Fantasie sessuali inconsuete
Salve,
sono una ragazza di 30 anni e vi scrivo riguardo ad alcune fantasie sessuali che ho da tempo.
Provengo da un'educazione borghese e da una famiglia con una figura paterna narcisa e assente, una madre premurosa, una sorella che ha rivelato la sua omossessualità in età adulta. Ho affrontato diversi anni di terapia in età adolescenziale per superare la separazione dei miei genitori e una profonda insicurezza personale. La mia vita sessuale non è molto attiva. Ho avuto una sola relazione importante, in cui il sesso con il partner comportava qualche problema ma tuttosommato era soddisfacente, la vivevo in modo sereno, appagante e libero. Per il resto qualche breve frequentazione capita, ma non da garantire una continua attività sessuale.
Non ho mai avuto preclusioni per la masturbazione, che pratico dall'infanzia con altrettanta naturalezza. Allo stesso modo, da adulta, ho inziato ad aiutarmi con dei filmati pornografici per l'autoerotismo. Ultimamente mi capita spesso di eccitarmi durante la visione di filmati tra due uomini omosessuali o tra un uomo ed un trans. Sono solamente delle fantasie. Non ho mai avuto alcun desiderio di sperimentare tali pratiche nella realtà .
Vi scrivo perchè quando mi soffermo a pensare all'origine di questa fantasia sicuramente inconsueta nell'immaginario femminile, mi sento strana e mi preoccupo che possano essere delle fantasie anormali. Il mio orientamento sessuale è sempre stato lineare, eterosessuale e sereno.
Ho vissuto un momento di confusione ossessivo compulsivo quando mia sorella ha fatto outing, ma si è rivelato infondato e l'ho affrontato con molta tranquillità. Ho un'apertura mentale abbastanza vasta, anche se ammetto che a volte l'educazione culturale che ho ricevuto condiziona e influenza la mia mentalità.
Grazie mille
sono una ragazza di 30 anni e vi scrivo riguardo ad alcune fantasie sessuali che ho da tempo.
Provengo da un'educazione borghese e da una famiglia con una figura paterna narcisa e assente, una madre premurosa, una sorella che ha rivelato la sua omossessualità in età adulta. Ho affrontato diversi anni di terapia in età adolescenziale per superare la separazione dei miei genitori e una profonda insicurezza personale. La mia vita sessuale non è molto attiva. Ho avuto una sola relazione importante, in cui il sesso con il partner comportava qualche problema ma tuttosommato era soddisfacente, la vivevo in modo sereno, appagante e libero. Per il resto qualche breve frequentazione capita, ma non da garantire una continua attività sessuale.
Non ho mai avuto preclusioni per la masturbazione, che pratico dall'infanzia con altrettanta naturalezza. Allo stesso modo, da adulta, ho inziato ad aiutarmi con dei filmati pornografici per l'autoerotismo. Ultimamente mi capita spesso di eccitarmi durante la visione di filmati tra due uomini omosessuali o tra un uomo ed un trans. Sono solamente delle fantasie. Non ho mai avuto alcun desiderio di sperimentare tali pratiche nella realtà .
Vi scrivo perchè quando mi soffermo a pensare all'origine di questa fantasia sicuramente inconsueta nell'immaginario femminile, mi sento strana e mi preoccupo che possano essere delle fantasie anormali. Il mio orientamento sessuale è sempre stato lineare, eterosessuale e sereno.
Ho vissuto un momento di confusione ossessivo compulsivo quando mia sorella ha fatto outing, ma si è rivelato infondato e l'ho affrontato con molta tranquillità. Ho un'apertura mentale abbastanza vasta, anche se ammetto che a volte l'educazione culturale che ho ricevuto condiziona e influenza la mia mentalità.
