possibile depressione
Salve ,
Ho 24 anni e ho preso psicofarmaci per circa quattro anni a causa del disturbo ossessivo per traumi dovuti a una vita travagliata ( padre alcolista e violento , difficile adolescenza con continui cambiamenti scolastici e vissuta praticamente quasi senza genitori e una cattiva compagnia) .Ho smesso sette mesi fa con gli psicofarmaci gradualmente consultandomi sempre con il mio psichiatra.
In questi sette mesi la mia vita è completamente cambiata : Ho lasciato gli studi e ho cercato lavoro ma trovato ho dovuto rinunciare a causa di alcuni problemi invalidanti alle ginocchia che rendono la mia vita meno movimentata e meno utile( cosa risolvibile in poche settimane ) , trasferimento dal fidanzato con cui sto insieme ad aprile , deterioramento quasi completo del rapporto con mia madre prima vista come mia ancora . La vedo troppo instabile.A lei lui non dispiace. Mia madre mi ha reso la vita instabile a casa ed ero così stressata che avevo il ciclo ogni quindici giorni e ho avuto la candida ( a detta dal ginecologo causa stress) e pure un incidente che ho causato io.
Ho un fidanzato (21 anni di differenza )premuroso nei miei confronti solo un po burbero ogni tanto e vado d'accordissimo con la sua famiglia che adoro . Con lui ho continui litigi dovuti al mio stato d'animo e ai miei dubbi su quanto valgo per lui rispetto ad altri ( all'inizio lui non era convinto di me ) .i litigi li inizio io molte volte lui mi viene incontro per evitare di litigare ma giustamente è esasperato dalla situazione . Ho continui pensieri di suicidio e ho già pianificato come farlo . reputo razionalmente giusto un possibile suicidio ( ho strascichi del mio passato che non voglio accettare come il sadomazochismo sessuale di cui necessito ma che disprezzo e trovo non modificabile questa mia sensazione e penso che se me ne andassi farei stare meno male gli altri ) . Nonostante la razionalità che va contro la mia volontà di vivere ad ogni situazione anche minimamente difficile cerco di amplificarla per poter coniugare la ragione di ammazzarmi con la mia volontà col fine di farla finita ma in breve tempo ci ripenso e poco dopo già ho di nuovo questi pensieri suicidio.
Non so cosa fare sento angoscia ogni giorno e ormai ogni ora , mi sveglio angosciata e ho crisi come se fossero attacchi di panico .
Ho 24 anni e ho preso psicofarmaci per circa quattro anni a causa del disturbo ossessivo per traumi dovuti a una vita travagliata ( padre alcolista e violento , difficile adolescenza con continui cambiamenti scolastici e vissuta praticamente quasi senza genitori e una cattiva compagnia) .Ho smesso sette mesi fa con gli psicofarmaci gradualmente consultandomi sempre con il mio psichiatra.
In questi sette mesi la mia vita è completamente cambiata : Ho lasciato gli studi e ho cercato lavoro ma trovato ho dovuto rinunciare a causa di alcuni problemi invalidanti alle ginocchia che rendono la mia vita meno movimentata e meno utile( cosa risolvibile in poche settimane ) , trasferimento dal fidanzato con cui sto insieme ad aprile , deterioramento quasi completo del rapporto con mia madre prima vista come mia ancora . La vedo troppo instabile.A lei lui non dispiace. Mia madre mi ha reso la vita instabile a casa ed ero così stressata che avevo il ciclo ogni quindici giorni e ho avuto la candida ( a detta dal ginecologo causa stress) e pure un incidente che ho causato io.
Ho un fidanzato (21 anni di differenza )premuroso nei miei confronti solo un po burbero ogni tanto e vado d'accordissimo con la sua famiglia che adoro . Con lui ho continui litigi dovuti al mio stato d'animo e ai miei dubbi su quanto valgo per lui rispetto ad altri ( all'inizio lui non era convinto di me ) .i litigi li inizio io molte volte lui mi viene incontro per evitare di litigare ma giustamente è esasperato dalla situazione . Ho continui pensieri di suicidio e ho già pianificato come farlo . reputo razionalmente giusto un possibile suicidio ( ho strascichi del mio passato che non voglio accettare come il sadomazochismo sessuale di cui necessito ma che disprezzo e trovo non modificabile questa mia sensazione e penso che se me ne andassi farei stare meno male gli altri ) . Nonostante la razionalità che va contro la mia volontà di vivere ad ogni situazione anche minimamente difficile cerco di amplificarla per poter coniugare la ragione di ammazzarmi con la mia volontà col fine di farla finita ma in breve tempo ci ripenso e poco dopo già ho di nuovo questi pensieri suicidio.
