Problemi familiari
Buon pomeriggio,
torno a riscrivervi per avere un vostro gentile parere.
Per una serie di fattori che sto cercando di scoprire in terapia non sono ancora in grado di uscire stabilmente e di distaccarmi in modo sereno dalla mia famiglia di origine. Ho fatti vari tentativi che sono falliti dopo qualche tempo, ora credo di aver individuato una causa. Penso di avere una dipendenza affettiva, non riesco a staccarmi mai del tutto e soffro quando gli altri non mi capiscono e non mi dimostrano empatia. All'interno della famiglia il dialogo è molto difficile perché per i miei genitori io non ho pazienza e non mostro rispetto. Sembra che provino una sensazione di fastidio per i miei problemi o comunque una stanchezza, viceversa io dovrei essere la figlia disponibile e servizievole. Mi hanno detto di avere delle aspettative nei miei confronti, io credo che sia tardi per rimanere vincolati a queste aspettative e che non sia normale che da una parte lamentino la mia incapacità di essere indipendente e dall'altra che critichino ogni mio tentativo di trovare la mia strada. Da quanto percepisco mi pare che nulla di quanto faccio sia mai abbastanza per loro, quello che mi pesa è che sembrano non volermi nemmeno accettare per come sono ( spesse volte si preoccupavano di quale potesse essere il giudizio delle persone dal di fuori ma meno di come mi sentissi io). Mia madre, con la quale riuscivo ad avere un dialogo, sembra schierata dalla parte di mio padre, difendendolo anche quando è in torto. Sostanzialmente è arrivata a dirmi che non si separa per motivi economici, cosa che ammetto di non tollerare molto e di non capire. Mi sembra di vivere in un ambiente finto, dove si vive tutti assieme, forse per convenienza e anche per l'incapacità ( e qui ammetto di avere anche io la mia responsabilità) di prendere una decisione.
torno a riscrivervi per avere un vostro gentile parere.
Per una serie di fattori che sto cercando di scoprire in terapia non sono ancora in grado di uscire stabilmente e di distaccarmi in modo sereno dalla mia famiglia di origine. Ho fatti vari tentativi che sono falliti dopo qualche tempo, ora credo di aver individuato una causa. Penso di avere una dipendenza affettiva, non riesco a staccarmi mai del tutto e soffro quando gli altri non mi capiscono e non mi dimostrano empatia. All'interno della famiglia il dialogo è molto difficile perché per i miei genitori io non ho pazienza e non mostro rispetto. Sembra che provino una sensazione di fastidio per i miei problemi o comunque una stanchezza, viceversa io dovrei essere la figlia disponibile e servizievole. Mi hanno detto di avere delle aspettative nei miei confronti, io credo che sia tardi per rimanere vincolati a queste aspettative e che non sia normale che da una parte lamentino la mia incapacità di essere indipendente e dall'altra che critichino ogni mio tentativo di trovare la mia strada. Da quanto percepisco mi pare che nulla di quanto faccio sia mai abbastanza per loro, quello che mi pesa è che sembrano non volermi nemmeno accettare per come sono ( spesse volte si preoccupavano di quale potesse essere il giudizio delle persone dal di fuori ma meno di come mi sentissi io). Mia madre, con la quale riuscivo ad avere un dialogo, sembra schierata dalla parte di mio padre, difendendolo anche quando è in torto. Sostanzialmente è arrivata a dirmi che non si separa per motivi economici, cosa che ammetto di non tollerare molto e di non capire. Mi sembra di vivere in un ambiente finto, dove si vive tutti assieme, forse per convenienza e anche per l'incapacità ( e qui ammetto di avere anche io la mia responsabilità) di prendere una decisione.
[#1]
Gentile utente,
Lei ha effettuato delle psicoterapie nelle quali ha elaborato o tentato di elaborare la dipendenza affettiva nei confronti della Sua famiglia.
Avra' compreso che si tratta di un disturbo molto complesso e che occorre buona volonta' per affrontarne ogni aspetto, per quanto cio' sia doloroso.
Del resto Lei e' oramai una donna adulta e dovrebbe avere realizzato che questa situazione va fronteggiata e superata in modo fattivo.
Non serve quindi che Lei cerchi di deviare la Sua attenzione dai problemi che ha Lei con la Sua famiglia verso i problemi *della* Sua famigla. Forse e' un modo di crearsi un alibi un po' aggressivo ma devo dirLe che e' inefficace. Anzi dannoso, perche' forse Lei spera che la possa aiutare. Ma non e' cosi'.
Spero che con la Sua analista abbia fatto un po' del percorso nercessario all'interno del Suo inconscio utile a capire come si determinino certi meccanismi.
Riguardo il Suo percorso penso che debba proseguirlo con determinazione e pazienza. Anche e soprattutto quando e' sola e puo' concentrarsi sulle Sue emozioni.
I miei saluti e auguri.
Lei ha effettuato delle psicoterapie nelle quali ha elaborato o tentato di elaborare la dipendenza affettiva nei confronti della Sua famiglia.
Avra' compreso che si tratta di un disturbo molto complesso e che occorre buona volonta' per affrontarne ogni aspetto, per quanto cio' sia doloroso.
Del resto Lei e' oramai una donna adulta e dovrebbe avere realizzato che questa situazione va fronteggiata e superata in modo fattivo.
Non serve quindi che Lei cerchi di deviare la Sua attenzione dai problemi che ha Lei con la Sua famiglia verso i problemi *della* Sua famigla. Forse e' un modo di crearsi un alibi un po' aggressivo ma devo dirLe che e' inefficace. Anzi dannoso, perche' forse Lei spera che la possa aiutare. Ma non e' cosi'.
Spero che con la Sua analista abbia fatto un po' del percorso nercessario all'interno del Suo inconscio utile a capire come si determinino certi meccanismi.
Riguardo il Suo percorso penso che debba proseguirlo con determinazione e pazienza. Anche e soprattutto quando e' sola e puo' concentrarsi sulle Sue emozioni.
I miei saluti e auguri.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Grazie per la sua risposta dottoressa. Non so quanto io sia riuscita ad andare avanti, a livello relazionale cado sempre in uno schema vecchio. Ho recentemente ripreso una relazione dannosa per me, razionalmente mi ci sono tirata fuori ma emotivamente continuo a scavare e non trovo risposte o le trovo e magari non le accetto. Dimenticavo di dire che sono in pausa con la terapia perché la mia analista è in ferie e che a causa di questo contatto recente, che ho cercato io peraltro, mi sembra di essere tornata indietro di minimo tre anni. Inutile dirle che sono piuttosto sconfortata.
[#3]
Gentile utente,
I periodi di sospensione per le ferie costituiscono un male e un bene ad un tempo. Infatti confrontano con il *vuoto* che si teme.
Ma fanno bene perche' si comprende che anche in questi periodi in qualche modo si riesce a stare. Sono piccoli *assaggi* della solitudine esistenziale che si teme ma che si deve imparare a gestire al meglio.
Coraggio!
I periodi di sospensione per le ferie costituiscono un male e un bene ad un tempo. Infatti confrontano con il *vuoto* che si teme.
Ma fanno bene perche' si comprende che anche in questi periodi in qualche modo si riesce a stare. Sono piccoli *assaggi* della solitudine esistenziale che si teme ma che si deve imparare a gestire al meglio.
Coraggio!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.2k visite dal 15/08/2016.
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