Grazie mille
[#1]
gentile ragazza non esistono fantasie erotiche anormali, ognuno utilizzo un suo "repertorio£ per eccitarsi e, spesso, questo repertorio va fuori dagli schemi.
non ha nulla di cui preoccuparsi.
saluti
non ha nulla di cui preoccuparsi.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile signorina,
Concordo con il collega nel definire *normale* qualsiasi tipo di fantasia.
Cio' che invece mi sembra piu' inusuale e' il ricorso da parte Sua alla pornogafia a scopo autoerotico.
L'immaginario femminile infatti viene prevalentemente attivato da modalita' diverse dalla pornografia .
Se volesse approfondire questo aspetto potrebbe esserLe di aiuto il ricorso ad una consultazione psicoterapeutica.
Le porgo i miei aguri e saluti.
Concordo con il collega nel definire *normale* qualsiasi tipo di fantasia.
Cio' che invece mi sembra piu' inusuale e' il ricorso da parte Sua alla pornogafia a scopo autoerotico.
L'immaginario femminile infatti viene prevalentemente attivato da modalita' diverse dalla pornografia .
Se volesse approfondire questo aspetto potrebbe esserLe di aiuto il ricorso ad una consultazione psicoterapeutica.
Le porgo i miei aguri e saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Salve a lei,
il suo racconto ha evocato in me alcune riflessioni, che vorrei condividere con lei.
Da una parte ho sentito una sua libertà espressiva, questo è un fatto molto positivo. Allo stesso tempo si descrive come una persona con una "profonda insicurezza" interiore e sottolinea in effetti un aspetto importante, mi corregga pure se mi sbaglio: un suo conflitto tra la sua apertura mentale e la presenza di condizionamenti che la influenzano.
Questo è un primo punto che mi premeva dirle, su cui penso sia importante che lei possa continuare a soffermarsi, come già sta facendo.
Accanto a questo, anche la breve, seppur significativa, descrizione dei suoi genitori, merita la massima attenzione.
Un ulteriore aspetto che può essere importante approfondire è la mancanza di una vita sessuale attiva e, accanto a questa, di una possibile relazione sentimentale. Parla di brevi frequentazioni e dell'assenza di continuità. Questo mi ha fatto ipotizzare che potesse esserci una coerenza tra questa esperienza attuale e l'uso della pornografia. E, in particolar modo, mi sono chiesto se per lei la mancanza di un amore è fonte di sofferenza.
Assieme al racconto della sua famiglia originaria, sarebbe quindi indispensabile poter conoscere anche le sue relazioni sentimentali e il loro andamento.
Relativamente alle fantasie, come i colleghi, anche io penso che non si tratti di "anormalità". Anche in questo caso sembra rilevarsi la presenza di un conflitto tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, lineare e non lineare. E mi viene in mente il riferimento alla sua cultura borghese, di cui lei ci parla.
La parola "inconsueto", invece, mi sembra centrale.
Potremmo dire che riflette sia un discorso di frequenza di un comportamento, senza sottoporlo a giudizio, e allo stesso tempo riflette una sua domanda: come mai mi eccito di fronte all'immagine di due uomini omosessuali o di un uomo con un trans?
È una domanda preziosa, e può guardare dentro di sé per cercare le risposte possibili, che possono essere infinite, e senz'altro a mio parere riguardano la sua esperienza esistenziale nella sua interezza.
Approfondendo la sua storia, i capitoli della sua vita emersi in questo consulto, e tutti quelli che attraverso il dialogo e la sua narrazione andrebbero di volta in volta ad aprirsi, potrà trovare il suo itinerario fatto di risposte e, come solitamente capita, di nuove domande.
Quando parla dell'omosessualità di sua sorella parla di outing.
Mi interessa in questa sede distinguere il coming out dall'outing, poiché sono due situazioni differenti.
Mi sembra di capire che il coming out sia stato quello di sua sorella, mentre l'outing si sarebbe verificato se qualcuno avesse riferito agli altri dell'omosessualità segreta di sua sorella. Outing è una parola che si usa spesso in ambito pubblico, quando si viene a sapere dell'omosessualità di un politico che finge di essere eterosessuale oppure di un personaggio dello spettacolo, senza la propria volontà.
