Sono un problema con due gambe e due braccia
Buonasera dottori, innanzitutto vorrei farvi i miei più sinceri complimenti per il servizio che offrite, e il garbo e la disponibilità che traspare dalle vostre risposte. Vado ad esporre subito la mia situazione: ho 35 anni, non sono sposata nè fidanzata e vivo ancora con i miei poiché non sono economicamente autonoma. Sono laureata in giurisprudenza e tre anni fa ho completato un tirocinio professionale ed ora studio per un concorso pubblico. La situazione economica della mia famiglia non mi consente di avviare la libera professione, ma poco male, poiché non ci sono nemmeno tagliata (e, soprattutto, non mi piace). Sono tremendamente timida ed insicura: e quando dico timida, lo intendo a livello quasi patologico ahimè. Non riesco a parlare nè in pubblico nè di fronte a 4 o 5 persone; mi trovo a mio agio solo quando sono in compagnia di una sola persona... Ho sempre avuto, sin da bambina, problemi ad instaurare rapporti d'amicizia con altre persone: per lo più rimanevo sempre in disparte, spesso a subire gli sfottò dei bambini/ragazzini più bulletti. Mi sono sempre illusa che la situazione potesse cambiare da sola con l'andar degli anni, cosa che ovviamente poi però non è accaduta, anche se è lievemente migliorata. Con il risultato che ho sempre avuto una vita sociale abbastanza scarsa, e col tempo ho finito per odiare tutti, forse perchè in realtà odio me stessa. Non ho una personalità molto forte, e infatti ogni volta che mi rapporto con gli altri (fossero anche semplicemente i miei familiari o estranei) vengo trattata come la "scema" della situazione, la poverina da compatire. Quando facevo il tirocinio ed avevo a che fare con più persone, tutti mi trattavano male ed io non reagivo. Qualcuno di buona volontà cercava di farmi presente che dovevo reagire perchè così davo solo l'impressione della stupida, ma non ci riuscivo... non so cosa sbaglio: forse è il mio viso a dare l'impressione che sia una stupida, o forse è il mio modo di fare, ma io non mi sento così stupidotta come credono in molti... Effettivamente ho notato che spesso quando parlo con gli altri (specialmente se estranei) parlo così velocemente che non mi si capisce, o non guardo le persone negli occhi, o mi muovo come una perfetta imbranata: ma perchè lo faccio? Eppure non vorrei, con tutto il cuore, non lo vorrei! Mi sento davvero una fallita. Ora trascorro le mie giornate solo a studiare. Vorrei fare qualcosa, però, perchè sono stufa: ma non so che fare, nè da dove iniziare. Posso uscirne da sola? La forza di volontà basta? E se nel caso, una psicoterapia potrebbe davvero giovarmi? Perchè sono molto sfiduciata, ho tanta paura che nel mio caso disperato non ci sia nulla che mi possa aiutare. Mi sento totalmente inadeguata, a volte mi chiedo cosa sia nata a fare una come me! Mi sento stupida, inferiore a chiunque, incapace... E anche gli altri mi considerano così, i miei familiari in primis... magari non brilleranno per sensibilità, ma tutti i torti non hanno.
[#1]
gentile ragazza, una psicoterapia le darebbe, probabilmente, la possibilità do confrontarsi, di mettere in evidenza i suoi , cosiddetti, "errori" di relazione e , quindi di correggerli.
Farcela da soli? se non ci è riuscita fino a oggi perchè le cose dovrebbero cambiare magicamente facendo appello alla forza di volontà? Un confronto con uno specialistico è la cosa più funzionale che possa fare in questo momento.
saluti
Farcela da soli? se non ci è riuscita fino a oggi perchè le cose dovrebbero cambiare magicamente facendo appello alla forza di volontà? Un confronto con uno specialistico è la cosa più funzionale che possa fare in questo momento.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente,
Mi permetto di fare una obiezione iniziale a cappello di cio' che sto per dirLe:
Lei ha effettuato un'ottima carriera universitaria e ha ottenuto il titolo sperato.
Questo risultato mi fa intuire che i Suoi *problemi* siano molto superficiali, oppure avrebbero costituito una *zavorra* per Lei.
Quindi forse si tratta solo di accettare la Sua personalita`. E questo La invito a fare.
Non tutti sono ugualmente spigliati e non credo che farebbe bene alla Sua sicurezza in se` se decidesse di *modificare* la Sua maniera di essere.
Cerchi i *Suoi* modi di essere se` stessa. Di amarsi. Se c'e un'area da curare forse e' proprio questa. Curarsi di se`. Ma non per gli altri. Per se'!
Che ne dice?
Mi permetto di fare una obiezione iniziale a cappello di cio' che sto per dirLe:
Lei ha effettuato un'ottima carriera universitaria e ha ottenuto il titolo sperato.
Questo risultato mi fa intuire che i Suoi *problemi* siano molto superficiali, oppure avrebbero costituito una *zavorra* per Lei.
Quindi forse si tratta solo di accettare la Sua personalita`. E questo La invito a fare.
Non tutti sono ugualmente spigliati e non credo che farebbe bene alla Sua sicurezza in se` se decidesse di *modificare* la Sua maniera di essere.
Cerchi i *Suoi* modi di essere se` stessa. Di amarsi. Se c'e un'area da curare forse e' proprio questa. Curarsi di se`. Ma non per gli altri. Per se'!
Che ne dice?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Ex utente
Ringrazio il dott. De Vincentiis e la dott.ssa Esposito per le risposte, entrambe foriere per me di preziosi spunti di riflessione.
Gent.ma dott.ssa Esposito, penso anche io che uno dei miei problemi fondamentali sia un non spiccatissimo "amore per me stessa", di cui si nutre la mia insicurezza cronica, in un circolo vizioso non facilissimo da spezzare. Per fortuna mi salva la mia tenacia e la mia determinazione, ma sono più che convinta che se avessi modo di correggere dei tratti della mia personalità - non snaturandola, e su questo sono d'accordo con Lei - la mia vita potrebbe migliorare.
Più volte in passato ho provato a tentare di migliorare le cose da sola, ma con risultati altalenanti e purtroppo non duraturi... E' per questo che ho pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia, pur con tutte le paure del caso ("ce la farò? E' davvero una buona idea? O forse il mio caso è talmente disperato per cui non c'è soluzione?").
Ad ogni modo ha ragione Lei quando dice che devo iniziare ad amarmi, prima di tutto per me stessa!
Gent.ma dott.ssa Esposito, penso anche io che uno dei miei problemi fondamentali sia un non spiccatissimo "amore per me stessa", di cui si nutre la mia insicurezza cronica, in un circolo vizioso non facilissimo da spezzare. Per fortuna mi salva la mia tenacia e la mia determinazione, ma sono più che convinta che se avessi modo di correggere dei tratti della mia personalità - non snaturandola, e su questo sono d'accordo con Lei - la mia vita potrebbe migliorare.
Più volte in passato ho provato a tentare di migliorare le cose da sola, ma con risultati altalenanti e purtroppo non duraturi... E' per questo che ho pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia, pur con tutte le paure del caso ("ce la farò? E' davvero una buona idea? O forse il mio caso è talmente disperato per cui non c'è soluzione?").
Ad ogni modo ha ragione Lei quando dice che devo iniziare ad amarmi, prima di tutto per me stessa!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 18/08/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.