Bugie e cose non dette
Buongiorno
Sono una ragazza di 32 anni e vivo da un anno una storia con un uomo di 44 anni. È iniziata in un momento della mia vita in cui non credevo più a nessuno e lui con i suoi comportamenti si è impegnato per farmi credere di nuovo.Lui usciva da un matrimonio di 18 anni e tre figli che è stato per lui devastante lasciandogli innumerevoli conseguenze e strascichi soprattutto di tipo sentimentale e economico,ritrovandosi con debiti contratti dalla ex moglie e senza un soldo e una casa. Quando però io mi sono lasciata andare lui ha avuto paura ed ha cominciato a evidenziare determinati comportamenti attuati nel tentativo di evitamento della realtà,quali una tossicodipendenza,menzogne continue,e il trascorrere del tempo con cattive amicizie,definite tali in seguito da lui, alternandoli a comportamenti invece in ottica di continuità con la strada intrapresa in precedenza insieme;con il risultato di creare in me,oltre a sofferenza,una sensazione di forte ambiguità.Tutto ció è durato per circa due mesi,finché poi si è deciso da solo a modificare tutto ciò abbandonando quella strada da lui poi spiegatami come una sorta di autosabotaggio per tentare di evitare il rischio di un nuovo fallimento e di conseguenza di nuove sofferenze. Abbiamo intanto deciso di intraprendere una attività insieme,che però purtroppo non è andata per niente bene ritrovandoci a inizio Maggio a doverla chiudere con pendenze.Il nostro rapporto da diversi punti di vista si è consolidato,anche per effetto del trascorrere la giornata praticamente quasi sempre insieme.Dall'altro lato però,anche se molto più di rado,si sono presentati comunque degli episodi in cui mi sono ritrovata a scoprire delle sue bugie,perlopiù senza gran valore ma proprio per questo a mio parere poco comprensibili,con il risultato di accentuare una già presente insicurezza in me stessa,e di conseguenza anche la sua affidabilità ai miei occhi,con il risultato di portarci a liti frequenti nell'ultimo periodo,esasperate fortemente dalla situazione di stress e frustrazione che stavamo vivendo a livello lavorativo,ritrovandoci senza il modo di mantenerci.Questo ha condotto ad una forte lite inizio Maggio in cui lui mi ha detto di volermi lasciare seriamente perché non ce la faceva più (premettendo che è stato sempre comunque il tipo che al primo litigio anche senza motivo,ha reagito dicendo che se ne andava).Dopo due giorni di discorsi siamo arrivati a comprendere su quali punti potevamo e volevamo lavorare per non perderci.Da lì io ho avvertito in lui un cambiamento verso me e verso il rapporto.Ho pensato subito che i sentimenti nei miei confronti fossero cambiati ma lui ha sempre negato di aver smesso di amarmi ma ha ricominciato a dirmi bugie in continuazione praticamente quasi su tutto,facilitato dal fatto di aver trovato lavoro come trasportatore il che lo porta fuori casa per due settimane di seguito con pausa di due giorni e partenza nuovamente per altre due settimane.
