mia madre
Buonasera. In questi giorni noto sempre di più quanto i commenti e gli atteggiamenti di mia madre mi feriscano all'inverosimile.
Vivo a casa con i miei genitori, non ho alcun rapporto con mio padre da molti anni, mentre tengo particolarmente a mia madre. Purtroppo questo forte attaccamento ha creato dei problemi. Sono una persona estremamente ansiosa, e molta dell'ansia che vivo sulla mia pelle proviene da lei, spesso mi crea ulteriori preoccupazioni a quelle che ho già, ad esempio. E' sempre stata così, anche quando ero piccola, tra l'altro ha sempre cercato di tenermi stretta, uscivo poco e a lei è sempre stato bene, anche perché probabilmente non uscivo perché temevo un suo giudizio negativo o un suo rimprovero.
Con gli anni però la questione è peggiorata. Ho preso la patente, mi hanno spinto entrambi i miei genitori. Però è lei che mi ha aiutata a guidare ma il problema è che sono rimasta bloccata con lei, come sempre aggiungerei. E' raro che io prenda la macchina per uscire da sola, la maggior parte delle volte guido in sua presenza. All'università sto avendo problemi enormi, vado in crisi continuamente al punto che per alcuni esami avevo crisi d'ansia che mi portavano a non dormire e tutt'ora non la vivo bene, ma come una grande responsabilità legata al fatto di poterla deludere. Perché se lei si sente delusa, non tarda a manifestare la sua insofferenza, insultandomi, denigrandomi. Non mi ha mai chiesto se sto bene, o del perché della mia l'ansia.
Il suo umore influenza il mio. A volte mi sveglio con la voglia di essere più positiva, ma arriva lei a vomitarmi i problemi del mondo, i suoi e quelli di mio fratello. Io, al contrario, sarei quella che di problemi non ha motivo di averne. Succede che mi dia delle pessime risposte, io percepisco la sua rabbia, il rancore e me la prendo, mi sento terribilmente ferita al punto che mi metterei a piangere.
Ha continui sbalzi d'umore. A me dispiace parlare di lei in questi termini, capisco che non lo faccia con l'intento di ferirmi e se è sempre stata possessiva lo ha fatto (e lo fa tutt'ora) per un suo problema. Però non ne posso più, sto sprecando la mia vita perché ho l'ansia di vivere, non sono in grado di vivere perché lei mi ha cresciuta facendomi credere che non ne sono in grado.
Vivo a casa con i miei genitori, non ho alcun rapporto con mio padre da molti anni, mentre tengo particolarmente a mia madre. Purtroppo questo forte attaccamento ha creato dei problemi. Sono una persona estremamente ansiosa, e molta dell'ansia che vivo sulla mia pelle proviene da lei, spesso mi crea ulteriori preoccupazioni a quelle che ho già, ad esempio. E' sempre stata così, anche quando ero piccola, tra l'altro ha sempre cercato di tenermi stretta, uscivo poco e a lei è sempre stato bene, anche perché probabilmente non uscivo perché temevo un suo giudizio negativo o un suo rimprovero.
Con gli anni però la questione è peggiorata. Ho preso la patente, mi hanno spinto entrambi i miei genitori. Però è lei che mi ha aiutata a guidare ma il problema è che sono rimasta bloccata con lei, come sempre aggiungerei. E' raro che io prenda la macchina per uscire da sola, la maggior parte delle volte guido in sua presenza. All'università sto avendo problemi enormi, vado in crisi continuamente al punto che per alcuni esami avevo crisi d'ansia che mi portavano a non dormire e tutt'ora non la vivo bene, ma come una grande responsabilità legata al fatto di poterla deludere. Perché se lei si sente delusa, non tarda a manifestare la sua insofferenza, insultandomi, denigrandomi. Non mi ha mai chiesto se sto bene, o del perché della mia l'ansia.
Il suo umore influenza il mio. A volte mi sveglio con la voglia di essere più positiva, ma arriva lei a vomitarmi i problemi del mondo, i suoi e quelli di mio fratello. Io, al contrario, sarei quella che di problemi non ha motivo di averne. Succede che mi dia delle pessime risposte, io percepisco la sua rabbia, il rancore e me la prendo, mi sento terribilmente ferita al punto che mi metterei a piangere.
Ha continui sbalzi d'umore. A me dispiace parlare di lei in questi termini, capisco che non lo faccia con l'intento di ferirmi e se è sempre stata possessiva lo ha fatto (e lo fa tutt'ora) per un suo problema. Però non ne posso più, sto sprecando la mia vita perché ho l'ansia di vivere, non sono in grado di vivere perché lei mi ha cresciuta facendomi credere che non ne sono in grado.
