SUPERARE UN LUTTO

Buongiorno Gentile Staff
sono un ragazzo di 32 anni, figlio unico, con problemi di ansia e depressione da ormai 5/6 anni, ho seguito (sempre sotto stretto controllo medico) periodi di cura con CItalopram che ho smesso e ricominciato un paio di volte negli ultimi 4 anni. Ad oggi, da circa 9 mesi, non ne prendo più. Uso solo Lexotan gocce al bisogno, come ansiolitico.
ANche le sedute con il mio psicologo psicoterapeuta le ho molto ridotte, ho avuto molti alti e bassi in tutti questi anni per poi subire un crollo a Dicembre 2015 e un ulteriore crollo adesso, entrambi a causa di due lutti improvisi famigliari. 2 zii.
Ho perso improvisamente per un incidente questo mio zio, 3 giorni fa, che è morto davanti agli occhi di mia madre. Lei naturalmente ne è rimasta molto traumatizzata, anche perchè era fra i suoi fratelli quello a cui era più legata. Lo stesso vale per mio padre. MIo zio aveva 76 anni, i miei genitori hanno 65 anni. Ebbene, ora mi ritrovo con i miei genitori che giustamente soffrono, li ho visti piangere, e questa cosa faccio davvero fatica a sopportarla. E' come se non accettassi il fatto che oltre a me, che già ho i miei problemi di ansia e depressione, non ci possa essere qualcun altro in famiglia che possa permettersi di soffrire psicologicamente. Io, purtroppo, so cosa significa essere terribilmente triste, angosciato, avendo una serie di miei pensieri che non mi danno mai tregua . QUindi, sapendo come ci si sente, non riesco ad accettare che anche i miei possano provare queste angoscianti emozioni che già io provo, sebbene abbiamo subito questa grave perdita entrambi. Certamente la mancanza di mio zio si fa sentire tanto anche per me, ma (e mi odio per quello che sto per dire) vorrei che non mancasse così tanto anche ai miei. Ho un lavoro, una casa mia, una fidanzata e i genitori. Eppure mi sento sempre in mancanza di qualcosa. E in un momento come questo la mia solita ansia e malinconia si è tramutata in vera e propria negazione per il futuro: non accetto di crescere, mi manca a livelli cosmici il mio passato e la mia infanzia con la mia numerosa famiglia di zii e cugini, non mi sembra vero che i miei abbiano l'età che hanno e che io non sia più un ragazzino. E'n questo il tema che ho rattato maggiormente in tutti questi anni con il mio psicologo. Sono 3 giorni che non mangio quasi nulla (dato il mio sovrappeso non è un male) ma non ho quasi più energie.
Quelo che vorrei, di cui vi prego, è un consiglio, un pensiero, qualcosa che possiate suggerirmi da fare in questi giorni per non dico stare bene, certamente questo è impossibile, ma almeno uscire da questo tunnel di incredulità, di impossibilità di accettare un futuro che nella mia testa è nero, solitario, senza più famiglia. Spero di non essere stato troppo incasinato nell'esprimermi, mi rendo conto che questi problemi così complessi non sono adatti da scrivere su qualche riga, ma in questo afoso pomeriggio non mi è venuto in mente altro da fare per cercare un aiuto.
grazie
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente,
Penso che in questo frangente sarebbe il caso di chiedere al Suo psicoterapeuta un colloquio.
Trovo siano molto importanti per Le le emozioni che sta vivendo e penso debbano essere elaborate a fondo.!
Si attivi quanto prima! E coraggio! I lutti sono dei momenti molto duri per tutti quelli che vi sono coinvolti, piu' o meno direttamente,perche' come vede smuovono tante tematiche interne e non e' sempre facile gestirle!
Mi faccia sapere!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Grazie Dottoressa Esposito per la risposta.
Il colloquio lo avrò solo fra 10 giorni, e ho paura di non riuscire a resistere in questi 10 giorni all angoscia, alla tristezza e al dolore che ho dentro di me. In questi casi converrebbe di più usare ansiolitici o qualcosa per l'umore? cosa potrei fare per alleviare questo dolore, durante le giornate?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Guardi, noi psicologi non abbiamo competenza per i farmaci e quindi non posso indicarLe nulla a livello professionale.
Posso solo dirle che il tempo ha la Sua importanza: I farmaci ansiolitici sono piu' rapidi di quelli per l'umore, i quali hanno bisogno di qualche settimana per dare risultati apprezzabili.
Quindi 10 giorni sono piuttosto esigui in questo senso.
Magari se ha la possibilita' di chiedere ad un medico specialista puo' indicarLe qualcosa di piu'.
I miei auguri! E mi faccia sapere