Sono una ragazza di 32 anni e vivo da un anno una storia con un uomo di 44 anni. È iniziata in un momento della mia vita in cui non credevo più a nessuno e lui con i suoi comportamenti si è impegnato per farmi credere di nuovo.Lui usciva da un matrimonio di 18 anni e tre figli che è stato per lui devastante lasciandogli innumerevoli conseguenze e strascichi soprattutto di tipo sentimentale e economico,ritrovandosi con debiti contratti dalla ex moglie e senza un soldo e una casa. Quando però io mi sono lasciata andare lui ha avuto paura ed ha cominciato a evidenziare determinati comportamenti attuati nel tentativo di evitamento della realtà,quali una tossicodipendenza,menzogne continue,e il trascorrere del tempo con cattive amicizie,definite tali in seguito da lui, alternandoli a comportamenti invece in ottica di continuità con la strada intrapresa in precedenza insieme;con il risultato di creare in me,oltre a sofferenza,una sensazione di forte ambiguità.Tutto ció è durato per circa due mesi,finché poi si è deciso da solo a modificare tutto ciò abbandonando quella strada da lui poi spiegatami come una sorta di autosabotaggio per tentare di evitare il rischio di un nuovo fallimento e di conseguenza di nuove sofferenze. Abbiamo intanto deciso di intraprendere una attività insieme,che però purtroppo non è andata per niente bene ritrovandoci a inizio Maggio a doverla chiudere con pendenze.Il nostro rapporto da diversi punti di vista si è consolidato,anche per effetto del trascorrere la giornata praticamente quasi sempre insieme.Dall'altro lato però,anche se molto più di rado,si sono presentati comunque degli episodi in cui mi sono ritrovata a scoprire delle sue bugie,perlopiù senza gran valore ma proprio per questo a mio parere poco comprensibili,con il risultato di accentuare una già presente insicurezza in me stessa,e di conseguenza anche la sua affidabilità ai miei occhi,con il risultato di portarci a liti frequenti nell'ultimo periodo,esasperate fortemente dalla situazione di stress e frustrazione che stavamo vivendo a livello lavorativo,ritrovandoci senza il modo di mantenerci.Questo ha condotto ad una forte lite inizio Maggio in cui lui mi ha detto di volermi lasciare seriamente perché non ce la faceva più (premettendo che è stato sempre comunque il tipo che al primo litigio anche senza motivo,ha reagito dicendo che se ne andava).Dopo due giorni di discorsi siamo arrivati a comprendere su quali punti potevamo e volevamo lavorare per non perderci.Da lì io ho avvertito in lui un cambiamento verso me e verso il rapporto.Ho pensato subito che i sentimenti nei miei confronti fossero cambiati ma lui ha sempre negato di aver smesso di amarmi ma ha ricominciato a dirmi bugie in continuazione praticamente quasi su tutto,facilitato dal fatto di aver trovato lavoro come trasportatore il che lo porta fuori casa per due settimane di seguito con pausa di due giorni e partenza nuovamente per altre due settimane.
[#1]
Gentile Utente,
Sembra più un racconto, triste e doloroso, che una richiesta di consulenza.
Dovrebbe decidere il da farsi in funzione di quanto ha investito in questa coppia e di quanto ha ricevuto..
Le bugie, saltuarie, possono avere un significato, croniche un altro e, soprattutto, non le consentono di credere ancora.
Una coppia necessità di un progetto, di un futuro, di basi "solide" su cui costruire.,.ha già un passato importante, un presente vacillante ed un futuro nebuloso, forse è davvero troppo per un amore.
Sembra più un racconto, triste e doloroso, che una richiesta di consulenza.
Dovrebbe decidere il da farsi in funzione di quanto ha investito in questa coppia e di quanto ha ricevuto..
Le bugie, saltuarie, possono avere un significato, croniche un altro e, soprattutto, non le consentono di credere ancora.
Una coppia necessità di un progetto, di un futuro, di basi "solide" su cui costruire.,.ha già un passato importante, un presente vacillante ed un futuro nebuloso, forse è davvero troppo per un amore.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta. In realtà avrei dovuto continuare a scrivere, essendo mi rendo conto, una situazione molto particolare, ma il sito non mi concedeva più spazio.
Comunque ci siamo scontrati alla prospettiva di questo lavoro che, da un lato mal si accordava con la mia mancanza di fiducia in lui, affrontata a mio parere fino a oggi nel modo più sbagliato possibile, cioè reagendo con altre bugie, e soprattutto con esasperazione e polemiche al mio pormi e porgli dei dubbi in alcune situazioni, e che lo avrebbe portato per tanto, troppo tempo lontano da me, in un momento della mia vita in cui sentirei il bisogno di costruire una stabilità con la persona che amo..
Ma ho accettato i suoi discorsi su tali obiettivi comuni e sacrifici che ci avrebbero permesso di raggiungerli e ora sono due mesi quasi che questa situazione va avanti, sia dal punto di vista lavorativo, e sia soprattutto dal punto di vista dell'ulteriore distacco che lui ha attuato nei confronti del rapporto, con bugie su contatti con persone del suo nuovo ambiente lavorativo e con vecchie conoscenze con cui aveva perso i contatti, sul dove va a mangiare, sulle spese che effettua, sugli spostamenti che fa, e ultimamente anche sul fare frequentemente ricorso al porno online, cose che nega fortemente anche quando viene scoperto, dicendo che non gli piace essere controllato, e dicendo che sono cose che non ha avuto il tempo di dirmi o che gli sono sfuggite ma che poi me le avrebbe dette, o, quando poi si trova con le spalle al muro, aggredirmi dicendo che non mi fido e che lui è stanco di essere sotto processo e giudicato come l'uomo schifoso che non è, e che ha la testa stanca e non ce la fa a litigare e che quindi preferisce, anche se gli fa male, lasciar perdere tutto. Tutto questo alternato a momenti in cui siamo vicini di riavvicinamento e in cui mi assicura di amarmi come prima e di non aver mai pensato seriamente nemmeno per un momento a tradirmi nè a fare a meno di me. Questo l'ho sopportato fino a domenica, giorno in cui, dopo avermi negato per l'ennesima volta una bugia da me scoperta, e cercando di aggredirmi girandomi le cose contro, gli ho detto di non volerne più sapere nulla di lui. Da quel momento ha cominciato a attuare (almeno apparentemente, da quello che mi scrive) tutta una serie di riflessioni che avevo fino ad allora cercato inutilmente di stimolare in lui...riassumendole mi ha detto di aver sbagliato a concentrarsi troppo su tutti i problemi irrisolti del passato vedendoli come insormontabili e facendone il centro delle sue giornate, dando un pò per scontato quello che aveva quotidianamente con me, senza così pensare a impegnarsi nel rapporto per coltivare quello che veramente gli restava di importante, e ammettendo di aver sbagliato tanto a ferirmi e di essere pentito amaramente per questo, ma di volermi con sè e che secondo lui possiamo riuscire a tornare quelli di prima, riavvicinandoci e migliorando gli aspetti che hanno sempre vacillato, mettendoci entrambi impegno. Io però sono a conoscenza di diverse cose che continua a non dirmi, e su cui, messo alle strette, quando gli faccio domande mirate, mente spudoratamente. Io a questo punto non so più cosa pensare....non credo che se davvero non gliene fregasse granchè a questo punto avrebbe avuto senso continuare a insistere per lui anche umiliandosi, ma contemporaneamente non riesco neanche lontanamente a comprendere tutte queste continue bugie, per la maggior parte a mio parere anche inutili.....e ciò ha avuto l'effetto di scatenare in me negli ultimi due mesi una sorta di ansia costante, come se si trattasse di ansia anticipatoria dovuta alla paura di scoprire, cosa che puntualmente prima o poi si verifica, la nuova bugia che mi nasconde, che non riesco a spiegarmi, e che ha l'effetto di rendere sempre meno credibile l'immagine che mi ero costruita di lui. Perchè si comporta così? A questo punto secondo voi si potrebbe trattare di un comportamento patologico? E io in tutto questo, se volessi tentare di salvare il rapporto, credendo comunque nella sua fondamentalmente buona fede, e nei suoi sentimenti, a questo punto come dovrei comportarmi per cercare di tutelare anche me stessa e la mia salute mentale dalla continua sofferenza in cui sto incorrendo? Ricorrere in tal caso ad una terapia di coppia potrebbe portare a ottenere qualche risultato, considerando che quando ne abbiamo parlato lui non è stato molto contrario?
Comunque ci siamo scontrati alla prospettiva di questo lavoro che, da un lato mal si accordava con la mia mancanza di fiducia in lui, affrontata a mio parere fino a oggi nel modo più sbagliato possibile, cioè reagendo con altre bugie, e soprattutto con esasperazione e polemiche al mio pormi e porgli dei dubbi in alcune situazioni, e che lo avrebbe portato per tanto, troppo tempo lontano da me, in un momento della mia vita in cui sentirei il bisogno di costruire una stabilità con la persona che amo..