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Gentile ragazza, " non sono in grado di vivere perchè lei mi ha cresciuta facendomi credere che non ne sono in grado.."La diagnosi se l'è fatta da sola, ora deve cercare di spezzare questo cerchio che la tiene prigioniera, farsi aiutare, finire l'Università, quanto le manca? deve insomma prendere delle iniziative , senza paura, senza sensi di colpa.. sta buttando le giovinezza, si rende conto??
Amarla, questa mamma possessiva e insicura non vuol dire farsi schiacciare, il medico di famiglia può aiutarla, chieda a lui lo starter per cominciare..A 30 anni ha il diritto e il dovere di costruirsi una vita sua.. cosa dice e cosa fa suo padre ?
Ci sono molte cose che non sono chiare nel suo racconto, ci riscriva se crede, ma cominci a volersi bene e a volersi salvare..
Amarla, questa mamma possessiva e insicura non vuol dire farsi schiacciare, il medico di famiglia può aiutarla, chieda a lui lo starter per cominciare..A 30 anni ha il diritto e il dovere di costruirsi una vita sua.. cosa dice e cosa fa suo padre ?
Ci sono molte cose che non sono chiare nel suo racconto, ci riscriva se crede, ma cominci a volersi bene e a volersi salvare..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
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Ex utente
Buonasera Dott.ssa, la ringrazio innanzitutto per la sua risposta.
Non ho alcun tipo di rapporto con mio padre da molti anni, perché a causa dei suoi comportamenti ha creati disagi a tutti. Ha allontanato molte persone della famiglia, è stato possessivo e violento con mia madre. Per questi ed altri motivi, a causa anche della violenza psicologica che ha sempre esercitato su mia madre, l'ho allontanato. Ero appena adolescente e decisi, per quanto possibile, di prenderne le distanze. E' una persona meschina. Quindi questa situazione diciamo anche che esiste perché lui, negli anni, ha creato frustrazioni.
Purtroppo voler bene a mia madre, mi fa sentire in colpa! Mi sento in colpa anche a scrivere qui. So che ha dei problemi, che sono l'unica persona con la quale può sfogarsi, però non riesco a reggere questa situazione ancora. Mi sento in colpa perché forse vorrei aiutarla a capire che deve risolvere i suoi problemi e non buttarmeli addosso! Vorrei che capisse e prendesse in mano la sua vita e facesse alcune cose che, a causa di suo marito, non fa. Ad esempio, parlare con suo fratello.
Purtroppo mi rendo anche conto di aver buttato la mia giovinezza. Penso spesso al fatto che, se dovessi morire adesso, la mia vita sarebbe piena di rimpianti, cose che avrei potuto fare e non ho fatto, paure e ansie inutili che mi spingono sempre a fare ciò che lei desidera, sia perché non voglio che arrabbiandosi mi dica che sono una fallita, sia perché ormai mi sento intrappolata in questa non vita, dove non mi sento nemmeno libera di uscire con i miei amici, ma mi sento sempre schiava dell'ansia. Per questo temo anche il giorno del mio compleanno, non voglio che arrivi perché io non ho vissuto questi anni, non è che un'altra tappa dei miei fallimenti e non vorrei nemmeno che mi venissero fatti gli auguri!
Mi manca ancora molto per completare gli studi, sono una fuori corso di medicina. Ed essere fuori corso non fa che deludere le sue aspettative.
Per qualche anno sono stata in affitto vicino la mia università e sto cercando una nuova sistemazione. Mi rendo conto che è necessario allontanarmi fisicamente da qui.
Non ho alcun tipo di rapporto con mio padre da molti anni, perché a causa dei suoi comportamenti ha creati disagi a tutti. Ha allontanato molte persone della famiglia, è stato possessivo e violento con mia madre. Per questi ed altri motivi, a causa anche della violenza psicologica che ha sempre esercitato su mia madre, l'ho allontanato. Ero appena adolescente e decisi, per quanto possibile, di prenderne le distanze. E' una persona meschina. Quindi questa situazione diciamo anche che esiste perché lui, negli anni, ha creato frustrazioni.
Purtroppo voler bene a mia madre, mi fa sentire in colpa! Mi sento in colpa anche a scrivere qui. So che ha dei problemi, che sono l'unica persona con la quale può sfogarsi, però non riesco a reggere questa situazione ancora. Mi sento in colpa perché forse vorrei aiutarla a capire che deve risolvere i suoi problemi e non buttarmeli addosso! Vorrei che capisse e prendesse in mano la sua vita e facesse alcune cose che, a causa di suo marito, non fa. Ad esempio, parlare con suo fratello.
