Mal di pancia psicosomatico
Gentili dottori,
da più di tre mesi la mia vita è praticamente rovinata da un mal di pancia incontenibile, di natura certamente psicologica. Avverto dolori all'addome, meteorismo, diarrea e continuo reflusso solo quando sento o vedo la mia partner. Dopo le prime due settimane il fortissimo dolore fisico mi ha portato ad allontanare la mia compagna, pensando che il mio corpo m'inviasse segnali in tal senso. Questo è stato l'inizio della fine. Sono caduto in uno stato di ansia perenne, mi è stato diagnosticato uno stato depressivo attivo da uno psichiatra e ho passato due mesi di inferno. Nel frattempo ho riallacciato i rapporti con la mia compagna. Questo mi ha condotto ad avere un umore nettamente migliore, ma non appena le cose sono andate per il verso giusto , ecco ricomparire il mal di stomaco. Adesso non sono in grado di condurre una vita normale. Da più di un mese assumo mirtazapina a dosaggi molto bassi (15 mg al giorno), che ha come unico effetto quello di farmi dormire la notte. Faccio psicoterapia da tre mesi, ma i sintomi e i dolori restano sempre gli stessi. Non sopporto l'idea di non poter vivere una storia d'amore che mi soddisfa sotto tutti i profili, a causa di un mal di pancia a comando. Come è possibile che lo stomaco agisca da freno in questo modo? Esistono farmaci o metodi in grado di darmi sollievo, mentre continuo a lavorare con la mia psicoterapeuta? Gli esami escludono infatti qualsiasi altro malessere di natura somatica e il mal di pancia e la diarrea sono davvero legati a questo fattore.
da più di tre mesi la mia vita è praticamente rovinata da un mal di pancia incontenibile, di natura certamente psicologica. Avverto dolori all'addome, meteorismo, diarrea e continuo reflusso solo quando sento o vedo la mia partner. Dopo le prime due settimane il fortissimo dolore fisico mi ha portato ad allontanare la mia compagna, pensando che il mio corpo m'inviasse segnali in tal senso. Questo è stato l'inizio della fine. Sono caduto in uno stato di ansia perenne, mi è stato diagnosticato uno stato depressivo attivo da uno psichiatra e ho passato due mesi di inferno. Nel frattempo ho riallacciato i rapporti con la mia compagna. Questo mi ha condotto ad avere un umore nettamente migliore, ma non appena le cose sono andate per il verso giusto , ecco ricomparire il mal di stomaco. Adesso non sono in grado di condurre una vita normale. Da più di un mese assumo mirtazapina a dosaggi molto bassi (15 mg al giorno), che ha come unico effetto quello di farmi dormire la notte. Faccio psicoterapia da tre mesi, ma i sintomi e i dolori restano sempre gli stessi. Non sopporto l'idea di non poter vivere una storia d'amore che mi soddisfa sotto tutti i profili, a causa di un mal di pancia a comando. Come è possibile che lo stomaco agisca da freno in questo modo? Esistono farmaci o metodi in grado di darmi sollievo, mentre continuo a lavorare con la mia psicoterapeuta? Gli esami escludono infatti qualsiasi altro malessere di natura somatica e il mal di pancia e la diarrea sono davvero legati a questo fattore.
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gentile utente non c'è che la psicoterapia se vi è la certezza di una componente psicosomatica legata alla questione che racconta. Certo la sinergia con la cura psicofarmacologica è sicuramente utile. Non ci sono altre vie.
Dal momento in cui il malessere è legato alla sua partner, da quel che racconta, forse un suo coinvolgimento nella psicoterapia sarebbe auspicabile.
saluti
Dal momento in cui il malessere è legato alla sua partner, da quel che racconta, forse un suo coinvolgimento nella psicoterapia sarebbe auspicabile.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente,
Non so che tipo di psicoterapia Lei stia seguendo, non lo specifica, se la psicoterapia e' analitica o dinamica dovra' continuarla o cambiare terapeuta, orientandosi su un terapeuta che operi con metodologie psicosomatiche specifiche.
