Molestie infantlli in famiglia, rapporto con l'aggressore da adulta
Buonasera, vorrei un parere su come gestire una situazione per me scomoda...
Vicina alle vacanze, mi troverò ad incontrare mio malgrado un vecchio zio che mi ha molestata da ragazzina, diciamo che ho conosciuto in più occasioni preliminari che dovrebbero essere ben riservati a degli adulti, mentre io avevo 10-12 anni. Era un cosa che mi faceva stare male, anche perchè era un parente che adoravo, mi sono sempre vergognata e non ho avuto mai il coraggio di parlarne con i miei genitori, per non mortificarli. Più grandicella ho imparato a tenerlo lontano e mi sono preoccupata di proteggere mia sorella più piccola, scoprendo purtroppo anni dopo, con scarso risultato.
Fortunatamente non lo vedo da anni, vive altrove ed è normalmente fuori dai miei pensieri, benchè qualche strascico nella vita privata credo me l'abbia lasciato. Da adulta mi trovo ora forzata per motivi famigliari a rincontrarlo per una cena con la mia famiglia; non voglio sottrarmi perchè mortificherei mio padre, che non sapendo non capirebbe il mio rifiuto di vederlo. Pensavo di mandargli una mail in privato catartica dopo 20 anni, ma non so se sia una buona idea, dove potergli esprimere finalmente tutto quello che sento nei suoi confronti, il male che mi ha fatto. Crede sia una buona idea o non serve a molto riaprire vecchie ferite. E' giusto poter guardare in faccia l'aggressore e dirgli finalmente quello che si pensa? Potrebbe aiutarmi a buttarmelo definitivamente alle spalle?
Vicina alle vacanze, mi troverò ad incontrare mio malgrado un vecchio zio che mi ha molestata da ragazzina, diciamo che ho conosciuto in più occasioni preliminari che dovrebbero essere ben riservati a degli adulti, mentre io avevo 10-12 anni. Era un cosa che mi faceva stare male, anche perchè era un parente che adoravo, mi sono sempre vergognata e non ho avuto mai il coraggio di parlarne con i miei genitori, per non mortificarli. Più grandicella ho imparato a tenerlo lontano e mi sono preoccupata di proteggere mia sorella più piccola, scoprendo purtroppo anni dopo, con scarso risultato.
Fortunatamente non lo vedo da anni, vive altrove ed è normalmente fuori dai miei pensieri, benchè qualche strascico nella vita privata credo me l'abbia lasciato. Da adulta mi trovo ora forzata per motivi famigliari a rincontrarlo per una cena con la mia famiglia; non voglio sottrarmi perchè mortificherei mio padre, che non sapendo non capirebbe il mio rifiuto di vederlo. Pensavo di mandargli una mail in privato catartica dopo 20 anni, ma non so se sia una buona idea, dove potergli esprimere finalmente tutto quello che sento nei suoi confronti, il male che mi ha fatto. Crede sia una buona idea o non serve a molto riaprire vecchie ferite. E' giusto poter guardare in faccia l'aggressore e dirgli finalmente quello che si pensa? Potrebbe aiutarmi a buttarmelo definitivamente alle spalle?
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Gentile Signora,
Questa idea che Lei ha avuto dice molte cose sul rapporto che Lei ancora sente di avere, un rapporto fatto di dolore e recriminazioni, con questo zio.
Sembrerebbe che sia proprio Lei a volere *cogliere l'occasione* per dirgli cose che forse tiene dentro da anni e non ha avuto il coraggio di esprimere mai.
La invito a riflettere su questo *bisogno* che Lei mi sembra, nutra in se`.
Ci rifletta e se crede ne parli con qualche persona idonea ad aiutarLa a comprendersi. Forse un paio di colloqui potrebbero esserLe gia' di aiuto.
Per non commettere errori che *presentificherebbero* il male che Lei ha subito da bambina. E non ha forse ancora superato.
Poi una volta iniziata un`azione di riflessione potrebbe decidere di approfondirla. Ci pensera' poi!
Coraggio!
Questa idea che Lei ha avuto dice molte cose sul rapporto che Lei ancora sente di avere, un rapporto fatto di dolore e recriminazioni, con questo zio.
Sembrerebbe che sia proprio Lei a volere *cogliere l'occasione* per dirgli cose che forse tiene dentro da anni e non ha avuto il coraggio di esprimere mai.
La invito a riflettere su questo *bisogno* che Lei mi sembra, nutra in se`.
Ci rifletta e se crede ne parli con qualche persona idonea ad aiutarLa a comprendersi. Forse un paio di colloqui potrebbero esserLe gia' di aiuto.
Per non commettere errori che *presentificherebbero* il male che Lei ha subito da bambina. E non ha forse ancora superato.
Poi una volta iniziata un`azione di riflessione potrebbe decidere di approfondirla. Ci pensera' poi!
Coraggio!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 29/07/2016.
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