Ma ho accettato i suoi discorsi su tali obiettivi comuni e sacrifici che ci avrebbero permesso di raggiungerli e ora sono due mesi quasi che questa situazione va avanti, sia dal punto di vista lavorativo, e sia soprattutto dal punto di vista dell'ulteriore distacco che lui ha attuato nei confronti del rapporto, con bugie su contatti con persone del suo nuovo ambiente lavorativo e con vecchie conoscenze con cui aveva perso i contatti, sul dove va a mangiare, sulle spese che effettua, sugli spostamenti che fa, e ultimamente anche sul fare frequentemente ricorso al porno online, cose che nega fortemente anche quando viene scoperto, dicendo che non gli piace essere controllato, e dicendo che sono cose che non ha avuto il tempo di dirmi o che gli sono sfuggite ma che poi me le avrebbe dette, o, quando poi si trova con le spalle al muro, aggredirmi dicendo che non mi fido e che lui è stanco di essere sotto processo e giudicato come l'uomo schifoso che non è, e che ha la testa stanca e non ce la fa a litigare e che quindi preferisce, anche se gli fa male, lasciar perdere tutto. Tutto questo alternato a momenti in cui siamo vicini di riavvicinamento e in cui mi assicura di amarmi come prima e di non aver mai pensato seriamente nemmeno per un momento a tradirmi nè a fare a meno di me. Questo l'ho sopportato fino a domenica, giorno in cui, dopo avermi negato per l'ennesima volta una bugia da me scoperta, e cercando di aggredirmi girandomi le cose contro, gli ho detto di non volerne più sapere nulla di lui. Da quel momento ha cominciato a attuare (almeno apparentemente, da quello che mi scrive) tutta una serie di riflessioni che avevo fino ad allora cercato inutilmente di stimolare in lui...riassumendole mi ha detto di aver sbagliato a concentrarsi troppo su tutti i problemi irrisolti del passato vedendoli come insormontabili e facendone il centro delle sue giornate, dando un pò per scontato quello che aveva quotidianamente con me, senza così pensare a impegnarsi nel rapporto per coltivare quello che veramente gli restava di importante, e ammettendo di aver sbagliato tanto a ferirmi e di essere pentito amaramente per questo, ma di volermi con sè e che secondo lui possiamo riuscire a tornare quelli di prima, riavvicinandoci e migliorando gli aspetti che hanno sempre vacillato, mettendoci entrambi impegno. Io però sono a conoscenza di diverse cose che continua a non dirmi, e su cui, messo alle strette, quando gli faccio domande mirate, mente spudoratamente. Io a questo punto non so più cosa pensare....non credo che se davvero non gliene fregasse granchè a questo punto avrebbe avuto senso continuare a insistere per lui anche umiliandosi, ma contemporaneamente non riesco neanche lontanamente a comprendere tutte queste continue bugie, per la maggior parte a mio parere anche inutili.....e ciò ha avuto l'effetto di scatenare in me negli ultimi due mesi una sorta di ansia costante, come se si trattasse di ansia anticipatoria dovuta alla paura di scoprire, cosa che puntualmente prima o poi si verifica, la nuova bugia che mi nasconde, che non riesco a spiegarmi, e che ha l'effetto di rendere sempre meno credibile l'immagine che mi ero costruita di lui. Perchè si comporta così? A questo punto secondo voi si potrebbe trattare di un comportamento patologico? E io in tutto questo, se volessi tentare di salvare il rapporto, credendo comunque nella sua fondamentalmente buona fede, e nei suoi sentimenti, a questo punto come dovrei comportarmi per cercare di tutelare anche me stessa e la mia salute mentale dalla continua sofferenza in cui sto incorrendo? Ricorrere in tal caso ad una terapia di coppia potrebbe portare a ottenere qualche risultato, considerando che quando ne abbiamo parlato lui non è stato molto contrario?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 22/06/2016.
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