Non so cosa fare sento angoscia ogni giorno e ormai ogni ora , mi sveglio angosciata e ho crisi come se fossero attacchi di panico .
[#1]
Cara Utente,
a parte assumere psicofarmaci non ha fatto altro per risolvere il profondo disagio che sta descrivendo?
Senza una psicoterapia direi che è impensabile superare tutto quello che lei può aver passato negli anni della crescita e le relative conseguenze in termini di sintomatologia psicologica.
Non le è stato consigliato da nessuno di rivolgersi anche ad uno psicologo?
Tornando agli psicofarmaci, cosa assumeva?
Come mai ha smesso?
Su quali basi lo psichiatra le ha accordato di farne a meno (visto che ora, dopo che li ha eliminati, sta pianificando di uccidersi)? Lo ha messo al corrente di come si sente adesso?
a parte assumere psicofarmaci non ha fatto altro per risolvere il profondo disagio che sta descrivendo?
Senza una psicoterapia direi che è impensabile superare tutto quello che lei può aver passato negli anni della crescita e le relative conseguenze in termini di sintomatologia psicologica.
Non le è stato consigliato da nessuno di rivolgersi anche ad uno psicologo?
Tornando agli psicofarmaci, cosa assumeva?
Come mai ha smesso?
Su quali basi lo psichiatra le ha accordato di farne a meno (visto che ora, dopo che li ha eliminati, sta pianificando di uccidersi)? Lo ha messo al corrente di come si sente adesso?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Ho fatto circa un anno e mezzo da una analista che però non mi sembra mi abbia aiutato a risolvere la mia situazione, anzi. Ho fatto dopo un periodo di ricovero in una clinica per disturbi ossessivi delle sedute da una psicologa cognitivo comportamenale. Dopo ho cominciato ad andare in montagna sono dimagrita e mi sono data allo sport ( questo mi ha fatto stare meglio ) Ora pero sono ferma in ogni senso a causa dei problemi alle ginocchia e intanto non sto sviluppando i miei interessi ( sono appassionata di arte , pittura e disegno ) perché voglio passare più tempo possibile col mio fidanzato anche se lui è il primo a dirmi che devo fare quello che mi interessa.
Mi hanno cambiato terapia più volte ( in generale prendevo un neurolettico con l'anafranil) l'ultimo anno ho preso uno stabilizzatore di umore ( seroquel partendo da una dosaggio di 600 mg )e insieme al seroquel anche l'anafranil. Il dottore e la psicologa hanno reputato che mi ero ripresa .
Mi hanno cambiato terapia più volte ( in generale prendevo un neurolettico con l'anafranil) l'ultimo anno ho preso uno stabilizzatore di umore ( seroquel partendo da una dosaggio di 600 mg )e insieme al seroquel anche l'anafranil. Il dottore e la psicologa hanno reputato che mi ero ripresa .
[#3]
I farmaci che le hanno prescritto fanno pensare a un quadro clinico di portata non certo trascurabile e se ultimamente sta pensando al suicidio deve informarne lo psichiatra che l'ha seguita o rivolgersi ad un altro psichiatra, se non desidera rimanere in cura con lui.
E' possibile che il lavoro necessario per risolvere del tutto il suo problema debba essere più prolungato e intenso rispetto a quanto effettuato finora: anche se si è "ripresa" con il ricovero e le sedute di Terapia Cognitivo-Comportamentale da quanto scrive sembra che i problemi di fondo siano comunque presenti e devono essere affrontati.
Personalmente le consiglierei di riprendere un lavoro più approfondito, come può essere quello effettuabile tramite una psicoterapia psicodinamica-psicoanalitica (anche cambiando terapeuta, se non vuole ritornare dalla mia collega), e di tener presente che se la situazione è seria la terapia deve essere protratta per tutto il tempo necessario perchè possa essere efficace.
E' possibile che il lavoro necessario per risolvere del tutto il suo problema debba essere più prolungato e intenso rispetto a quanto effettuato finora: anche se si è "ripresa" con il ricovero e le sedute di Terapia Cognitivo-Comportamentale da quanto scrive sembra che i problemi di fondo siano comunque presenti e devono essere affrontati.
Personalmente le consiglierei di riprendere un lavoro più approfondito, come può essere quello effettuabile tramite una psicoterapia psicodinamica-psicoanalitica (anche cambiando terapeuta, se non vuole ritornare dalla mia collega), e di tener presente che se la situazione è seria la terapia deve essere protratta per tutto il tempo necessario perchè possa essere efficace.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 10/08/2016.
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