Il mio psichiatra mi dice

Gentilissimi,
ho un grave problema tra l'etica e la psicologia. Le spiego.
Io ho avuto da giovane un grosso problema di confusione sessuale. Da adolescente per un po' ho avuto esperienze omosessuali anche se non amavo gli uomini, ne ero solo sessualmente attratto. Ora, a 21 anni, dopo anni di psicoterapia, la mia confusione sessuale è stata guarita e sono etero, amo le donne. Sto iniziando una profonda relazione con una donna che amo tantissimo, so che, se mi lasciasse, io starei malissimo ma c'è un problema. Vorrei che lei sapesse che io ho avuto esperienze omosessuali: credo sia eticamente giusto che lo sappia anche perché voglio che lei sappia tutto di me eppure ho il grande timore che questa informazione possa mettere a repentaglio la relazione che ho con lei. Il mio psichiatra mi dice di non dirlo anche perché sa che la amo tanto e non vuole che la mia psiche, nel caso in cui ci lasciassimo, crolli eppure provo un grande senso di colpa, un vuoto poiché nella mia relazione con lei vorrei essere vero, autentico, non vorrei ''macchie'' da nascondere. Quando sto con lei abbasso gli occhi, mi vergogno di non poterglielo dire, vorrei essere sincero con la donna che amo, vorrei che sapesse tutto di me eppure ho paura, ho paura che una relazione così bella, che mi è sempre mancata cada nel vuoto poiché per molte donne è umiliante stare con persone che sono state un omosessuali.
Cosa faccio? Come posso comportarmi? Sono veramente confuso!
Distinti saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile utente,
Personalmente non credo nella "guarigione" dalla omosessualità, dalla confusione si.

Detto questo, anche io come il suo psichiatra non credo che lei debba confessarsi...

Un amore non ha bisogno sempre di verità assolute, il suo passato è solo suo, e se non è presente non riguarda la sua coppia.

Credo che, rispettando sempre il suo sentire, dovrebbe chiedersi invece cosa la spinge a doversi confessare...

Cerca l'assoluzione?
La catarsi?
Cosa?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Utente
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gentilissima,
La ringrazio della risposta.
Sì, in effetti sento un grande sento di colpa per i miei rapporti sessuali. Io sono cattolico: ci tengo ad essere puro d'animo, ad amare gli altri e odio, abborro all'idea di avere rapporti occasionali tra l'altro con persone del proprio sesso. Mi sono sentito usato dall'uomo con cui andavo a letto il quale non mi amava ma mi usava come oggetto di piacere e io avevo solo 17 anni....ma ero debole emotivamente....
per questo la vedo come una macchia del mio animo, un qualcosa che vorrei mostrare agli altri anche per non nascordermi tal fatto perché non mi pesi...non voglio vivere una relazione amorosa con questo peso.
Pensa possa essere un stress post-traumatico visto che le mie relazioni sessuali con uomini sono state tutte traumatiche? Il mio psichitra mi ha detto che sembro sano ma non gli ho mai rivelato di avere avuto relazioni sessuali: lui pensa che sono stato solo omosessuale senza però aver avuto rapporti.
Come pensa debba comportarmi? Come affrontare questo peso sulla mia coscienza? Come posso vivere tranquillo?
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile ragazzo,
mi sembra perciò un problema di "sensi di colpa".
Se non ne parla con il suo psicoterapeuta, potrebbe avere maggiori difficoltà ad uscirne e magari potrebbe optare per soluzioni non necessarie e sbagliate, come le dice la collega.

Se non riesce ad aprirsi con il suo psichiatra o comunque non riesce a risolvere questi sensi di colpa le consiglio di consultare uno psicologo psicoterapeuta.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
gentilissima dottoressa valentina,
La ringrazio della risposta.
Vedrò di parlarne con uno specialista come lei mi consiglia.
Anche se una domanda mi sorge spontanea e la rivolgo a entrambe:
sono sincero, quando parlo con voi specialisti, fate molti discorsi teorici che a me stanno anche bene ma non so se siano veritieri al 100%.
Nel senso: sinceramente, se a voi un uomo con cui avete una relazione dichiarasse a voi di aver avuto un periodo di confusione sessuale, voi rimarreste indifferenti? Oppure reagireste male? Cioè, quello che non capisco della vostra argomentazione è questo:
1) prima dite ''l'amore non necessita di verità assolute, quello che hai fatto prima non conta''
2) Poi, aggiungete ''però ti consigliamo di non dirlo''
3) ma allora domanda sorge spontanea: se in amore non valgono verità assolute e si è indifferenti rispetto al passato, che senso ha dopo consigliarmi di starmi zitto?Allora vuol dire che non è vero che il passato non conti.
Non capisco
Spero mi aiutiate a capire.
Grazie
Distinti saluti