Controllo e distacco

Buonasera,

scrivo per parlare di un problema piuttosto comune ma soggettivamente variegato, quindi difficile da risolvere in un' unica via.
Da circa 3 mesi mi sono separato da una ragazza con la quale ho trascorso un anno molto bello e intenso, mi ero legato molto e i miei sentimenti sono cresciuti notevolmente dato anche il fatto che non mi interessavo a qualcuno da circa 2 anni.
A seguito di alcuni problemi lei ha deciso di sospendere la relazione, e sono oggettivamente d'accordo sul fatto che gli ultimi tempi non andavano bene. Adesso pur non rimuginando quotidianamente sulla possibilità che tornerà o meno con me, tendo a voler controllare ossessivamente ciò che fa questa persona, specie sui social network, e scrivendole spesso. Questo atteggiamento mi rende sgradevole nei suoi confronti, e riconosco che è anche dannosa per me stesso.. Dato che comunque lei fa la sua vita, e se va con qualche altro ragazzo è liberissima di farlo, e ciò mi procura estremo dispiacere.
Il problema per me è che non riesco a troncare completamente i contatti con lei, non so per quale motivo, forse dovrei esplorare meglio questi lati di me stesso attraverso della psicoterapia ma fatto sta che pur cercando di impegnarmi durante la giornata ( per non pensare sempre alle stesse cose ) sono molto depresso se non so cosa fa, dov'è, con chi è. Se non la sento insomma.

Vorrei un parere, un consiglio.. anche solo un piccolo discorso che possa indirizzarmi verso la strada migliore, senza continuare a vivere in questo limbo fatto di sofferenza.

Grazie mille.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Utente,

lei è stato lasciato dalla sua ex e probabilmente è ancora innamorato (almeno in parte) di lei, con il risultato che non riesce a separarsene e sente la necessità di spiare la sua vita da lontano, oltre che di contattarla di continuo.

I sentimenti non passano da un giorno con l'altro e quando si subisce la decisione di troncare una relazione è ancora più difficile lasciarli andare e investire altrove le proprie energie affettive.

Mi sembra quindi che, molto semplicemente e al di là dei discorsi razionali sul fatto che fra voi ci fossero realmente dei problemi, forse lei non abbia ancora superato il dolore per l'abbandono: non crede?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Sono assolutamente d'accordo con lei.. è come se questo dolore fosse continuamente rimandato o placato da questo contatto e controllo che cerco di mantenere.
Solamente che quando vengo a sapere che questa ragazza si vede con altre persone, e/o va in certi posti, entro in uno stato di cattivo umore, tristezza e angoscia.
Cosa devo fare? Devo bloccarla totalmente da ogni fonte di contatto? Se lo faccio so già che sarà veramente tremendo sopportare questo distacco.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Sarebbe un'ottima cosa se riuscisse a porsi dei limiti e iniziasse gradualmente a diminuire i contatti e i momenti in cui la controlla, dandosi delle regole.

Il punto è che probabilmente non ci riuscirà da solo, perchè sta soffrendo per il rifiuto e l'abbandono e "farsene una ragione" non è semplice - anche perchè ha descritto la vostra relazione in termini molto positivi.

Lei provi comunque a stabilire in anticipo un limite per i contatti e i controlli e a rispettarlo: se non ci riuscisse o soffrisse comunque molto le suggerirei di farsi aiutare da uno psicologo a elaborare le emozioni negative e a lasciarsi alle spalle quello che ancora prova per la sua ex.
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Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Ci provo, spesso lascio il telefono a casa quando esco, e cerco di stare molto impegnato per evitare di pensarci troppo.
Il fatto è che se sto 3 o 4 giorni senza avere un contatto comincio a stare molto male, anche perchè non ho la certezza dentro di me che il tempo allevierà il dolore.
Fra l'altro una situazione di questo tipo l'ho già vissuta in passato al termine di un'altra relazione, in quel caso sono rimasto ben due anni dietro a questa persona, la quale intanto aveva trovato un altro ragazzo e viveva la sua vita.
Sono riuscito a chiudere l'altra faccenda proprio grazie al fatto d'aver conosciuto questa nuova ragazza che mi piaceva parecchio.
Non vorrei rischiare di passare altri due anni in questo stato, ciò che mi è davvero fonte di frustrazione è il fatto di non poter essere capace da solo di gestire il termine di un legame affettivo.
Crede quindi che dovrei intraprendere un percorso psicoterapeutico?
Grazie mille
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"non ho la certezza dentro di me che il tempo allevierà il dolore"

