che potrebbe ridarle vitalità in questo momento sarebbe tornare con lei, così il mondo tornerebbe a colori e prenderebbe senso ogni cosa.
D'altronde, incontrare una nuova donna da amare non è necessariamente scontato per tante ragioni, come lei ci testimonia.

Può anche andare da lei a gridarle "quanto è la donna della sua vita", se pensa che esprimerle il suo interesse e corteggiarla possa in qualche modo funzionare. Ma immagino che non dobbiamo essere noi a dirglielo, ha anche tentato di scriverle una lettera, e sembra che sia riuscito ad ottenere la sua attenzione in modo favorevole. Lei sa quindi come fare. Certo poi non dimentichi che non dipende da lei ciò che lei sente e sceglie per se stessa e per voi.

Sento importante quando dice che la vostra "rottura si è infatti perpetuata in pochissimo tempo, a mio avviso per motivi superabili".
Bisogna approfondire questo suo sentire, credo che sarebbe di aiuto anche per capire come muoversi eventualmente. Mi ha colpito che abbiate parlato di matrimonio solo una settimana prima, per questo penso che sia importante che lei possa soffermarsi su questo aspetto e fare chiarezza.
Dal mio punto di vista, penso che per continuare ad affrontare il suo dolore profondo sia necessario attraversare la vostra storia, parlarne e fermare ad ascoltare se stesso ancora. Sento in lei questo bisogno, e ipotizzo che lei debba prendersi il tempo necessario per farlo.

A proposito del tempo, capisco il suo stato d'animo quando dice che il tempo non la sta aiutando. È un discorso ampio, che certamente deve essere sviluppato dal vivo. In questa sede mi sento di dirle che le soluzioni passano attraverso i suoi sentimenti e il suo dolore, non attraverso un fare razionale, come lei stesso mi sembra suggerire. Diciamo così, serve un tempo fatto di sostanza, affinché i suoi sentimenti e il suo dolore siano compresi e lei possa prendersene cura.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile ragazzo,
i suoi bisogni sono con ogni probabilità legittimi. Pertanto si tratta di mettere a punto la modalità con cui esprimerli, in base ovviamente agli scopi che si vuole prefiggere.

In tutto ciò l'opera dello psicologo dovrebbe essere di chiarimento e corretti input ed occorre ovviamente una chiara visione della situazione relazionale.
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Utente
Utente
Grazie Dr. De Sanctis,
con le sue parole mi fa sentire realmente compreso nel mio stato emotivo. Le scrivo alcune cose su alcune sue riflessioni per me veramente significative:
- "Facendo i conti, potremmo dire (che vi conoscete) da una vita, o comunque dalla sua adolescenza". E' proprio così, Lei è parte di me, come lo è la sua famiglia, dove ho passato molte tra le mia più belle domeniche e vacanze (e da un anno e mezzo non li vedo più! Questo mi lascia un senso di vuoto enorme). Inoltre vedo il nostro come un rapporto magico e bellissimo (al netto delle litigate finali): conservo ancora i nostri ricordi e non riesco a staccarmi da tutto ciò che mi ricorda i suoi atti di amore grande ed incondizionato (fosse un "pupazzetto" regalato od una lettera scritta su un fazzoletto, cose che lei faceva in continuazione e che mi riempivano il cuore).
-"incontrare una nuova donna da amare non è necessariamente scontato per tante ragioni, come lei ci testimonia". E' proprio così: ho avuto storie abbastanza negative, nelle quali mi sentivo "estraniato" (mi guardavo dall'esterno dicendo: "il tuo posto non è qui!" Per lei invece ebbi un vero e proprio colpo di fulmine, senza che l'amore mi abbia mai più abbandonato). Inoltre va detto che alla soglia dei 30 anni molte ragazze più "concrete" e di buoni valori sono già in via di arrivo per una sistemazione definitiva (tutti lo negano, ma la mia esperienza mi dice questo).
-"Può anche andare da lei a gridarle "quanto è la donna della sua vita", se pensa che esprimerle il suo interesse e corteggiarla possa in qualche modo funzionare". Non lo so fino a ieri non ci sono riuscito perchè la sua chiusura non mi dava spazio, lasciandomi anche tanta rabbia (ora è passato tanto tempo e ho paura di rendermi invadente/ridicolo, oltre che neanche so se vive con qualcun altro).
-"Mi ha colpito che abbiate parlato di matrimonio solo una settimana prima, per questo penso che sia importante che lei possa soffermarsi su questo aspetto e fare chiarezza". Noi vivevamo insieme e parlavamo da sempre di matrimonio e figli. All'ultimo sono sopragiunte brutte litigate, dovute ad un mio atteggiamento "dispotico" e "maschilista" (a suo dire) che io in parte riconosco (ma che in parte giustifico perchè anche lei in passato aveva dimostrato gelosia e possessività, sicchè si creò una dinamica di coppia molto tradizionale e, secondo alcuni, fuori dal tempo); ciò che mi distrugge è che io ora non farei più simili sbagli, e vedo come molto "piccolo" il problema rispetto alla "grandezza" dell'amore perduto (magari invece lei veramente non provava più nulla ed i miei atteggiamenti andavano a colpire suoi reali comportamenti di allontanamento, ma io questo senza un dialogo non lo saprò mai). Inoltre in quei giorni di rabbia e rottura fui addirittura io a dirle di "non tornare a casa" e di "andarsene" a male parole (lei era a casa dei suoi e a mio avviso faceva "melina" nel tornare), cosa che mi ha lasciato un enorme senso di pentimento per frasi dette in un momento di rabbia ma non pensate (fu inutile scusarsi, lei ormai aveva deciso e mi disse che non ne voleva più sapere...l'ultima volta che la vidi mi disse lei di "non sparire" abbracciandomi e dicendo di amarmi, mentre poi sparì lei, dicendo dopo le litigate di non amarmi più, anche con una certa rabbia ma senza coerenza razionale con quanto detto prima...insomma una situazione di TOTALE INCOMPRENSIONE, IRRAZIONALITA', CONFUSIONE)
-"Diciamo così, serve un tempo fatto di sostanza, affinché i suoi sentimenti e il suo dolore siano compresi e lei possa prendersene cura". Giustissimo, cosa posso fare nel concreto? (a volte mi sento perso ed in difficoltà a portare avanti le normali attività lavorative e quotidiane, proprio per questi pensieri e questa tristezza che mi attanagliano molto.)

