Attaccamento ossessivo

Buongiorno,
ho 47 anni, sono sposata da 20 e con figli.
Da circa 8 anni ho però un attaccamento ossessivo per un altro uomo.
Quando l'ho conosciuto, mi hanno lusingata le sue attenzioni, cosa di cui avevo molto bisogno in quel periodo della mia vita: mi mandava messaggi, cercava la mia compagnia, ma senza oltrepassare quella sottile linea che avrebbe rischiato di far diventare la cosa compromettente.
E' nato allora in me un bisogno e un desiderio verso questa persona di cui non riesco a liberarmi.
Mi spiego meglio: dopo questa fase iniziale, il suo interesse nei miei confronti è andato via via diminuendo, anche perché io non avevo alcuna intenzione di iniziare una relazione con lui, vista la mia condizione di donna sposata. Mi bastava sentirlo e vederlo ogni tanto. E sapevo che nemmeno lui avrebbe voluto una relazione con me perché contraria ai suoi valori.
Il problema è che in me l'attaccamento per questa persona non è affatto passato, ed è per me causa di molte sofferenze: quando gli scrivo e non mi risponde (cosa che succede spessissimo) divento nervosa e irritabile e solo quando, dopo numerose insistenze, si decide a farsi vivo, allora mi calmo.
Ho provato più volte ad interrompere questa cosa, che non mi piace e mi fa soffrire sia perché mi rendo conto che non è giusta, sia perché questa persona non mi dà niente, ma non riesco a staccarmene.
Spesso non riesco a comprendere il suo comportamento e la cosa mi disorienta: come dicevo prima, né mi cerca né risponde ai miei messaggi, ma spesso quando lo vedo dimostra interesse nei miei confronti.
Ho deciso anche di farmi "aiutare" da lui ad andare via, chiedendogli di obbligarmi a non cercarlo più, ma non ha risposto alla mia richiesta, e la cosa mi rende ancora più perplessa.
Il mio desiderio più grande sarebbe di finire tutto e non soffrire più, ma da sola non ci riesco. Più mi respinge e più lo cerco.
Per quanto riguarda la mia situazione familiare, mio marito è una brava persona, ma è molto preso da se stesso, dai suoi problemi, dalle sue esigenze e dalla sua famiglia di origine, e nella sua testa c'è poco spazio per me e per i figli. A volte si pone più come un figlio che cerca il sostegno della mamma che come una persona adulta con cui posso condividere la gestione del menage familiare.
Vi ringrazio per l'attenzione
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Signora,

se lei si sente trascurata da suo marito, dal quale si sente trattata più come una mamma che come una moglie, è comprensibile che abbia un'esigenza insoddisfatta di ricevere attenzioni e affetto, che condiziona il suo comportamento.
Penso che la soluzione per liberarsi dall'attaccamento morboso al suo amico sia legata proprio a un cambiamento nel rapporto con suo marito, se è lì che si crea quel vuoto che lei cerca di colmare.

Per quanto riguarda l'altro uomo, probabilmente se non le avesse rivolto attenzioni che la lusingavano non si sarebbe mai attaccata a lui in questo modo, tanto più nella consapevolezza che nè avete una relazione, nè lui le dà quell'affetto e quell'attenzione che sta cercando.

Non so perchè non la voglia aiutare ad allontanarsi, ma l'iniziativa deve partire da lei e, come le dicevo, deve riguardare prima di tutto la risoluzione dei problemi con suo marito, se è lì che nasce il problema.
Il resto poi verrà da sè.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Mi sembra che Lei sia entrata in un loop dal quale e' difficile uscire. Perche' in realta' non lo vuole.
Il rapporto con Suo marito e' stanco e non Le da' piu' stimoli. E il secondo uomo e' stato *assunto* per svolgere il lavoro di distrarLa e rendere sopportabile la routine.
Lei giustamente non ha voluto impegnarsi e penso che fosse quello che voleva, altrimenti sarebbe saltato tutto in aria! Anche la Sua opinione di se'.
Il baricentro di tutto e' Lei cara Signora!
Il secondo uomo prende e da' quel minimo che puo', senza costi. E questo tranquillizza Lei. Per quanto possa sembrare strano l'atteggiamento di ignorarla mantiene in equilibrio il sistema.
Torno a ripetere che il baricentro e' Lei. Se e quando vorra' spostarsi e non mantenere piu' in questo equilibrio la Sua vita e' libera di farlo. Deve solo accettarlo. Cercarsi altri interessi che Le permettano un altro equilibrio!
E non e' il caso che attenda perche' con il tempo la Sua dinamicita' si ridurra' e sara' piu' difficile.
Forse dovrebbe contattare una/o psicoterapeuta che l'aiuti a riflettere e a decidere, perche' da sola non e' facile!
Auguri cara Signora!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Ringrazio entrambe le dottoresse per le risposte.
E' vero: il baricentro di questa situazione sono io e finora l'equilibrio si è mantenuto in quanto il negarsi della persona in questione mi ha permesso di non correre rischi. Se infatti avesse provato ad approfittare della situazione io mi sarei defilata immediatamente.
E' pertanto un cane che si morde la coda: da un lato è funzionale che mi rifiuti, dall'altro però questa indifferenza mi ferisce.
Questa cosa ha rappresentato per me, nel corso degli anni, una specie di "uscita di sicurezza" mentale, un posto dove rifugiarmi per sfuggire ai problemi e alla noia del quotidiano. Ma adesso questa situazione comincia ad andarmi stretta e i giovamenti che ne traggo non bilanciano la sofferenza che mi genera. Per questo sto raccogliendo le forze per troncare definitivamente. Credo che lui non mi abbia aiutata in questa cosa perché lusingato da questo mio attaccamento, e perché forse in lui agisce lo stesso meccanismo di "mantenere la distanza di sicurezza" che gli permette di non andare contro i propri ideali instaurando una relazione con una donna già impegnata.
Ricomincerò da quello che ho, che è comunque molto.


[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
E' importante che valorizzi quello che ha, ricordandosi di quanto di positivo c'è nella sua vita, ma anche che cerchi di cambiare quello che non la soddisfa.

Oltre a lavorarci da sola prenda in considerazione una consulenza psicologica individuale o di coppia perchè potrebbe essere molto utile a risolvere la situazione.

Un caro saluto,