Non riesco a vivere pienamente e a godermi quanto di bello ci sia nella vita...

Da 10 anni vivo a più di 1000 km dal mio paese natale. Ho una vita soddisfacente, con un lavoro che mi gratifica ma non proprio stabilissimo, essendo legato al numero di iscritti ai corsi accademici.. Ho trovato l'amore, con cui convivo da 5 anni ormai.. Ma sono sempre infelice.. Come se mi mancasse qualcosa.. Ed in effetti così è.. Mi mancano gli affetti, mi manca la mia famiglia.. Fin qui sarebbe tutto normale ma questa mancanza si traduce in ansia. Quando sono lontana sento la mia famiglia telefonicamente e va tutto più o meno bene, salvo qualche momento buio.. Ma quando potrei invece godermela maggiormente, ovvero nei momenti di vacanza, non ci riesco e vivo già con l'ansia che tutto finirà e dovrò ripartire, ho paura che possano star male, ho paura che possano litigare, ho paura che possano soffrire ed io non sapendolo che non possa aiutarli (in famiglia sono tutti molto riservati, o comunque non mi coinvolgono se ci sono questioni delicate..).. Mi mancherà stare qui.. Ma quanti giorni mancano alla partenza? -10, -9... Ed intanto il tempo scappa via, io sono di pessimo umore fino a piangere in continuazione e a rispondere malissimo a tutti.. Ho bisogno di imparare a distaccarmi, ho bisogno di trovare il modo di vivere ogni singolo istante pienamente piuttosto che pensare a quando saranno fuggiti.. Ok.. È facile a dirsi ma come si fa? Soprattutto quando la mente cade in loop che non permettono di essere fermati facilmente..
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

è da questa continua sofferenza che dipende il Suo sottopeso?

<< Mi mancano gli affetti, mi manca la mia famiglia..<<
Il legame con la Sua famiglia d'origine sembra francamente non troppo equilibrato, considerate la Sua età e la realizzazione affettiva e professionale.

Ma riveste anche caratteri di controllo travestiti da esigenza di aiuto.
<<ho paura che possano star male, ho paura che possano litigare, ho paura che possano soffrire ed io NON SAPENDOLO che non possa aiutarli.<<

Ritengo che un percorso psicologico La potrebbe aiutare a mettere a fuoco i nuclei problematici e a lavorarci.
In altro caso la qualità della Sua vita e la Sua relazione adulta sono a rischio, come Lei ben sa e ci dice.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Attivo dal 2015 al 2018
Ex utente
Gentilissima dottoressa, sono sottopeso perché faccio attività fisica e non sto mai ferma un attimo per lavoro. Ma è tutto assolutamente sotto controllo dal mio medico di base. In attesa di ricorrere ad uno specialista, cosa mi consiglia come azione immediata per allontanare i brutti pensieri?
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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Gentile Ragazza,

fermo restando il consiglio della Collega di intraprendere un percorso suo personale per affrontare questi nodi, aggiungo una riflessione che comunque ha già scritto anche lei quando dice:

"ho bisogno di imparare a distaccarmi, ho bisogno di trovare il modo di vivere ogni singolo istante pienamente piuttosto che pensare a quando saranno fuggiti.."

proprio questo, imparare a vivere nel momento presente la gioia e la serenità della vicinanza ai suoi cari; lei invece va oltre, prefigurandosi il momento del distacco e, parallelamente, tutto quello che di brutto potrebbe accadere senza che lei sia presente e possa fare qualcosa.
Vedo in questo un bisogno di tenere tutto sotto controllo dettato probabilmente (è un'ipotesi) da un forte senso di responsabilità verso i suoi cari, come se appunto si sentisse responsabile di quello che potrebbe succedere loro. E' così?

Detto questo, chiede cosa poter fare nell'immediato?
Ha ragione quando dice che poi quando la mente cade in questo vortice è difficile fermarla.
Ecco, magari quando sente che inizia ad entrare in ansia, ad avere pensieri catastrofici, a non godersi la giornata, ... provi a fermarsi, prendendo consapevolezza del momento emotivo che sta provando in quel preciso istante e provare a metterlo per iscritto descrivendo quello che le sta capitando, che sente, questo le permette di "prendere tempo" senza alimentare forse altri pensieri e stati d'animo.
Inoltre potrebbe essere d'aiuto anche parlarne con i suoi, esprimere loro le sue paure e i suoi timori, confrontarsi con loro. Invece immagino che si tenga tutto dentro per poi esplodere in pianti e risposte magari non proprio serene e che gli altri forse non comprendono pienamente.

Un cordiale saluto

Naturalmente non è risolutivo e si tratta solo di un suggerimento

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova