Voglia di stare in compagnia ma non posso
Salve!
Ho 30 anni e sto passando una bruttissima estate.
Ho un lavoretto estivo e poi a settembre sarò a casa, ma la cosa che mi fa stare veramente male e che ormai non mi fa dormire la notte è il fatto di essere sola, di non avere amicizie e di non avere molte possibilità di farle.
Ho dei gusti particolari in fatto di musica e moda e dove vivo non trovo nessuno che più o meno abbia i miei stessi gusti.
Questo forte bisogno di stare in compagnia diventa ancora più forte quando si avvicina il weekend e dove vorrei tanto passarlo in compagnia, ma so che non mi è possibile a breve.
Anche durante la settimana, dopo il lavoro, sento il forte bisogno di uscire e stare in compagnia, ma sapendo che non mi è possibile nel breve tempo, sto incominciando a stare male anche fisicamente oltre che mentalmente (mal di pancia, bisogno di andare in bagno, mal di testa).
Le uniche persone con cui potrei uscire sono vecchie conoscenze con cui non ho niente in comune, con cui non mi sento me stessa e che rifiutavano quasi sempre le idee che proponevo; al pensiero di ricercarle non mi sento molto a mio agio, ho un mix di emozioni e mi sento come se andassi contro me stessa e sto male.
Non so più che pesci pigliare e ormai penso che l'unica soluzione che ho è trasferirmi in un altra città più viva della mia (anche perché nella mia non mi ci trovo bene) dove potrei avere anche più possibilità lavorative.
Potete darmi qualche consiglio per capire se faccio la cosa giusta oppure no o su come comportarmi?
Grazie!
Ho 30 anni e sto passando una bruttissima estate.
Ho un lavoretto estivo e poi a settembre sarò a casa, ma la cosa che mi fa stare veramente male e che ormai non mi fa dormire la notte è il fatto di essere sola, di non avere amicizie e di non avere molte possibilità di farle.
Ho dei gusti particolari in fatto di musica e moda e dove vivo non trovo nessuno che più o meno abbia i miei stessi gusti.
Questo forte bisogno di stare in compagnia diventa ancora più forte quando si avvicina il weekend e dove vorrei tanto passarlo in compagnia, ma so che non mi è possibile a breve.
Anche durante la settimana, dopo il lavoro, sento il forte bisogno di uscire e stare in compagnia, ma sapendo che non mi è possibile nel breve tempo, sto incominciando a stare male anche fisicamente oltre che mentalmente (mal di pancia, bisogno di andare in bagno, mal di testa).
Le uniche persone con cui potrei uscire sono vecchie conoscenze con cui non ho niente in comune, con cui non mi sento me stessa e che rifiutavano quasi sempre le idee che proponevo; al pensiero di ricercarle non mi sento molto a mio agio, ho un mix di emozioni e mi sento come se andassi contro me stessa e sto male.
Non so più che pesci pigliare e ormai penso che l'unica soluzione che ho è trasferirmi in un altra città più viva della mia (anche perché nella mia non mi ci trovo bene) dove potrei avere anche più possibilità lavorative.
Potete darmi qualche consiglio per capire se faccio la cosa giusta oppure no o su come comportarmi?
Grazie!
[#1]
Gentile Signorina,
Quello che dovrebbe cercare di capire e' se la Sua percezione di *solitudine* la determini Lei.
Non e' una scoperta semplice perche' il risultato sarebbe lo stesso in ogni caso. Una solitudine voluta o subita e' sempre una solitudine! Sarebbe il Suo desiderio a non portarla verso gli altri.
Allora dovrebbe chiedersi se il Suo *cercare gli altri* sia per avere compagnia o per avere qualcuno che condivida i Suoi gusti e le Sue passioni.
Perche' sarebbe molto diverso! In un caso Lei sarebbe *rivolta verso fuori* in un altro *rivolta verso se`*. E i suoi atteggiamenti sarebbero diversi.
Ci rifletta.
E se ha qualcuno di cui si fida chieda cosa sentano.. guardando Lei.
Ci aggiorniamo poi se vuole!
Quello che dovrebbe cercare di capire e' se la Sua percezione di *solitudine* la determini Lei.
Non e' una scoperta semplice perche' il risultato sarebbe lo stesso in ogni caso. Una solitudine voluta o subita e' sempre una solitudine! Sarebbe il Suo desiderio a non portarla verso gli altri.
Allora dovrebbe chiedersi se il Suo *cercare gli altri* sia per avere compagnia o per avere qualcuno che condivida i Suoi gusti e le Sue passioni.
Perche' sarebbe molto diverso! In un caso Lei sarebbe *rivolta verso fuori* in un altro *rivolta verso se`*. E i suoi atteggiamenti sarebbero diversi.
Ci rifletta.
E se ha qualcuno di cui si fida chieda cosa sentano.. guardando Lei.
Ci aggiorniamo poi se vuole!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Non e' mia abitudine consigliare cosa scegliere. E non e' neanche una competenza psicologica.
Anche perche' una scelta spesso significa rinunciare a una delle due alternative. Fra condividere un interesse ma in modo limitato e stare in compania ma non condividere interesse.
