Paura di ciò che è medicina
Buongiorno,
vi propongo la mia problematica. Fin da quando sono piccola, senza ricordare particolari traumi subiti, ho una fobia per tutto ciò che riguarda la medicina, il corpo umano. Mi spiego meglio: quando vengo incontro con una di queste cose, che vi elencherò, inizio a sentire i battiti accelerati come se fossi presa dall'ansia, poi inizio a sudare freddo e il più delle volte svengo, anche se si tratta di max 1-2 secondi.
Questo mi succede sia quando entro in un ospedale, sia quando vedo una persona che sta male (non a livelli di cose banali, come può essere ad esempio una semplice influenza, ma ad esempio quando sviene, quando si procura un taglio...), sia quando devo fare visite mediche (escluse quelle di dentista e oculista), sia quando sento parlare di medicina, di interventi, di corpo umano.
Vi faccio alcuni esempi. Ricordo che a scuola alla sola idea (perché immagino che di questo si tratti) di "corpo umano" iniziavo ad avvertire i sintomi descritti e per evitare di cadere a terra svenuta cercavo di evitare di ascoltare la lezione di scienze e mi mettevo a disegnare, anziché prendere appunti. Anche un semplice prelievo del sangue o una vaccinazione mi portano in questa condizione e le cose non cambiano se sono io la diretta interessata o un'altra persona/animale o se il medico è a conoscenza di questa mia problematica o meno. Andare a trovare persone care in ospedale diventa per me impossibile, anche se queste sono semplicemente sedute nel loro letto, perché il risultato è sempre il medesimo. Non riesco nemmeno a chiamare l'ambulanza nel caso ci sia una persona che sta male, perché mi sento mancare. La cosa è leggermente più lieve (nel senso che non svengo, ma avverto gli altri sintomi) nel caso in cui l'esposizione ad uno di questi fattori sia di pochi minuti (max 2-3min); ad esempio, quando qualcuno inizia a raccontare di qualche intervento e io lo metto a tacere spiegandogli il mio problema o quando sono in macchina e per strada vedo un animale morto (come gatti o ricci).
Il problema è che questa paura (che non so più se sia una sola paura o più fobie messe insieme) non è controllabile, perché irrazionale. Per quanto possa cercare di sviare con la mente, il beneficio posso ottenerlo per pochi minuti, ma non per più tempo. E ogni volta mi sembra di cadere sempre più in un circolo vizioso: la mia mente, abituata alla condizione del corpo descritta, in queste situazioni mi porta a pensare che "succederà anche questa volta" e così aumento l'ansia, che mi fa svenire e così alimento ancor più la paura perchè "è successo ancora".
So di non essere l'unica con queste fobie, ma chiedo se avete dei consigli su come combatterla.
Cordiali saluti.
vi propongo la mia problematica. Fin da quando sono piccola, senza ricordare particolari traumi subiti, ho una fobia per tutto ciò che riguarda la medicina, il corpo umano. Mi spiego meglio: quando vengo incontro con una di queste cose, che vi elencherò, inizio a sentire i battiti accelerati come se fossi presa dall'ansia, poi inizio a sudare freddo e il più delle volte svengo, anche se si tratta di max 1-2 secondi.
Questo mi succede sia quando entro in un ospedale, sia quando vedo una persona che sta male (non a livelli di cose banali, come può essere ad esempio una semplice influenza, ma ad esempio quando sviene, quando si procura un taglio...), sia quando devo fare visite mediche (escluse quelle di dentista e oculista), sia quando sento parlare di medicina, di interventi, di corpo umano.
Vi faccio alcuni esempi. Ricordo che a scuola alla sola idea (perché immagino che di questo si tratti) di "corpo umano" iniziavo ad avvertire i sintomi descritti e per evitare di cadere a terra svenuta cercavo di evitare di ascoltare la lezione di scienze e mi mettevo a disegnare, anziché prendere appunti. Anche un semplice prelievo del sangue o una vaccinazione mi portano in questa condizione e le cose non cambiano se sono io la diretta interessata o un'altra persona/animale o se il medico è a conoscenza di questa mia problematica o meno. Andare a trovare persone care in ospedale diventa per me impossibile, anche se queste sono semplicemente sedute nel loro letto, perché il risultato è sempre il medesimo. Non riesco nemmeno a chiamare l'ambulanza nel caso ci sia una persona che sta male, perché mi sento mancare. La cosa è leggermente più lieve (nel senso che non svengo, ma avverto gli altri sintomi) nel caso in cui l'esposizione ad uno di questi fattori sia di pochi minuti (max 2-3min); ad esempio, quando qualcuno inizia a raccontare di qualche intervento e io lo metto a tacere spiegandogli il mio problema o quando sono in macchina e per strada vedo un animale morto (come gatti o ricci).
Il problema è che questa paura (che non so più se sia una sola paura o più fobie messe insieme) non è controllabile, perché irrazionale. Per quanto possa cercare di sviare con la mente, il beneficio posso ottenerlo per pochi minuti, ma non per più tempo. E ogni volta mi sembra di cadere sempre più in un circolo vizioso: la mia mente, abituata alla condizione del corpo descritta, in queste situazioni mi porta a pensare che "succederà anche questa volta" e così aumento l'ansia, che mi fa svenire e così alimento ancor più la paura perchè "è successo ancora".
So di non essere l'unica con queste fobie, ma chiedo se avete dei consigli su come combatterla.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
Ha chiaramente descritto ciò che avviene nelle fobie. Sicuramente l'evitamento che lei mette in atto davanti agli stimoli fobici non fa che mantenere la patologia.
Non è detto che la fobia si sia instaurata a seguito di un trauma. È sufficiente che lei abbia associato una emozione negativa ad un qualcosa che abbia a che fare con questo contesto e negli anni aver sviluppato una generalizzazione estendendo la fobia a piu stimoli.
Il metodo elettivo per curare le fobie è quello offerto dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale. Ci sono delle tecniche specifiche come ad esempio la desensibilizzazione sistematica che serve proprio per questo tipo di disturbi.
Pertanto le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua zona per affrontare una volta per tutte questo problema.
Un caro saluto
Ha chiaramente descritto ciò che avviene nelle fobie. Sicuramente l'evitamento che lei mette in atto davanti agli stimoli fobici non fa che mantenere la patologia.
Non è detto che la fobia si sia instaurata a seguito di un trauma. È sufficiente che lei abbia associato una emozione negativa ad un qualcosa che abbia a che fare con questo contesto e negli anni aver sviluppato una generalizzazione estendendo la fobia a piu stimoli.
Il metodo elettivo per curare le fobie è quello offerto dalla psicoterapia cognitivo-comportamentale. Ci sono delle tecniche specifiche come ad esempio la desensibilizzazione sistematica che serve proprio per questo tipo di disturbi.
Pertanto le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua zona per affrontare una volta per tutte questo problema.
Un caro saluto
Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it
[#2]
La psicoterapia non è uno strumento applicabile a tappeto, prima di stabilire se possa seguire un certo tipo di percorso andrebbe chiarita la diagnosi ed eventualmente considerata una terapia validata attraverso una visita psichiatrica diretta.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 12/07/2016.
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