terapia breve strategica a Milano

Buongiorno,
sapreste indicarmi un bravo specialista in terapia breve strategica a Milano?
Da una mese sono ossessionata dalla paura di buttarmi dal balcone. Sono già in cura da una brava psicologa, con orientamento Junghiano, ma nonostante mi sia stata di grande aiuto per alcune problematiche legate alla mia storia passata, non riesco a trarne giovamento per uscire da questa paura.
Spero possiate aiutarmi

Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile utente non possiamo fare nomi in questa sede, tuttavia si assicuri, per la sua ricerca, che il professionista sia iscritto all'ordine come psicoterapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno,
forse sono stata imprecisa...la mia terapeuta è psicologa analista e psicoterapeuta.
Posso dire che dall'ultimo messaggio ad oggi la paura del balcone mi sia passata, così come la forte ansia che spesso mi teneva sveglia la notte. C'è ancora molto lavoro da fare, questo lo so, anche perchè tendo sempre ad essere una persona un pò ansiosa.
Il mio unico dubbio nasce dall'aver letto ovunque che per i problemi di ansia o di ossessioni, l'indirizzo più indicato è la terapia cognitivo comportamentale ed essendo la mia terapeuta ad orientamento Junghiano non vorrei fosse un problema...
Anche se posso dire di trovarmi molto bene.
Purtroppo non conoscendo esattamente la differenza tra i due metodi e, soprattutto, non conoscendo nessun terapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale, non vorrei rischiare di lasciare una persona con la quale mi trovo bene per niente.
Posso chiedervi un consiglio?

Grazie in anticipo per la vostra disponibilità.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Mi sembra di capire che si sente in buone mani, quindi ascolti il suo intuito e prosegua, parlando delle sue perplessità alla sua psicoterapeuta. Direi che questo potrebbe essere un punto centrale.

La psicoterapia a orientamento psicoanalitico e la psicoanalisi prevedono un lungo e rigoroso iter formativo. Trattano tutti i tipi di malessere, senz'altro anche legati ad ansia e ossessioni.
Come lei ci testimonia, infatti, "l'ossessione della paura di buttarsi dal balcone", è rientrata.

È possibile che questa "ossessione" sia legata a uno stato d'animo di cui bisogna prendersi cura nel profondo.
Sta svolgendo un tipo di terapia che lavora così, si pone come obiettivo una trasformazione profonda e stabile della personalità.

Inoltre mi domando dove abbia letto che "per i problemi di ansia o di ossessioni, l'indirizzo più indicato è la terapia cognitivo comportamentale", quale autore ha detto questo?

La terapia cognitivo-comportamentale tratta i "problemi di ansia o di ossessioni". La psicoanalisi anche.
Sono due forme di terapia con un training formativo alle spalle differente e un'altrettanto differente idea di cura.

Se poi ci sono propagande generaliste che vogliono promuovere il proprio indirizzo per portare acqua al proprio mulino a livello commerciale, senza tenere conto del soggetto e delle sue aspettative, di questo non può non tenere conto.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

anche secondo me ciò che importa è che il curante sia un medico o uno psicologo ma specializzato in psicoterapia.
In ogni caso, cercando su internet un determinato approccio terapeutico, non dovrebbe incontrare difficoltà a trovare ciò di cui ha bisogno.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Vi ringrazio molto per la pronta risposta.
Purtroppo in rete e nei forum che trattano di ossessioni si trovano quasi esclusivamente specialisti che consigliano il metodo cognitivo comportamentale. Ho avuto anche esperienza diretta di questo qualche mese fa quando, andando a chiedere informazioni sul training autogeno ad una psicologa, quest'ultima appena saputo che la mia dottoressa è junghiana mi ha risposto testualmente "mmm...aiuto!" "Sa, sono terapie molto lunghe..."
Ovviamente questo l'ha screditata ancora di più ai miei occhi, ma in un momento in cui avevo livelli di ansia molto alti mi ha reso ancora più insicura.
Ad oggi posso dire di aver fatto bene a restare con la mia terapeuta.
Solo una curiosità mi è rimasta: ho potuto constatare che tantissime persone hanno questo disturbo, la paura di buttarsi di sotto o di far del male a se stessi/agli altri.
Cosa fa nascere questi pensieri assurdi? Sicuramente ogni persona avrà il proprio vissuto alle spalle, ma perchè le paure sono le medesime?