Non so se l'uso della parola outing, nel suo racconto, possa riflettere quel senso di insicurezza di cui ci parla, come se qualcuno potesse essere pronto a condannare ad esempio o a strumentalizzare vissuti delicati e intimi, invece di disporsi a un ascolto partecipato e rispettoso.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
il suo racconto ha evocato in me alcune riflessioni, che vorrei condividere con lei.
Da una parte ho sentito una sua libertà espressiva, questo è un fatto molto positivo. Allo stesso tempo si descrive come una persona con una "profonda insicurezza" interiore e sottolinea in effetti un aspetto importante, mi corregga pure se mi sbaglio: un suo conflitto tra la sua apertura mentale e la presenza di condizionamenti che la influenzano.
Questo è un primo punto che mi premeva dirle, su cui penso sia importante che lei possa continuare a soffermarsi, come già sta facendo.
Accanto a questo, anche la breve, seppur significativa, descrizione dei suoi genitori, merita la massima attenzione.
Un ulteriore aspetto che può essere importante approfondire è la mancanza di una vita sessuale attiva e, accanto a questa, di una possibile relazione sentimentale. Parla di brevi frequentazioni e dell'assenza di continuità. Questo mi ha fatto ipotizzare che potesse esserci una coerenza tra questa esperienza attuale e l'uso della pornografia. E, in particolar modo, mi sono chiesto se per lei la mancanza di un amore è fonte di sofferenza.
Assieme al racconto della sua famiglia originaria, sarebbe quindi indispensabile poter conoscere anche le sue relazioni sentimentali e il loro andamento.
Relativamente alle fantasie, come i colleghi, anche io penso che non si tratti di "anormalità". Anche in questo caso sembra rilevarsi la presenza di un conflitto tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, lineare e non lineare. E mi viene in mente il riferimento alla sua cultura borghese, di cui lei ci parla.
La parola "inconsueto", invece, mi sembra centrale.
Potremmo dire che riflette sia un discorso di frequenza di un comportamento, senza sottoporlo a giudizio, e allo stesso tempo riflette una sua domanda: come mai mi eccito di fronte all'immagine di due uomini omosessuali o di un uomo con un trans?
È una domanda preziosa, e può guardare dentro di sé per cercare le risposte possibili, che possono essere infinite, e senz'altro a mio parere riguardano la sua esperienza esistenziale nella sua interezza.
Approfondendo la sua storia, i capitoli della sua vita emersi in questo consulto, e tutti quelli che attraverso il dialogo e la sua narrazione andrebbero di volta in volta ad aprirsi, potrà trovare il suo itinerario fatto di risposte e, come solitamente capita, di nuove domande.
Quando parla dell'omosessualità di sua sorella parla di outing.
Mi interessa in questa sede distinguere il coming out dall'outing, poiché sono due situazioni differenti.
Mi sembra di capire che il coming out sia stato quello di sua sorella, mentre l'outing si sarebbe verificato se qualcuno avesse riferito agli altri dell'omosessualità segreta di sua sorella. Outing è una parola che si usa spesso in ambito pubblico, quando si viene a sapere dell'omosessualità di un politico che finge di essere eterosessuale oppure di un personaggio dello spettacolo, senza la propria volontà.
Non so se l'uso della parola outing, nel suo racconto, possa riflettere quel senso di insicurezza di cui ci parla, come se qualcuno potesse essere pronto a condannare ad esempio o a strumentalizzare vissuti delicati e intimi, invece di disporsi a un ascolto partecipato e rispettoso.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#4]
Ex utente
Gentilissimi dottori,
innanzitutto mi preme ringraziarvi per il supporto e conforto.
Mi preme rispondere in particolare modo alla Dott.ssa Esposito e al Dott. De sanctis.
