Capnolagnia

Salve. Ho un problema che mi perquote ormai da 25 anni.
Ho sempre la necessità di chiedere alla mia donna, nella fattiscpecie mia moglie, di fumare e fumarmi in faccia. È un qualcosa che scatena in me attrazione sessuale, ma capisco il fatto che la cosa per lei sia ridicola e stancante, infatti non è una fumatrice ma lo fa solo quando insisto.
È che non posso farne a meno, almeno una volta a settimana ed in particolare prima di un rapporto.
Io stesso sono un fumatore ma credo solo perchè legato al mio problema, piû che per necessitá di nicotina, e per questo non riesco a smettere.
Cosa posso fare? Vorrei uscirne da questa mania...
Grazie
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve a lei,

ho trovato significativa la sua modalità, perché da una parte sottolinea che costituisce per lei una forma di attrazione sessuale, dall'altra invece sembra considerarla problematica, come se una parte di lei volesse cambiare.

Il fatto che sono 25 anni che questa modalità si verifichi e sia diventata necessaria per l'eccitazione indica che è un'abitudine particolarmente radicata.
Il suo esordio sembra mostrare che è sempre stata presente, fin dal suo sviluppo.

Questo mi fa riflettere sul fatto che questa modalità possa avere origini antiche e il fumo, in qualche modo, potrebbe riguardarle.

Penso che a partire dal significato che racchiude per lei il fumo, soprattutto considerando la sua importante riflessione che non si tratta tanto di nicotina ma di altro, possa avere l'occasione di comprendere questa sua esperienza, che potrebbe indicare dei vissuti emotivi che la riguardano profondamente.

Ad esempio, soltanto come suggestione, ho pensato che questo gesto possa rappresentare un mettere alla prova l'altro che, accettando il suo gesto e il carico emotivo che esprime, accetta lei stesso. In questo modo potrebbe darle valore, il fatto che si senta considerato è importante la "eccita" e le provoca un senso di "potenza di sè".

Questa mia suggestione apre molti scenari legati alla sua storia, alle sue esperienze relaIonali e ai suoi vissuti emotivi, che devono essere approfonditi.

Un saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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Utente
Utente
Grazie dottore. Effettivamente diverse parti di quello che scrive rispecchiano la mia realtà.
Di fatto io mi sento accettato per diversi altri elementi, ma questo per me è davvero un momento che crea grande desiderio. Il fatto è che, in primis fatico a parlarne anche con mia moglie, e quando lei giustamente lamenta il fatto che io esagero (dopotutto le chiedo di fare una cosa non ininfluente sulla sua saluta, anche se poco), crea in me rabbia, e tensione.
Le chiedo un consiglio, secondo lei, se ne può uscire? E come? o è più consigliabile cercare di fare in modo che mia moglie accetti la cosa e mi accontenti?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Forse non è un caso che lei reagisca con "rabbia e tensione" verso sua moglie, quando lamenta di non volere il fumo in faccia. Non so se posso dire che lo vive come un rifiuto contro il quale protesta.
Bisogna capire se è un rifiuto per il gesto del fumo oppure se lo vive come un rifiuto più profondo di se stesso.

È una scelta sua e vostra decidere se cambiare questa modalità oppure no. Se è relativamente dannosa per voi, potreste decidere di lasciare le cose come stanno.

Altrimenti diventa necessario parlare con uno psicoterapeuta e, con il suo aiuto, cercare di capire gli aspetti legati a questa modalità, per poterla cambiare. Personalmente faccio l'ipotesi che possa cambiare sì, ma è necessario comunque fare una consultazione dal vivo per potersi pronunciare.
La mia ipotesi è che questi aspetti siano espressioni di vissuti antichi, e per questo potrebbe essere necessario un lavoro approfondito su di sé, che potrebbe essere a lungo termine.
Le parlo secondo il mio orientamento teorico, che è psicoanalitico.

Se fosse desideroso di fare chiarezza, potrebbe fare una consultazione, capire se potrebbe essere un'occasione per lei approfondire i suoi vissuti e scegliere se proseguire e fare un percorso su di sé.

Un saluto,
Enrico de Sanctis