ADHD, iperattività

Salve.
Sono un ragazzo di 23 anni con un disturbo ossessivo compulsivo.
Ho finito il liceo, ma ricordo che quando studiavo avevo molte difficoltà a mantenere la concentrazione.
So però che, se non vado errato, l'ADHD si presenta insieme ad iperattività, e io non credo di essere iperattivo. Forse lo ero da piccolo, ma ora non credo. Anzi, credo di essere anche pigro adesso.
Avevo ed ho tutt'ora comunque problemi di concentrazione, e siccome ho intenzione di iniziare il conservatorio, e magari in futuro anche l'università, vorrei risolvere il problema.
Mi chiedevo se fosse possibile avere l'ADHD senza iperattività e, se sì, come risolverlo.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile utente deve innanzitutto chiarirsi, Disturbo ossessivo compulsivo? ha già una diagnosi fatta da uno specialista?
Di ualsiasi cosa si tratti non potrà risolverla di certo da solo, ma con un aiuto professionale (Psichiatra o psicoterapeuta)

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Utente
Utente
Il disturbo ossessivo compulsivo è stato diagnosticato. Prendo Haldol e Maveral.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazzo,
al di là delle "etichette" (esiste in effetti la possibilità di un disturbo dell'attenzione senza iperattività), Lei ha mai parlato con il suo curante delle problematiche di attenzione prolungata e/o di concentrazione riscontrate oramai da lungo tempo?
Ad esempio, può essere importante per lui sapere se esistevano già prima dell'inizio dell'assunzione dei farmaci, oppure no.

Le suggerisco di valutare, inoltre, con chi già si occupa di Lei l'opportunità di rivolgersi ad uno psicologo per una consulenza relativa al suo metodo di studio e all'utilizzo di strategie di pianificazione del lavoro e di attenzione e memorizzazione che potrebbero facilitare il raggiungimento dei suoi progetti di vita.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
Proverò.
Grazie mille.
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Dr.ssa Stella Di Giorgio Psicologo 34 2
Gentile ragazzo, riguardo alla tua domanda specifica, se cioè sia possibile avere una diagnosi di deficit di attenzione senza iperattività, secondo il DSM -Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali, sì, è possibile, sia in età evolutiva che in età adulta. Anzi, generalmente, crescendo, i sintomi di iperattività tendono a diminuire e in età adulta tendono a prevalere quelli di disattenzione, anche se poi ogni caso è a se stante. In ogni caso, la diagnosi di deficit di attenzione con o senza iperattività viene, comunque, attribuita solo dopo un preciso percorso di valutazione con colloqui e test. La semplice distrazione, infatti, non equivale necessariamente a un deficit di attenzione.

Inoltre, l'attenzione è un meccanismo complesso, che risente anche della motivazione e dello stress. Ci sono infatti, diversi fattori che possono influenzare la durata dell'attenzione, sia psicologici, sia medici. Ad esempio, potrebbe, in parte, essere un effetto collaterale dei farmaci, ma questo è possibile dirlo solo dopo una valutazione psicodiagnostica accurata. Oppure potrebbe essere un effetto della mancanza di interesse verso un argomento o verso un'attività, che viene svolta solo per dovere, in modo meccanico. Oppure potrebbe essere dovuta allo stress, cioè ad un carico eccessivo di pensieri, di attività, che ci si può trovare a fronteggiare, perché le risorse cognitive ed emotive potrebbero non bastare a "coprire" tutte le attività che le richiedono. Per capire meglio la mancanza di concentrazione, occorrerebbe quindi una valutazione più approfondita di quando e come si presenta, insieme ad uno psicologo o a un neuropsicologo che un professionista esperto nei processi cognitivi.

Tuttavia, al di là dei tecnicismi, delle "etichette" diagnostiche e del problema specifico della mancanza di concentrazione, si può allargare lo sguardo ad altri temi contenuti nella tua richiesta.

Ad esempio, il fatto di presentarti come "un ragazzo di 23 anni con un disturbo ossessivo-compulsivo", sembra far pensare che ti identifichi con il disturbo che ti è stato diagnosticato, che i dati più rappresentativi di te stesso siano ciò di cui soffri e l'età anagrafica che hai, ma tu sei molto più di questi due elementi. Non sei il tuo disturbo. Hai una storia, vivi in un contesto, hai frequentato una scuola, hai conosciuto persone, navighi su internet, hai dei sogni: andare al conservatorio, studiare all'università, ecc. Sei molto più del tuo disturbo.

Insieme a uno psicologo, può essere utile esplorare tutte le tue risorse e definire te stesso attraverso le tue risorse, non soltanto attraverso i deficit, diagnosticati o meno. Fare un "quadro" completo di te stesso, delineare la tua identità in positivo, può aiutare a diminuire l'ansia, quindi anche la disattenzione, individuando altri punti fermi nella rappresentazione di te stesso e portando l'attenzione alle tue qualità e potenzialità.

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