Il medico mi fece fare altre analisi
Salve,sono un ragazzo di 19 anni e oggi vorrei parlarvi di ciò che mi sta accadendo da circa 5-6 anni per cercare di risolvere questo problema che mi rende la vita molto difficile.Ogni giorno da quando ho più o meno 14-15 anni quando mi sveglio mi chiedo se il mio intestino mi permetta o meno di uscire senza avere attacchi di diarrea.Non faccio altro che pensare a questo,quando e se esco l'unica cosa di cui mi preoccupo è quella di avere un bagno nelle vicinanze e se non c'è,quella di trovare un luogo in cui possa andare di corpo.Prima ero diverso,adesso sono diventato apatico e senza voglia di fare niente,ho timore nell'uscire di casa.Molte volte quando i miei amici mi chiedono di uscire rifiuto,ho lasciato la mia ragazza che amavo dopo tre anni perchè si meritava di meglio di uno che si fa comandare dal proprio intestino.Il problema sta diventando più grande ogni giorno che passa e da circa due tre anni è diventato per me impossibile da gestire.L'anno scorso frequentavo la quinta liceo e stavo per ritirarmi per questo problema.I miei mi hanno spinto a fare alcuni test,cosa che comunque avevo già fatto perché appunto questa storia va avanti da un po',tutto nella norma,a parte essere risultato intollerante al lattosio.Così, dopo poco ho cercato di evitare il più possibile ogni tipo di latticino,ma il mio problema rimaneva tale e quale.Allora sono andato da un gastroenterologo a sua detta molto bravo.Mi ricordo che il primo giorno,dopo avergli spiegato tutto,mi disse:'Allora vedrai che entro un mese starai di nuovo bene e non avrai più questo problema'.Non potete capire come mi sono sentito, ero convinto che la mia vita fosse appesa al mio c..o e lui mi aveva appena detto che non era così.Il medico mi fece fare altre analisi e una radiografia (?). Tutto apposto,ma mi disse che ero predisposto per la celachia.Mi prescrisse delle gocce da assumere due tre volte al giorno e delle pastiglie contro la diarrea due volte alla settimana.Ho preso tutte le mattine per circa i restanti quattro mesi del liceo 6-8 gocce di delorazepam.Pensavo di stare meglio e quindi non sono più tornato dal medico perché ciò che più mi interessava in quel periodo era diplomarmi e grazie alle gocce ci stavo riuscendo.La mattina stavo bene, diciamo così e la sera, alcune volte mi venivano gli attacchi e altre no.Finita la scuola, ho anche smesso di prendere le gocce e tutto è tornato come prima.Ogni giorno mi domando se tutto quest prima o poi finirà, nel frattempo cerco di limitare le uscite, i viaggi e le cene fuori.E se proprio devo fare qualcosa perché sono sempre a casa e non ce la faccio più, prendo ancora oggi qualche goccia prima di uscire e mi tranquillizzo.Non so se possa essere pertinente ma durante la seconda media sono stato colpito da un virus e per qualche giorno ho avuto contnui attacchi di diarrea.Non vorrei tralasciare niente.Non so più cosa fare,spero di essere stato abbastanza chiaro nella mia descrizione e spero possiate davvero aiutarmi.Vi ringrazio
[#1]
Caro Utente,
anche se questo non la consolerà deve sapere che il suo problema non è così inusuale come potrebbe pensare: ovviamente chi ne soffre non lo racconta volentieri perchè, come lei, se ne vergogna e si sente comandato del proprio intestino, e quindi ognuno pensa di essere il solo (o quasi) a soffrirne, ma non è così.
Visto che tutto è iniziato parecchio tempo fa è possibile che quelle che sono state le cause scatenanti dei primi tempi abbiano lasciato spazio ad altre cause e ad altri significati che il suo disturbo può aver assunto negli anni, come quelli legati all'isolamento, al senso di colpa, all'auto-punizione e all'aggressività auto- ed etero-diretta.
E' possibile che il ricordo dei giorni in cui è stato ammalato e ha avuto attacchi di diarrea abbia svolto un ruolo importante all'inizio, ma che poi il suo disagio si sia evoluto e, analizzandolo meglio, si possa scoprire che ora è più della "semplice" paura di stare male come la prima volta in assenza di un bagno.
Ad esempio potrebbe avere un ruolo la bassa autostima, il pensiero di essere percepito dagli altri come infantile (il bambino che se la fa addosso), la paura di non essere in grado di trattenere le emozioni che non vuole "escano" e divengano visibili agli altri.
Ad ogni modo, la sua vita è stravolta dal suo problema e questo può continuare all'infinito, se non farà qualcosa per risolverlo alla radice.
Se nel periodo in cui ha assunto un ansiolitico la sua paura è stata silenziata significa che si tratta di un tipo di malessere che una psicoterapia può risolvere.
Le consiglio perciò di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per affrontare seriamente il suo disagio e non trascinarlo ulteriormente.
Le faccio tanti auguri,
anche se questo non la consolerà deve sapere che il suo problema non è così inusuale come potrebbe pensare: ovviamente chi ne soffre non lo racconta volentieri perchè, come lei, se ne vergogna e si sente comandato del proprio intestino, e quindi ognuno pensa di essere il solo (o quasi) a soffrirne, ma non è così.
Visto che tutto è iniziato parecchio tempo fa è possibile che quelle che sono state le cause scatenanti dei primi tempi abbiano lasciato spazio ad altre cause e ad altri significati che il suo disturbo può aver assunto negli anni, come quelli legati all'isolamento, al senso di colpa, all'auto-punizione e all'aggressività auto- ed etero-diretta.
E' possibile che il ricordo dei giorni in cui è stato ammalato e ha avuto attacchi di diarrea abbia svolto un ruolo importante all'inizio, ma che poi il suo disagio si sia evoluto e, analizzandolo meglio, si possa scoprire che ora è più della "semplice" paura di stare male come la prima volta in assenza di un bagno.
Ad esempio potrebbe avere un ruolo la bassa autostima, il pensiero di essere percepito dagli altri come infantile (il bambino che se la fa addosso), la paura di non essere in grado di trattenere le emozioni che non vuole "escano" e divengano visibili agli altri.
Ad ogni modo, la sua vita è stravolta dal suo problema e questo può continuare all'infinito, se non farà qualcosa per risolverlo alla radice.
Se nel periodo in cui ha assunto un ansiolitico la sua paura è stata silenziata significa che si tratta di un tipo di malessere che una psicoterapia può risolvere.
Le consiglio perciò di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per affrontare seriamente il suo disagio e non trascinarlo ulteriormente.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie mille per avermi risposto. Vorrei andare anche io da uno psicologo, solo che ho un dubbio. Navigando per internet ho letto alcune storie simili alla mia e loro quando stanno a casa, o comunque in ambienti familiari non hanno problemi. Ecco, anche per me è così, però non sempre. Voglio dire, alcune volte mi capita di stare male anche quando sono a casa. Secondo lei perché? Potrebbe esserci altro?
[#3]
Non siamo tutti uguali: su internet può trovare storie identiche alla sua e storie che differiscono per qualche dettaglio, ma la paura di fondo è sempre la stessa.
Si è già fatto visitare ed è stato in cura da un gastroenterologo, ma nulla le vieta di chiedere un nuovo parere per verificare che non ci sia anche qualcosa di organico.
Si è già fatto visitare ed è stato in cura da un gastroenterologo, ma nulla le vieta di chiedere un nuovo parere per verificare che non ci sia anche qualcosa di organico.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 26/07/2016.
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