Disturbi psicologici
Salve a tutti.
Premetto che questa scelta è stata ardua per me.
Non ho mai deciso di parlarne con nessuno, o quasi, ma ultimamente mi sento sovrastata dalla situazione creata.
Sono all'incirca due anni che soffro di un sentimento, un desiderio di morire.
In me, ogni giorno, coltivo una sofferenza tale, apparentemente senza motivo, che mi rende poco socievole, depressa e particolarmente malinconica.
Ogni giorno, mi capita di sfogarmi in pianti isterici, il desiderio di morire cresce sempre di più e tanti altri stimoli quasi riescono a prendere sopravvento su di me.
Io non vorrei ammazzarmi, mia sorella mi sta accanto e abbiamo un rapporto troppo speciale. Non vorrei ferirla. Ci tengo molto a lei.
Ma questa sofferenza mi mette alle strette, facendomi quasi perdere il controllo.
Non so più cosa fare, non voglio rivolgermi a nessuno.
Non vorrei parlarne con nessuno, ma non posso continuare così.
Ogni giorno penso che sia inutile condurre questa vita: svegliarsi, compiere ogni singolo giorno le stesse azioni, in più mi sento sola, incompresa, diversa.
Vorrei mettere fine a tutti i miei problemi, vorrei smettere di vivere perché credo che sia un problema. L'unica via d'uscita che vedo è la morte.
Mi sento in un tunnel senza fine, non riesco a smettere di pensare a tutto quello che mi tormenta.
Ormai la tristezza è il mio unico punto fisso. La mia sicurezza. Il mio rifugio.
Addirittura, in certi sensi, riesce a farmi stare bene.
Non so più cosa fare e come convivere con questo uragano di emozioni che sento dentro e ho preso questa decisione, ovvero di scrivervi.
Ringrazio in anticipo per un'eventuale risposta.
Premetto che questa scelta è stata ardua per me.
Non ho mai deciso di parlarne con nessuno, o quasi, ma ultimamente mi sento sovrastata dalla situazione creata.
Sono all'incirca due anni che soffro di un sentimento, un desiderio di morire.
In me, ogni giorno, coltivo una sofferenza tale, apparentemente senza motivo, che mi rende poco socievole, depressa e particolarmente malinconica.
Ogni giorno, mi capita di sfogarmi in pianti isterici, il desiderio di morire cresce sempre di più e tanti altri stimoli quasi riescono a prendere sopravvento su di me.
Io non vorrei ammazzarmi, mia sorella mi sta accanto e abbiamo un rapporto troppo speciale. Non vorrei ferirla. Ci tengo molto a lei.
Ma questa sofferenza mi mette alle strette, facendomi quasi perdere il controllo.
Non so più cosa fare, non voglio rivolgermi a nessuno.
Non vorrei parlarne con nessuno, ma non posso continuare così.
Ogni giorno penso che sia inutile condurre questa vita: svegliarsi, compiere ogni singolo giorno le stesse azioni, in più mi sento sola, incompresa, diversa.
Vorrei mettere fine a tutti i miei problemi, vorrei smettere di vivere perché credo che sia un problema. L'unica via d'uscita che vedo è la morte.
Mi sento in un tunnel senza fine, non riesco a smettere di pensare a tutto quello che mi tormenta.
Ormai la tristezza è il mio unico punto fisso. La mia sicurezza. Il mio rifugio.
Addirittura, in certi sensi, riesce a farmi stare bene.
Non so più cosa fare e come convivere con questo uragano di emozioni che sento dentro e ho preso questa decisione, ovvero di scrivervi.
Ringrazio in anticipo per un'eventuale risposta.
[#1]
Gentile utente,
Ha fatto bene a scriverci perche' il desiderio di morire e' una comunicazione. Un dialogo. E se non viene espresso non ha senso.
Guardi Le diro' una cosa che non Le fara' piacere.
Nel desiderio di morire c'e una enorme aggressivita'. Lo sapeva?
Un bisogno di richiamare l'attenzione su di se'.
Come se illusoriamente poi ci si aspettasse di potere *vedere* cosa accade.
Invece cosi' non e'.
Ed e' questo bisogno di *richiamare l'attenzione* quello che Le restituisco.
Se Lei si sente ignorata dovrebbe fare qualcosa per questo sgradevole sentimento.
