Ansia post relazione

Buonasera,
Sono tommy ho 26 anni e ho bisogno di una mano.
7 mesi e mezzo fa, si é conconclusa la mia relazione dopo quasi due anni con un ragazzo che si é rivelato ben diverso da quello che io credevo.
L'ho amato come l'ossigeno e credo sia facilmente intuibile che come tutte le rotture, ha fatto davvero molto molto male... nn mi vergogno a dire che dentro ero distrutto, non avevo più nulla... facevo anche fatica a lavorare, a dormire e a mangiare. Dopp quasi 2 mesi e mezzo finalmente sono tornato a dormire serenamente e ho vissuto tutte le fasi della rottura... c'è stato il momento in cui abbiamo provato a rimanere amici, ma il suo carattere mi ha fatto capire che non era quello che volevo e sopratutto che da parte sua non volevo davverto più nulla, poi c'è stata la rabbia, la voglia di vendetta e di farlo soffrire almeno un po visto che dopo un mese era già pronto a rimpiazzarmi e con me é stato davvero perfido e insensibile e egoista cime se non valessi nulla...e poi é arrivata la pace con me stesso... solo in quel momento sono riuscito davvero a perdonarlo per tutti quello che mi aveva fatto prima e dopo la rottura e ad essere in pace con me stesso, conservando solo i ricordi bellissimi che anche se consapevolmente sono ormai uh ricordo archiviato ogni tanto mi portano un po di tristezza per tutto ciò che credevo che fosse...
Ora io sto bene, certo ho momenti alti e momenti bassi: momenti in cui ripenso al passato, momenti in cui desidero trovare un bravo ragazzo, momenti in cui ho paura di non trovare mai più nessuno, momenti in cui sento che ancora non sono pronto a stare di nuovo con qualcuno... sto lavorando molto su me stesso e ho ricostruito tutta la mia vita ma ora sto mettendo le basi per costruire il mio futuro... c'è solo un problema: l'ansia.
Io sono di Torino e nonostante sia passato tanto tempo e non abbia più nessun contatto, per fortuna, con lui... andare in giro per Torino o frequentare attività o luoghi che richiamano a lui, mi mettè un'ansia terribile all'idea di incontrarlo. A volte sono per Torino e se mi viene in mentè che potrei beccarlo inizio ad avere le palpitazioni e faccio fatica a respirare finché non torno in macchina o in un luogo "sicuro"... questa cosa mi fa davvero rabbia perche io amo la mia città e amo anche tutte le attività che facevo prima e il fatto di non riuscire più a farle con serenità e spesso rinunciarvi per questo motivo mi fa stare davvero male anche perché quest'ansia si sta ampliando anche ad altri luoghi che esulano da torino... vi chiedo di darmi una mano a superare questa cosa perché ho davvero bisogno di affrontarla per stare bene.
Grazie mille
Tommy
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Gentile Tommy,

capisco quanto possa essere stato doloroso vivere la perdita della sua relazione con il suo ragazzo.
Descrive con chiarezza il suo stato d'animo, il senso di solitudine e l'angoscia per la vostra separazione.

Ha tentato di superare questo momento, ma sembra avere ancora dei dubbi e un vissuto di ansia che sembra indicare una ferita molto profonda e ancora viva.

Forse in parte è riuscito a fare fronte al suo dolore, ma qualcosa sembra dire che una parte di lei è ancora dentro un malessere significativo.

Ho letto con attenzione il precedente consulto che ci ha scritto circa 6 mesi fa. Voglio dirle che 7 mesi per superare la fine di una storia importante non sono necessariamente tanti, il tempo per dimenticare e separarsi è soggettivo e potrebbe essere più lungo nel suo caso.

Se sente un disagio persistente e cerca una mano, io credo che questa possa essere un'occasione importante per lei.
Ha avuto modo in passato di parlare con uno psicologo o fare un percorso psicoterapeutico?

Il fatto di annullarsi e di sentire di non esistere potrebbe essere rappresentativo di una condizione malinconica che bisogna approfondire, distinguendola dal lutto per la sua relazione.
Se fosse un suo aspetto costitutivo sarebbe importante soffermarsi per capire se un lavoro su se stesso possa darle i benefici che sta giustamente chiedendo.

