Allontanamento dalla realtà

Salve, sono una ragazza di diciannove anni. Essendo ancora dipendente dai miei genitori per quanto riguarda l'aspetto economico, non ho mai voluto prendere un appuntamento da uno psicologo.
E' ormai da quasi due anni che non riesco a percepire quello che mi circonda. Mi sembra di passare il tempo a assistere alla vita della mia gemella, oppure di guardare un film. Non sento che quello che accade succeda nella mia vita: provo empatia come se mi fossi affezionata a questi personaggi, ma senza capire che sono persone a cui tengo realmente. Ho rari momenti di lucidità totale, nei quali mi rendo conto di quello che mi capita oppure, se il momento è particolarmente bello ,inizio a piangere di commozione perchè capisco che sta accadendo realmente nella mia vita. Purtroppo questi momenti sono pochi, mentre il resto si acuisce.
Sono arrivata a non percepire il mio corpo e la sua presenza nello spazio, nè la sua interazione con altri corpi/oggetti, come se fossi in un manichino privo di terminazioni nervose. Uno degli episodi peggiori mi accade qualche mese fa: ero in un negozio e (penso a causa della confusione, del caldo o di pensieri che si affollavano) ho iniziato ad avere una sorta di blackout, non ricordando niente e vedendo "nero" (come pellicola nera) provando a ricordare cosa fosse accaduto in quel frangente. Mentre ero in quella condizione, i miei pensieri continuavano ad elaborarsi, in modo confuso e disorientante, fino a farmi perdere il controllo del mio corpo, che sentivo muoversi e procedere per il negozio senza che io potessi fermarmi o prendere decisione sul da farsi. E' durato solo pochi minuti, ma ne sono rimasta terrorizzata. Un buon esempio che mi viene in mente per descrivere quello che mi capita è prendere in considerazione la situazione in cui si è intenti a leggere un libro e, per distrazione o sovraffollamento di pensieri, non si è coscienti di cosa si stia leggendo nonostante ci sia un proseguo nella lettura, per poi rendersi conto ad un certo punto che non si conosce bene la storia raccontata nelle pagine precedenti o che non si è compresa.
A volte mi capita di non rendermi conto subito di quello che mi sta accadendo, ma quando ne divento consapevole mi sembra di trovarmi al di là di un vetro che mi permette di vedere e di sentire in modo attutito i suoni, ma che non mi fa interferire. Non riesco a parlare o a esprimermi, come se qualcosa me lo impedisse.
Ho un ragazzo a dir poco meraviglioso e mi fa star male sapere di non percepire la maggior parte dei momenti e di non sentire a pieno le emozioni che mi provoca.
Il fatto di sapere che tutto questo è causato dalla mia testa (perchè non credo per niente di essere malata dal punto di vista neurologico) mi causa una grande rabbia e senso di impotenza: ci sono miliardi di persone che stanno male e affrontano tutto e io non riesco nemmeno ad autogestirmi. Sta diventando sempre più soffocante, ho davvero bisogno di un aiuto.

MI scuso per il disturbo.
Cordiali Saluti, Selene.