Purtroppo mi rendo anche conto di aver buttato la mia giovinezza. Penso spesso al fatto che, se dovessi morire adesso, la mia vita sarebbe piena di rimpianti, cose che avrei potuto fare e non ho fatto, paure e ansie inutili che mi spingono sempre a fare ciò che lei desidera, sia perché non voglio che arrabbiandosi mi dica che sono una fallita, sia perché ormai mi sento intrappolata in questa non vita, dove non mi sento nemmeno libera di uscire con i miei amici, ma mi sento sempre schiava dell'ansia. Per questo temo anche il giorno del mio compleanno, non voglio che arrivi perché io non ho vissuto questi anni, non è che un'altra tappa dei miei fallimenti e non vorrei nemmeno che mi venissero fatti gli auguri!
Mi manca ancora molto per completare gli studi, sono una fuori corso di medicina. Ed essere fuori corso non fa che deludere le sue aspettative.
Per qualche anno sono stata in affitto vicino la mia università e sto cercando una nuova sistemazione. Mi rendo conto che è necessario allontanarmi fisicamente da qui.
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Carissima, grazie di aver risposto chiarendo la situazione, fuori corso di medicina ? Coraggio cerchi di finire e allora lasci perdere tutto e tutti, quando si sarà laureata sarà una vita diversa, ascolti i consigli che le ho dato e chieda a sua madre di aiutarla a farlo.. in un periodo di armistizio..! se trova le parole giuste la mamma lo farà..
Facciamo il tifo per Lei che è giovane e farà a tempo a fare tutto, se lo vuole davvero..
Cari auguri per tutto..
Facciamo il tifo per Lei che è giovane e farà a tempo a fare tutto, se lo vuole davvero..
Cari auguri per tutto..
[#4]
Ex utente
Sì, fuori corso a medicina. Chiedere a mia madre di aiutarmi a trovare aiuto? In realtà l'ho fatto, ma da sola, lei non capisce cosa voglia dire vivere in questo modo. Mi vede come un burattino che vorrebbe ancora manovrare, e ci prova sempre a farlo.
Quando, per la prima volta, le ho parlato dei livelli della mia ansia e della mia angoscia, del fatto che non riuscissi nemmeno a dormire e avevo continuamente gli incubi, lei non l'ha visto come un problema, ma come una mia debolezza che andava immediatamente superata con le parole forti.
Stavo (e tutt'ora!) male? Veniva visto come una sciocchezza, una cosa di poco conto, la cosa veramente importante era fare la persone seria e composta e andare a fare gli esami. Questa è l'unica preoccupazione, e questa sua strategia ha così funzionato che mi ha portato a viverli con talmente tanta angoscia che mi ritrovo fuori corso, insicura, fallita e sprofondata nell'angoscia.
Quando, per la prima volta, le ho parlato dei livelli della mia ansia e della mia angoscia, del fatto che non riuscissi nemmeno a dormire e avevo continuamente gli incubi, lei non l'ha visto come un problema, ma come una mia debolezza che andava immediatamente superata con le parole forti.
Stavo (e tutt'ora!) male? Veniva visto come una sciocchezza, una cosa di poco conto, la cosa veramente importante era fare la persone seria e composta e andare a fare gli esami. Questa è l'unica preoccupazione, e questa sua strategia ha così funzionato che mi ha portato a viverli con talmente tanta angoscia che mi ritrovo fuori corso, insicura, fallita e sprofondata nell'angoscia.
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Ex utente
Mi sto facendo aiutare nel pubblico, dallo sportello universitario, ma il passo fondamentale penso sia quello di andare via di nuovo. Mia madre sa anche questo ma è come se non accettasse l'idea che ho bisogno d'aiuto e che da sola non ce la faccio.
Le ho spiegato la situazione più di una volta ma lei sembra capire, per poi elaborare quanto le ho detto in un modo che la rende più tranquilla forse.
Io però sono stufa. Voglio fare gli esami con la mia ansia e non la sua. Adesso, per esempio, ne avrò uno tra pochi giorni e sono disperata, perché io ho paura di fallire e mi sento male alla sola idea di essere bocciata
Le ho spiegato la situazione più di una volta ma lei sembra capire, per poi elaborare quanto le ho detto in un modo che la rende più tranquilla forse.
Io però sono stufa. Voglio fare gli esami con la mia ansia e non la sua. Adesso, per esempio, ne avrò uno tra pochi giorni e sono disperata, perché io ho paura di fallire e mi sento male alla sola idea di essere bocciata
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Coraggio, via via che comincerà a pensare che la mamma e' la mamma, ma Lei è diversa e proprio per questo vuole salvarsi e quindi imparerà a lasciarsi scivolare addosso quello che questa mamma, povera, dice o non dice,, diventerà più sicura, normalmente ansiosa , preoccupata , come è normale che sia , ma senza drammi, avanti , suvvia, fuori di casa starà già meglio..
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.8k visite dal 26/06/2016.
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