Un ultima cosa: ovviamente io le chiesi per circa 3 mesi di tornare indietro e di provare a riparlarci: di colpo la sua indifferenza e chiusura fu totale (arrivò a dirmi che mi avrebbe denunciato se le scrivevo e che i miei messaggi erano inquietanti ed insistenti, quando non ho mai più usato neanche mezza parola fuori posto dall'atto della rottura). Non volle neanche chiarirsi, costringendomi ad silenzio "coatto" e pieno di dubbio/dolore (solo ad un anno di distanza, con la mia lettera che le citavo, c'è stato uno scambio quanto meno "normale").

Grazie infinite per lo sfogo/la comprensione e l'attenzione (ovviamente sarei onorato di qualsiasi altro parere).
Cari saluti,
[#8]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Leggendo le sue parole, continuo a percepire la stessa sensazione interiormente, cioè che sarebbe importante approfondire la vostra storia, per cercare di comprendere meglio gli eventi che ora, come dice, sente totalmente confusi.

Prima aveva parlato della vostra separazione come qualcosa che è avvenuto velocemente. Adesso, nuovamente, comunica l'idea che "all'ultimo" ci sono stati litigi che hanno compromesso il vostro legame. Questo è possibile, tuttavia mi chiedo se il carattere improvviso di questa situazione non sia da indagare meglio. Le dico questo perché è strano che tutto avvenga in modo così congestionato, rapidamente e senza dubbi, con un aspetto di rigidità dirimente.

In verità anche lei dice la stessa cosa, qui: "Magari invece lei veramente non provava più nulla ed i miei atteggiamenti andavano a colpire suoi reali comportamenti di allontanamento". Non so se è così, ma concettualmente il senso del mio discorso è espresso bene dalla sua riflessione. Come dire, potrebbe esserci dell'altro, da tempo.

Magari lei ha capito qualcosa e ha sollevato certe verità, ad esempio, senza più nascondersi. Questo potrebbe spiegare la velocità della fine e la mancanza di disponibilità della sua ex.
Magari possono esserci meccanismi difensivi della sua ex, ma non so dirle di più in questa sede.

Condivido quando dice: "Ciò che mi distrugge è che io ora non farei più simili sbagli, e vedo come molto "piccolo" il problema rispetto alla "grandezza" dell'amore perduto". Lei mostra una disponibilità a mettersi in gioco, segno di desiderio e coraggio, ed è un modo fondamentale affinché la coppia continui il suo divenire, il suo sviluppo. I momenti critici sono preziose occasioni dal valore inestimabile per la coppia che intende affrontarli. E nessuna coppia ne è esente.
Il senso di amarezza che trasmette lo trovo autentico.

Faccia attenzione al fatto che a volte capita di addossarsi responsabilità personali con l'idea che correggendole l'altro resti. Questa è un'arma a doppio taglio, poiché l'amore si dà anche se si sbaglia. E se è vero che può avere umanamente fatto degli sbagli, è anche vero che nessuno è immune dagli errori, e nella coppia si è in due.

Il dialogo con la sua ex può portarle maggiore chiarezza, ma non sottovaluti il suo intuito. Lei può capire dentro di sé quello che è successo, disponendosi a guardare se stesso, la sua ex e la vostra storia. Potrebbe sorprendersi per quello che andrebbe scoprendo.

A proposito del suo desiderio di corteggiarla, dobbiamo tenere presente la sua richiesta di non insistere, al punto da parlare di denuncia. Non posso esprimermi oltre, poiché non conosco la situazione, quindi lascio a lei le sue riflessioni a riguardo.

Capisco che in questa situazione viva un senso di smarrimento e di malessere profondo, che fa parte della sua quotidianità, non rendendole facile il vivere.
Il suo racconto è ricco di stimoli e penso che sia importante che lei possa approfondire questi aspetti emersi nel nostro scambio. Guardandosi dentro, potrà trovare alcune delle risposte che cerca. E potrà porsi nuove domande, così proseguendo le sue esperienze esistenziali, affrancandosi dal carico di questo dolore tanto forte.

Prima di salutarla, si lasci dire che il suo sentimento appare nella sua delicata purezza, "senza che l'amore l'abbia più abbandonata". E la sua capacità di vivere in coppia "fuori dal tempo" trovo sia una testimonianza toccante del senso dell'unione familiare.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#9]
Utente
Utente
cari ringraziamenti e cari salui. E' bello sentirsi compresi, oltre che sotto il profilo medico, sotto quello umano