La mia ricorrenza all utilizzo della pornografia scaturisce da una libertà mentale e inizialmente da una curiosità. Pratico autoerotismo fin dall infanzia ma la ricorrenza alla pornografia è derivata in età adulta quando ho preso consapevolezza della sessualità appieno. Non è un uso frequente o incontrollato, ma un modo come altri per aiutare il mio immaginario erotico.
Per quanto riguarda, invece, l analisi del Dott. De sanctis condivido il contrasto presente tra la presenza innata di libertà e un'educazione sotto certi punti di vista chiusa. Mi preme sottolineare che il sesso non è mai stato argomento taboo. Il percorso di terapia che ho potuto affrontare nell'età dello sviluppo mi ha dato gli strumenti per poter avere anche attualmente consapevolezza della natura di alcuni miei meccanismi interiori e tra questi la sofferenza della mancanza di amore. La mia relazione passata è stata tormentata ma vissuta da parte mia soprattutto con un sentimento profondo e la complicità con il mio partner mi permetteva di vivere insieme a lui una vita sessuale libera e appagante.
Mi ritengo una persona di natura sensibile e fragile ma allo stesso tempo "libera"mentalmente. Ho vissuto lontana dalla mia famiglia per molti anni per "sganciarmi" dai condizionamenti e vissuti familiari e questo percorso mi ha permesso di sviluppare una mia personalità reale.
Mi scuso per il termine inappropriato, mia sorella ha fatto coming out e ciò non è stato totalmente accettato da alcuni familiari. Certamente questo riporta a un'idea di giudizio che mi limita interiormente. Da qui ecco sorgere i miei dubbi che tutto ciò che possa risultare " anti convenzionale" possa essere sbagliato o strano. È un percorso interiore che affronto quotidianamente.
Grazie mille ancora
innanzitutto mi preme ringraziarvi per il supporto e conforto.
Mi preme rispondere in particolare modo alla Dott.ssa Esposito e al Dott. De sanctis.
La mia ricorrenza all utilizzo della pornografia scaturisce da una libertà mentale e inizialmente da una curiosità. Pratico autoerotismo fin dall infanzia ma la ricorrenza alla pornografia è derivata in età adulta quando ho preso consapevolezza della sessualità appieno. Non è un uso frequente o incontrollato, ma un modo come altri per aiutare il mio immaginario erotico.
Per quanto riguarda, invece, l analisi del Dott. De sanctis condivido il contrasto presente tra la presenza innata di libertà e un'educazione sotto certi punti di vista chiusa. Mi preme sottolineare che il sesso non è mai stato argomento taboo. Il percorso di terapia che ho potuto affrontare nell'età dello sviluppo mi ha dato gli strumenti per poter avere anche attualmente consapevolezza della natura di alcuni miei meccanismi interiori e tra questi la sofferenza della mancanza di amore. La mia relazione passata è stata tormentata ma vissuta da parte mia soprattutto con un sentimento profondo e la complicità con il mio partner mi permetteva di vivere insieme a lui una vita sessuale libera e appagante.
Mi ritengo una persona di natura sensibile e fragile ma allo stesso tempo "libera"mentalmente. Ho vissuto lontana dalla mia famiglia per molti anni per "sganciarmi" dai condizionamenti e vissuti familiari e questo percorso mi ha permesso di sviluppare una mia personalità reale.
Mi scuso per il termine inappropriato, mia sorella ha fatto coming out e ciò non è stato totalmente accettato da alcuni familiari. Certamente questo riporta a un'idea di giudizio che mi limita interiormente. Da qui ecco sorgere i miei dubbi che tutto ciò che possa risultare " anti convenzionale" possa essere sbagliato o strano. È un percorso interiore che affronto quotidianamente.
Grazie mille ancora
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.7k visite dal 02/07/2016.
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Approfondimento su Educazione sessuale
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