Figlie adolescenti

Buonasera, ho due gemelle eterozigote di quasi 18 anni. 4 anni fa hanno perso il papà (da cui ero separata da 8anni). Oramai da diversi convivocon un divorziato che le ha sempre trattate come fossero figlie sue. Loro ne hanno accettato di buon grado la presenza ma non c'è un legame forte. Se per una delle mie figlie l adolescenza fino ad ora non ha significato conflitti familiari, crisi scolastiche o forti instabilità emotive per l altra sono in difficoltà e non so che pesci pigliare. È una ragazza intelligente e carina. Come molte sue coetanee. È forse più matura per la sua età. O almeno lo è stata fino ad ora. Ho fatto del mio meglio per renderle autonome nelle scelte e nel quotidiano. Il risultato ad oggi è che per lei la famiglia non esiste: a casa ha orari suoi mangia quando ha fame (abbiamo orari molto diversi) non mi sono mai opposta perché tre volte la settimana pranza verso le 3 - 3 e mezza del pomeriggio. È comprensibile che alle 19 non abbia appetito. Ha chiesto più libertà negli orari di rientro a casa. È una ragazza responsabile e l ho accontentata. Il sabato sera esce con gli amici e rientra quando la discoteca chiude. Sembra perennemente annoiata. Si rianima solo quando parla con le amiche. A casa si divide tra le chat sul telefonino e la TV. Domani rientriamo dal mare dopo quasi due settimane (lei non è voluta venire) e ho avuto l'infelice idea di dirle che ho voglia di vederla e di chiederle se le siamo mancati almeno un po' . La risposta è stata: "quasi per niente." Ho parlato con lei di tutto questo e si è giustificata dicendo che lei non ha il senso della famiglia. Se lei potesse venire a casa solo a dormire passerebbe volentieri le sue giornate con gli amici a scuola (le piace) in discoteca o comunque fuori casa.
Se non fosse mia figlia direi che è la tipica adolescente ingrata e viziata. È così? So che siamo tutti diversi ma sua sorella e il suo esatto contrario. Le ho cresciute allo stesso modo. Come mi devo comportare? La misura è colma se non ci arriva da sola devo prendere provvedimenti. Ma il suo comportamento mi spiazza...
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Anche se eravate separati, era sempre il padre.

Il divorzio, la perdita, ed un altro compagno nella vostra vita, sono tappe simboliche e dolorosissime che non possono non essere analizzate o non attenzionate adeguatamente.

I pasti rappresentano un momento simbolico di circolarità di emozioni, di informazioni ed il loro evitamento, cela sempre un certo disagio .

Le allego una lettura, ma un nostro collega de visu, potrà occuparsi della sua famiglia per fare chiarezza e far ritornare il sereno.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2167-i-pasti-in-famiglia-proteggono-i-minori-dai-disturbi-del-comportamento-alimentari-e-non.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie d.ssa Randone,
Concordo pienamente con la sua lettura in merito al discorso pasri. Tanto più nella nostra famiglia dove per impegni lavorativi e scolastici i pranzi vengono consumati fuori casa, a cena abbiamo sempre cercato di trovarci tutti intorno al tavolo.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Bene, provi a parlare con sua figlia, le parole spesso sono delle vere carezze