Conflitto interiore
Salve,
Dall'anno scorso vivo una situazione molto particolare con il mio fidanzato, con il quale convivo da qualche anno. Premetto che la nostra storia è molto lunga, stiamo insieme da 15 anni e l'ho conosciuto quando ero ancora 19enne, oggi ne ho 34 di anni. Ho sempre pensato che sarebbe stato lui il compagno della mia vita, nonostante le tante differenze caratteriali, che nel bene e nel male ho sempre considerato stimolanti. La relazione ha cominciato ad incrinarsi quando ho conosciuto casualmente un ragazzo, molto simpatico e vivace e in qualche modo più simile a me. Ho ceduto alla sua corte, non mi era mai successo di tradire il mio ragazzo. La storia è andata in parallelo con la mia ufficiale, ma dopo qualche mese lui si è tirato indietro ed è finito tutto. Nel frattempo, ho cominciato anche a fare più cose senza il mio ragazzo. Ho iniziato a uscire con delle amiche e mi sono iscritta a un corso di ballo. Probabilmente, in virtù di quest'apertura verso l'esterno, spinta come da un'ansia di voler recuperare degli spazi di libertà che non avevo mai avuto il coraggio di ritagliarmi. La storia ufficiale è proseguita tra alti e bassi fino ad oggi, ma torando nella mia città natale per le vacanze estive ho conosciuto un ragazzo. Ci siamo incontrati per puro caso, lavora nelle vicinanze di casa dei miei e gli ho portato delle cose da riparare. Tra una chiacchiera e l'altra è nata una simpatia e alla fine ci sono uscita insieme. Ho scoperto che mi piace moltissimo e ora sono combattuta. Nel frattempo il mio ragazzo, notando la mia freddezza e chiusura, mi ha messo con le spalle al muro e vorrebbe che ci prendessimo un periodo di pausa senza sentirci e vederci e anche a me sembra la cosa migliore. Quando però penso al passato, al fatto di chiamare la signora della casa per rescindere il contratto di affitto, di tornare poi nella casa dove abbiamo vissuto, raccogliere tutte le mie cose e salutarci, ecco... mi fa stare male e mi manda in confusione. Forse so già cos'è giusto e se dopo tanti anni non ci siamo mai sposati, né ho avuto il desiderio di formare famiglia, ecco, qualcosa dovrebbe voler dire. Evidentemente a bloccarmi è la nostalgia. Voi, cosa ne pensate? Mi piacerebbe avere un parere non di parte. Grazie e un saluto.
Dall'anno scorso vivo una situazione molto particolare con il mio fidanzato, con il quale convivo da qualche anno. Premetto che la nostra storia è molto lunga, stiamo insieme da 15 anni e l'ho conosciuto quando ero ancora 19enne, oggi ne ho 34 di anni. Ho sempre pensato che sarebbe stato lui il compagno della mia vita, nonostante le tante differenze caratteriali, che nel bene e nel male ho sempre considerato stimolanti. La relazione ha cominciato ad incrinarsi quando ho conosciuto casualmente un ragazzo, molto simpatico e vivace e in qualche modo più simile a me. Ho ceduto alla sua corte, non mi era mai successo di tradire il mio ragazzo. La storia è andata in parallelo con la mia ufficiale, ma dopo qualche mese lui si è tirato indietro ed è finito tutto. Nel frattempo, ho cominciato anche a fare più cose senza il mio ragazzo. Ho iniziato a uscire con delle amiche e mi sono iscritta a un corso di ballo. Probabilmente, in virtù di quest'apertura verso l'esterno, spinta come da un'ansia di voler recuperare degli spazi di libertà che non avevo mai avuto il coraggio di ritagliarmi. La storia ufficiale è proseguita tra alti e bassi fino ad oggi, ma torando nella mia città natale per le vacanze estive ho conosciuto un ragazzo. Ci siamo incontrati per puro caso, lavora nelle vicinanze di casa dei miei e gli ho portato delle cose da riparare. Tra una chiacchiera e l'altra è nata una simpatia e alla fine ci sono uscita insieme. Ho scoperto che mi piace moltissimo e ora sono combattuta. Nel frattempo il mio ragazzo, notando la mia freddezza e chiusura, mi ha messo con le spalle al muro e vorrebbe che ci prendessimo un periodo di pausa senza sentirci e vederci e anche a me sembra la cosa migliore. Quando però penso al passato, al fatto di chiamare la signora della casa per rescindere il contratto di affitto, di tornare poi nella casa dove abbiamo vissuto, raccogliere tutte le mie cose e salutarci, ecco... mi fa stare male e mi manda in confusione. Forse so già cos'è giusto e se dopo tanti anni non ci siamo mai sposati, né ho avuto il desiderio di formare famiglia, ecco, qualcosa dovrebbe voler dire. Evidentemente a bloccarmi è la nostalgia. Voi, cosa ne pensate? Mi piacerebbe avere un parere non di parte. Grazie e un saluto.
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Gentile utente,
Occorre accettare che l'amore finisca!
Puo' finire dopo 19 anni o dopo 1 anno.
E' triste ma l'Amore che non si consuma e' una perla rara: Un incontro di una tale profondita' e bellezza da colmare ogni bisogno. *Fino a che la morte non separi*. E a volte neanche la morte separa davvero in quei casi!
Ma succede di rado!
Quindi non stia a tormentarsi piu' di tanto.
I sentimenti sono autonomi!
Auguri!
Occorre accettare che l'amore finisca!
Puo' finire dopo 19 anni o dopo 1 anno.
E' triste ma l'Amore che non si consuma e' una perla rara: Un incontro di una tale profondita' e bellezza da colmare ogni bisogno. *Fino a che la morte non separi*. E a volte neanche la morte separa davvero in quei casi!
Ma succede di rado!
Quindi non stia a tormentarsi piu' di tanto.
I sentimenti sono autonomi!
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 17/08/2016.
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