Un saluto,
Enrico de Santis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
Utente
Utente
In realtà sono stato in terapia quando avevo 14 anni ma per un motivo totalmente diverso che non aveva nulla a che vedere con questo argomento.
Le cosa mi consiglia per combattere questa ansia? Perché é il mio problema più grande e non so da dove partire.... grazie
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
La separazione dal suo ragazzo provoca in lei un intenso dolore e l'ansia di uscire per la città è comprensibile: là fuori c'è il segno della perdita. In tal senso deve darsi tempo, senza fingere o negare il suo stato d'animo.

Bisogna tuttavia capire se la separazione dal suo ragazzo possa avere evocato in lei un senso di abbandono e di mancanza, che potrebbero essere vissuti che lei porta con sé magari da tempo, al di là della perdita attuale relativamente al suo ex.
Questi vissuti generano l'angoscia di cui ci parla e in tal caso è necessario consultare uno psicoterapeuta, affinché possa curare le sue ferite più profonde.

Potrebbero essere vere entrambe le cose: da una parte soffre per la perdita del suo ex, dall'altra vive un senso di mancanza e di solitudine come vissuti sviluppati nel suo passato e consolidati da tempo nel suo mondo interiore.

Dato il disagio che sta vivendo, parlare con uno psicoterapeuta dal vivo mi sembra una possibilità da valutare.

Un saluto,
Enrico de Sanctis
[#4]
Utente
Utente
Guardi dottore,
Se dovessi nominare uno dei sentimenti più presenti all'interno della mia ex relazione... sicuramente sarebbe la paura. Vivevo con la paura constante di perderlo, un po dovuto alla mia insicurezza e alla mia idea che nessuno potessè amarmi per quello che sono, e in parte per il fatto che lui era un ragazzo molto freddo ed egoista e mai mi ha dato le certezze che gli chiedevo. Non mi permetteva di comunicare con lui e ogni volta che provavo a dirgli come mi sentivo tagliava corto e si chiedeva a Riccio... lui non mi ha mai amato e lo ha ammesso, non parlava con me dei problemi che potevano esserci normalmente in una coppia, tanto che voleva lasciarmi per messaggio e sono stato l'ultimo a saperlo dopo tutti i suoi amici.
Sicuramente la mia paura di perdita o senso di abbandono deriva da frequentrazioni con persone che mi hanno sempre trattato come se nonnfossi importante è ne negandomi una sincerità che credo sia alla base di qualsiasi rapporto. Mi hanno certamente fatto male ma in quel caso non ero innamorato quindi faceva male ma più lievemente ricevere gli stessi atteggiamenti per due anni daLLa persona che ami e per cui hai davvero dato tutto è stato devastante...
Se non avessi questa ansia sarebbe megliomeglio... in merito a questo lei dice di non negare questo malessere ma come faccio a vincerlo? Dovrei evitare la città e tutti gli eventi o le attività di cui le parlavo per un po'... anche perché l'ansia ora inizia pian piano ad estendersi anche ad altri luoghi che apparentemente non c'entrano nulla, ma la sola remotossima possibilità scatena qualcosa dentro... mi consigli lei hi bisogno di poter tornare a passeggiare e a vivere ciò che amo senza sentirmi soffocare
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Le sue parole sono emblematiche sia quando dice: "Vivevo con la paura constante di perderlo, un po dovuto alla mia insicurezza e alla mia idea che nessuno potessè amarmi per quello che sono", sia quando prosegue: "Lui era un ragazzo molto freddo ed egoista e mai mi ha dato le certezze che gli chiedevo. Non mi permetteva di comunicare con lui e ogni volta che provavo a dirgli come mi sentivo tagliava corto e si chiedeva a Riccio... ".

Ci sono due aspetti significativi da sottolineare.
Il primo è relativo al fatto che lei, con coraggio e consapevolezza, riconosce di avere delle insicurezze personali e riconosce di avere una paura significativa, quella di non essere importante e non potere essere amato.
Questo è cruciale e ci parla del suo mondo interiore, di cui non possiamo non tenere conto.

Il secondo aspetto è collegato al primo, poiché lei ha amato e oggi soffre per la mancanza di una persona "fredda ed egoista", con difficoltà a comunicare, che "non l'ha mai amata".
Come mai è rimasto con una persona così poco disponibile e disinteressata a lei, e come mai oggi soffre per lui?

