Senso di colpa e paura di lasciarlo. Sto rovinando la mia vita?
buongiorno,
ho bisogno di un consulto per cercare di capire come risolvere questa situazione.
Ho 28 anni e sono fidanzata da quando ne avevo 16; è stato un grande amore, adolescenziale, è come se Lui mi avesse "salvata" in un periodo difficile della mia vita, quando avevo problemi con la scuola e i classici contrasti con i genitori tipici dell' età. Per stare con lui ho cambiato città e mi sono ritrovata a vivere un grande amore, ma chiusa in una gabbia, con le ali tappate.
Da due anni a questa parte mi sono creata una doppia vita, potrei definirla così. Ho iniziato a tradire il mio compagno ed alterno momenti in cui vorrei rimettere a posto la nostra vita ed ho nostalgia della vita a due, e momenti in cui vorrei libertà e sogno di uscire con amiche (ne ho pochissime), di andare a ballare e divertirmi.. evadere.. .
Non sono ancora riuscita a lasciarlo perché il senso di colpa mi opprime, so che lui mi ama follemente e mi ha dimostrato che farebbe qualsiasi cosa per vedermi felice, dal cambiare casa, a comprarmi tutto ciò che voglio.. e sto male all'idea di rovinare la sua vita ed anche la mia. Per certo versi eravamo perfetti insieme e credo che nessuno mi potrebbe amare quanto lui.
Vivo male ogni giorno, e la cosa più brutta è che non riesco a smettere di mentire con lui, di raccontargli bugie su dove vado e su chi vedo. Sento che questi momenti di evasione siano vitali per me. Ma non è per niente giusto.
Il mio disagio è profondo e ormai vivo così da due anni.
Ho intrapreso un percorso con due psicologhe, ma al momento non sembra aiutarmi, perché nemmeno con loro riesco ad essere sincera fino in fondo.
grazie
ho bisogno di un consulto per cercare di capire come risolvere questa situazione.
Ho 28 anni e sono fidanzata da quando ne avevo 16; è stato un grande amore, adolescenziale, è come se Lui mi avesse "salvata" in un periodo difficile della mia vita, quando avevo problemi con la scuola e i classici contrasti con i genitori tipici dell' età. Per stare con lui ho cambiato città e mi sono ritrovata a vivere un grande amore, ma chiusa in una gabbia, con le ali tappate.
Da due anni a questa parte mi sono creata una doppia vita, potrei definirla così. Ho iniziato a tradire il mio compagno ed alterno momenti in cui vorrei rimettere a posto la nostra vita ed ho nostalgia della vita a due, e momenti in cui vorrei libertà e sogno di uscire con amiche (ne ho pochissime), di andare a ballare e divertirmi.. evadere.. .
Non sono ancora riuscita a lasciarlo perché il senso di colpa mi opprime, so che lui mi ama follemente e mi ha dimostrato che farebbe qualsiasi cosa per vedermi felice, dal cambiare casa, a comprarmi tutto ciò che voglio.. e sto male all'idea di rovinare la sua vita ed anche la mia. Per certo versi eravamo perfetti insieme e credo che nessuno mi potrebbe amare quanto lui.
Vivo male ogni giorno, e la cosa più brutta è che non riesco a smettere di mentire con lui, di raccontargli bugie su dove vado e su chi vedo. Sento che questi momenti di evasione siano vitali per me. Ma non è per niente giusto.
Il mio disagio è profondo e ormai vivo così da due anni.
Ho intrapreso un percorso con due psicologhe, ma al momento non sembra aiutarmi, perché nemmeno con loro riesco ad essere sincera fino in fondo.
grazie
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<, è come se Lui mi avesse "salvata" in un periodo difficile della mia vita, quando avevo problemi con la scuola e i classici contrasti con i genitori tipici dell' età. Per stare con lui ho cambiato città e mi sono ritrovata a vivere un grande amore, ma chiusa in una gabbia, con le ali tappate>
.Gentile Ragazza,
si è chiusa in questo rapporto che le ha dato molto, giovanissima, lontana da tutti...un grande amore, ma come è stata la vostra vita di coppia? Forse vi siete chiusi nella votra relazione, con pochi spazi altri, anche personali per coltivare amicizie, passioni, dare aria alla vostra vita.
Nel frattempo comunque lei è cresciuta e la voglia di spiegare le ali , di vivere altre esperienze che forse le sono mancate, di evadere da una rapporto forse troppo stretto, si fa sentire .
Il rapporto di coppia dovrebbe essere una fonte aggiuntiva di benessere, non un luogo in cui sentirsi rinchiusi per riconoscenza, sensi di colpa o paura del futuro.
Come mai va da due psicologhe?
Cosa le impedisce di aprirsi, partecipare il suo stato emotivo, il suo sentire, ciò che le sta accadendo?
.Gentile Ragazza,
si è chiusa in questo rapporto che le ha dato molto, giovanissima, lontana da tutti...un grande amore, ma come è stata la vostra vita di coppia? Forse vi siete chiusi nella votra relazione, con pochi spazi altri, anche personali per coltivare amicizie, passioni, dare aria alla vostra vita.