Rifletta sulla possibilita' di una psicoanalisi.
I temi dell'imporranza che si *sente * di non avere e il tema dell*aggressivita` sono temi rilevanti che chiedono di essere elaborati, compresi e superati. E da soli non si puo'.
Auguri!
Ha fatto bene a scriverci perche' il desiderio di morire e' una comunicazione. Un dialogo. E se non viene espresso non ha senso.
Guardi Le diro' una cosa che non Le fara' piacere.
Nel desiderio di morire c'e una enorme aggressivita'. Lo sapeva?
Un bisogno di richiamare l'attenzione su di se'.
Come se illusoriamente poi ci si aspettasse di potere *vedere* cosa accade.
Invece cosi' non e'.
Ed e' questo bisogno di *richiamare l'attenzione* quello che Le restituisco.
Se Lei si sente ignorata dovrebbe fare qualcosa per questo sgradevole sentimento.
Rifletta sulla possibilita' di una psicoanalisi.
I temi dell'imporranza che si *sente * di non avere e il tema dell*aggressivita` sono temi rilevanti che chiedono di essere elaborati, compresi e superati. E da soli non si puo'.
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Ex utente
Salve, dottoressa Esposito.
Innanzitutto volevo ringraziarla per avermi risposto.
Ero all'oscuro di tutto ciò.
Di sicuro prenderò in considerazione la possibilità da lei offerta, ma spero di riuscire nell'intento, dato che mi sento ancora poco motivata.
Inoltre, volevo chiederle un'altra cosa: come posso reagire a questi stimoli?
E soprattutto, perché mi sento così?
E' davvero un bisogno di attenzioni, o c'è dell'altro?
Anticipo nel dirle che sono una ragazza di vent'anni, con un carattere introverso, tranquillo e moderato. Al momento non ho mai dato segni di squilibrio, anche se molte volte mi sento sommersa da odio e rancore.
In questo momento non mi sento in grado di rivolgermi ad uno specialista, ma avrei comunque voglia di attenuare queste problematiche che mi porto dietro da circa due anni.
La ringrazio nuovamente.
Distinti Saluti
A
Innanzitutto volevo ringraziarla per avermi risposto.
Ero all'oscuro di tutto ciò.
Di sicuro prenderò in considerazione la possibilità da lei offerta, ma spero di riuscire nell'intento, dato che mi sento ancora poco motivata.
Inoltre, volevo chiederle un'altra cosa: come posso reagire a questi stimoli?
E soprattutto, perché mi sento così?
E' davvero un bisogno di attenzioni, o c'è dell'altro?
Anticipo nel dirle che sono una ragazza di vent'anni, con un carattere introverso, tranquillo e moderato. Al momento non ho mai dato segni di squilibrio, anche se molte volte mi sento sommersa da odio e rancore.
In questo momento non mi sento in grado di rivolgermi ad uno specialista, ma avrei comunque voglia di attenuare queste problematiche che mi porto dietro da circa due anni.
La ringrazio nuovamente.
Distinti Saluti
A
[#3]
Gentile utente,
Non e' detto che le Sue problematiche siano evidenti.
Anzi. Spesso chi *covi* in se' queste esigenze insature si presenta *tranquillo e moderato*. Per il pudore con cui circonda i Suoi desideri inconsci ma potenti.
Attenuare queste esigenze?, purtroppo no. Non puo' fare nulla. Sono loro che si impongono e si imporranno su di Lei. Fino a quando dovra' fronteggiarle.
Ora che e' al corrente del messaggio che veicolano potra' rendersi conto del momento in cui non potra' piu` sottovalutarle.
I miei auguri!
Non e' detto che le Sue problematiche siano evidenti.
Anzi. Spesso chi *covi* in se' queste esigenze insature si presenta *tranquillo e moderato*. Per il pudore con cui circonda i Suoi desideri inconsci ma potenti.
Attenuare queste esigenze?, purtroppo no. Non puo' fare nulla. Sono loro che si impongono e si imporranno su di Lei. Fino a quando dovra' fronteggiarle.
Ora che e' al corrente del messaggio che veicolano potra' rendersi conto del momento in cui non potra' piu` sottovalutarle.
I miei auguri!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.2k visite dal 13/08/2016.
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