Questo mi fa riflettere sul discorso che le proponevo. In parte è normale soffrire, nonostante tutto, ma forse in parte c'è dell'altro? Forse ad esempio lei sottovaluta se stesso, non avendo vissuto un interesse rivolto verso di lei, come ci dice, e continua a lasciar fare agli altri la stessa cosa?

Questo mi fa pensare anche alle sue relazioni famigliari, in riferimento al discorso che propone sull'interesse, parola che trovo molto emblematica.

Le sue parole e il nostro scambio credo ormai che ci portino alla necessità di fare una consultazione psicologica dal vivo e valutare una psicoterapia per affrontare il suo disagio attuale e darsi l'occasione di approfondire e riflettere su questa sua esperienza di svalutazione di sé, che merita la massima attenzione.
Sarà questo il percorso da valutare, attraverso il quale potrà affrontare l'ansia di cui ci parla, dando valore a se stesso e riprendendo in mano la sua vita.

Un saluto,
Enrico de Sanctis
[#6]
Utente
Utente
Perché sono rimasto con lui? Lo amavo profondamente e non vedevo tutti questi aspetti o meglio li vedevo ma ci passavo sopra giustificandoli di continuo o a volte scusandomi per il troppo affetto che gli davo o per gli slanci sentimentali che gli comunicato.
Ricordo che una volta lo prendevo per mano in macchina ad ogni semaforo rosso e ad un ceero punto mi prese la mano e mi disse "adesso basta" spostandomela oppure una volta gli dissi che ero innamorato di lui e mi rispose "io lo so che vorresti che ti dicessi lo stesso a voce perché hai bisogno che te lo dica ma nn m me lo sentirai mai dire, non sono quel genre di persona anzi m sento ridicolo solo al pensiero di dire certe cose...." ovviamente io mi scusai nel primo episodio è lo giustifiamai nel secondo.
Con questo no sto dicendo che fosse un mostro o mi abbia trattato male, non mi fraintenda, è cmq una bravissima persona molto in gamba e ci sono state anche tantissimi risvolti positivi... sono cresciuto molto e ho vissuto momenti magici sopratutto il primo anno...ma capisce che un uomo così per una persona sensible e sentimentale come me diventa quasi tossica, io mo annullavo ogni giorno di più, mi allontanavoglio da tutti anche da me stesso pur di potergli stare vicino e avevo smesso di essere me stesso... mi sentivo perennemente sul filo del rasoio in ansia, con tente cose che volevo dirgli ma che Non gli dicevo per il suo carattere.
Anche a livello sessuale lui gestiva la situazione. Credo sia un momento importante nella coppia, ma con lui capitava anche che passassero 2 mesi senza che io lo potessi sfiorare, nonostante comprendesse le mie esigenze e io mio malessere Lui se aveva un problema di lavoro o no mi mettema nell'armadio Coke fossi un Pupazzo diventava di ghiaccio ovviamente non mi parlava nonostante io cercasi di aiutarlo e di essergli vicino e quando risolveva allora mi riprendeva dall'armadio e tornavamo ad essere come prima... questo mi provocava un'angoscia che non le spiego... ogni volta che aveva un problema di lavoro, mi veniva l'angoscia, ogni volta che faceva un colloquio pregavo lo assumessero perché non ne potevo piu, ogni volta che si avvicinava la data di scadenza di un contratto cominciavo a stare alle perché lui cominciava questo processo di allontanamento.
Credo abbia capito...
Per gli altri ragazzi bhe creeo di aver scelto sempre male i ragazzi con cui uscivo ahaha o magari é stata solo sfortuna e questo mio atteggiamento va in conflitto con quello che sono nella mia vita scolastica primaora lavorativa... li sono una persona completamente diversa sicura di me di quello che vuole e non si fa schiacciare da nessuno anzi.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
A volte capita che alcune persone abbiano una modalità di distanza nel contatto. Non per questo, come lei giustamente dice, sono dei "mostri". Purtroppo può capitare che più l'altro si avvicina più attivi questa modalità. Probabilmente tanto era la sua angoscia nella distanza, quanto la sua nella vicinanza.