Lo stomaco e' infatti un organo bersaglio dei piu' sensibili e non accettera' di essere sottoposto a pressioni emozionali incongrue. In particolare non accettera' terapie *sintomatiche* se non giungera' a comprendere per quale causa lei *rigetti* questo rapporto.
Auguri!
Non so che tipo di psicoterapia Lei stia seguendo, non lo specifica, se la psicoterapia e' analitica o dinamica dovra' continuarla o cambiare terapeuta, orientandosi su un terapeuta che operi con metodologie psicosomatiche specifiche.
Lo stomaco e' infatti un organo bersaglio dei piu' sensibili e non accettera' di essere sottoposto a pressioni emozionali incongrue. In particolare non accettera' terapie *sintomatiche* se non giungera' a comprendere per quale causa lei *rigetti* questo rapporto.
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Gentile utente,
Non so che tipo di psicoterapia Lei stia seguendo, non lo specifica, se la psicoterapia e' analitica o dinamica dovra' continuarlla o cambiare terapeuta, orientandosi su un terapeuta che operi con metodologie psicosomatiche specifiche.
Lo stomaco e' infatti un organo bersaglio dei piu' sensibili e non accettera' di essere sottoposto a pressioni emozionali incongrue. In particolare non accettera' terapie *sintomatiche* se non giungera' a comprendere per quale causa lei *rigetti* questo rapporto.
Auguri!
Non so che tipo di psicoterapia Lei stia seguendo, non lo specifica, se la psicoterapia e' analitica o dinamica dovra' continuarlla o cambiare terapeuta, orientandosi su un terapeuta che operi con metodologie psicosomatiche specifiche.
Lo stomaco e' infatti un organo bersaglio dei piu' sensibili e non accettera' di essere sottoposto a pressioni emozionali incongrue. In particolare non accettera' terapie *sintomatiche* se non giungera' a comprendere per quale causa lei *rigetti* questo rapporto.
Auguri!
[#4]
Utente
La mia terapia è di tipo analitico. Il guaio è che fisicamente sono distrutto anche da altri dolori. Scosse, tremori , spasmi muscolari. Cambiare terapeuta mi sembra solo un ulteriore passo indietro. La mia psicologa ha optato per una terapia familiare, tuttavia io non vedo dei grossi problemi con la mia famiglia. Sono sempre stato bene a casa. Fino a 3 mesi fa conducevo una vita normalissima. Sono uno studente, lavoro e faccio politica da due anni. Adesso non riesco a fare nulla per bene. Gli psicofarmaci per me sono un freno enorme e temo di diventare schiavo. Non vi è nulla che mi dia sollievo, schiacciato dall'ossessione che nulla tornerà come era prima.
[#5]
Gentile utente,
Non tema l'abituazione per gli psicofarmaci perche' quando sara' il momento di farne a meno Le verranno scalati gradualmente e non avra' problemi.
Purtroppo esistono tante dicerie scorrette sugli psicofarmaci che talvolta spaventano inutilmente. Ma sono davvero insostituibili spesso!
La terapia analitica puo' richiedere un po' di tempo ma i risultati che permette sono piu' duraturi ed efficaci!
Quindi abbia fiducia e non si scoraggi!
Ci scriva quando vuole! Auguri!
Non tema l'abituazione per gli psicofarmaci perche' quando sara' il momento di farne a meno Le verranno scalati gradualmente e non avra' problemi.
Purtroppo esistono tante dicerie scorrette sugli psicofarmaci che talvolta spaventano inutilmente. Ma sono davvero insostituibili spesso!
La terapia analitica puo' richiedere un po' di tempo ma i risultati che permette sono piu' duraturi ed efficaci!
Quindi abbia fiducia e non si scoraggi!
Ci scriva quando vuole! Auguri!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.9k visite dal 03/07/2016.
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