Padre svalutante e aggressivo

Salve, sono un ragazzo di 29 anni e vi scrivo per chiedervi qualche consiglio circa il rapporto con mio padre.

Ha 77 anni, è poco istruito ma, grazie a una certa intelligenza, se l'è sempre cavata. Mi ha trasmesso, semplicemente con il suo comportamento, valori e visione del mondo. In parole povere, mi ha insegnato a vivere. Tuttavia non è stato mai affettuoso. E' vero però che mi ha dimostrato il suo affetto in altri modi (Fin qui, tutto ok. Il problema è un altro: è sempre stato svalutante. Fin da quanto ero piccolo non ha fatto che ripetermi che non avrei combinato nulla nella vita, che sono un inetto e via dicendo. Mi ha sempre paragonato ad altre persone, vantando loro e denigrando me, anche in pubblico. Si è comportato così anche in età adulta, ma tale comportamento è stato frenato da mia madre, che d'altro canto è sempre stata molto affettuosa.

Mia madre è morta da due mesi e lui ora è incontenibile. Mi insulta appena può, è aggressivo, mi ripete gli insulti di un tempo, che soprattutto oggi risultano grotteschi e per questo ancora più offensivi. Sarei un fannullone, ma sono un libero professionista, lavoro 9 ore al giorno e porto a casa uno stipendio decente. Sarei menefreghista, ma con mia madre ho fatto il mio dovere di figlio anche a costo della mia salute e delle mie prospettive professionali (così come l'ha fatto mia sorella e comunque ci mancherebbe). La cosa più assurda è che proprio io mi sono proposto di stargli accanto e lui lo sa, nonostante questo mi causi problemi lavorativi enormi. L'ho aiutato in questi due mesi con le sue cose, era mio dovere e l'ho fatto volentieri perché gli voglio bene. Per il lutto ha perso lucidità e si è cacciato nei guai, e sono stato io ad aggiustarli. Il tutto sacrificando il mio tempo e intere giornate di lavoro (quindi soldi). Con lui mi rivolgo sempre in modo gentile, cerco di ridere, di scherzare. Quando mia mamma stava male ero io a consolarlo. Certo, quando litighiamo... litigo anche io.

L'altro giorno ha passato il limite. Mi ha accusato di fregarmene di lui e si è detto sicuro che il giorno dopo non l'avrei accompagnato a visita dal medico, mi ha accusato di dormire sempre (cosa che forse facevo a 18 anni). Proprio la notte prima l'ho dovuta dedicare al lavoro perché ho perso tutta la giornata a curarmi delle sue cose. Ho dapprima cercato di spiegargli, per l'ennesima volta, che le sue accuse erano false ma lui ha reagito male, io ho avuto un gesto di stizza e lì lui non c'ha visto più: mi ha detto di non volermi più vedere e di andarmene..Mi ha praticamente cacciato di casa. Io pure ho esagerato e ho minacciato di lasciarlo solo se continuava a trattarmi così. Mia sorella (che comunque tra qualche giorno tornerà nella sua città di residenza) ha cercato di parlargli ma lui si è rifiutato.

Perché si comporta così? Perché sembra disprezzarmi così tanto? Cosa posso fare per fargli cambiare atteggiamento? Psicoterapia manco a parlarne, appena l'ho menzionato è scoppiato il caos.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Genrile Utente,
Condoglianze per la perdita di sua madre....


"Perché si comporta così? Perché sembra disprezzarmi così tanto? Cosa posso fare per fargli cambiare atteggiamento? Psicoterapia manco a parlarne, appena l'ho menzionato è scoppiato il caos."

Credo, ma siamo online e senza il paziente che sarebbe suo papà, che il dolore per la perdita abbia peggiorato il vostro rapporto pregresso.
Che la sofferenza abbia compromesso i freni inibitori, come spesso accade...
E così via...

Porti pazienza, ancora il lutto è veramente troppo recente, e dopo provate e trovare insieme un nuovo e più funzionale equilibrio.


Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
Certamente per Lei questa condizione che vive con Suo padre e' pesante!
Ma anche io credo che *maltrattare* Lei sia per Suo padre un modo di restare aggrappato alla vita, alla vita che conduceva quando aveva accanto la moglie e Lei figlio.
Se smettesse di *maltrattare* Lei si sentirebbe finito. Vinto. E sarebbe intollerabile per una persona che stia vivendo un lutto infinito come quello di un uomo di quasi 80 anni che perde la propria compagna di vita e davanti agli occhi vede solo il vuoto.
Quindi porti pazienza. Se puo`. Per amore, per comprensione, per rispetto di Suo padre e del dolore che prova.
Lasci trascorrere del tempo. Non poco. Un anno almeno. E veda come va!
Coraggio! Suo padre e' completamente Suo adesso. E Lei ne ha l'onere e l'onore!
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile ragazzo,
non c'è bisogno, almeno in un primo momento, di proporre a suo padre un aiuto psicologico.
Il problema relazionale è anche il suo e perciò quasi sicuramente può essere risolto o almeno migliorato se è lei a consultare uno psicologo psicoterapeuta.

Questo professionista infatti dovrebbe trovare gli strumenti per migliorare il rapporto padre-figlio, anche senza vedere suo padre, ma semplicemente attraverso il contatto con lei.

La psicoterapia della Gestalt mi risulta particolarmente indicata.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
Grazie a tutti per le risposte.

Me lo dicono tutti che devo sopportare però è molto difficile, perché anche io sono stressato, dal lavoro e soprattutto dal lutto.

Posso approfittare per fare qualche domanda in merito? (se devo richiedere un nuovo consulto no problem).

Vorrei capire se la mia attuale condizione rientra nell'elaborazione del lutto normale o se c'è qualche condizione patologica.

E' tutto strano, perché nella settimana successiva al decesso di mia madre non mi sono sentito male. Ero abbastanza pieno di energie, ricordavo mia madre con dolcezza, forse non ero nemmeno triste. Soprattutto, la mia autostima era alta perché ero consapevole di essere riuscito, con la mia famiglia, a sopravvivere a un periodo balordo (è stata malata per 1 anno e mezzo) e di averle dato tutta l'assistenza che meritava.

Oggi, a un mese e mezzo dalla morte, è tutto diverso. La penso spesso, provo sentimenti un po' strani. La vergogna, come se non avere più la mamma fosse una sorta di handicap o una cosa di cui vergognarsi. Senso di colpa, che non so da cosa deriva ma è fortissimo. Solitudine... Non sono solo ma MI SENTO solo, forse perché mia mamma mi supportava sempre. Mi sento come se non avessi più la terra sotto ai piedi...

Poi, ogni tanto, senza che io lo richiami volontariamente spunta quel pensiero lì, il suicidio. Semplicemente emerge il pensiero "il suicidio sarebbe la migliore via di uscita". Subito però mi viene un grande spavento, so che non lo farò mai e nemmeno ci penserò in maniera consapevole.

Per il resto, tutto ok. Esco, mi diverto, rido, magio e lavoro come sempre. Le persone manco si accorgono che mi è morta la mamma. Comunque non mi forzo, mi viene naturale. Tutti i sentimenti negativi emergono quando sono solo e penso.

Infine, i sogni. E' una cosa insopportabile. La sogno sempre, e soprattutto la sogno sempre malata. Rivivo i vari attimi della malattia (una volta la chemio, una volta la radio, una volta l'operazione etc.). Tecnicamente non sono incubi ma quando mi sveglio sono irrimediabilmente malinconico.

Secondo voi siamo nella patologia depressiva?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Il lutto per la perdita della mamma e' il piu' doloroso che aspetti ogni essere umano nella propria vita. .
Ci si puo' preparare quando, come e' accaduto, purtroppo, per Lei , si deve assistere alla malattia, al dolore. .
Si puo' arrivare a *desiderare*, a *pregare* che la morte arrivi pietosa, a togliere di dosso la sofferenza alla persona che amiamo e che niente lenisce!
Quindi credo che Lei stia vivendo in modo fisiologico il lutto.
Con il tempo si rassegnera' ad averla persa e anche il *pudore* del dolore si affievolira'. E riuscira' a dimostrarlo. Mentre ora non puo'. E' troppo bruciante per mostrarlo!
Coraggio!
Ci scriva di nuovo se Le sembra che possa farle bene!