Nel frattempo comunque lei è cresciuta e la voglia di spiegare le ali , di vivere altre esperienze che forse le sono mancate, di evadere da una rapporto forse troppo stretto, si fa sentire .
Il rapporto di coppia dovrebbe essere una fonte aggiuntiva di benessere, non un luogo in cui sentirsi rinchiusi per riconoscenza, sensi di colpa o paura del futuro.
Come mai va da due psicologhe?
Cosa le impedisce di aprirsi, partecipare il suo stato emotivo, il suo sentire, ciò che le sta accadendo?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
ci siamo chiusi nella nostra relazione, è la parola giusta. Inizialmente anche io ho voluto questo, mi sentivo appagata da una vita in coppia, mi faceva sentire grande ed emancipata rispetto alle mie amiche e coetanee che magari non avevano ancora un fidanzato. Il mio compagno è una persona molto chiusa, quindi anche a lui andava bene essere sempre solo noi due. Mi sono trasferita nella sua città e non abbiamo mai frequentato nessuno, sempre noi due. Abbiamo portato avanti i nostri progetti di studio, ci siamo entrambi laureati (io in tempi record, perché non avevo alcuna distrazione, nessuna serata a cui partecipare, zero vita universitaria).
Abbiamo avuto contrasti per qualche amicizia, anche femminile, che si insinuava nella mia vita quando frequentavo l'università o quando ho iniziato a lavorare. Sono una persona socievole e non ho mai fatto fatica a fare amicizia.. ma ho sempre smorzato sul nascere qualsiasi frequentazione perché ciò mi portava a litigare con il mio ragazzo.
Da due - tre anni le cose sul fronte vita sociale hanno iniziato ad andare meglio, abbiamo preso a frequentare una piccola compagnia di amici. Le uscite in gruppo creavano sempre attrito fra di noi, perché lui ogni tanto avrebbe preferito stare a casa, mentre io sono stata colta da una smania terribile di uscire, fare serate, cene, conoscere gente nuova. Tanto da entrare in crisi se una sera dovevo restare a casa.
Tutto questo è degenerato perché ho iniziato a stringere legami ed avere contatti con altri ragazzi, e sono arrivata a tradire il mio compagno. Ed il brutto è che continuo a farlo per il gusto di passare un pomeriggio diverso, per poter parlare con qualcuno che non sia lui.
Adesso non riesco ad uscire da questa fossa che mi sono creata.
Sono stata da due differenti psicologhe, perché con la prima non ero riuscita ad aprirmi, così ho fatto un secondo tentativo.
Mi sento una persona cattiva, egoista, bugiarda e sbagliata. Per questo credo di avere difficoltà a parlare apertamente di me.
Abbiamo avuto contrasti per qualche amicizia, anche femminile, che si insinuava nella mia vita quando frequentavo l'università o quando ho iniziato a lavorare. Sono una persona socievole e non ho mai fatto fatica a fare amicizia.. ma ho sempre smorzato sul nascere qualsiasi frequentazione perché ciò mi portava a litigare con il mio ragazzo.
Da due - tre anni le cose sul fronte vita sociale hanno iniziato ad andare meglio, abbiamo preso a frequentare una piccola compagnia di amici. Le uscite in gruppo creavano sempre attrito fra di noi, perché lui ogni tanto avrebbe preferito stare a casa, mentre io sono stata colta da una smania terribile di uscire, fare serate, cene, conoscere gente nuova. Tanto da entrare in crisi se una sera dovevo restare a casa.
Tutto questo è degenerato perché ho iniziato a stringere legami ed avere contatti con altri ragazzi, e sono arrivata a tradire il mio compagno. Ed il brutto è che continuo a farlo per il gusto di passare un pomeriggio diverso, per poter parlare con qualcuno che non sia lui.
Adesso non riesco ad uscire da questa fossa che mi sono creata.
Sono stata da due differenti psicologhe, perché con la prima non ero riuscita ad aprirmi, così ho fatto un secondo tentativo.
Mi sento una persona cattiva, egoista, bugiarda e sbagliata. Per questo credo di avere difficoltà a parlare apertamente di me.
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<Mi sento una persona cattiva, egoista, bugiarda e sbagliata.> Questo è ciò che lei pensa su stessa, i pensieri non sono realtà.
Lo psicologo non giudica, ma ascolta con empatia, comprensione, stabilire un rapporto di mutua fiducia è importante per il percorso, se non si apre come fa a risolvere?
Ciò che succede in una coppia è determinato dall'apporto di entrambi, non di uno solo...se mancano spazi di apertura manca l'aria.
Gli spazi personali, nel rispetto dell'altro, le amicizie, gli hobby, andrebbbero coltivati anche se si è in coppia.
Si affidi alla sua curante senza censure.
Cari auguri
Lo psicologo non giudica, ma ascolta con empatia, comprensione, stabilire un rapporto di mutua fiducia è importante per il percorso, se non si apre come fa a risolvere?
Ciò che succede in una coppia è determinato dall'apporto di entrambi, non di uno solo...se mancano spazi di apertura manca l'aria.
Gli spazi personali, nel rispetto dell'altro, le amicizie, gli hobby, andrebbbero coltivati anche se si è in coppia.
Si affidi alla sua curante senza censure.
Cari auguri
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.5k visite dal 21/06/2016.
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