Grazie ancora per la vostra disponibilità.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Non sottovaluti l'importanza della relazione con la sua terapeuta, il fatto di screditarla, e di screditare il suo percorso, non è di poco conto. Parlargliene diventa fondamentale.

La sua curiosità circa "la paura di buttarsi di sotto o di far del male a se stessi/agli altri" è importante. Questi pensieri nascono per una complessità di fattori e non possiamo prescindere dalla storia personale di chi li vive. Ad ogni modo in questa sede, senza conoscerci di più, non riusciamo a rispondere ai suoi interrogativi, che sono significativi e devono essere trattati dal vivo.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#7]
Utente
Utente
Mi scusi, mi sono espressa nel modo errato.
Nella mia affermazione "Ovviamente questo l'ha screditata ancora di più ai miei occhi" mi riferivo alla psicologa di training autogeno, non alla mia terapeuta.

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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
D'accordo, tuttavia il fatto di chiedere altre forme di intervento sembrerebbe implicare un senso di insoddisfazione che sarebbe indispensabile aprire in seduta, poiché significa parlare di sé e di quello che sente. È una cosa che sente possibile fare?
[#9]
Utente
Utente
Certamente, ne abbiamo già parlato.
Le sa che ho la mania di cercare risposte su internet oppure di farmi influenzare negativamente dalle opinioni di altre persone.
Ad esempio, per un periodo mi ero fissata che il mio stato ansioso fosse l'anticamera della depressione perchè, cercando informazioni in rete sull'ansia, avevo trovato riferimenti alla depressione o testimonianze di persone depresse. Una mia vecchia amica che soffre di ansia e ipocondria, mi aveva poi raccontato di aver anche sofferto di depressione...e così mi era venuta la paura di poterne soffrire anche io.
La mia terapeuta mi ha più volte rassicurato ripetendomi che nel mio caso la depressione non c'entra nulla, ripete spesso che il mio unico "problema"semmai è che non mi fido, che sto bene, non ho particolari problemi, ma che non mi fido del mio star bene. Mi ha anche detto di interrogarmi sul perchè mi preoccupo/non mi fido del mio star bene.
Quando parla di "senso di insoddisfazione" si riferisce al rapporto con la mia terapeuta?
[#10]
Utente
Utente
Purtroppo in questa sede è difficile riassumere mesi di terapia, ma per cercare di darle un quadro il più possibile completo vorrei aggiungere che la dottoressa parla di un mio "star bene" recente. Il periodo in cui sono stata alle prese con una forte ansia era verso maggio-giugno.
Mi ha spiegato che si tratta del riaffiorare di un vecchio trauma infantile di cui le ho parlato, causato da mia madre che si ostinava, ogni mattina, a farmi bere del latte caldo con il miele che detestavo e che ovviamente non riuscivo ad ingoiare con conseguente rigurgito e urla folli e gesti violenti di mia madre.
La sensazione di panico che provavo allora mi è rimasta dentro ed è riemersa poi quest'anno anche a causa di altri eventi concomitanti: la morte di mia nonna materna, la mia decisione di lasciare il mio ex (classico ragazzo perfetto che piace tanto alle mamme, ma non a me...) e di fidanzarmi con un altro ragazzo, molto diverso. Un ragazzo stupendo, ma che i miei hanno tentato in ogni modo di mettere in cattiva luce ai miei occhi facendomi venire paranoie assurde.
E anche in questo caso mi stavo facendo influenzare negativamente dai loro preconcetti facendomi venire mille dubbi totalmente infondati.
Dopo la morte di mia nonna, elemento portante di tutta la famiglia, (una sorta di matriarcato molto discutibile) ho fatto un sogno spaventoso (ero inseguita da degli aggressori armati) e il giorno dopo ho avuto una sorta di depersonalizzazione durata 2/3 giorni. Da qui l'esplosione di tutta la mia ansia.
Spero di essere stata un pochino d'aiuto...
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Ci sono davvero tanti aspetti su cui è necessario soffermarsi. Come lei stessa dice, purtroppo qui non riusciamo a fare ulteriori approfondimenti.