Non e' cosa da poco!
Ci pensi un po'! Auguri
Anche perche' una scelta spesso significa rinunciare a una delle due alternative. Fra condividere un interesse ma in modo limitato e stare in compania ma non condividere interesse.
Non e' cosa da poco!
Ci pensi un po'! Auguri
[#5]
Utente
Quello che sento è quello di trovare qualcuno che condivida i miei gusti e con cui quindi uscire, ma purtroppo non e' facile vivendo anche in una piccola citta'.
Ma se lungo il mio percorso incontro persone che non hanno i miei stessi interessi e sono diverse da me non e' che le evito, anzi mi fa piacere fare amicizia anche con loro.
Il problema è che fai fatica a fare amicizia con le persone oggi (non e' come una volta che era piu' facile attaccare bottone e diventare amici) e la maggior parte delle persone ha già amicizie e compagnie consolidate, mentre chi si trova nella mia situazione è sfortunato e deve passare le pene dell'inferno con la solitudine quando gli altri si divertono (specialmente ora che è estate e per me è il momento peggiore).
Io purtroppo da sempre e anche ora sono considerata la ruota di scorta e quelle poche persone che mi cercavano, mi cercavano quando si trovavano soli e i loro amici non c'erano (poi scomparivano e ritornavano quando avevano bisogno), ma quando io li cercavo loro non c'erano mai (forse anche perché sono stata sempre troppo buona e disponibile e la gente se ne è approfittata).
Ci metta anche il fatto che non ho lavoro, e la situazione va verso il drammatico.
Quello che le chiedevo come consiglio era per sapere se secondo lei sto sbagliando qualcosa nel mio comportamento e se secondo lei dovessi recarmi da uno psicologo.
Grazie!
Ma se lungo il mio percorso incontro persone che non hanno i miei stessi interessi e sono diverse da me non e' che le evito, anzi mi fa piacere fare amicizia anche con loro.
Il problema è che fai fatica a fare amicizia con le persone oggi (non e' come una volta che era piu' facile attaccare bottone e diventare amici) e la maggior parte delle persone ha già amicizie e compagnie consolidate, mentre chi si trova nella mia situazione è sfortunato e deve passare le pene dell'inferno con la solitudine quando gli altri si divertono (specialmente ora che è estate e per me è il momento peggiore).
Io purtroppo da sempre e anche ora sono considerata la ruota di scorta e quelle poche persone che mi cercavano, mi cercavano quando si trovavano soli e i loro amici non c'erano (poi scomparivano e ritornavano quando avevano bisogno), ma quando io li cercavo loro non c'erano mai (forse anche perché sono stata sempre troppo buona e disponibile e la gente se ne è approfittata).
Ci metta anche il fatto che non ho lavoro, e la situazione va verso il drammatico.
Quello che le chiedevo come consiglio era per sapere se secondo lei sto sbagliando qualcosa nel mio comportamento e se secondo lei dovessi recarmi da uno psicologo.
Grazie!
[#6]
Gentile utente,
Prima di chiedersi se Lei sbagli qualcosa nel Suo *comportamento* penso che dovrebbe elaborare piu` a fondo dentro di se' i temi che ha espresso: le compagnie, le amicizie, la condivisione di interessi. Sono temi esistenziali che occorre approfondire interiormente prima che con l'esterno, per comprenderne il valore per se'. E quanto si sia disposti a *investire* in essi.
Si ponga quindi delle domande e se lo desidera legga qualcosa in proposito.
Confrontarsi con uno psicoterapeuta dinamico che possa guidarla nella ricerca delle dimensioni che sono rilevanti per Lei potrebbe essere un valido aiuto.
I miei auguri!
Prima di chiedersi se Lei sbagli qualcosa nel Suo *comportamento* penso che dovrebbe elaborare piu` a fondo dentro di se' i temi che ha espresso: le compagnie, le amicizie, la condivisione di interessi. Sono temi esistenziali che occorre approfondire interiormente prima che con l'esterno, per comprenderne il valore per se'. E quanto si sia disposti a *investire* in essi.
Si ponga quindi delle domande e se lo desidera legga qualcosa in proposito.
Confrontarsi con uno psicoterapeuta dinamico che possa guidarla nella ricerca delle dimensioni che sono rilevanti per Lei potrebbe essere un valido aiuto.
I miei auguri!
[#8]
Le letture sono diversissime e dipendono dal grado di approfondimento che Lei desidera raggiungere.
Sono temi inizialmente molto *popolari* e sta a lei scegliere la via per affrontarli. Poi si *specializzano*
Una visita in qualche libreria ben fornita Le puo' fornire una panoramica interessante, dalla quale potra' iniziare ad approfondire gli argomenti.
Buona lettura!
Sono temi inizialmente molto *popolari* e sta a lei scegliere la via per affrontarli. Poi si *specializzano*
Una visita in qualche libreria ben fornita Le puo' fornire una panoramica interessante, dalla quale potra' iniziare ad approfondire gli argomenti.
Buona lettura!
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 4.7k visite dal 02/08/2016.
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