Una storia d'amore, cerco di dimenticarlo, ma non ci riesco

Buonasera, mi sono buttata senza paracadute in una storia d'amore (o almeno per me era amore), ne sono uscita con le ossa rotte. Da un anno sono bloccata, anzi regredita, nella mia vita. Lui mi ha lasciato tantissima confusione, su di me, su di me con lui, su di lui. Le sue parole e i suoi comportamenti non sono mai coincisi e io non capivo mai chi avessi di fronte (un amico? un disinteressato? un innamorato?). A parole ero sia la ragazza da lasciare sia l'amica. Nei comportamenti lo stesso. Cerco di dimenticarlo, occupare la giornata, stancarmi fisicamente, ma niente, il pensiero è sempre a lui, notte e giorno. Non lo sento da tempo e mi manca, vorrei cercarlo, ma poi penso che invece lui non lo farà mai e che avrà un'altra e non lo cerco. La distanza ha amplificato il mo sentire, non ha cancellato nulla. Sento tanto dolore. Ogni piccola cosa mi rimanda a lui. Tra le sue parole, l'ultima volta che l'ho visto, c'era rancore verso la mia partenza che all'epoca ha determinato la fine di tutto, fine voluta da lui. Il futuro mi spaventa. So per certo che la persona che sono oggi non mi piace, voglio cambiare, non posso continuare così, ma non trovo la forza. Mi sento vuota. Azzerata. Ho un disperato bisogno di parlare ma non posso permettermi una terapia in questo momento.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve,

capisco quanto sia doloroso il suo stato d'animo, lui è tutto ciò che lei desidera, ma non è lì con lei.

Leggendo i consulti precedenti, condivido il pensiero dei colleghi. Ci sono vissuti e ferite antiche che potrebbero condizionare la sua vita, che sembra trascorrere nella mancanza. Questo è terribile.

Questo uomo le piacerà per tanti motivi, anche per alcune risonanze che passano tra voi, immagino. Lei ha riflettuto su di lui, ponendosi molte domande sul suo comportamento. E può essere che lui sia sulla difensiva, che abbia paura, e agisca per ripicca nella sua vita, come lei dice.

C'è una cosa che mi sento di dirle in questa sede, e cioè che non dipendono da lei le modalità interiori di lui, attraverso cui certi comportamenti tipici si manifestano. Non ha commesso errori, come lei mi sembra pensare in alcune occasioni, relativamente a un "bidone" che gli avrebbe dato o alla sua partenza verso cui lui ha mostrato "rancore".
Mi chiedo davvero se la sua partenza "abbia determinato la fine di tutto", ho molti dubbi in proposito. E ho dubbi anche sul fatto che con un'altra andrà bene, che avranno quella storia che lei tanto desidera e immagina che con lui sarebbe possibile.

Il suo racconto fa pensare: vivere nella mancanza, sentirsi "vuoti", "azzerati", trattati come rifiuti, abbandonati. Mi fa pensare che questo è mortificante, angoscioso, ingiusto.

Mi chiedevo dove sono finiti l'umanità che lei ha per se stessa, il rispetto della sua persona, la rabbia verso chi non la considera o, peggio, la maltratta. Non saranno le intenzioni di lui, ma forse modalità legate alla sua vulnerabilità, quella vulnerabilità che forse al contempo l'attrae, perché magari riguarda anche lei.

Non ha torto a scriverci di nuovo, a chiederci aiuto perché "non riesce a dimenticarlo". Accade proprio così, siamo all'interno di un vissuto che si ripete indefinitamente, senza la possibilità di vedere uno spiraglio, che ci indichi un altrove imprevisto che è la promessa di un mondo nuovo, diverso.

I suoi consulti sono indicativi a mio parere anche del suo desiderio di cambiamento, per quanto non riesca ancora a concepirlo.
Il problema è che purtroppo non riusciamo online ad aiutarla, nostro malgrado. Serve uno spazio idoneo in cui fermarsi ad ascoltare pensieri ed emozioni, con una costanza e una continuità necessarie per affrontare il proprio malessere.

Comprendo che non sia semplice, e tenga presente che ci vuole tempo per cambiare. Se non può permettersi una terapia, provi ugualmente a contattare un professionista, consulti ad esempio l'elenco su Medicitalia, chieda l'onorario agli specialisti, potrebbe scoprire che qualcuno interessato alla sua storia e a darle una mano, c'è. Potrei dire finalmente.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente.
Aggiungo qualche nota a quelle del Collega che condivido e delle letture sulla fine di un amore e su come ripartire.

Se ha amato davvero si sia tempo..
La cicatrizzazione avverrà, ma lentamente
Ad ogni passo avanti, ne seguirà uno o due indietro..
Ad ogni momento di euforia o di benessere seguirà un ricordo ed un tuffo al cuore, ed il dolore è assicurato.

Solitamente siamo davvero pronti per un nuovo amore o per noi stessi, se riusciamo a fare a meno dei "luoghi della memoria", scenari della relazione già conclusa, luogo dove abbiamo "abitato", e dove abbiamo vissuto emozioni che ancora ci condizionano.


Si dia tempo, si accudisca, faccia il genitore di se stessa ed abbia pazienza.

Anche un regalo, non so una follia, una cosa che desiderava da tempo, sciocca, simbolica, importante, un libro.. va bene tutto per gratificarsi da soli.

Auguri per la sua guarigione




Amore finito
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6464-quando-si-perde-in-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6389-divorzio-breve-il-ricordo-dell-ex-sara-breve-anch-esso.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Gentili dottori, grazie per le vostre parole.
Ho tanto bisogno di parole.
Non so perchè, ma questi giorni sono ancora più neri degli altri. Forse perchè più passa il tempo e più razionalizzo sul fatto che a lui non importa più nulla di me. Intanto sono qui che non ho più le forze neanche per guardarmi allo specchio.