La sua sofferenza e i suoi vissuti sono importanti.
Continuando a riflettere su se stesso, come sta facendo, fermandosi ad ascoltare le sue esperienze e i suoi stati d'animo, che sono ricchi e delicati, potrà pacificarsi dall'angoscia che vive e trovare quel ragazzo in grado di avvicinarsi a lei senza paura, per costruire insieme una nuova storia d'amore.

Un saluto,
Enrico de Sanctis
[#8]
Utente
Utente
Grazie pe le belle parole dottore, spero davvero di tornare ad amare presto e che tutto questo amore venga accolto e ricambiato....
Le chido ancora una cosa... c'è qualche esercizio che posso fare per poter superare questo mio forte stato d'Ansia che ho quando esco?
É vero che che devo dargli il tempo, ma voglio anche poter uscire di casa tranquillo...per esempio domenica ho un impegno con un'amica in un postoin cui ero andato l'ultima volta con il mio ex ragazzo e già mi sta venendo l'ansia... c'è qualche esercizio che posos fare per iniziare a lavorare su questa cosa?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Personalmente non utilizzo esercizi. Secondo il mio orientamento teorico che è psicoanalitico, bisogna dare senso al proprio malessere in modo profondo e ricostituire un proprio mondo interiore rinnovato, prendendosi cura delle proprie ferite.

In questo modo, acquisendo sicurezza e fiducia in se stesso, riuscirà a vivere nuovi legami e a fare fronte alla perdita in un modo differente.

Il tempo è necessario, ma non basta. C'è il rischio che lei si ritrovi in una prossima storia con modalità simili, se non si prende cura di sé.

Dal mio punto di vista, l'esercizio per superare la sua ansia equivale a evitarla. Questo è pericoloso, a mio parare, per due motivi.
Il primo è che potrebbe non riuscire a controllarla bene e rischia che l'ansia esca in qualche altro modo o, addirittura, esploda in modo ancora più dirompente. Questo accade perché il controllo è razionale, mentre l'emozione resta lì, immutata. E l'emozione non sente ragione. Bisogna pertanto intervenire a livello emotivo, per questo il lavoro è lungo e complesso.

Il secondo motivo per cui non uso esercizi è in linea con il primo, cioè che se non va al cuore del problema, ma cercherà di evitarlo, non lo potrà risolvere e non riuscirà a gestire se stesso in una ritrovata autonomia.

Forse il fatto di diventare amico del suo ex rientra in questo discorso. Forse ha tentato di negare il dolore, ha cercato una forma possibile di soluzione. Non sembra però avere funzionato. La sua emozione è rimasta lì, profondamente ferita e viva.
E sullo stesso piano sono gli esercizi, secondo il mio punto di vista.

Comprendo perfettamente il suo stato d'animo e il tentativo di superarlo nel modo più rapido e indolore possibile. La strada però, non so se riesco a spiegarmi, è un'altra.

Un saluto,
Enrico de Sanctis
[#10]
Utente
Utente
Si é spiegato molto bene, devo semplicemente lasciare che esca tutto quello che ho dentro comogenea l'ansia facendola sfogare ma evitandola per continuare a vivere perché solo così la potrò affrontar.... lei ha detto una cosa verissima nella mia prossima storia questo non deve accadere e le dirò di più dopo il mio ex ragazzo ho avuto unaltra frequentazione da cui sono scappato perché lui non era quello che volevo ma perché si stavano ricreando delle situazioni che non ero pronto ad affrontare.
Può é rasserena che questa ferita sia ancora viva quella dell'amicizia afallita perché lui é stato cattivissimo con me trattandomi come se non valessi nulla proprio ora che non mi doveva più nulla ma ecco io ci hoprovsto con impegno e perché lui lo aveva voluto. Ma é un capitolo chiuso e sono felici che sia andata così... alla fine io sono consapevole del fatto che lui non era la persona giusta per me, io non voglio e non posso avere una persona così come compagno di vita... la coppia per me é squadra e sostegno non questo che hi vissuto
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Ci sarebbero tante cose da dire leggendo le sue parole. È però importante proseguire dal vivo. Se sentirà di aver bisogno di una mano, valuti di fare una consultazione, non trascuri i suoi vissuti di ansia e di angoscia qualora non passassero.

Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
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