Sarà depressione?
Salve! Ho 18 anni e da circa un anno e mezzo provo una sensazione di apatia totale. Vivo in un piccolo paese dove non accade mai nulla. Non ho amici e non mi interessa averne.
Sono stato sempre timido e chiuso,quasi avessi paura degli altri e forse così era. Ho sempre cercato un ''rifugio'' in una sorta di 'mondo interiore' nel quale mi facevo molte domande e usavo molto la fantasia. Ho cercato,per giustificare tutto ciò,di usare il mio disturbo ossessivo compulsivo ( ho iniziato 4 anni fa a manifestare i primi segni con il lavaggio ossessivo delle mani per eliminare i pensieri ossessivi). Leggevo molto sugli artisti con problemi mentali. Ero molto legato a quella visione romantica del dualismo ' genio-malattia mentale'.
Riuscivo ad interessarmi a tutto. Il mio problema è sempre stato quello di avere paura di non riuscire a compiere un'attività completamente. Infatti,non ho una conoscenza completa di nulla. Sono un ignorante.
Non riesco ad uscire da tale condizione perché mi sento totalmente apatico. Non provo interesse verso nulla e nel caso lo provassi,svanirebbe subito. Sono diventato irritabile e impulsivo. Non riesco più a pensare. E' come se mi ricordasse -il pensare in modo critico e ampio- quel periodo nel quale facevo molte domande in classe guadagnandomi la rabbia dei miei compagni annoiati. Mi ricorda quel periodo in cui non reagivo mai,ma pensavo soltanto. Non sono mai riuscito a trovare un equilibrio in nulla.
Passo le giornate a casa davanti a un computer (cosa che ho sempre fatto). Niente riesce più a stimolarmi. So che non concluderò mai nulla e che resterò sempre nell'imparzialità. Mi sento uno zombie.Un morto vivente.
Penso che questa mia condizione sia stata causata dagli anni di interiorizzazione che ho avuto a partire dall'infanzia. E' come se tutta questa irritabilità fosse un modo per ''vendicarsi'' verso gli altri dai quali ho ricevuto,diciamo, dei ''soprusi'' ai quali non sono riuscito a rispondere perché troppo timoroso. Durante gli anni di ''timidezza'' mi sono sentito dire cose del tipo''il sesso è importante'';'' devi fare sesso''. Adesso mi rendo conto che non è qualcosa che mi interessa,così come non mi interessano le relazioni con gli altri. Ho delle relazioni molto superficiali e inutili che prima volevo approfondire,ma adesso mi rendo conto che non fa parte della sfera dei miei interessi (come se ce ne fosse una).
Sono stato sempre timido e chiuso,quasi avessi paura degli altri e forse così era. Ho sempre cercato un ''rifugio'' in una sorta di 'mondo interiore' nel quale mi facevo molte domande e usavo molto la fantasia. Ho cercato,per giustificare tutto ciò,di usare il mio disturbo ossessivo compulsivo ( ho iniziato 4 anni fa a manifestare i primi segni con il lavaggio ossessivo delle mani per eliminare i pensieri ossessivi). Leggevo molto sugli artisti con problemi mentali. Ero molto legato a quella visione romantica del dualismo ' genio-malattia mentale'.
Riuscivo ad interessarmi a tutto. Il mio problema è sempre stato quello di avere paura di non riuscire a compiere un'attività completamente. Infatti,non ho una conoscenza completa di nulla. Sono un ignorante.
Non riesco ad uscire da tale condizione perché mi sento totalmente apatico. Non provo interesse verso nulla e nel caso lo provassi,svanirebbe subito. Sono diventato irritabile e impulsivo. Non riesco più a pensare. E' come se mi ricordasse -il pensare in modo critico e ampio- quel periodo nel quale facevo molte domande in classe guadagnandomi la rabbia dei miei compagni annoiati. Mi ricorda quel periodo in cui non reagivo mai,ma pensavo soltanto. Non sono mai riuscito a trovare un equilibrio in nulla.
Passo le giornate a casa davanti a un computer (cosa che ho sempre fatto). Niente riesce più a stimolarmi. So che non concluderò mai nulla e che resterò sempre nell'imparzialità. Mi sento uno zombie.Un morto vivente.
Penso che questa mia condizione sia stata causata dagli anni di interiorizzazione che ho avuto a partire dall'infanzia. E' come se tutta questa irritabilità fosse un modo per ''vendicarsi'' verso gli altri dai quali ho ricevuto,diciamo, dei ''soprusi'' ai quali non sono riuscito a rispondere perché troppo timoroso. Durante gli anni di ''timidezza'' mi sono sentito dire cose del tipo''il sesso è importante'';'' devi fare sesso''. Adesso mi rendo conto che non è qualcosa che mi interessa,così come non mi interessano le relazioni con gli altri. Ho delle relazioni molto superficiali e inutili che prima volevo approfondire,ma adesso mi rendo conto che non fa parte della sfera dei miei interessi (come se ce ne fosse una).
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"di usare il mio disturbo ossessivo compulsivo ( ho iniziato 4 anni fa a manifestare i primi segni con il lavaggio ossessivo delle mani per eliminare i pensieri ossessivO"
Genrile Utente,è in cura?
Se si, quale?
Combinata?
Psicoterapeutica?
Un disturbo ossessivo non curato, rende impossibile se non improbabile la vita.
Anche la sessualità va vissuta quando e se si sta bene, altrimenti diventa un compito in classe...
Soltanto stando bene con se stessi e con il partner si accende il desiderio sessuale.
Genrile Utente,è in cura?
Se si, quale?
Combinata?
Psicoterapeutica?
Un disturbo ossessivo non curato, rende impossibile se non improbabile la vita.
Anche la sessualità va vissuta quando e se si sta bene, altrimenti diventa un compito in classe...
Soltanto stando bene con se stessi e con il partner si accende il desiderio sessuale.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile ragazzo,così arrabbiato, così solo , triste e persino compiaciuto di questo suo sentire, penso sia bene farLe osservare che in questo modo passivo aggressivo non si va da nessuna parte e non ci si prepara un futuro decente..La invito, in nome della sacralità della vita a prendere tutto in mano Lei, senza ..aspettare che qualcuno venga a salvarla
E' anche tipico della sua età avere questo tipo di pensieri.. essere, non essere..d'accordo, ma poi bisogna curarsi.. prenda contatto col suo medico di base , che è lì, anche per Lei, e organizzate un piano con gli specialisti necessari , penso anche forse opportuno una terapia combinata psicoterapia e un supporto farmacologico, scelto dallo psichiatra..
Spero che mi ascolti, dice di essere arrabbiato col suo passato , con la sua famiglia, ecco allora è proprio il momento di cercare di star bene, al dolore , all'angoscia ha già pagato un prezzo troppo
alto..
Cosa ne pensa ?
E' anche tipico della sua età avere questo tipo di pensieri.. essere, non essere..d'accordo, ma poi bisogna curarsi.. prenda contatto col suo medico di base , che è lì, anche per Lei, e organizzate un piano con gli specialisti necessari , penso anche forse opportuno una terapia combinata psicoterapia e un supporto farmacologico, scelto dallo psichiatra..
Spero che mi ascolti, dice di essere arrabbiato col suo passato , con la sua famiglia, ecco allora è proprio il momento di cercare di star bene, al dolore , all'angoscia ha già pagato un prezzo troppo
alto..
Cosa ne pensa ?
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 24/06/2016.
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