Disordine totale e bisogno di irrealtà

Salve,
mi chiamo Jamila ed ho 18 anni.
Ormai da quando ho 14 anni sto affrontando dei dubbi e dei periodi di buio totale che mi fanno pensare, pensare e pensare.
Inizio da capo, perché altrimenti non avrebbe senso omettere le parti più importanti.
Sono sempre stata una persona a cui non è mai mancato niente, famiglia, amici ed una vita del tutto tranquilla.
In seguito però a delle delusioni (banali, da ragazzine) ho iniziato a chiudermi in un mondo fittizio, fatto di personaggi inesistenti, storie irrealizzabili, libri, fumetti e molto di più.
Questo è andato avanti da i 12 ai 17 anni.
A 14 anni mi sentivo totalmente sola, senza nessuno che riuscisse a comprendermi e a farmi sentire nell'irrealtà reale che desideravo.
Al liceo ho conosciuto una ragazza identica a me e fra chat e pensieri condivisi abbiamo creato un mondo all'interno dello schermo del nostro cellulare dove vivevamo io, lei e due ragazzi (inesistenti) interpretati da noi.
In pratica l'una fingeva di essere (sempre all'interno delle chat) il ragazzo dell'altra.
All'inizio dell'anno questo.."gioco", doveva essere soltanto un passatempo, una cosa da nulla.
Feci presto a parlare perché dopo due mesi ne eravamo totalmente dipendenti, innamorate di due figure inesistenti ed assenti, e soprattutto dipendenti l'una dall'altra.
Ci impedivamo a vicenda di vedere altri ragazzi esistenti.
Diventavamo gelose se una delle due passava del tempo con altre amiche.
Avevamo bisogno l'una dell'altra in modo esclusivo e totale.
Io trascurai anche la scuola, le altre persone..ed ogni cosa intorno a me, presa da quella realtà distorta.
Tutto nel mondo stava andando perfettamente, stavo sempre fissa lì e mi andava bene, andava bene ad entrambe.
Ai genitori di questa mia amica però no, non andava assolutamente bene, perché vedevano in me, di altro credo religioso una minaccia per quello della figlia.
Le impedirono quindi togliendole il cellulare e proibendole ogni contatto, di vedermi e di parlarmi.
Ero la sua migliore amica ma a loro non andò bene il fatto che non fossi come loro.
La convinsero facendole una specie di "lavaggio del cervello" a lasciarmi perdere, e lasciar perdere quel mondo che lei amava.
Il giorno seguente infatti mi disse di voler smettere, tutto, causando una reazione isterica e di panico dentro di me e facendomi cadere in uno stato freddo e depresso per almeno 2 settimane, perché si fece sentire dopo quelle (iniziarono le vacanze di natale per cui non la vidi nemmeno a scuola) e troppo presa non ce la fece a non parlarmi più e quindi riniziammo.
Non so bene quante volte ci scoprirono di nuovo i suoi genitori e quante volte mi sentii terribilmente in seguito quell'anno, ma furono molte.
Il fatto è che l'estate finì tutto e lei cambiò scuola.
Mi promise che ci saremmo riviste.
L'anno successivo ebbi spesso flashback di quell'anno e pianti ripensando a quello che avevo vissuto ed a volte incubi.
Il fatto è..cosa ha comportato tutto questo?
Non riesco a capire.


Grazie mille,
Jamila.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
La risposta a questa domanda sta solo in Lei!
Occorrerebbe elaborare con cura le emozioni che Lei ha provato e che, da come ci scrive, debbono essere state profonde.
Il fatto che si trattasse di fantasie non ha affatto diminuito il loro impatto su di Lei. Anzi. Le fantasie non hanno difficolta' e nulla le limita, per cui penso che ci sia tanto da *leggere* dentro di Lei.
Cerchi, se puo', uno/a psicoterapeuta dinamica che l'aiuti a interpretare i simboli che hanno strutturato queste fantasie. Potrebbe essere un ottimo lavoro per Lei e per la Sua vita adulta!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Utente
Utente
Salve,
scusi se le rispondo adesso ma sono stata molto impegnata in questo ultimo mese.
In ogni caso grazie mille per il suo consulto valuterò con attenzione la possibilità di rivolgermi ad uno psicologo per "riordinare" i miei pensieri e tutte le fantasie di questi ultimi anni.
Grazie ancora.
Cordiali saluti,
Jamila.