Questo è il pensiero di ogni persona innamorata e respinta, ma è sicuramente *anche* il tempo ad aiutare a superare questo tipo di dolore.

In ogni caso penso che se si trova in questo stato di impasse (e se oltretutto non è la prima volta che le succede) è possibile che abbia una tendenza alla dipendenza affettiva e che di conseguenza abbia bisogno di un intervento psicologico per risalire alle cause di questa situazione e risolverle.

Le suggerisco una psicoterapia di tipo psicodinamico/psicoanalitico, particolarmente indicata per lavorare sui problemi di relazione e sulle influenze che il passato di un soggetto esercita sul suo presente.
E' infatti possibile che questo dolore per l'abbandono abbia cause più lontane di quelle che lei può individuare, ad esempio nel rapporto con uno o entrambi i genitori, dai quali può essersi sentito abbandonato o escluso da piccolo.
Ci rifletta, mentre prende una decisione sul percorso da intraprendere.

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Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Se ripenso al mio passato infantile ricordo un' ansia e una preoccupazione molto forte alla possibilità di rimanere solo, di essere abbandonato o comunque allontanato dal nucleo familiare e/o dai luoghi conosciuti.
Può darsi che queste cose siano legate al presente, impedendomi di avere la giusta " forza " di distaccarmi dai legami affettivi ?
La cosa che mi reca davvero dispiacere e frustrazione è il non poter essere libero di scegliere quello che secondo me è giusto fare, poichè razionalmente parlando è inutile e dannoso che io mantenga i contatti con questa ragazza, la quale fra l'altro si frequenta con un'altra persona adesso.

è possibile " guarire " da questa forma di dipendenza e vivere felicemente in autonomia?

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Se ripenso al mio passato infantile ricordo un' ansia e una preoccupazione molto forte alla possibilità di rimanere solo, di essere abbandonato o comunque allontanato dal nucleo familiare e/o dai luoghi conosciuti"

E' proprio un vissuto di questo tipo che di solito condiziona il soggetto anche da adulto e lo porta a non tollerare o superare i distacchi e le perdite.

Se ci lavorerà in terapia psicodinamica potrà riuscire a modificarlo e a non subire più l'influenza di quello che provava da bambino.
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Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Capisco, allora mi rivolgerò a qualcuno per questo tipo di terapia.
Nel frattempo che consigli mi da per " tamponare " questa brutta situazione ? A volte mi passa proprio l'appetito a pensarci.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non esistono consigli che le possa dare, perchè se ci fossero scorciatoie per stare meglio significherebbe che il suo malessere non è poi così serio.
Se non riesce a darsi dei limiti da rispettare senza che l'angoscia aumenti - che poi è l'unica cosa che potrebbe fare da solo - può trovare sollievo solo iniziando a lavorare sulle cause del suo malessere con una psicoterapia.
[#10]
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Io intanto ho deciso di bloccare qualsiasi contatto, escludendola dai social network ( che in questi casi si rivelano un'invenzione malefica ) e cancellando il suo numero.
Spero di aver fatto bene.
[#11]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Ha fatto bene perchè questo è il primo passo per "guarire", ma il lavoro psicologico rimane necessario per affrontare le cause della sua sofferenza attuale.