Le sue parole sono significative e le esperienze della sua vita che accenna possono avere sviluppato in lei un senso di malessere. A volte uno stato di inquietudine e ansia indicano una difficoltà a guardarsi dentro e a pensare se stessi, a darsi valore e a esprimersi liberamente.

Sono fiducioso della sua terapia e quindi, anche se è necessario un po' di tempo, penso che riuscirà a diventare più forte e sicura di sé, superando le sue "manie e ansie" circa le malattie, autorizzandosi a esprimersi senza più farsi influenzare dagli altri, trovando se stessa e la sua strada.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#12]
Utente
Utente
La ringrazio ancora tantissimo per il tempo dedicatomi e per i suoi consigli.
Anche se spesso vorremmo che i nostri problemi si risolvessero in un attimo, come schiacciando un bottone, a volte è necessario darsi tempo e avere pazienza.
Anche io mi sento fiduciosa, mi basta guardare indietro di qualche mese per vedere com'ero e come sono ora.
Continuerò con piacere questo cammino di crescita e scoperta di me stessa.

Un caro saluto
[#13]
Utente
Utente
Buongiorno,
ho recentemente letto una testimonianza in un forum che mi ha spaventato molto.
Una ragazza ha scritto che da bambina (9 anni) aveva sviluppato il doc da suicidio, aveva paura di coltelli, corde, balconi...perchè pensava che avrebbe perso il controllo e si sarebbe suicidata.
La cosa che mi ha spaventato è che la sua psicologa le aveva detto che queste paure esprimevano una reale volontà suicida, perchè probabilmente era stata una bambina depressa,
ma la sua "morale" temeva questo suo desiderio e cercava di reprimerlo. La ragazza aveva controbattuto dicendo che, anzi, era sempre stata una bambina allegra e spiritosa, ma la psicologa le aveva risposto che la depressione nei bambini è molto diffusa e si può accompagnare anche a comportamenti allegri e vivaci.
Non è la prima volta che sento una spiegazione del genere, cosa ne pensate? Veramente è possibile una simile spiegazione?
Sono spaventata perchè anche io da bambina, verso i 9/10 anni, per un periodo avevo avuto paura di suicidarmi con i coltelli, poi passò da sola, ma quest'anno, come avevo scritto tempo fa, mi era tornata a seguito di un episodio di depersonalizzazione. Avevo infatti letto che, se la depersonalizzazione diventa cronica, può portare al suicidio e così da quel momento mi era scattata la paura di impazzire e di potermi buttare dal balcone.
Ci ho lavorato e ci lavoro tutt'ora con la mia psicologa. La paura è rientrata, ma l'aver letto questa cosa mi ha fatto tornare la paura.
Ne parlerò anche con la mia terapeuta, ma mi interessava anche il vostro parere, fore perchè ho bisogno di tranquillizzarmi...

Grazie

Un caro saluto

Silvia

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

nei forum ognuno scrive quello che vuole, che crede.

Occorre distinguere chiaramente
tra questa forma espressiva, il forum - simile al diario o alle amiche di penna -
e i portali professionali (come questo), nei quali specialisti con tanto di nome e cognome, forniscono motivati pareri professionali.

Nei forum può trovare di tutto, di più.

Se non Le fanno bene, si cauteli.






Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/