Dubbio tra lavoro e università
Salve, sono un ragazzo di 18 anni che fra un mese inizierà il suo quinto anno all'Istituto alberghiero.
Il titolo del consulto si riferisce appunto a un mio dubbio: andare a lavorare dopo il diploma o continuare il percorso di studi?
Quest'estate ho avuto un'esperienza lavorativa non eccelsa e ciò mi ha abbattuto, portandomi a pensare che fare il cuoco non fosse adatto a una persona come me.
Questi pensieri li ho avuti anche in terza, perché amo studiare e mi sento sprecato in una scuola di questo tipo (si studia anche qua, infatti molti ragazzi la scelgono convinti che non si faccia nulla per venir poi bocciati), però se potessi tornare indietro sceglierei il liceo classico.
In questi anni è cresciuta in me la passione per la letteratura e pensare solo a quanto mi sarei divertito al classico con queste materie mi rende triste.
Evidentemente a 13 anni non ero abbastanza maturo da poter fare una scelta adatta, mio padre mi aveva avvertito: fare il cuoco comporta lavorare tante ore, anche durante i giorni festivi e quando gli amici si divertono, io però da perfetto idiota non lo ascoltai.
Solo ora mi rendo conto di quanto avesse ragione e ammetterlo davanti a lui mi intimorisce(ha un carattere molto forte).
Infatti a me piacerebbe tanto avere una vita sociale, una ragazza, e successivamente una famiglia.
Ma questo lavoro non lo consente, o comunque non ti permette di goderne appieno.
Tutto ciò mi ha portato a pensare all'Università, mi piacerebbe tanto continuare a studiare, non mi pesa, anzi, mi diverte.
Ripeto: mi sentirei sprecato a non continuare, tutti i miei professori me lo hanno detto e continuano a farlo.
Lettere è una facoltà che mi affascina, però penso anche che non possa offrirmi molti sbocchi lavorativi, quindi ho pensato anche a biologia e tossicologia (materie che ho studiato e tutt'ora studio a scuola, anche se non come allo scientifico) e addirittura a medicina.
Mia madre è d'accordo, dice che devo scegliere ciò che mi piacerebbe fare, il problema è che non lo so nemmeno io.
Per quanto riguarda mio padre, chiaramente sa che vorrei andarci, ma ho paura che pensi quanto sia immaturo ("tu hai scelto quella scuola, la colpa quindi è tua") e indeciso sul mio futuro.
Mi sono dilungato troppo, ma soltanto qui avrei potuto parlare di ciò che provo e penso realmente, spero di esser stato abbastanza chiaro nell'esporre i miei dubbi.
Attendo una vostra risposta e vi ringrazio in anticipo,
Cordiali saluti.
Il titolo del consulto si riferisce appunto a un mio dubbio: andare a lavorare dopo il diploma o continuare il percorso di studi?
Quest'estate ho avuto un'esperienza lavorativa non eccelsa e ciò mi ha abbattuto, portandomi a pensare che fare il cuoco non fosse adatto a una persona come me.
Questi pensieri li ho avuti anche in terza, perché amo studiare e mi sento sprecato in una scuola di questo tipo (si studia anche qua, infatti molti ragazzi la scelgono convinti che non si faccia nulla per venir poi bocciati), però se potessi tornare indietro sceglierei il liceo classico.
In questi anni è cresciuta in me la passione per la letteratura e pensare solo a quanto mi sarei divertito al classico con queste materie mi rende triste.
Evidentemente a 13 anni non ero abbastanza maturo da poter fare una scelta adatta, mio padre mi aveva avvertito: fare il cuoco comporta lavorare tante ore, anche durante i giorni festivi e quando gli amici si divertono, io però da perfetto idiota non lo ascoltai.
Solo ora mi rendo conto di quanto avesse ragione e ammetterlo davanti a lui mi intimorisce(ha un carattere molto forte).
Infatti a me piacerebbe tanto avere una vita sociale, una ragazza, e successivamente una famiglia.
Ma questo lavoro non lo consente, o comunque non ti permette di goderne appieno.
Tutto ciò mi ha portato a pensare all'Università, mi piacerebbe tanto continuare a studiare, non mi pesa, anzi, mi diverte.
Ripeto: mi sentirei sprecato a non continuare, tutti i miei professori me lo hanno detto e continuano a farlo.
Lettere è una facoltà che mi affascina, però penso anche che non possa offrirmi molti sbocchi lavorativi, quindi ho pensato anche a biologia e tossicologia (materie che ho studiato e tutt'ora studio a scuola, anche se non come allo scientifico) e addirittura a medicina.
Mia madre è d'accordo, dice che devo scegliere ciò che mi piacerebbe fare, il problema è che non lo so nemmeno io.
Per quanto riguarda mio padre, chiaramente sa che vorrei andarci, ma ho paura che pensi quanto sia immaturo ("tu hai scelto quella scuola, la colpa quindi è tua") e indeciso sul mio futuro.
Mi sono dilungato troppo, ma soltanto qui avrei potuto parlare di ciò che provo e penso realmente, spero di esser stato abbastanza chiaro nell'esporre i miei dubbi.
Attendo una vostra risposta e vi ringrazio in anticipo,
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile ragazzo,
Lei abita in una regione dove studiano tutti!
Forse per ragioni geografiche o per motivi culturali.
E vorrebbe essere un'eccezione?
Non mi sembra che sia il Suo desiderio! Se rimpiange di non avere fatto il liceo cio' fa presupporre che studiare Le piaccia! Quindi animo!
Si consigli con i professori su quale Facolta' scegliere. Possono darLe un parere oggettivo sulle Sue risorse.
E poi decida anche secondo il Suo gusto!
In bocca al lupo! E ci faccia sapere.
Lei abita in una regione dove studiano tutti!
Forse per ragioni geografiche o per motivi culturali.
E vorrebbe essere un'eccezione?
Non mi sembra che sia il Suo desiderio! Se rimpiange di non avere fatto il liceo cio' fa presupporre che studiare Le piaccia! Quindi animo!
Si consigli con i professori su quale Facolta' scegliere. Possono darLe un parere oggettivo sulle Sue risorse.
E poi decida anche secondo il Suo gusto!
In bocca al lupo! E ci faccia sapere.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 11/08/2016.
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